Tempo e predicazione nella sintassi delle frasi copulari (tesi di laurea)

dell'assetto logico e di quello linguistico se i sistemi
reali fossero varianti particolari di un modello più
generale e, qualora ciò fosse stato vero, se questo
modello fosse solo un'ipotesi astratta, costruita secondo
le leggi dell'induzione e dell'abduzione, o se fosse
dotato di una qualche realtà storica.
Molti di questi quesiti sono tuttora irrisolti e
sono al centro della disputa e forse bisognerebbe porre
la questione in termini più radicali: se sia cioè possibile
cogliere un sistema logico-cognitivo diverso del
nostro, visto che noi non possiamo per definizione
astrarci da questo sistema.
In ogni caso l'esperienza della linguistica
dell'ottocento, con la grande ondata di dati nuovi, più
o meno esotici, ha posto le premesse per una profonda
revisione teorica dell'intera questione.
Per completare il discorso inerente al debito
verso la cultura greca da parte delle teorie linguistiche,
non bisogna dimenticare che il modello aristotelico
non ha fornito solo la base terminologica per l'analisi
logica del linguaggio ma ha anche influenzato direttamente
la costituzione di una teoria specificamente linguistica
delle parti del discorso, almeno attraverso il
prestigio che il Filosofo ebbe tra i massimi rappresentanti
del "Museo" di Alessandria, contribuendo all'emancipazione
di questa scienza dalla logica e dall'ontol
ogi a.
Anche questa terminologia ha resistito saldamente
attraverso i secoli rivelando tutta la sua chiarezza ed
efficacia a partire dalla sistematizzazione degli Alessandrini
fino ai testi di grammatica e di retorica in
uso nelle nostre scuole