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Informatore trimestrale della <strong>Parrocchia</strong> <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> n. 94 - Anno 29 - Numero 3 - <strong>di</strong>cembre <strong>2009</strong> - Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale art. 2 comma 20/c - l. 662/96 - Filiale Varese - Taxe perçue<br />
<strong>Parrocchia</strong> Natività <strong>di</strong> Maria vergiNe - azzate<br />
3/<strong>2009</strong>
Anno 29 - Numero 3<br />
Direzione, Redazione<br />
e Amministrazione:<br />
Piazza Giovanni XXIII, 3<br />
<strong>Azzate</strong><br />
Direttore responsabile:<br />
don Angelo Cavalleri<br />
Iscr. Tribunale <strong>di</strong> Varese<br />
n. 384 del 28/3/1981<br />
Composizione e stampa:<br />
Arti Grafiche Tibiletti<br />
Via 2 Giugno, 30 - <strong>Azzate</strong><br />
Foto <strong>di</strong> copertina:<br />
Scuola greco-ortodossa, Natività<br />
(1890) (Milano, Archivio dell’Ospedale<br />
Policlinico).<br />
Le foto della festa patronale, della Madonnina<br />
e del centenario delle suore sono <strong>di</strong> Nicola Tucci<br />
e Paolo Livietti.<br />
informatore trimestrale della <strong>Parrocchia</strong> <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> n. 94<br />
Sommario<br />
Buon Natale <strong>di</strong> Cristo e Buon Anno 2010 2<br />
Presepe: <strong>di</strong>re il sacro nell’esperienza <strong>di</strong> oggi 2<br />
Chiesa Madre e Maestra<br />
Un anno <strong>di</strong> “riposo in Dio” 4<br />
Pietre vive 4<br />
La sfida della fede: il primo annuncio 6<br />
Oratorio<br />
Pensare solo a se stesso… non gli<br />
sembrava una grande idea 7<br />
Cronaca parrocchiale 9<br />
Anagrafe 12<br />
Giornata <strong>di</strong> ritiro per le famiglie 13<br />
Grazie per una presenza insostituibile 14<br />
Mutua Sanitaria <strong>Azzate</strong>: 120 anni<br />
portati molto bene 18<br />
La battaglia <strong>di</strong> Varese del 1859 19<br />
Orari delle Messe nel Decanato <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> 21
Questo numero del bollettino parrocchiale<br />
arriva nelle famiglie con gli auguri<br />
per un Natale cristiano ricco <strong>di</strong> pace e <strong>di</strong><br />
serenità, come auspica il nostro Prevosto<br />
nell’articolo <strong>di</strong> apertura, accompagnato<br />
da una riflessione sul valore del presepe <strong>di</strong><br />
un illustre teologo “nostro vicino <strong>di</strong> casa”<br />
che merita attenta lettura.<br />
Chiesa Madre e Maestra aggiorna sui<br />
documenti del nostro car<strong>di</strong>nale e dei<br />
vescovi lombar<strong>di</strong> relativi a questo anno<br />
pastorale e alla sfida della fede oggi.<br />
Don Emmanuele ci aggiorna sulla vita<br />
dell’oratorio con un articolo che invita<br />
a riflettere su cosa è questo essenziale<br />
centro <strong>di</strong> formazione, prima ancora che<br />
su cosa fa: tutti dobbiamo sentircene corresponsabili<br />
e coinvolti.<br />
Fra gli eventi importanti della nostra<br />
comunità, due acquistano rilievo in questo<br />
tempo: i 120 anni della Mutua Sanitaria,<br />
fondata da un nostro parroco e i 100<br />
anni <strong>di</strong> presenza delle Suore preziosine tra<br />
noi: li ricor<strong>di</strong>amo con un ampio servizio<br />
fotografico e alcune significative testimonianze.<br />
Il professor Gianni Perna, appassionato<br />
e competente stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> storia<br />
locale, ricorda alcuni eventi storici <strong>di</strong> fine<br />
Ottocento/inizio Novecento, che hanno<br />
interessanti risvolti anche su <strong>Azzate</strong>.<br />
Auguriamo a tutti i nostri lettori un<br />
sereno e santo Natale.<br />
La Redazione
Buon Natale <strong>di</strong> Cristo e Buon Anno 2010<br />
Questo terzo numero<br />
del <strong>2009</strong> del nostro<br />
notiziario parrocchiale<br />
preannuncia il Natale<br />
del Signore che anche<br />
