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Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze

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Stefano Taddei è<br />

Professore Ordinario<br />

di <strong>Medici</strong>na Interna<br />

presso l’Università<br />

di Pisa e direttore<br />

del DAI Medico<br />

e dell’U.O. di <strong>Medici</strong>na<br />

Generale 1<br />

dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria<br />

Pisana. Membro di<br />

numerose società<br />

scientifi che ed Editorial<br />

Board, è International<br />

Editor dell’European<br />

Journal<br />

of Cardiology.<br />

Qualità e professione<br />

Toscana Medica 4/11<br />

Il prezzo di riferimento<br />

Uno strumento ormai indispensabile<br />

per il controllo della spesa farmaceutica<br />

Il controllo della spesa sanitaria<br />

è un aspetto fondamentale per<br />

la sopravvivenza di ogni SSR.<br />

Tuttavia, questa necessità sembra<br />

diventare prioritaria soprattutto<br />

nei periodi di crisi economica,<br />

quale quello che attualmente sta colpendo sia le istituzioni<br />

che i singoli cittadini. Tutto questo mi sembra<br />

paradossale, in quanto l’utilizzo del denaro pubblico<br />

(ma che in realtà è denaro nostro) dovrebbe essere<br />

sempre improntato a una profonda eticità, a prescindere<br />

dalle varie fasi dell’economia pubblica. È ovvio<br />

che tutti noi dobbiamo fare i conti con i tagli alla Sanità<br />

che il Governo centrale impone alla nostra Regione,<br />

ma i principi e le regole che gestiscono le risorse<br />

economiche dovrebbero avere una valenza generale<br />

e non dipendere dai periodi di “vacche grasse” o<br />

“vacche magre”.<br />

Uno degli aspetti più<br />

paradossali del nostro<br />

SSR è il sistema di rimborso<br />

di farmaci che appartengono<br />

alla stessa classe farmacologica nella<br />

quale sono presenti specialità off-patent e specialità<br />

ancora coperte da brevetto. Nella realtà quindi è<br />

possibile prescrivere, all’interno di una classe terapeutica,<br />

una molecola magari con minor letteratura<br />

scientifi ca (e a volte anche effi cacia), ma con un<br />

costo tre volte superiore rispetto a un’altra molecola<br />

ricca di letteratura e di esperienza clinica. Oltretutto,<br />

quando una molecola perde il brevetto e quindi il<br />

prezzo scende drasticamente a causa dell’immissione<br />

in commercio dei farmaci equivalenti, si assiste a uno<br />

spostamento prescrittivo verso altre molecole della<br />

stessa classe, ancora branded e più costose, con un’ovvio<br />

danno al SSR. Per contrastare questo fenomeno il<br />

SSR si organizza con linee guida, circolari, documenti<br />

di commissioni, pareri di esperti, controlli a campione<br />

sui medici (con perdita di tempo e risorse e con la frustrazione<br />

di essere, a volte, ineffi cace) quando sarebbe<br />

estremamente più semplice e più logico istituire il<br />

prezzo di riferimento per ciascuna classe farmaceutica.<br />

Ovviamente il prezzo di riferimento si dovrebbe<br />

applicare a tutte le molecole della stessa classe, a prescindere<br />

dalla data di immissione in commercio delle<br />

varie specialità e quindi dalla copertura del brevetto.<br />

Il prezzo di riferimento sarebbe deciso a livello Ministeriale<br />

nel momento in cui un farmaco capostipite<br />

viene messo in commercio e si applicherebbe a tutti i<br />

farmaci della stessa classe commercializzati successivamente.<br />

Ovviamente, il prezzo si abbasserebbe automaticamente<br />

quando la molecola capostipite perde<br />

il brevetto con il simultaneo adeguamento di tutti gli<br />

14<br />

altri farmaci della stessa classe. Nel caso improbabile<br />

che un’azienda farmaceutica non adeguasse il prezzo,<br />

l’eventuale differenza sarebbe a carico del cittadino.<br />

Questa soluzione, per altro adottata in molti paesi<br />

Europei e anche in alcune Regioni italiane, avrebbe<br />

solo vantaggi:<br />

1) fi nalmente si eviterebbe da parte delle case<br />

farmaceutiche di “inondare” il mercato di copie inutili<br />

di farmaci capostipiti: in genere questi farmaci non<br />

producono niente in termine di conoscenza scientifi ca<br />

ma sfruttano il così detto effetto di classe, “parassitando”<br />

le informazioni scientifi che che derivano dalle<br />

molecole capostipite che sono state studiate a lungo<br />

per identifi carne in pieno le possibilità terapeutiche;<br />

2) l’industria farmaceutica avrebbe maggior interesse<br />

a sviluppare molecole realmente innovative;<br />

3) una eventuale mi nor concorrenza commerciale<br />

si tradurrebbe in un’infor-<br />

STEFANO TADDEI<br />

mazione più “scientifi ca”<br />

e meno “promozionale”;<br />

Ordinario di <strong>Medici</strong>na Interna, Università di Pisa<br />

4) al momento della<br />

perdita di brevetto del capostipite,<br />

lo shift verso molecole protette ancora da<br />

brevetto non si trasformerebbe in un aberrante aumento<br />

di spesa da parte del SSR, non giustifi cato da<br />

una miglior qualità terapeutica;<br />

5) il medico avrebbe una responsabilità diretta<br />

nell’aspetto “economico” della scelta del farmaco in<br />

quanto la differenza di prezzo di una specialità che<br />

non si è adeguata al prezzo di riferimento sarebbe pagata<br />

direttamente dal paziente e non si perderebbe<br />

nell’“anonimato” del rimborso da parte del SSR.<br />

Su questo punto molti obiettano che non sarebbe<br />

giusto per quel cittadino, ma in realtà non ci rendiamo<br />

conto che il sistema attuale non è giusto per la<br />

comunità (e cioè l’insieme di singoli), che oltretutto<br />

non si rende conto che molti servizi o prestazioni corrono<br />

il rischio di essere tagliati anche perché milioni<br />

di euro sono “bruciati” da una cattiva gestione della<br />

spesa farmaceutica poiché chi prescrive non sfrutta<br />

a pieno le potenzialità della riduzione del prezzo dei<br />

farmaci off-patent. Oltretutto, quando una delibera<br />

del SSR indica alla classe medica di utilizzare nel<br />

60-70% dei casi solo alcune molecole sulla base del<br />

risparmio di spesa a parità di effi cacia, non applica<br />

“nei fatti” un prezzo di riferimento?<br />

Certamente la gestione delle risorse è un aspetto<br />

complesso per chi ci governa e amministra, ma sicuramente<br />

regole chiare e di facile applicazione potrebbe<br />

contribuire in modo decisivo non solo a una<br />

corretta gestione della spesa pubblica, ma anche a<br />

un rafforzamento della coscienza etica di cui tutti noi<br />

sentiamo un estremo bisogno. TM

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