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31.05.2013 Views

A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale REGIONE TOSCANA grado di rispondere effi cacemente alle diverse esigenze cliniche. Ai punti 3 e 4 del dispositivo della Delibera si introducono, poi, ulteriori elementi di “governance”. Per le modalità organizzative e di governo della “introduzione e diffusione delle innovazioni tecnologiche e procedurali” nel sistema sanitario regionale a garanzia dell’ appropriatezza e della sostenibilità del sistema sanitario regionale, si fa riferimento all’apporto di gruppi di lavoro per progetto o per azione con rappresentanti degli operatori sanitari con specifi che esperienze professionali e designati dal Consiglio Sanitario Regionale. Non vengono dimenticati, inoltre, il delicato ruolo della formazione degli operatori sanitari per l’uso adeguato (“appropriato”) dei prodotti comunque selezionati e quello della sicurezza attraverso l’istituzione di data base regionali in grado di tracciare l’impiego di farmaci e dispositivi medici impiantati anche ai fi ni di una gestione standardizzata degli eventuali avvisi di sicurezza e incidenti. Il tutto tenendo conto che il “mercato” dei farmaci e dei dispositivi medici nell’ambito del SSN non può essere considerato un mercato cosiddetto “ concorrenziale”. In un “mercato concorrenziale” il soggetto che decide di acquistare un bene è lo stesso che lo paga e lo utilizza. Nel mercato dei farmaci e dei dispositivi medici, acquistati dal Servizio Sanitario Nazionale, il soggetto deputato ad acquistare e pagare il bene è diverso, pur appartenendo allo stesso sistema, dal 34 Toscana Medica 4/11 soggetto deputato all’utilizzo del medesimo. L’elevato grado di sostituibilità dei farmaci e dei dispositivi medici acquistati dal Servizio sanitario Nazionale, il peso economico che questi rappresentano (oltre il 20% del Fondo Sanitario Nazionale) per il Sistema Sanitario Nazionale rendono non più procrastinabile l’adozione, a livello Regionale e Nazionale, in accordo con gli utilizzatori dei beni, di una regolamentazione al fi ne di indirizzare il mercato verso la necessaria concorrenzialità. In Toscana questa “regolamentazione” prende avvio dalla già citata legge regionale 65/2010 (“legge fi nanziaria per l’anno 2011”) dove al comma 2 prescrive, fra l’altro, che la Giunta Regionale, oltre che a dover tenere costantemente informati i medici sulle caratteristiche e sui costi dei trattamenti che impiegano i farmaci e i dispositivi medici, deve individuare, dove possibile, i percorsi assistenziali che impiegano farmaci e dispositivi medici che conducono ad una sovrapponibilità dei risultati terapeutici attesi per il successivo adeguamento dei prontuari terapeutici e delle procedure di acquisti dei prodotti stessi. Ecco, a nostro parere, dove gli elementi di novità della delibera 138 emergono nella loro maggiore signifi catività: l’intenzione palese di coniugare l’appropriatezza con la sostenibilità economica, senza cedere al rispetto della qualità e della sicurezza (anzi!) verso una governance di sistema con un coinvolgimento ancora più profondo ed intrigante di tutti gli attori nel rispetto delle reciproche competenze auspicando il raggiungimento di “standard” di alto profi lo e condivisi dei percorsi assistenziali.

Toscana Medica 4/11 35 REGIONE TOSCANA A cura della Direzione Generale Diritti di cittadinanza e Coesione Sociale

A cura della<br />

Direzione Generale<br />

Diritti di cittadinanza<br />

e Coesione Sociale<br />

REGIONE<br />

TOSCANA<br />

grado di rispondere effi cacemente alle diverse<br />

esigenze cliniche.<br />

Ai punti 3 e 4 del dispositivo della Delibera<br />

si introducono, poi, ulteriori elementi<br />

di “governance”.<br />

Per le modalità organizzative e di governo<br />

della “introduzione e diffusione<br />

delle innovazioni tecnologiche e procedurali”<br />

nel sistema sanitario regionale a garanzia<br />

dell’ appropriatezza e della sostenibilità<br />

del sistema sanitario regionale,<br />

si fa riferimento all’apporto di gruppi di<br />

lavoro per progetto o per azione con rappresentanti<br />

degli operatori sanitari con<br />

specifi che esperienze professionali e designati<br />

dal Consiglio Sanitario Regionale.<br />

Non vengono dimenticati, inoltre, il<br />

delicato ruolo della formazione degli operatori<br />

sanitari per l’uso adeguato (“appropriato”)<br />

dei prodotti comunque selezionati<br />

e quello della sicurezza attraverso<br />

l’istituzione di data base regionali in<br />

grado di tracciare l’impiego di farmaci<br />

e dispositivi medici impiantati anche ai<br />

fi ni di una gestione standardizzata degli<br />

eventuali avvisi di sicurezza e incidenti.<br />

Il tutto tenendo conto che il “mercato”<br />

dei farmaci e dei dispositivi medici<br />

nell’ambito del SSN non può essere considerato<br />

un mercato cosiddetto “ concorrenziale”.<br />

In un “mercato concorrenziale” il soggetto<br />

che decide di acquistare un bene è<br />

lo stesso che lo paga e lo utilizza.<br />

Nel mercato dei farmaci e dei dispositivi<br />

medici, acquistati dal Servizio Sanitario<br />

Nazionale, il soggetto deputato ad<br />

acquistare e pagare il bene è diverso, pur<br />

appartenendo allo stesso sistema, dal<br />

34<br />

Toscana Medica 4/11<br />

soggetto deputato all’utilizzo del medesimo.<br />

L’elevato grado di sostituibilità dei farmaci<br />

e dei dispositivi medici acquistati<br />

dal Servizio sanitario Nazionale, il peso<br />

economico che questi rappresentano (oltre<br />

il 20% del Fondo Sanitario Nazionale)<br />

per il Sistema Sanitario Nazionale rendono<br />

non più procrastinabile l’adozione, a<br />

livello Regionale e Nazionale, in accordo<br />

con gli utilizzatori dei beni, di una regolamentazione<br />

al fi ne di indirizzare il mercato<br />

verso la necessaria concorrenzialità.<br />

In Toscana questa “regolamentazione”<br />

prende avvio dalla già citata legge regionale<br />

65/2010 (“legge fi nanziaria per l’anno<br />

2011”) dove al comma 2 prescrive, fra<br />

l’altro, che la Giunta Regionale, oltre che<br />

a dover tenere costantemente informati i<br />

medici sulle caratteristiche e sui costi dei<br />

trattamenti che impiegano i farmaci e i<br />

dispositivi medici, deve individuare, dove<br />

possibile, i percorsi assistenziali che impiegano<br />

farmaci e dispositivi medici che<br />

conducono ad una sovrapponibilità dei risultati<br />

terapeutici attesi per il successivo<br />

adeguamento dei prontuari terapeutici<br />

e delle procedure di acquisti dei prodotti<br />

stessi.<br />

Ecco, a nostro parere, dove gli elementi<br />

di novità della delibera 138 emergono<br />

nella loro maggiore signifi catività: l’intenzione<br />

palese di coniugare l’appropriatezza<br />

con la sostenibilità economica, senza<br />

cedere al rispetto della qualità e della<br />

sicurezza (anzi!) verso una governance<br />

di sistema con un coinvolgimento ancora<br />

più profondo ed intrigante di tutti gli<br />

attori nel rispetto delle reciproche competenze<br />

auspicando il raggiungimento di<br />

“standard” di alto profi lo e condivisi dei<br />

percorsi assistenziali.

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