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Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze

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Toscana Medica 4/11<br />

Fannulloni, macellai…<br />

e drogati!<br />

Il Governo non ha una gran considerazione<br />

dei medici. Cominciò il Ministro Brunetta<br />

col dire che bisognava dare i voti ai medici<br />

perché voleva sapere se chi lo dovesse operare<br />

fosse un chirurgo o un macellaio. Più<br />

volte lo stesso Ministro si è espresso nei confronti<br />

dei pubblici dipendenti come potenziali fannulloni<br />

da sottoporre a serra-<br />

to controllo, diminuendo<br />

le retribuzioni in<br />

caso di malattia.<br />

Al Governo piacciono<br />

le decisioni unilaterali e così, senza avvertire<br />

nessuno, si è stabilito di radiare dall’albo (sic!) il<br />

medico che non compili il certifi cato on line, attenuando<br />

poi le sanzioni perché ci si è accorti che il<br />

sistema informatico fa acqua da tutte le parti. Ma<br />

il principio resta, quello delle gride manzoniane,<br />

quello che portò il Parlamento a costringere i medici<br />

a denunciare gli immigrati privi di permesso<br />

di soggiorno, obbligo poi cancellato alla chetichella,<br />

con una circolare del Ministro dell’Interno, di<br />

fronte al fatto che i medici non avevano denunciato<br />

nessuno.<br />

Ora Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza<br />

del Consiglio, vuol sottoporre a test antidroga<br />

tutti i medici “perché il nostro paese deve essere<br />

libero dalla droga”. Il che è giusto, come è corretto<br />

fare il test antidroga prima di guidare un autobus<br />

o di entrare in sala operatoria. Ma liberare il paese<br />

dalla droga a partire dal sapere quanti medici<br />

fumano uno spinello è un po’ persecutorio.<br />

Insomma l’immagine dei medici per alcuni politici<br />

non è delle migliori. E viceversa, qualcuno<br />

potrebbe dire! Ma questo non è il vero problema.<br />

La vera, impellente questione, è che di questi tempi<br />

esercitare la medicina è diffi cile e sempre più<br />

complicato. Oggi troppi medici aspirano anzitempo<br />

alla pensione, il che è segno di disaffezione, di<br />

burn out, e tutto questo non giova ai pazienti né<br />

alla società che affi da ai medici un compito fondamentale<br />

per la convivenza civile, per la sopravvivenza<br />

stessa dello stato di diritto, quello di curare<br />

bene la gente.<br />

ANTONIO PANTI<br />

Presidente <strong>Ordine</strong> dei <strong>Medici</strong> Chirurghi<br />

e degli Odontoiatri di <strong>Firenze</strong><br />

19<br />

Prima di proclamare sanzioni per i medici non<br />

sarebbe opportuno verifi care se il sistema informatico<br />

nazionale funziona, se le onde magnetiche<br />

coprono tutto il paese invece che vagare a macchia<br />

di leopardo? E l’inasprimento della burocrazia<br />

modifi ca i comportamenti oppure, al contrario,<br />

provoca disaffezione e irritazione? Siamo certi che<br />

la legge debba condizio-<br />

nare le scelte del medico,<br />

come si è fatto per la<br />

PMA e ora si tenta col<br />

testamento biologico,<br />

oppure così facendo si<br />

innesta una surrettizia disubbidienza di fatto?<br />

I magistrati ci hanno convinto che le linee guida<br />

sostituiscono le vetuste leges artis e che il medico<br />

deve seguirle per essere tranquillo, ma una<br />

recente sentenza della Cassazione condanna un<br />

medico perché le linee guida non possono essere<br />

un criterio valido di comportamento.<br />

La malpractice nasce anche da una sorta di<br />

stravolgimento del concetto di guarigione. Un intervento<br />

salvavita ma che lascia una brutta cicatrice<br />

è motivo di richiesta risarcitoria. Il paziente,<br />

anzi il cittadino, deve essere al centro del sistema<br />

delle cure. Sostenere il contrario sarebbe la più<br />

antideontologica delle affermazioni. Ma due fatti<br />

dovrebbero essere oggetto di rifl essione. Le illusioni<br />

suscitate da una medicina quasi onnipotente<br />

possono generare comprensibili disillusioni; però<br />

la vita prima o poi fi nisce e la morte di qualcuno<br />

non è colpa dell’ultimo medico che lo cura.<br />

Ugualmente l’ansia di chi teme di essere malato<br />

è comprensibile e il medico se ne deve far sempre<br />

carico; ma non si può consultare il medico con<br />

lo stesso animo con cui ci si rivolgeva allo stregone,<br />

in attesa del miracolo. Il medico non possiede<br />

la formula magica per cui, appena visto il paziente,<br />

appare la diagnosi prestampata sul grande<br />

schermo.<br />

I medici hanno certamente molte colpe, come<br />

tutti gli esseri umani, ma se potessero lavorare<br />

con un po’ più di serenità i pazienti ne trarrebbero<br />

indubbio vantaggio. TM

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