un campo di concentramento e la carita - Associazione culturale ...
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possono cogliersi gli antecedenti dell' occupazione militare violenta ed<br />
esplicitamente razzista avviata in Jugos<strong>la</strong>via nell'aprile 1941. Un vecchio<br />
proposito fascista che oggi potremmo definire <strong>di</strong> "pulizia etnica", fu<br />
che in Slovenia allora si pensò <strong>di</strong> realizzare attraverso <strong>la</strong> semplice sostituzione<br />
delle popo<strong>la</strong>zioni autoctone con "coloni italiani" provenienti da<br />
altre province del Regno d'Italia. L'attacco al Regno <strong>di</strong> Jugos<strong>la</strong>via iniziò<br />
domenica 6 aprile 1941, quando le truppe italiane e tedesche (B ulgari e<br />
Ungheresi si sarebbero aggregati alc<strong>un</strong>i giorni dopo) senza alc<strong>un</strong>a preventiva<br />
<strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> guerra, vio<strong>la</strong>rono le frontiere <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stato sovrano.<br />
Dopo lo sfaldamento del<strong>la</strong> monarchia dei Karadjordjevié, capito<strong>la</strong>ta<br />
il 17 aprile, <strong>la</strong> Slovenia invasa venne smembrata secondo il volere <strong>di</strong><br />
Hitler con <strong>un</strong>a ripartizione che <strong>di</strong>ede a Mussolini le nuove "province italiane"<br />
<strong>di</strong> Lubiana e inoltre Spa<strong>la</strong>to e Cattaro, l'ingran<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong><br />
Fiume e Zara, l'occupazione de] Montenegro, l'annessione del Kosovo.<br />
Dopo <strong>la</strong> <strong>di</strong>sfatta rapida dell'esercito jugos<strong>la</strong>vo, non tardarono a costituirsi<br />
i due poli <strong>di</strong> quello che sarebbe <strong>di</strong>venuto il più combattivo ed eroico<br />
fronte <strong>di</strong> resistenza dell'Europa occupata: da <strong>un</strong> <strong>la</strong>to l'esercito <strong>di</strong> liberazione<br />
facente capo al partito com<strong>un</strong>ista <strong>di</strong> Tito, dall'altro il movimento<br />
cetnico <strong>di</strong> Dragoljub Mihailovié.<br />
La Slovenia venne d<strong>un</strong>que <strong>di</strong>visa in 3 zone d'occupazione, <strong>la</strong> tedesca,<br />
l'<strong>un</strong>gherese e l'italiana (4.550 Kmq con <strong>un</strong>a popo<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> 340.000 abitanti<br />
ai quali si aggi<strong>un</strong>sero 17.000 profughi dal<strong>la</strong> zona d'occupazione<br />
tedesca). Il 3 maggio 1941 questo territorio venne <strong>di</strong>chiarato Provincia<br />
<strong>di</strong> Lubiana, in vio<strong>la</strong>zione del <strong>di</strong>ritto internazionale, e annessa al Regno<br />
d'Italia. Dopo l'avvio morbido gli Italiani passarono ad <strong>un</strong> regime <strong>di</strong> occupazione<br />
che, quanto ad atrocità, non sarebbe stato secondo a ness<strong>un</strong>o.<br />
Nell'aut<strong>un</strong>no 1941 l'attività dei partigiani jugos<strong>la</strong>vi assumeva ormai<br />
basi <strong>di</strong> massa con azioni realmente incisive. In Slovenia il comandante<br />
dell'XI Corpo d'armata generale Mario Robotti richiedeva misure pronte<br />
ed energiche, addebitando alle autorità civili fasciste italiane (all'Alto<br />
commissario per <strong>la</strong> provincia <strong>di</strong> Lubiana Emilio Grazioli) <strong>la</strong> responsabilità<br />
del<strong>la</strong> mancata normalizzazione e fascistizzazione del territorio sloveno<br />
riuscendo infine ad ottenere dal governo centrale <strong>di</strong> Mussolini <strong>un</strong>a smisurata<br />
possibilità <strong>di</strong> intervento a "<strong>di</strong>fesa dell' or<strong>di</strong>ne pubblico".<br />
Nel gennaio 1942 per l'intensificarsi del<strong>la</strong> lotta partigiana al comando<br />
del<strong>la</strong> Seconda Armata italiana (<strong>di</strong>slocata in Slovenia e in Dalmazia) ven-<br />
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