quest’anno, come da<br />
2000 anni, manifesta<br />
l’amore straor<strong>di</strong>nario del<br />
Padre <strong>di</strong> non lasciarci<br />
soli; infatti si preoccupa<br />
<strong>di</strong> darci il suo Figlio come<br />
compagno <strong>di</strong> viaggio<br />
e soprattutto come Salvatore<br />
dell’umanità intera.<br />
La nostra parrocchia<br />
ha vissuto quest’anno<br />
con l’intento <strong>di</strong> testimoniare<br />
il Signore nell’aspetto<br />
educativo nei confronti delle nuove generazioni,<br />
nel celebrare i santi misteri, soprattutto<br />
la S. Messa festiva che ci rende una cosa sola<br />
con il Signore, nell’amministrare i vari Sacramenti<br />
(quest’anno tanti bambini hanno allietato<br />
le nostre famiglie e sono rinati a vita nuova<br />
nel Battesimo).<br />
Quest’anno c’è stata una lievitazione del<br />
numero degli <strong>Azzate</strong>si che ormai si avvicina a<br />
quota 4500. Sappiamo che non tutti sono seguaci<br />
<strong>di</strong> Cristo ma tutti sono figli <strong>di</strong> Dio!<br />
L’anno del Signore <strong>2009</strong> se ne va e in noi<br />
rimane il ricordo delle cose belle vissute in famiglia,<br />
nella società, a scuola, sui luoghi <strong>di</strong><br />
lavoro… senza <strong>di</strong>menticare le <strong>di</strong>fficoltà occupazionali.<br />
Ancora il <strong>2009</strong> porta con sé le <strong>di</strong>fficoltà<br />
vissute tra le quattro mura delle nostre case,<br />
il dolore per la <strong>di</strong>partita <strong>di</strong> qualche persona cara,<br />
le incomprensioni personali e comunitarie,<br />
le malattie che hanno colpito gran<strong>di</strong> e piccoli.<br />
La speranza, che non delude, ci accompagnerà<br />
certamente durante l’anno del Signore<br />
2010.<br />
Buon Natale <strong>di</strong> Cristo e Buon Anno 2010.<br />
don Angelo<br />
2 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
PresePe: <strong>di</strong>re il sacro<br />
nell’esPerienza <strong>di</strong> oggi<br />
Don Alberto Cozzi, teologo residente a<br />
Galliate Lombardo, intervistato da Avvenire<br />
«Il presepe è un’intuizione spirituale legata a<br />
una forma <strong>di</strong> religiosità popolare», spiega il teologo<br />
don Alberto Cozzi, «e tutti sanno che l’ha<br />
inventato san Francesco e la tra<strong>di</strong>zione francescana<br />
per rappresentare la natività <strong>di</strong> Gesù».<br />
Non tutti gli elementi del presepe si ritrovano<br />
nei racconti evangelici...<br />
«Alcuni personaggi del presepe più che a<br />
una tra<strong>di</strong>zione popolare sono legati a simboli<br />
biblici: penso per esempio alla stella, non solo<br />
riferita ai Magi, ma anche alla profezia <strong>di</strong> Ba-<br />
laam, alla bene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Israele e alla bellezza<br />
della stella. Il bue si rifà a un oracolo <strong>di</strong> Isaia.<br />
Non solo. Il bue e l’asino conoscono il loro<br />
padrone, ma Israele no e il riferimento è alla<br />
ritrovata obbe<strong>di</strong>enza in Gesù <strong>di</strong> Nazareth da<br />
parte del popolo dell’alleanza».<br />
… Spesso attorno al presepe nascono <strong>di</strong>scussioni,<br />
tra chi lo <strong>di</strong>fende e chi non lo vorrebbe,<br />
chi lo pone accanto ad altri simboli religiosi e
chi ne fa una questione ideologica...<br />
«Mi preme molto la questione<br />
interreligiosa perché<br />
nel Corano ci sono delle sure<br />
bellissime che parlano <strong>di</strong> Maria<br />
e del suo concepimento<br />
verginale <strong>di</strong> Gesù. Il problema<br />
quin<strong>di</strong> non è quello <strong>di</strong> togliere<br />
i presepi per via dei musulmani,<br />
ma <strong>di</strong> aiutarsi a fare un<br />
presepe interreligioso tenendo<br />
conto dei <strong>di</strong>versi simboli. Dio<br />
ha plasmato nel grembo <strong>di</strong><br />
Maria il nuovo Adamo che si<br />
