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Qualità e professione Toscana Medica 4/11 maggio 2010 a “Reinventing Primary Care”. Uno degli articoli della monografi a invita il governo a potenziare la rete delle cure primarie raddoppiando gli investimenti, portando la percentuale della spesa per questo settore al 10-12% delle spesa sanitaria totale; una proposta condivisa dall’agenzia governativa Medicare Payment Advisory Commission (MedPAC) e da altri centri di ricerca (come il Patient-Centered Primary Care Collaborative che – sulla base di esperienze realizzate in varie realtà del paese – sostengono che l’incremento della spesa in cure primarie è da una parte controbilanciato da risparmi derivanti dalla riduzione degli accessi nei dipartimenti di emergenza e dei ricoveri ospedalieri e dall’altra accompagnato da un miglioramento delle condizioni di salute della popolazione. Tuttavia qui da noi… il medico di medicina generale è impegnato con carichi e ritmi di lavoro eccessivi ed è impossibile recuperare spazi e tempi per ulteriori competenze assistenziali se non si modifi cano struttura e organizzazione … Ad esempio l’affi ancamento e il supporto di altri operatori sociosanitari in primo luogo il personale infermieristico, non deve ricalcare una visione destrutturata della persona ma sottrarre al medico di medicina generale quelle funzioni e compiti che impropriamente egli svolge da anni a scapito di una presa in carico olistica, per problemi valutando le co-morbilità, la poli-farmacoterapia, lo stato socio-familiare. Spesso il nostro è un paziente che nessuno conosce, fatto di problemi personali, familiari, lavorativi, logistici, di poli-patologie, per le quali ogni specialista prescrive il suo farmaco/i “assolutamente” necessario che si va a sommare, più spesso a scontrare, con quelli degli altri, creando ulteriori morbilità o problemi per gli specialisti per di più sconosciute. Ma anche con il superamento di modelli di scambio dati fra territorio-ospedale e territorio (o meglio fra cure primarie e di secondo / terzo livello) e di tenuta e gestione delle cartelle cliniche informatizzate (Tabella 1). Cosa può succedere… succede, se manca, è assente, è distratto, è poco o per nulla autorevole… il “direttore di orchestra” …il medico di medicina generale (Tabella 2). Il medico di medicina generale è impegnato con carichi e ritmi di lavoro eccessivi ed è impossibile 16 recuperare spazi e tempi per ulteriori competenze assistenziali se non si modifi cano struttura e organizzazione: questo comporterà che alcune mansioni e compiti dovranno essere svolti da altro personale, senza perdere l’unitarietà dell’intervento e la condivisione del progetto assistenziale. Scarsa aderenza, pochi troppo pochi pazienti infartuati aderenti e complianti e i diabetici e gli ipertesi…? Cosa può succedere… succede, se manca, è assente, è distratto, è poco o per nulla autorevole…il “direttore di orchestra” … il medico di medicina generale… Se da un lato funzionale e necessario allo sviluppo del eCCM è non fare girare il cittadino e il paziente ma le sue informazioni di carattere sanitario (cartelle compatibili) dall’altro risulta diciamo “ostico” al medico di medicina generale la registrazione dei dati richiesti in occasione di visite periodiche. Oggi, come esperienze decennali dimostrano, queste “barriere” alla raccolta e registrazione dei dati possono essere superate con le attuali tecnologie, con il duplice vantaggio di produrre informazioni necessarie al cittadino, al paziente, al medico, a tutto il personale del team/modulo, ai vari specialisti, alla ASL e di essere utili per una revisione di qualità/self Audit e Audit di gruppo, con un processo di miglioramento continuo non tanto del “numero delle prestazioni erogate”, bensì della qualità del processo assistenziale. Ma i medici di medicina generale sono stanchi, sono stufi ? Perché i medici di medicina generale sono stanchi? Per il declino dello status sociale e del loro stato professionale… Perché hanno studiato per fare delle “cose” e ne fanno altre… Perché le situazioni mutano troppo velocemente… Per una perdita di controllo sul proprio futuro (anche presente…) e ancor più su quello dei pazienti… Il medico di medicina generale è impegnato con carichi e ritmi di lavoro eccessivi ed è impossibile recuperare spazi e tempi per ulteriori competenze assistenziali se non si modifi cano struttura e organizzazione… TM Tabella 2 Tabella 3
