Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze
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Toscana Medica 4/11<br />
37<br />
Qualità e professione<br />
La scuola e l’ospedale:<br />
un’esperienza di civiltà<br />
Nella piccola aula che si trova al 2° piano<br />
dell’Ospedale Pediatrico Meyer ci sono<br />
incredibilmente tante Istituzioni, tante<br />
persone: i Ministeri dell’Istruzione e della<br />
Sanità, Regione, Provincia e Comune e<br />
soprattutto loro, alunni “invisibili” con professori “invisibili”.<br />
Sono tanti. Da settembre 2010 stati seguiti<br />
15 alunni delle Elementa-<br />
ri, circa 35 di scuola Media<br />
e 63 ragazzi di scuola<br />
Superiore. Di questi ragazzi,<br />
circa 1/5 è rientrato<br />
a scuola. La maggioranza<br />
è in cura ai reparti di Oncoematologia, Neuroscienze,<br />
Pediatria e Neuropsichiatria Infantile, e spesso frequentano<br />
in Ospedale ordini diversi di Scuola essendo<br />
costretti a ricoveri che si prolungano oltre l’anno.<br />
La scuola Elementare e la Media Inferiore hanno più<br />
alunni a ricovero breve della scuola Superiore.<br />
La scuola li segue tutti in corsia ed a casa, in<br />
dimissioni protette, oppure nell’isolamento del trapianto<br />
ed addirittura in rianimazione. Per quei pochissimi<br />
che potevano ha organizzato perfi no la gita<br />
scolastica di fi ne anno, per dare loro il piacere della<br />
quotidianità di tutti i coetanei ed ha messo in contatto<br />
con la loro scuola quelli che si spostano in altre<br />
Regioni attraverso computer e Lim.<br />
Perché tutto cominci occorrono delle condizioni,<br />
stabilite in accordo fra i due Ministeri. Un ricovero<br />
ospedaliero, anche breve, con una prognosi di assenza<br />
da scuola superiore al mese e una diagnosi fra una<br />
rosa di malattie riconosciute, diversa dall’handicap.<br />
Sembra che per la parte della Neuropsichiatria siano<br />
da inserire anche alcune malattie che non obbligano<br />
al ricovero ma isolino gli alunni per anni dalla comunità<br />
scolastica.<br />
Coincidenze importanti hanno unito la scuola e<br />
l’Ospedale. Intorno al 2000 comincia ad innalzarsi<br />
progressivamente l’età pediatrica, e cambia anche la<br />
Scuola che, con l’autonomia e dopo decenni di sperimentazione<br />
didattica, rivede il suo ruolo nei confronti<br />
dell’alunno. Nel 2000 la scuola elementare è presente<br />
al Meyer con un docente fi sso, segue di lì a breve la<br />
Scuola Media, con 4 docenti e poi la Scuola Superiore,<br />
con un unico docente coordinatore. Sono siglati diversi<br />
protocolli ed avviati Comitati Tecnici ed Operativi<br />
che gestiscono l’iniziativa e numerosi i corsi di aggiornamento<br />
trasversali.<br />
L’impresa è diffi cile sui due fronti. Diffondere fra<br />
i medici l’idea che il principale vissuto dei non adulti,<br />
cioè la scuola, abbia una funzione di cura, diffondere<br />
fra i docenti l’idea che la scuola segue tutti i ragazzi,<br />
nel senso vero del verbo seguire, e quindi compete a<br />
lei anche la cura di quelli malati.<br />
L’esperienza fi orentina è attiva ed apprezzata e<br />
si pone come modello anche di formazione continua<br />
di cui è cominciato anche un monitoraggio: gli alunni<br />
della 4B pedagogico del Liceo Pascoli (scuola Polo per<br />
l’Istruzione Domiciliare/Ospedaliera) hanno vinto il<br />
1° premio del concorso “Conosci la tua Regione con<br />
la statistica” proprio con il primo studio statistico<br />
su questa iniziativa. Il servizio è stato esteso con un<br />
nuovo protocollo d’intesa e solo per gli alunni delle<br />
Superiori, anche a Careggi.<br />
La scuola Elementare<br />
e Media agiscono su due<br />
PAOLA BELLI<br />
piani: forniscono lezioni<br />
Insegnante di francese, Liceo Pascoli di <strong>Firenze</strong><br />
singole in Ospedale per<br />
le materie ed i docenti<br />
presenti, e organizzano,<br />
sollecitano e avvallano gli interventi della scuola di<br />
appartenenza degli alunni. La scuola Superiore è<br />
diversa: occupandosi quasi sempre di lungodegenti<br />
organizza il percorso scolastico in ospedale o a casa<br />
dove spesso sono inviati con dimissioni protette gli<br />
alunni. Per organizzare tutto questo la coordinatrice<br />
dispone di liste di insegnanti che insegnano in 15<br />
scuole fi orentine, che si sono dichiarati disponibili<br />
fuori del loro orario di lavoro a seguire in ospedale o<br />
a casa gli allievi malati. Per aiutare tutti gli ordini di<br />
scuole sono attivi gli insegnanti volontari Amici del<br />
Meyer.<br />
Alla base del percorso ci sono proprio i medici;<br />
quelli dei pazienti oncologici del Meyer sono stati<br />
i primi a volere la scuola, i primi a seguirla. Anche<br />
questo anno toccherà a loro trovare in reparto spazi<br />
idonei, momenti utili fra le terapie ed i controlli per<br />
far avvenire in ospedale 3 esami di scuola Media e 2<br />
esami di Stato.<br />
Sono tante le storie che supportano la validità<br />
dell’iniziativa, tanti i successi scolastici, gli anni non<br />
persi, la vita riacciuffata allo stesso momento in cui<br />
la malattia l’aveva interrotta. Tanti anche gli insuccessi.<br />
Sarebbe bello poter riportare le impressioni dei<br />
nostri numerosi alunni, ma forse l’irriverenza naturale<br />
dei giovani non si adatta a noi con facilità e<br />
senza distorsioni importanti ed il mio riserbo mi impedisce<br />
di raccontare soprattutto quello che emerge<br />
dall’esperienza scolastica durante casi abbastanza<br />
frequenti di malattia inarrestabile, e quindi nel fi nevita,<br />
momento vissuto spesso fi no in fondo.<br />
Dirò solo di un caso di J, immigrato e orgoglioso di<br />
studiare, affetto da malattia autoimmune, in dialisi<br />
che durante il ricovero cade in uno stato di depressione<br />
tale da far pensare a pericolose cure farmacologiche.<br />
Tre insegnanti in ospedale non bastano, una<br />
psicologa neppure. il suo medico chiede di riportarlo<br />
a scuola, nella vita. La scuola apre le porte di pomeriggio,<br />
per lui, con i suoi insegnanti, in un luogo ritenuto<br />
idoneo. E J. a poco a poco senza psicofarmaci si<br />
riprende, cessa la dialisi e ricomincia a frequentare<br />
al mattino.<br />
Siamo stati contenti di avere avuto per lui e per<br />
tutti tanta cura. TM