chiama Ishà, cioè Gesù per la<br />
tra<strong>di</strong>zione islamica, quin<strong>di</strong> si<br />
può costruire un presepe».<br />
Eppure non sono tutti d’accordo...<br />
«L’unica <strong>di</strong>fficoltà è per gli<br />
atei <strong>di</strong>chiarati, anche se bisogna<br />
capire, soprattutto nelle<br />
scuole, se l’ateismo militante,<br />
cioè la negazione del simbolo<br />
religioso degli altri, è davvero<br />
un atteggiamento costruttivo<br />
e tollerante. Se il presepe è<br />
davvero un simbolo religioso<br />
che può dare significato a una<br />
festa, non si vede perché debba<br />
essere negato soprattutto<br />
per i bambini. Questo secondo<br />
me è l’aspetto più delicato.<br />
Invece la tra<strong>di</strong>zione cinese che<br />
è molto più spirituale non ha<br />
alcun problema<br />
sui simboli<br />
religiosi degli<br />
altri. L’importante<br />
è che si<br />
colga il significato<br />
religioso<br />
e che non ci<br />
sia una presa<br />
<strong>di</strong> posizione<br />
ideologica o<br />
<strong>di</strong> partito politico».<br />
In ogni caso<br />
moltissime famiglie,<br />
anche<br />
non credenti,<br />
non rinunciano<br />
alla rappresentazione<br />
del sacro anche attraverso il<br />
presepe...<br />
«Il presepe, come ogni simbolo<br />
religioso fa parte <strong>di</strong> una<br />
tra<strong>di</strong>zione familiare, culturale,<br />
<strong>di</strong> costume che non ha ancora<br />
esaurito i suoi significati e<br />
valori affettivi. I presepi appartengono<br />
anche a una tra<strong>di</strong>zione<br />
artistica italiana, come<br />
quella napoletana che è molto<br />
bella. È un’arte che interpreta<br />
a livello familiare quei simboli<br />
che fanno parte della nostra<br />
cultura, un aspetto che non<br />
va sottovalutato neanche oggi.<br />
Anche chi è poco praticante<br />
sente che fare Natale è costruire<br />
il presepe come attività<br />
creativa».<br />
(Dall’inserto “Milano Sette”<br />
<strong>di</strong> Avvenire,<br />
domenica 29.11.<strong>2009</strong>)<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
3
cHiesa Madre e MaesTra<br />
4 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
Un anno <strong>di</strong> “riposo in <strong>di</strong>o”<br />
È la proposta del nostro car<strong>di</strong>nale arcivescovo Dionigi Tettamanzi<br />
per questo anno pastorale<br />
Dopo sei anni <strong>di</strong> cammino <strong>di</strong>ocesano,<br />
<strong>di</strong> cui gli ultimi tre de<strong>di</strong>cati<br />
alla famiglia, il Car<strong>di</strong>nale propone<br />
ai fedeli della sua <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> caratterizzare<br />
il settimo anno come un<br />
anno <strong>di</strong> “riposo in Dio”. Non però<br />
un anno “vuoto”, in cui rallentare<br />
il ritmo delle iniziative pastorali,<br />
ma un anno per “prendere fiato”.<br />
Quin<strong>di</strong>, un anno da vivere come<br />
sosta contemplativa e rigenerante,<br />
un tempo <strong>di</strong> gratuità e <strong>di</strong><br />
lode, dove riconoscere i gran<strong>di</strong><br />
doni con i quali Dio ci raggiunge<br />
quoti<strong>di</strong>anamente, prima <strong>di</strong> ipotizzare<br />
altri passi da fare o iniziative<br />
da intraprendere.<br />
Questo anno <strong>di</strong> “riposo in Dio”<br />
sarà l’occasione per verificare<br />
l’azione pastorale delle nostre<br />
comunità, le sue strutture e le<br />
sue iniziative secondo la cifra della<br />
“sobrietà”, che non è sinonimo <strong>di</strong><br />
ri<strong>di</strong>mensionamento, ma invito a<br />
coltivare l’arte della giusta misura,<br />
che per i cristiani altro non è che<br />
la stessa misura <strong>di</strong> Dio.<br />
Un anno <strong>di</strong> “<strong>di</strong>scernimento comunitario”<br />
per compiere le giuste<br />
scelte pastorali, badando – ha<br />
ricordato l’Arcivescovo – più alla<br />
