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Tempo e predicazione nella sintassi delle frasi copulari (tesi di laurea)

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1.2.2 SECONDA PARTE:<br />

Sulla base <strong>delle</strong> osservazioni fatte nel corso della<br />

rassegna segue e conclude questo lavoro una mia proposta<br />

analitica sulla <strong>sintassi</strong> <strong>delle</strong> <strong>frasi</strong> <strong>copulari</strong>.<br />

Le idee-guida sono le seguenti:<br />

II I rapporti pre<strong>di</strong>cativi tra due NP <strong>di</strong> una frase copulare,<br />

e più in generale tra un NP ed un XP <strong>di</strong> una<br />

frase copulare, non sono determinati dal verbo ESSERE,<br />

né nel contenuto semantico nè nell'or<strong>di</strong>ne lineare, ma<br />

dalla possibilità <strong>di</strong> avere un uso referenziale o meno <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> queste categorie sintattiche.<br />

2) Il verbo ESSERE determina le funzioni <strong>di</strong> tempo-modoaspetto<br />

della frase laddove il sistema linguistico, in<br />

senso sia infralinguistico che interlinguistico, lo<br />

richiede.<br />

3) Segue, quasi come corollario, da 1) e 2), che una<br />

frase del tipo "NP ESSERE NP" non prevede altra possibilità<br />

che quella per cui un NP è pre<strong>di</strong>cato dell'altro;<br />

con ciò si dà ragione all'idea per cui il verbo ESSERE<br />

non dà luogo ad "identità" nel senso della logica formale<br />

<strong>di</strong> equazione tra due termini referenziali.<br />

Ogni frase copulare è, quin<strong>di</strong>, da considerarsi sempre<br />

e comunque come l'enunciazione <strong>di</strong> un rapporto pre<strong>di</strong>cativo;<br />

le identità sono altresì esprimibili <strong>nella</strong> lingua<br />

ma solo con l'uso <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>cati specifici il cui<br />

valore semantico sia proprio quello <strong>di</strong> asserire un'identità.<br />

Si noti che l'idea seconde la quale il verbo<br />

ESSERE non costruisce un'identità ( sempre intesa come<br />

equazione formale tra due elementi simmetricamente referenzialil<br />

va contro la linea della linguistica più tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Queste fatto è assai curioso in quanto la<br />

tra<strong>di</strong>zione aristotelica e quella boeziana avevano già<br />

acquisito questo importante risultato teorico: alcune<br />

scuole <strong>di</strong> linguistica più recenti sembrano aver recuperate<br />

questo concetto dalla logica formale deve si è<br />

mostrato che l'identità può essere ridotta ad un particolare<br />

rapporto pre<strong>di</strong>cativo.<br />

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