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Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze

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Toscana Medica 4/11<br />

del paesaggio circostante. Apprezzamenti favorevoli<br />

sono indotti se l’arredamento è pregevole e se<br />

vengono curati gli aspetti relativi alle fi niture, alle<br />

luci, ai colori. Le sensazioni diventano piacevoli se<br />

le soluzioni abitative sono personalizzate, se i ricoverati<br />

possono disporre di spazi comuni ed aree ricreative,<br />

se l’acustica ed il clima sono confortevoli.<br />

Un altro elemento sostanziale per la qualità del<br />

progetto è l’ambientamento, soprattutto nella<br />

parte che attiene l’area della ospedalizzazione.<br />

In questo luogo di “soggiorno forzato” i ricoverati<br />

possono trovare sollievo alle loro sofferenze e preoccupazioni<br />

se l’ambiente può conferire distensione<br />

e conforto psico-fi sico, se la struttura è adeguata ai<br />

27<br />

Qualità e professione<br />

bisogni umani, che sono bisogni di riservatezza, di<br />

relazioni sociali, di comunicazione, di sicurezza, di<br />

ospitalità.<br />

L’adattamento all’ambiente ospedaliero promuove<br />

nei ricoverati un senso di sicurezza psicologica<br />

e la fi ducia nell’istituzione che li accoglie, se è<br />

in grado di garantire facile approccio, ordine, pulizia,<br />

accuratezza.<br />

Un progetto di qualità è tale quando riesce a<br />

realizzare un luogo di accoglienza e una struttura<br />

decorosa oltre che funzionale. Un luogo di cura e<br />

di soggiorno, in cui la qualità venga sensibilmente<br />

percepita sia dagli utenti che dagli operatori.<br />

TM<br />

La SOD Clinica<br />

delle Organizzazioni<br />

dell’Azienda Ospedaliero-<br />

Universitaria di Careggi<br />

Premessa<br />

Possiamo dire che le Organizzazioni si trovano<br />

ad avere un duplice obiettivo: produrre dei risultati<br />

in termini di beni (prodotti, servizi o idee) e insieme<br />

soddisfare i bisogni emotivi delle persone che ne<br />

fanno parte, soprattutto i bisogni di appartenenza,<br />

di sicurezza e di identità. Se nel gruppo l’individuo<br />

trova la possibilità di esprimere al meglio le proprie<br />

potenzialità, se solo in équipe multidisciplinari<br />

è possibile raggiungere obiettivi ambiziosi ed,<br />

in particolare, occuparci nei contesti sanitari di un<br />

paziente nella sua complessità, lontani da astratte<br />

parcellizzazioni, allo stesso tempo dobbiamo essere<br />

consapevoli delle emozioni spesso intense e inconsapevoli<br />

che vengono riattivate in contesti grup-<br />

pali, dove l’individuo si<br />

trova inserito in una rete<br />

complessa di rapporti,<br />

che a loro volta si trovano<br />

all’interno di specifi ci<br />

contesti organizzativi.<br />

Pertanto, all’interno<br />

di un’Organizzazione,<br />

l’obiettivo dovrebbe essere non tanto mirare ad<br />

un’assenza totale di confl ittualità, data la complessità<br />

della dimensione emotiva, che non può non<br />

essere ambivalente, ma piuttosto giungere ad arrivare<br />

a riconoscere e gestire i confl itti e a dare loro<br />

un senso.<br />

Più in generale, possiamo dire che le criticità<br />

costituiscono parte integrante del funzionamento<br />

di ogni sistema complesso, indicando<br />

anche la necessità o il desiderio<br />

di cambiamento, elemento vitale e<br />

strutturale di suddetti sistemi. Dunque,<br />

si pone la necessità, in fi eri, di<br />

modifi care il sistema di conoscenze e<br />

culturale delle Organizzazioni, affi nché<br />

non si verifi chi uno scollamento<br />

tra “Organizzazione” (insieme di individui<br />

formalmente strutturati secondo<br />

articolazioni di competenze e<br />

mansioni, in vista di un determinato<br />

obiettivo produttivo o di servizio) e “istituzione”<br />

(l’aspetto latente, non consapevole, costituito da regole<br />

implicite, ruoli sottintesi, percezioni interper-<br />

sonali e aspettative non<br />

LAURA BELLONI*, GIULIA BAZZANI** dichiarate).<br />

D’altra parte, dob-<br />

* Psichiatra psicoterapeuta, Responsabile SOD Clinica<br />

delle Organizzazioni, Responsabile CRCR, AOU Careggi,<br />

biamo sottolineare delle<br />

<strong>Firenze</strong><br />

problematiche che sem-<br />

** Psicologo psicoterapeuta, Specialista in Psicologia Clinibrano trasversali nelle<br />

ca, CRCR, AOU Careggi, <strong>Firenze</strong><br />

diverse realtà ospedaliere,<br />

come la non rara demotivazione<br />

degli operatori, la passività e la diffi -<br />

coltà partecipativa, il disinvestimento affettivo, ma<br />

anche il problema, in parte collegato, dell’assenteismo,<br />

che riguarda in particolare alcune categorie<br />

di dipendenti, il diffuso rischio di burn-out e, più<br />

in generale, le diffi coltà relazionali con l’utenza e/o<br />

all’interno del gruppo di lavoro.<br />

Laura Belloni, spec.<br />

in Psicoterapia Relazionale<br />

Sistemica<br />

conseguita nel 1991<br />

c/o il Centro Studi<br />

di Terapia Familiare<br />

e Relazionale di<br />

Roma. Spec. in Psichiatria<br />

c/o l’Univ.<br />

di <strong>Firenze</strong>, Scuola di<br />

Spec. in Psichiatria<br />

nel 1993. Direttore<br />

SODC Clinica delle<br />

Organizzazioni, Staff<br />

Direzione Aziendale,<br />

AOU Careggi. Resp.<br />

del Centro di Riferimento<br />

Reg.le sulle<br />

Criticità Relazionali,<br />

Staff della Direzione<br />

Generale.

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