<strong>di</strong>mensione dell’essere che del<br />
fare, senza preoccuparsi <strong>di</strong> fare<br />
tutto.<br />
Puntare sull’essenziale vuol <strong>di</strong>re<br />
<strong>di</strong>scernere gradualità e priorità<br />
degli impegni da assumere. Significa<br />
saper coniugare l’eventuale<br />
“fare meno” col “fare meglio e<br />
farlo insieme”.<br />
Quanto al modo <strong>di</strong> vivere<br />
quest’anno, l’Arcivescovo propone<br />
come modello l’antica Chiesa <strong>di</strong><br />
Antiochia, per la sua caratteristica<br />
<strong>di</strong> Chiesa della carità, della comunione<br />
e della missione.<br />
Sia questa la regola pastorale<br />
della Chiesa <strong>di</strong> Milano dei prossimi<br />
anni, auspica il nostro Car<strong>di</strong>nale.<br />
PIETRE VIVE<br />
Lettera del Car<strong>di</strong>nale ai fedeli<br />
della Chiesa ambrosiana<br />
La lettera inviata dal Car<strong>di</strong>nal<br />
Tettamanzi ai fedeli della Chiesa<br />
ambrosiana prende origine dal<br />
pellegrinaggio che si è svolto in<br />
Francia a luglio.<br />
Il titolo “Pietre vive” si rifà<br />
alla prima lettera <strong>di</strong> Pietro, che<br />
presenta Cristo quale “pietra<br />
d’angolo, scelta e preziosa”. Di<br />
qui l’auspicio dell’Arcivescovo:<br />
“Avviciniamoci a Lui, pietra viva,<br />
per <strong>di</strong>ventare noi pure e<strong>di</strong>ficio<br />
spirituale, sacerdozio santo”.<br />
Il documento è l’insieme <strong>di</strong><br />
cinque lettere dalla Francia che<br />
offrono alcune suggestioni del<br />
viaggio.<br />
Lettera da Paray-le-Monial,<br />
citta<strong>di</strong>na della Borgogna, famosa<br />
per il culto al Sacro Cuore. Il<br />
viaggio non poteva che partire da<br />
qui, cioè dalla contemplazione del
mistero <strong>di</strong> Dio e dal centro, dal<br />
“Cuore <strong>di</strong> Cristo”. È da questo<br />
cuore che dobbiamo attingere<br />
forza per rinnovare il volto della<br />
nostra Chiesa nel segno della<br />
comunione, collaborazione, corresponsabilità.<br />
Lettera da Nevers, dove riposano<br />
le spoglie <strong>di</strong> Bernardetta. Da<br />
qui un appello alla sobrietà pasto-<br />
Bernardetta Soubirous.<br />
rale da intendere come esortazione<br />
a riscoprire il valore della<br />
pastorale or<strong>di</strong>naria, e a custo<strong>di</strong>re<br />
la giusta misura nei mezzi, nei<br />
tempi e nello stile del nostro agire,<br />
senza inseguire effetti speciali,<br />
ma puntando sull’essenziale.<br />
Lettera da Alençon e Lisieux.<br />
Dal fonte battesimale dove sono<br />
stati rigenerati alla vita <strong>di</strong> grazia i<br />
coniugi Martin (i genitori <strong>di</strong> Santa<br />
Teresina) da poco beatificati,<br />
l’arcivescovo prende spunto per<br />
parlare del sacerdozio dei fedeli,<br />
nel senso <strong>di</strong> lasciare che l’amore<br />
<strong>di</strong> Dio penetri ogni respiro della<br />
nostra vita or<strong>di</strong>naria.<br />
Lettera da Vézelay, dove sono<br />
custo<strong>di</strong>te le reliquie <strong>di</strong> Santa<br />
Maria Maddalena. L’itinerario<br />
spirituale <strong>di</strong> Maria <strong>di</strong> Magdala,<br />
associata dalla tra<strong>di</strong>zione cristiana<br />
alla peccatrice perdonata, è uno<br />
splen<strong>di</strong>do esempio <strong>di</strong> conversione<br />
e <strong>di</strong> redenzione. La conversione<br />
pastorale ci chiede <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />
una Chiesa della speranza e della<br />
gioia e <strong>di</strong> coltivare la qualità evangelica<br />
delle relazioni personali,<br />
nello stile dell’accoglienza, della<br />
gratuità e della gratitu<strong>di</strong>ne.<br />
Lettera da Ars. Non poteva<br />
che essere in<strong>di</strong>rizzata ai sacerdoti,<br />
nel ricordo del ministero sacer-<br />
Senza il Signore<br />
il tempo libero<br />
è vuoto<br />
“Senza il Signore e il giorno<br />