Toscana Medica 4/11 La check list della Sala Operatoria In sala operatoria quotidianamente si svolge un lavoro routinario con procedure standard (nel 70% dei casi), interventi chirurgici più o meno complessi standardizzati (per organi pari ed impari): interventi alla tiroide, interventi per tumore alla mammella, interventi per ernia inguinale, interventi per calcoli alla colecisti, interventi per appendicite, interventi per tumori del colon, interventi per tumore del rene, ecc., ecc.; ogni volta che si lavora con procedure standard, di routine, è necessario adottare check list di controllo per garantire che non ci siano state dimenticanze involontarie (gli errori banali sono tipici delle attività di routine, standard). La check list è uno strumento a garanzia del risultato del lavoro standard routinario complesso. Tre momenti sono importanti per il paziente in sala operatoria (le tre parti della check list): 1. prima dell’anestesia; 2. prima dell’incisione chirurgica (Time Out); 3. prima che il paziente lasci la sala operatoria. FELICE APICELLA 17 La check list è formata da voci da spuntare su particolari che servono a prevenire la comparsa di eventi avversi ed eventi sentinella (bisogna prevenire tutto il prevedibile). In particolare le domande sono fi nalizzate al raggiungimento dei 16 obiettivi (Protocollo di Monitoraggiodegli eventi sentinella – 2° Rapporto – Settembre 2005-Ago- Chirurgo generale e toracico, SC Chirurgia Generale, Ospedale San Giovanni di Dio, Asl 10, Firenze sto 2009) stabiliti dal Ministero della Salute per la prevenzione degli errori in Sala Operatoria (Toscana Medica 8/10:63), vedi “Manuale per la Sicurezza in sala operatoria: raccomandazioni e check list” (Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Ottobre 2009), il manuale è molto particolareggiato e stabilisce anche chi-cosa-come deve essere fatto. Prima dell’anestesia si controllano le generalità del paziente, la coerenza sulla lista operatoria, la presenza del consenso informato (anestesia ed inter- Felice Apicella, spe c. in Chirurgia Generale, 1979. Spec. in Endocrino-Chirurgia, 1982. Spec. in Chirurgia Toracica, 1992. Diploma di Chi rurgia Laparoscopica e Toracoscopica, 1995.FMH (Svizzera) me dico spe cialista in Chirurgia, chirurgia del cuore e vasi toracici, 2002. Clinical Governance, 2004. Chirurgo generale e toracico, SC Chirurgia Generale del l’Ospedale San Giovanni di Dio, Firenze.
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Toscana Medica 4/11<br />
La check list<br />
della Sala Operatoria<br />
In sala operatoria quotidianamente si svolge<br />
un lavoro routinario con procedure standard<br />
(nel 70% dei casi), interventi chirurgici più o<br />
meno complessi standardizzati (per organi<br />
pari ed impari): interventi alla tiroide, interventi<br />
per tumore alla mammella, interventi per ernia<br />
inguinale, interventi per calcoli alla colecisti, interventi<br />
per appendicite,<br />
interventi per tumori del<br />
colon, interventi per tumore<br />
del rene, ecc., ecc.;<br />
ogni volta che si lavora<br />
con procedure standard,<br />
di routine, è necessario adottare check list di controllo<br />
per garantire che non ci siano state dimenticanze<br />
involontarie (gli errori banali sono tipici delle attività<br />
di routine, standard).<br />
La check list è uno strumento a garanzia del risultato<br />
del lavoro standard routinario complesso.<br />
Tre momenti sono importanti per il paziente in<br />
sala operatoria (le tre parti della check list):<br />
1. prima dell’anestesia;<br />
2. prima dell’incisione chirurgica (Time Out);<br />
3. prima che il paziente lasci la sala operatoria.<br />
FELICE APICELLA<br />
17<br />
La check list è formata da voci da<br />
spuntare su particolari che servono a<br />
prevenire la comparsa di eventi avversi<br />
ed eventi sentinella (bisogna prevenire<br />
tutto il prevedibile).<br />
In particolare le domande sono<br />
fi nalizzate al raggiungimento dei 16<br />
obiettivi<br />
(Protocollo<br />
di Monitoraggiodegli<br />
eventi<br />
sentinella<br />
– 2° Rapporto – Settembre 2005-Ago-<br />
Chirurgo generale e toracico, SC Chirurgia Generale,<br />
Ospedale San Giovanni di Dio, Asl 10, <strong>Firenze</strong><br />
sto 2009) stabiliti dal Ministero della Salute per la<br />
prevenzione degli errori in Sala Operatoria (Toscana<br />
Medica 8/10:63), vedi “Manuale per la Sicurezza in<br />
sala operatoria: raccomandazioni e check list” (Ministero<br />
del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali,<br />
Ottobre 2009), il manuale è molto particolareggiato<br />
e stabilisce anche chi-cosa-come deve essere fatto.<br />
Prima dell’anestesia si controllano le generalità<br />
del paziente, la coerenza sulla lista operatoria, la<br />
presenza del consenso informato (anestesia ed inter-<br />
Felice Apicella, spe c.<br />
in Chirurgia Generale,<br />
1979. Spec. in<br />
Endocrino-Chirurgia,<br />
1982. Spec. in<br />
Chirurgia Toracica,<br />
1992. Diploma di<br />
Chi rurgia Laparoscopica<br />
e Toracoscopica,<br />
1995.FMH<br />
(Svizzera) me dico<br />
spe cialista in Chirurgia,<br />
chirurgia del<br />
cuore e vasi toracici,<br />
2002. Clinical Governance,<br />
2004. Chirurgo<br />
generale e toracico,<br />
SC Chirurgia Generale<br />
del l’Ospedale<br />
San Giovanni di Dio,<br />
<strong>Firenze</strong>.