Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze
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Toscana Medica 4/11<br />
I farmaci antidepressivi<br />
sono tutti uguali?<br />
Nel Febbraio 2009 è stato pubblicata<br />
su Lancet, da Andrea Cipriani (Università<br />
di Verona) e collaboratori<br />
un’im portante metanalisi di 117 studi<br />
clinici randomizzati relativi a<br />
25.928 pazienti, trattati per depressione dal 1991<br />
al 2007.<br />
Lo studio valutava 12 nuovi farmaci antidepressivi:<br />
bupropione, citalopram, duloxetina, escitalopram,<br />
fl uoxetina, fl uvoxamina, milnacipran,<br />
mirtazapina, paroxetina, reboxetina, sertralina<br />
e venlafaxina. Non sono stati valutati gli antidepressivi<br />
triciclici.<br />
Gli autori hanno valutato l’effi cacia e la tollera-<br />
bilità in 8 settimane di<br />
trattamento, valutando<br />
per l’effi cacia la risposta<br />
clinica di riduzione<br />
di sintomi di almeno il<br />
50% e per la tollerabilità<br />
il tasso di abbandono della terapia da parte del<br />
paziente.<br />
È stata predisposta una graduatoria di merito<br />
per questi due fattori e successivamente sono stati<br />
incrociati i due aspetti.<br />
Le conclusioni sono state che in termini di effi<br />
cacia mirtazapina, sertralina, escitalopram e<br />
venlafaxina risultano i farmaci più effi caci nella<br />
depressione e in termini di accettabilità escitalopram,<br />
sertralina, citalopram e buproprione risultano<br />
i più tollerati.<br />
Gli autori concludono che i due farmaci che<br />
hanno un profi lo migliore sono la sertralina e<br />
l’escitalopram, in particolare a favore della sertralina<br />
vi è anche il fattore che tale farmaco è in<br />
preparazione generica in molti paesi e pertanto<br />
ha un costo minore. Inoltre la maggioranza degli<br />
studi valutativi che riguardavano la sertralina<br />
erano studi indipendenti non commissionati dalle<br />
aziende produttrici del farmaco. Queste valutazioni<br />
riguardano uno studio e pertanto non possono<br />
rappresentare indicazioni valide in assoluto, ma<br />
comunque rappresentano un signifi cativo valore<br />
per la prestigiosità della rivista e per la rilevanza<br />
scientifi ca degli autori.<br />
Come era prevedibile questo lavoro scientifi co<br />
ha aperto un dibattito nella psichiatria e non solo,<br />
considerando anche le implicazioni di politica sanitaria<br />
e di compatibilità economica dei sistemi<br />
sanitari pubblici. La rivista che ha pubblicato il<br />
lavoro è di altissima rilevanza scientifi ca. In particolare<br />
G.Gartlehner e B.N. Gaynes dell’Università<br />
CLAUDIO LUCII<br />
23<br />
del North Carolina hanno avanzato<br />
una serie di osservazioni critiche<br />
sulla metodologia e sulle conclusioni<br />
a cui sono giunti Cipriani e gli altri.<br />
Lo studio affronta una problematica<br />
reale in tema del trattamento<br />
della depressione in ambito<br />
di sanità pubblica. Noi medici, sia<br />
nel setting della medicina generale<br />
che in ambito specialistico, abbiamo<br />
sicuramente il problema di “coverage”,<br />
cioè non riusciamo a diagnosticare<br />
precocemente i veri casi di<br />
depressione, ma anche di “focus”,<br />
Dipartimento Salute Mentale Azienda USL 7 di Siena,<br />
Responsabile Unità<br />
Funzionale Salute Mentale Adulti Zona Alta Valdelsa<br />
cioè, spesso, trattiamo<br />
in modo inappropriato<br />
le vere forme di depressione.<br />
Nella depressione<br />
maggiore grave l’indicazione<br />
farmacologica è chiara e riconosciuta da<br />
tutte le linee guida internazionali più importanti<br />
come quelle del National Institute of Clinical Excellence<br />
inglese e dell’American Psychiatric Association.<br />
L’esperienza clinica mi insegna che più la<br />
depressione è grave e più è probabile che il farmaco<br />
sia effi cace. Tuttavia nelle depressioni gravi<br />
trovano indicazione ancora i classici farmaci antidepressivi<br />
triciclici come la clomipramina, l’amitriptilina,<br />
la trimipramina e la nortriptilina, che<br />
sono controindicati in casi di cardiopatia ischemica<br />
e/o aritmica, glaucoma, ipetrofi a prostatica.<br />
Escluso queste controindicazioni e valutando<br />
bene gli effetti collaterali, discutendone preventivamente<br />
con il paziente, sono farmaci di provata<br />
effi cacia nella depressione maggiore.<br />
Nella depressione da lieve a moderata le stesse<br />
linee guida dicono che è tutta da dimostrare l’effi -<br />
cacia dei farmaci antidepressivi e che questa probabilmente<br />
è paragonabile al placebo, viceversa<br />
altri trattamenti non farmacologici si dimostrano<br />
effi caci. In particolare assume sempre maggiore<br />
rilevanza terapeutica nella depressione lieve<br />
l’attività fi sica strutturata, che deve essere però<br />
condotta con regolarità e non occasionale: piscina,<br />
palestra, passeggiate a ritmo veloce, footing, almeno<br />
per 3 volte alla settimana. Personalmente<br />
la prescrivo nella ricetta che rilascio ai pazienti.<br />
Altri interventi si dimostrano effi caci come la<br />
terapia cognitivo comportamentale individuale e<br />
di gruppo o gruppi psicoeducazionali. Queste attività<br />
sono poco praticate nei servizi pubblici di<br />
Claudio Lucii, spec.<br />
in Neurologia e in<br />
Psicologia Clinica,<br />
Univ. di SI. Ha<br />
conseguito 2 corsi<br />
di perfezionamento<br />
c/o il Dip. di Sanità<br />
Pubblica dell’Univ.<br />
di FI, nel 2001: “La<br />
gestione del sistema<br />
sanitario” e nel 2003<br />
“Il Governo Clinico”.<br />
Ha collaborato<br />
al Progetto EFQM<br />
dell’Azienda USL<br />
7 di SI. Dal 2002 è<br />
Resp. dell’UF Salute<br />
Mentale Adulti, della<br />
Azienda USL 7<br />
di Siena, Zona Alta<br />
Valdelsa.