Tempo e predicazione nella sintassi delle frasi copulari (tesi di laurea)

ad indicare semplicemente l'ordine lineare dei costituenti
di una frase copulare) tuttavia, una volta accettata
la tesi dell'inversione, questa sarebbe solo una
questione marginale risolvibile con il fatto di utilizzare
altri termini per indicare l'ordine lineare dei
costituenti, che non siano i termini (già carichi di
altri significati!) di "soggetto" e "predicato". (Si
ridurrebbe, con ciò, la fastidiosa ridondanza tra
dell'espressione "predicato predicazionale" alla quale
deve ricorrere necessariamente Higgins per le sue scelte
metodologiche).
La somiglianza notata da Higgins tra un NP superscrizionale
ed un NP usato attributivamente, nel senso
di Donnellan, sarebbe dovuta al fatto che sono entrambi
non-specifici e non certo ad una loro presunta coincidenza
sul piano delle proprietà referenziali.
Semmai, ora, il problema sta nello scoprire il
motivo per cui un NP può passare da un uso referenziale
ad uno predicativo: mi sembra che, anche in questo caso,
un'analisi delle caratteristiche della "specificità" in
relazione alle proprietà di referenzialità ed alla
struttura sintattica dei sintagmi potrebbe portare qualche
risultato. Lo stesso Higgins mi sembra incanalare le
osservazioni finali su queste posizione analitiche con
l'ammettere che: "The only characterization that I can
have at the moment is that ali definite NP which are not
intrisically referential (or predicative) can be used
superscriptionally" (Higgins (1973), p.275).
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