Violenza ai domiciliari «Bomba» con rivendicazione - "Antonio ...

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31.05.2013 Views

4 Latina IL Tar del Lazio ha messo la parola fine alla vicenda legata al programma integrato «Porta Nord». I giudici amministrativi hanno sciolto ieri la riserva, respingendo il ricorso cautelare presentato dalla ditta esclusa dall'appalto e sancendo, di fatto, la regolarità della gara indetta dal Comune di Latina l'anno scorso; uno dei bandi più importanti per lo sviluppo del capoluogo, relativo all’intervento di edilizia residenziale pubblica e delle opere di urbanizzazione per il quartiere Pantanaccio. I lavori, per un valore di circa quattro milioni di euro, se li era aggiudicati la Massicci srl a febbraio, prima che l'iter si interrompesse in attesa del dispositivo del Tar. Una pronuncia che non ha, dunque, riconosciuto alcun profilo di illegittimità nelle procedure di appalto, accogliendo la tesi sostenuta dall’ammini - strazione comunale (rappresentata dagli avvocati Francesco Cavalcanti e Cesare Manchisi). Il caso era scoppiato cinque mesi fa. La ditta ricorrente «Porta Nord», respinto il ricorso della ditta esclusa Una gara regolare Per il Tar l’iter del Comune è legittimo LE OPERE Il bando relativo all’edilizia residenziale pubblica, lavori per 4 milioni di euro aveva infatti impugnato l'esito della gara dopo esser stata esclusa, pur avendo presentato l'offerta migliore rispetto al costo stimato dei lavori. Ma stando alle successive verifiche svolte dal Comune, sarebbero emerse una serie di carenze nell'offerta complessiva e l'aggiudicazione dei lavori era quindi stata vinta dalla Massicci, seconda in graduatoria. E se la sentenza pronun- Latina Oggi Sabato 23 Giugno 2012 ciata dal collegio di Latina (presieduto dal giudice Corsaro, a latere Scudeller e De Berardinis) non dovesse essere impugnata davanti al Consiglio di Stato, nei prossimi mesi si potrà proce- IL FATTO A sinistra una veduta di Latina, il Tar del Lazio ha respinto il ricorso sul bando per il programma integrato di «Porta Nord» dere alla stipula del contratto e all’avvio dei l avo r i . Un ’i ni zi at iva che punta alla riqualificazione di una delle zone più degradate della città attraverso interventi edilizi ed a m bi e n ta l i per un valore di circa 3,7 milioni di euro per la realizzazione delle case popolari, oltre ad ulteriori trecentomila per le opere di urbanizzazione del quartiere; fondi che sono già stati stanziati dalla Regione Lazio dopo l’appro - vazione di un progetto messo in cantiere oltre dieci anni fa, ma mai realizzato fino ad oggi. Lucia Guarano

