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RACCONTI DEL MISTERO E DEL RAZIOCINIO.pdf - nat russo

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Falaride, e tutta la scena andava degenerando man mano che i vini avevano la meglio, finché la festa finì in una sorta di<br />

pandemonio. Nel frattempo, Monsieur Maillard ed io, con l'aiuto di alcune bottiglie di Sauterne e di Vougeôt,<br />

continuavamo la nostra conversazione urlando a squarciagola. Una parola pronunciata in chiave normale non aveva<br />

speranza di farsi udire più della voce di un pesce dal fondo delle cascate del Niagara.<br />

«E, signore», dissi io, urlandogli nell'orecchio, «prima di pranzo avete accen<strong>nat</strong>o ai rischi del vecchio sistema<br />

morbido. Di che si tratta?».<br />

«Sì», rispose, «di tanto in tanto presentava dei rischi, e grossi. Non è possibile prevedere tutti i capricci dei<br />

pazzi; e, secondo la mia opinione, come pure secondo il Dottor Catrame e il Professor Piuma, non è mai prudente<br />

lasciarli andare attorno senza vigilanza. Il pazzo lo si potrà «ammorbidire», come suol dirsi, per qualche tempo, ma alla<br />

fine è molto probabile che diventi aggressivo. E poi c'è la sua astuzia: grande, proverbiale. Se ha in mente un'idea,<br />

nasconde il suo intento con mirabile buon senso; e la destrezza con cui sa contraffare la sanità mentale presenta al<br />

filosofo che si occupa dei problemi della mente umana uno dei più singolari problemi. Quando un pazzo appare<br />

perfettamente sano di mente, quello è il momento di mettergli la camicia di forza».<br />

«Ma, mio caro signore, il pericolo di cui dicevate di aver fatto personale esperienza... da che reggete questo<br />

istituto... avete mai avuto motivi concreti per ritenere la libertà rischiosa, nel caso di un pazzo?».<br />

«Qui? Stando alla mia personale esperienza?... Be', direi di sì. Un esempio: non molto tempo fa, proprio in<br />

questa casa si verificò una singolare circostanza. Allora, sapete, vigeva il sistema morbido, e i pazienti erano in libertà.<br />

Si comportavano bene, particolarmente bene, e ogni persona di buon senso avrebbe capito da quel loro comportarsi<br />

particolarmente bene che si stava tramando qualche diavoleria. E per l'appunto, una bella mattina, i sorveglianti si<br />

ritrovarono legati mani e piedi e buttati nelle celle, dove i matti, usurpando le funzioni dei sorveglianti, li trattarono<br />

come se loro fossero i matti».<br />

«Ma no! In vita mia non ho mai sentito niente di così assurdo!».<br />

«È un fatto, e tutto accadde perché uno stupido di pazzo s'era messo in testa d'avere inventato un sistema di<br />

governo migliore di quanti ce ne fossero stati prima: di governo dei matti, voglio dire. Voleva sperimentare la sua<br />

invenzione, suppongo; e così persuase gli altri pazienti a unirsi a lui in una congiura per rovesciare il potere delle<br />

autorità costituite».<br />

«E ci riuscì davvero?».<br />

«Ci riuscì. Sorveglianti e sorvegliati finirono con lo scambiarsi le parti. Non proprio esattamente, perché i matti<br />

prima erano lasciati liberi, ma i sorveglianti furono subito chiusi nelle celle e trattati, mi duole dirlo, in modo molto<br />

insolente».<br />

«Ma suppongo che ben presto vi sia stata una controrivoluzione. Questo stato di cose non poteva durare. I<br />

contadini dei dintorni, le persone che venivano in visita all'istituto avranno ben dato l'allarme».<br />

«Qui vi sbagliate. Il capo dei ribelli era troppo astuto. Proibì tutte le visite: tranne, un giorno, quella di un<br />

giovanotto dall'aria stupida, del quale non aveva motivo di aver paura. Lo fece entrare e gli fece visitare la casa: così,<br />

per amore di un po' di varietà, per divertirsi a sue spese. Quando lo ebbe preso in giro abbastanza, lo lasciò libero, e lo<br />

mandò per i fatti suoi».<br />

«E per quanto tempo, dunque, regnarono i matti?».<br />

«Oh, per un bel pezzo, sì: un mese, di certo; se più a lungo, non saprei. E intanto, i matti se la spassavano, ci<br />

potete giurare. Buttarono le loro squallide vestaglie, e attinsero a piacer loro al guardaroba e ai gioielli di famiglia. Le<br />

cantine del nostro château erano ben provviste, e quanto a vini, questi matti la sanno lunga quanto il diavolo. Se la<br />

passavano bene, ve l'assicuro».<br />

«E la cura... quale fu il tipo particolare di cura introdotta dal capo dei ribelli?».<br />

«Be', sapete, un matto non è necessariamente uno sciocco, come ho già osservato; ed è mia modesta opinione<br />

che la sua cura fosse assai migliore della precedente. Era un sistema magnifico: semplice, pulito, nessuna<br />

complicazione. Era veramente delizioso... era ...».<br />

A questo punto, le osservazioni del mio ospite furono interrotte da una nuova serie di urla del medesimo tipo di<br />

quelle che ci avevano sconcertato in precedenza.<br />

«Buon Dio!», esclamai; «non c'è dubbio, i pazzi sono scappati».<br />

«Temo proprio che sia così», rispose Monsieur Maillard, facendosi estremamente pallido. Non aveva finito la<br />

frase, che sotto le finestre si udirono, altissime, grida e imprecazioni; e subito divenne evidente che fuori c'era gente che<br />

tentava di penetrare nella stanza. La porta venne percossa da quello che si sarebbe detto un maglio, e gli scuri scossi e<br />

divelti con straordinaria violenza.<br />

Seguì una scena di terribile confusione. Con mio enorme stupore, Monsieur Maillard si gettò sotto la credenza.<br />

Da lui mi ero aspettato maggior risolutezza. I membri dell'orchestra, che da una quindicina di minuti erano<br />

apparentemente troppo ubriachi per assolvere i loro doveri, ora scattarono in piedi tutti insieme, afferrarono gli<br />

strumenti e, issatisi su quel loro gran tavolo, tutti insieme attaccarono «Yankee Doodle», che eseguirono, se non proprio<br />

into<strong>nat</strong>i, certo con sovrumana energia, per tutta la durata di quel putiferio.<br />

Intanto, sul tavolo principale, tra bottiglie e bicchieri, balzò il gentiluomo cui in precedenza si era impedito con<br />

tanta difficoltà di arrampicarvisi. Non appena si fu sistemato, attaccò un'orazione, certamente eccelsa, se solo la si fosse<br />

potuta ascoltare. Nello stesso tempo, il signore portato alla trottolomania cominciò a ruotare per la stanza con immensa<br />

energia e braccia tese ad angolo retto col corpo; e in effetti aveva tutta l'aria di una trottola, e buttava a terra chiunque<br />

capitava sul suo percorso. E ora, udendo un formidabile botto e il sibilo dello champagne, individuai alla fine la persona

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