Anteprima PDF - Ordine Medici Firenze
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Toscana Medica 4/11 Opinioni a confronto<br />
BIANCHI – Anche io credo che l’industria ed i sistemi<br />
sanitari pubblici non debbano necessariamente<br />
lavorare in contrapposizione tra di loro<br />
perché, seppure in maniera differente, la loro<br />
mission è il mantenimento della salute della po-<br />
Non vi è dubbio che l’organizzazione<br />
sanitaria debba profondamente<br />
cambiare. Da un lato la domanda è<br />
radicalmente mutata col prevalere<br />
della cronicità, dall’altro la sostenibilità<br />
della spesa assistenziale costringe a proporre<br />
sempre nuovi modelli che mantengano la<br />
soddisfazione dei cittadini e, nello stesso tempo,<br />
rendano più razionale l’uso delle risorse. Un cambiamento<br />
istituzionale, organizzativo e, infi ne,<br />
culturale perché impegna i professionisti a operare<br />
in gruppi di continuità assistenziale e a far<br />
prevalere la medicina di iniziativa e la prevenzione<br />
sulla medicina individuale e opportunistica.<br />
Lo strumento del percorso diagnostico terapeutico<br />
assistenziale, già avviato in alcune circostanze,<br />
garantisce, sulla base della conoscenza<br />
anticipata dell’incidenza di una patologia, l’offerta<br />
di un pacchetto assistenziale che pone veramente<br />
al centro il paziente per seguirlo nel tempo<br />
con tutti gli strumenti specialistici e territoriali<br />
che consentano di evitare o di contenere le complicanze<br />
più drammatiche e onerose. In pratica il<br />
paziente è in carico al medico di famiglia che, con<br />
poche analisi, ne valuta la gravità e fa opera continua<br />
di educazione e di prevenzione, avviandolo<br />
allo specialista quando la patologia ha raggiunto<br />
un determinato grado di severità. Vi è un costante<br />
rapporto tra specialista e medico generale che<br />
il percorso di assistenza ai cronici, la tenuta di registri<br />
per patologie e un nuovo modello di lavoro<br />
del medico generale, favorisce.<br />
L’informatizzazione del servizio e la costante<br />
presenza del medico di famiglia dovrebbe evitare<br />
il rischio di trasformare l’offerta di pacchetti<br />
assistenziali in un’anonima catena di montaggio<br />
o di rispondere in modo incongruo a richieste inutili.<br />
Al contrario questa forma assistenziale è tesa<br />
all’integrazione tra ospedale e territorio.<br />
Un modello per<br />
la programmazione<br />
ANTONIO PANTI<br />
Si ringrazia Bristol-Myers Squibb<br />
per aver contribuito alla realizzazione della presente pubblicazione<br />
13<br />
polazione. A mio parere un intervento eticamente<br />
corretto dell’industria in questo campo non<br />
può che favorire la massima razionalizzazione<br />
dell’utilizzo di farmaci e di tecnologie sanitarie.<br />
Il percorso del paziente nefropatico che si sta<br />
sperimentando nell’azienda sanitaria aretina può<br />
rappresentare un utile paradigma per il programmatore<br />
sanitario. L’invecchiamento della popolazione<br />
e lo scarso controllo dei fattori di rischio<br />
comporta un continuo incremento del diabete e<br />
dell’ipertensione. Il rischio cardiovascolare esita<br />
spesso in nefropatia la cui prevalenza è ormai<br />
elevata e che rappresenta un’importante causa di<br />
morte nonché un notevole aggravio per la sostenibilità<br />
del sistema, e basti pensare al numero dei<br />
pazienti in dialisi o sottoposti a trapianto di rene.<br />
Eppure la semplice proteinuria che il laboratorio<br />
esegue in automatico, se attentamente valutata<br />
dal medico, è un indice bastevole dell’evoluzione<br />
di una ipertensione o di un diabete. Il rene è un indicatore<br />
molto sensibile di rischio cardiovascolare.<br />
Obiettivo dell’esperimento aretino è la quantifi -<br />
cazione epidemiologica del rischio, la prevenzione,<br />
la diagnosi precoce, il trattamento e il rapporto tra<br />
specialista e medico generale col fi ne di evitare le<br />
complicanze. Insomma questo percorso sta tutto<br />
dentro il Chronic Care Model. Conoscere il peso della<br />
domanda, ottimizzare le risorse e valutare i risultati<br />
dà ragione dell’importanza di questo modello.<br />
È ovvio che porre in essere nuovi modelli assistenziali<br />
richiede risorse che il servizio sanitario<br />
spesso non possiede. Così sono sacrifi cati<br />
proprio quegli interventi che dovrebbero garantire<br />
ai pazienti migliori risultati a minor costo.<br />
La ASL aretina ha usufruito di una sponsorizzazione<br />
secondo criteri di trasparenza che sono in<br />
uso in altri paesi, poco frequenti nel nostro. Una<br />
interessante forma di collaborazione tra azienda<br />
sanitaria e impresa industriale che non tocca i<br />
medici e si svolge mediante un bando di pubblica<br />
evidenza e il parere favorevole del comitato etico.<br />
In conclusione un esperimento dai molteplici risvolti<br />
interessanti e innovativi. TM