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Tempo e predicazione nella sintassi delle frasi copulari (tesi di laurea)

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analisi affrontata riguarda <strong>delle</strong> funzioni strettamente<br />

connesse con i problemi <strong>di</strong> verofunzionalità, vale a <strong>di</strong>re<br />

la <strong>pre<strong>di</strong>cazione</strong>. Si può notare che, comunque si critichi<br />

questa definizione, rimane il fatto che tutta la letteratura<br />

in merito, dall'Ottocento ad oggi, l'ha completamente<br />

accettata, se non in via definitiva almeno come la<br />

più adeguata.<br />

Questo breve elo: cursus sul termi ne "referenz i al e"<br />

era stato motivato dall'esigenza <strong>di</strong> chiarire in quale<br />

senso la terminologia aristotelica fosse ancora attiva<br />

in questo campo dell'analisi del linguaggio; non bisogna<br />

però pensare che l'influenza del Filosofo si limiti a<br />

questo aspetto, per cosi d i re, "tecni co" del probl ema<br />

perché, in realtà, il peso della riflessione aristotelica<br />

è ben più profondo ed epistemologicamente più ampio,<br />

dal momento che riguarda la rappresentazione stessa del<br />

modo <strong>di</strong> pensare.<br />

Non si può infatti negare che, dopo Aristotele,<br />

non si è più riusciti a concepire la rappresentazione<br />

dell'enunciato apofantico se non nei termini del binomio<br />

soggetto-pre<strong>di</strong>cato: al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni relativizzazione<br />

dei fenomeni linguistici questa struttura rimane inattaccabile<br />

ed insostituibile.<br />

Che poi si tratti <strong>di</strong> un'invenzione, e perciò <strong>di</strong><br />

una convenzione, o della scoperta <strong>di</strong> una struttura dotata<br />

in qualche senso <strong>di</strong> una motivazione "biologica",<br />

questo nessuno l'ha ancora mostrato e costituisce forse<br />

una <strong>delle</strong> sfide più stimolanti per la scienza, tutta la<br />

scienza. Resta in ogni caso il fatto che il concetto <strong>di</strong><br />

"soggetto" e <strong>di</strong> "pre<strong>di</strong>cato" si sono inequivocabilmente<br />

cristallizzati come le forme astratte con le quali si<br />

descrive il pensiero ed il pensiero razionale in particolare.<br />

Per ragioni <strong>di</strong> rigore filologico e storico non va<br />

<strong>di</strong>menticato il fatto che il "corpus" aristotelico é<br />

entrato a far parte della nostra cultura attraverso il<br />

filtro del pensiero me<strong>di</strong>evale. E'stato proprio durante<br />

qLlesto "passaggio" che le connotazioni ontologiche della<br />

terminologia aristotelica sono state tralasciate ma ciÒ<br />

non toglie che sia rimasta l'aquisizione fondamentale<br />

secondo l a qual e l è. J1 cond i t i o si ne qua non" per un<br />

<strong>di</strong>scorso apofantico è costituita dalla connessione <strong>di</strong><br />

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