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020 Aprile 1997 - Acli Buti

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pl Oumpunilr<br />

L'AMORE A SEGGIOLA<br />

Vita di Daese<br />

"Viene iltempo in cui I'amore<br />

come frutto si matura" scrisse<br />

il caro poeta Enzo Pardini nella "Traversata<br />

coiPromessi Sposi" e quando<br />

per un giovanotto questo tempo<br />

arrivava com inc iava a corteggiare la<br />

ragazzadei suoi sogni, per chiederle<br />

se voleva diventare la sua "dama".<br />

Ogni volta che ne aveva I' occasione,<br />

ma specialmente durante le<br />

giratine che ieifaceva in ViadiMezzo<br />

con le amiche. la domenica. le si<br />

metteva a fi anco e conversando<br />

del piu e del meno cercava di<br />

capire almeno se la suapresenza<br />

era gradita.<br />

Questo andava avanti per<br />

qualche settimana, poi, quando si<br />

accorgeva, oppure si illudeva, di<br />

non esserle de I tutto indifferente.<br />

aspettava che lasciasse le amiche<br />

per andare a casa e, preso il<br />

coraggio a due mani, la "fermava"<br />

dicendo: ttPermetti una parola?".<br />

Se il eiovanotto era forestiero<br />

la frase era questa: t'Si-<br />

di scoraggiarlo ad insistere.<br />

Inquesto caso ilgiovanotto avevagnorina,<br />

permette una parola?"<br />

A questa frase la ragazza,<br />

consapevole di ciò che avrebbe<br />

ascoltato. si fermava e mentre il giovanotto<br />

si prodigava in mille modi<br />

cercando parole convincenti e adatte<br />

perdichiarare il suo amore e chiederle<br />

se voleva diventare la sua dama, la<br />

î agazza, anahe se moriva dal I a vo gl ia<br />

dirispondere che ricambiava ilsuo<br />

sentimento, cercava di prendere tempo<br />

dicendo - Sono giovane ! - oppure<br />

- Ci devo pensare! -<br />

Inventava scuse banali perché<br />

a quei tempi non sarebbe stato conveniente<br />

accettare una proposta di<br />

fi danzamento alla prima richiesta.<br />

Nel caso laragazzanon fosse<br />

proprio per n iente interessata. rispondeva<br />

in maniera decisa - Non ho<br />

intenzione difidanzarmi! - e cercava<br />

ttspaccato allontanavano per qualche minuto<br />

un fiasco" e se ne<br />

almeno per potersi scambiare un<br />

bacio. E poi. fra i diritti acquisiti,<br />

andava deluso, pronto ad accettare il c'era quello più importante. quei-<br />

risolino degli amici per I' insuccesso lo di andare "a seggiola" in casa<br />

della sua impresa.<br />

alcune sere la settimana.<br />

Nel caso inv ece la ragazza aves- A proposito di sere buone per<br />

se dato speranze. le fermate erano andare a seggiola. inpassato qualche<br />

sempre più frequenti, finché final- buontempone aveva inventato una<br />

mente arrivava la risposta che pres- filastrocca che diceva così:<br />

sappoco era: "Vieni a parlare con<br />

il mio babbo, se è contento, per "Lunedi van gli ammaliati.<br />

,:,:,:,:,:::::' Mar l e d.ì g I i i nn a m o r a t i,<br />

:::::::::::::: MerCOldì gli inlita panieri<br />

t1t1'1t1t1;1;1 Giovedì gli amanti veri,<br />

Venerdì van gli sÍregoni,<br />

Sabato i fiori<br />

e la Domenica tutîi i<br />

cog...,ni "<br />

C'era anche una<br />

canzoncina con una frase che<br />

diceva:<br />

"Stasera è giovedì, serata<br />

buona, i giovanottivanno<br />

adama".<br />

Intendiamoci. non è che la<br />

filastrocca venisse creduta e rispettata;<br />

è pur vero pero che<br />

alcune sere erano preferite ao<br />

me va bene". Nel giro di pochi altre.<br />

giorni il giovanotto sipresentava al Durante l'invemo andare asec-<br />

futuro suocero per chiedere la mano gioia consisteva nel sedere accanto<br />

dellaragazza. Fra i due non c'erano l'uno all'altra in una cucina dove<br />

mai gandi discorsi, ma unapredichinatutta<br />

la famiglia erariunita davanti al<br />

ci scappava sempre. Il consenso ve- fuoco e, siccome le altre stanze eraniva<br />

accordato e con questo venivano fredde, nessuno si sognava di<br />

no concessi alcuni permessi: pas- muoversi. così i"lumi" invece che<br />

seggiare a braccetto, andarequal- uno erano parecchi.<br />

che volta al cinema con il "lume" Seduti su quella seggiola<br />

(il lume era unaterzapersona)... e le però, quanti sogni, quanti pro-<br />

vittime destinate a questo servizio getti, quante promesse scambia-<br />

erano quasi sempre la sorellina o i1 te sottovoce, sussurrate prano<br />

fratellino piir piccolo dell'uno o del- piano come grandi segreti. E in<br />

I'altra. D'altra pafte erano anche i quelle rare, semplici effusioni, in<br />

più graditi o meglio sopportati dai quei baci rubati di nascosto, c'era<br />

fidanzatiperché con la scusa di man- una magica sensazione di felicità.<br />

darli a comprare qualche "chicco" li<br />

Luigina Parenti<br />

ll,,.,,k1*

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