Latina Oggi Sabato 23 Giugno 2012 Latina 5 L’assessore Cirilli rassicura: andremo sino in fondo. Interrogazioni in Regione e alla Camera Fusti, il rinvio sospetto Polemica di Pd e Sel: così si rischia di insabbiare la verità attesa da 16 anni Saltata anche ieri la conferenza di servizi, assenti Provincia e Regione SEMBRA una vicenda avvitata intorno a se stessa quella inerente gli scavi a Borgo Montello per la ricerca dei fusti tossici interrati dai casalesi negli Anni 80. Ieri mattina c’è stato l’ennesimo rinvio della conferenza di servizi che doveva dare il via libera alle operazioni di scavo. «Colpa» di due assenze strategiche, quella dei funzionari delegati di Provincia e Regione il cui parere era necessario alla chiusura della conferenza di servizi. L’incontro tecnico è stato rinviato a data da destinarsi, forse la prossima settimana. Ma non ci sono certezze. E da ieri mattina, quando la conferenza è saltata, sono ricominciate le polemiche sui ritardi accumulati fino a questo momento per la ricerca dei fusti, nonostante il problema sia noto da tre anni e la Regione abbia stanziato una prima tranche di fondi necessari pari a 500mila euro. Che adesso di sicuro non basteranno per portare a termine uno degli interventi più attesi Filiberto Zaratti FUTURO L’Arpa adesso dovrà fissare una nuova riunione Fabrizio Cirilli sia per accertare la verità su cosa è nascosto sotto la discarica di Montello, sia per arrivare alle responsabilità sogg e t t ive . Il gruppo consiliare del Partito Democratico dopo il rinvio della conferenza ha parlato di «bluff sugli scavi» poiché è stato imposto un «altro brusco stop al bisogno di tra- sparenza che c’è intorno a questa intricata vicenda, uno stop che rischia di essere definitivo non essendo stata programmata nessuna altra conferenza di servizi. Non Il sito S0 dove si cercheranno i fusti tossici interrati negli anni 80 possiamo rischiare di insabbiare una verità che i cittadini stanno aspettando da sedici anni». Il Pd ieri ha anche chiesto al capogruppo del partito in Regione, Esterino Montino, di presentare una mozione, con analoghe iniziative in Parlamento perché non si perda altro tempo. Invita a tenere la guardia alta anche Fililiberto Zaratti di Sel, che ieri ha partecipato al sit in all’esterno del Comune che avrebbe dovuto accompagnare la conferenza di servizi, e che in qualità di assessore all’ambiente è stato tra coloro che più hanno sollecitato l’inizio degli scavi nella discarica, insieme all’attuale vicesindaco Cirilli, all’epoca consigliere regionale. «Confido nelle dichiarazioni del vicesindaco Cirilli che si è L a vo r i già appaltati ma manca l’individuazione dell’impianto per trattare il materiale di risulta Stanziati 500mila euro detto deciso ad andare fino in fondo su questa vicenda. - ha affermato ieri Zaratti - Sarebbe sbagliato far passare in secondo piano questa operazione verità, perché in gioco non c’è solo una problematica di natura ambientale, ma la necessità di chiarire una volta per tutte una vicenda inquietante che ha visto protagoniste le organizzazioni criminali e camorriste». I VERBALI DI CARMINE SCHIAVONE Primi spiragli nel 1996 INCREDIBILMENTE la storia dei fusti tossici a Montello è rimasta sepolta dentro gli atti del processo Anni 90 (costola del più famoso Spartacus) dal 1996 al 2009, ossia fino alla vigilia della sentenza che ha portato alla condanna della cellula operativa dei casalesi nel sud pontino. Del conferimento di fusti dentro il primo sito di Borgo Montello aveva infatti parlato il pentito Carmine Schiavone agli inquirenti di Latina nel marzo del 1996, in contemporanea con uno studio dell’Enea che, a sua volta, confermava la presenza di masse anomale nella parte più vecchia della discarica. Solo nell’au - tunno del 2009 l’Arpa Lazio ha confermato la presenza delle masse ferrose e un anno dopo è arrivato il finanziamento della Regione; altri due anni per tentare di far partire gli s c av i .

Latina Oggi<br />

Sabato 23 Giugno 2012 Latina<br />

5<br />

L’assessore Cirilli rassicura: andremo sino in fondo. Interrogazioni in Regione e alla Camera<br />

Fusti, il rinvio sospetto<br />

Polemica di Pd e Sel: così si rischia di insabbiare la verità attesa da 16 anni<br />

Saltata anche ieri la <strong>con</strong>ferenza di servizi, assenti Provincia e Regione<br />

SEMBRA una vicenda avvitata<br />

intorno a se stessa quella<br />

inerente gli scavi a Borgo<br />

Montello per la ricerca dei<br />

fusti tossici interrati d<strong>ai</strong> casalesi<br />

negli Anni 80. Ieri mattina<br />

c’è stato l’ennesimo rinvio<br />

della <strong>con</strong>ferenza di servizi<br />

che doveva dare il via libera<br />

alle operazioni di scavo.<br />

«Colpa» di due assenze strategiche,<br />

quella dei funzionari<br />

delegati di Provincia e Regione<br />

il cui parere era necessario<br />

alla chiusura della <strong>con</strong>ferenza<br />

di servizi. L’in<strong>con</strong>tro tecnico<br />

è stato rinviato a data da destinarsi,<br />

forse la prossima settimana.<br />

Ma non ci sono certezze.<br />

E da ieri mattina, quando<br />

la <strong>con</strong>ferenza è saltata, sono<br />

ricominciate le polemiche sui<br />

ritardi accumulati fino a questo<br />

momento per la ricerca<br />

dei fusti, nonostante il problema<br />

sia noto da tre anni e la<br />

Regione abbia stanziato una<br />

prima tranche di fondi necessari<br />

pari a 500mila euro. Che<br />

adesso di sicuro non basteranno<br />

per portare a termine<br />

uno degli interventi più attesi<br />

Filiberto Zaratti<br />

FUTURO<br />

L’Arpa adesso<br />

dovrà fissare<br />

una nuova<br />

riunione<br />

Fabrizio Cirilli<br />

sia per accertare la verità su<br />

cosa è nascosto sotto la discarica<br />

di Montello, sia per arrivare<br />

alle responsabilità sogg<br />

e t t ive .<br />

Il gruppo <strong>con</strong>siliare del Partito<br />

Democratico dopo il rinvio<br />

della <strong>con</strong>ferenza ha parlato<br />

di «bluff sugli scavi» poiché<br />

è stato imposto un «altro<br />

brusco stop al bisogno di tra-<br />

sparenza che c’è intorno a<br />

questa intricata vicenda, uno<br />

stop che rischia di essere definitivo<br />

non essendo stata<br />

programmata nessuna altra<br />

<strong>con</strong>ferenza di servizi. Non<br />

Il sito S0 dove si cercheranno i fusti tossici interrati negli anni 80<br />

possiamo rischiare di insabbiare<br />

una verità che i cittadini<br />

stanno aspettando da sedici<br />

anni». Il Pd ieri ha anche<br />

chiesto al capogruppo del<br />

partito in Regione, Esterino<br />

Montino, di presentare una<br />

mozione, <strong>con</strong> analoghe iniziative<br />

in Parlamento perché<br />

non si perda altro tempo.<br />

Invita a tenere la guardia alta<br />

anche Fililiberto Zaratti di<br />

Sel, che ieri ha partecipato al<br />

sit in all’esterno del Comune<br />

che avrebbe dovuto accompagnare<br />

la <strong>con</strong>ferenza di servizi,<br />

e che in qualità di assessore<br />

all’ambiente è stato tra<br />

coloro che più hanno sollecitato<br />

l’inizio degli scavi nella<br />

discarica, insieme all’attuale<br />

vicesindaco Cirilli, all’epoca<br />

<strong>con</strong>sigliere regionale. «Confido<br />

nelle dichiarazioni del<br />

vicesindaco Cirilli che si è<br />

L a vo r i<br />

già appaltati<br />

ma manca<br />

l’individuazione<br />

dell’impianto<br />

per trattare<br />

il materiale<br />

di risulta<br />

Stanziati<br />

500mila euro<br />

detto deciso ad andare fino in<br />

fondo su questa vicenda. - ha<br />

affermato ieri Zaratti - Sarebbe<br />

sbagliato far passare in<br />

se<strong>con</strong>do piano questa operazione<br />

verità, perché in gioco<br />

non c’è solo una problematica<br />

di natura ambientale, ma la<br />

necessità di chiarire una volta<br />

per tutte una vicenda inquietante<br />

che ha visto protagoniste<br />

le organizzazioni criminali<br />

e camorriste».<br />

I VERBALI DI CARMINE SCHIAVONE<br />

Primi spiragli<br />

nel 1996<br />

INCREDIBILMENTE la storia dei fusti tossici a Montello<br />

è rimasta sepolta dentro gli atti del processo Anni 90 (costola<br />

del più famoso Spartacus) dal 1996 al 2009, ossia fino alla<br />

vigilia della sentenza che ha portato alla <strong>con</strong>danna della<br />

cellula operativa dei casalesi nel sud pontino. Del <strong>con</strong>ferimento<br />

di fusti dentro il primo sito di Borgo Montello aveva<br />

infatti parlato il pentito Carmine Schiavone agli inquirenti di<br />

Latina nel marzo del 1996, in <strong>con</strong>temporanea <strong>con</strong> uno studio<br />

dell’Enea che, a sua volta, <strong>con</strong>fermava la presenza di masse<br />

anomale nella parte più vecchia della discarica. Solo nell’au -<br />

tunno del 2009 l’Arpa Lazio ha <strong>con</strong>fermato la presenza delle<br />

masse ferrose e un anno dopo è arrivato il finanziamento<br />

della Regione; altri due anni per tentare di far partire gli<br />

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