che a Lui appartiene non<br />
si realizza una vita riuscita.<br />
La domenica, nelle nostre<br />
società occidentali, si è mutata<br />
in un fine-settimana, in<br />
tempo libero. Il tempo libero,<br />
specialmente nella fretta del<br />
mondo moderno, è una cosa<br />
bella e necessaria; ciascuno<br />
<strong>di</strong> noi lo sa. Ma se il tempo<br />
libero non ha alcun centro<br />
interiore, da cui proviene un<br />
orientamento per l’insieme,<br />
esso finisce per essere tempo<br />
vuoto che non ci rinforza<br />
e non ricrea”.<br />
Benedetto XVI<br />
(Vienna, 9 settembre 2007)<br />
dotale <strong>di</strong> Giovanni Maria Vianney.<br />
L’auspicio è <strong>di</strong> rafforzare tra i<br />
preti e con i fedeli rapporti <strong>di</strong><br />
fiducia, <strong>di</strong> collaborazione cor<strong>di</strong>ale<br />
e responsabile, <strong>di</strong> formazione<br />
esigente.<br />
I beati Louis e<br />
Zelie Martin,<br />
genitori <strong>di</strong> S.<br />
Teresa <strong>di</strong> Gesù<br />
Bambino.<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
5
la sfida della fede: il primo annuncio<br />
“Cristo è risorto!<br />
È la luce vera che<br />
illumina ogni uomo”.<br />
Con queste<br />
parole inizia la lettera<br />
dal titolo “La<br />
sfida della fede: il<br />
primo annuncio”<br />
che i Vescovi delle<br />
<strong>di</strong>ocesi lombarde<br />
in<strong>di</strong>rizzano alle<br />
loro Chiese locali<br />
per riflettere sulla<br />
con<strong>di</strong>zione attuale<br />
della fede.<br />
L o s p u n t o è<br />
stato offerto dallo<br />
stesso Papa in<br />
occasione della visita ad limina<br />
Apostolorum, che è l’incontro che<br />
ogni cinque anni tutti i Vescovi<br />
lombar<strong>di</strong> fanno con il Santo Padre.<br />
Benedetto XVI ha espresso<br />
questo giu<strong>di</strong>zio:<br />
“La Chiesa che vive in Lombar<strong>di</strong>a<br />
ha un ruolo importante da<br />
continuare a svolgere nella società<br />
lombarda: annunciare e testimoniare<br />
il Vangelo in ogni suo ambito,<br />
specialmente dove emergono<br />
i tratti negativi <strong>di</strong> una cultura<br />
consumistica ed edonistica, del<br />
secolarismo e dell’in<strong>di</strong>vidualismo,<br />
dove si registrano antiche e nuove<br />
forme <strong>di</strong> povertà con segnali<br />
preoccupanti del <strong>di</strong>sagio giovanile<br />
e fenomeni <strong>di</strong> violenza e <strong>di</strong> criminalità.<br />
Dobbiamo fare <strong>di</strong> tutto – ha<br />
detto il Papa - per conoscere<br />
sempre meglio la figura <strong>di</strong> Gesù,<br />
per avere <strong>di</strong> Lui una conoscenza<br />
non soltanto <strong>di</strong> seconda mano,<br />
ma una conoscenza attraverso<br />
6 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
Lettera dei Vescovi delle <strong>di</strong>ocesi lombarde<br />
l’incontro nella<br />
preghiera, nella liturgia,<br />
nell’amore<br />
per il prossimo. Il<br />
nostro tempo, con<br />
tante angosce e<br />
problemi, ha bisogno<br />
<strong>di</strong> speranza. E<br />
la nostra speranza<br />
viene proprio dalla<br />
promessa del Signore<br />
e dalla sua<br />
presenza”.<br />
Da questo incoraggiamento<br />
del<br />
Santo Padre – sostengono<br />
i nostri<br />
Vescovi – è nato il<br />
desiderio <strong>di</strong> questa lettera che si<br />
pone l’obiettivo <strong>di</strong> leggere i cambiamenti<br />
attuali e spronare i credenti<br />
a testimoniare una speranza<br />
viva, che ricuperi la freschezza del<br />
“primo annuncio”.<br />
Anche nella nostra regione ad<br />
antichissima tra<strong>di</strong>zione cristiana,<br />
con un forte ra<strong>di</strong>camento della<br />
Chiesa in mezzo alla gente, la fede<br />
rischia <strong>di</strong> non essere più una realtà<br />
che si consegna<br />
con i gesti che<br />
regalano il senso<br />
buono della<br />
vita, un’ere<strong>di</strong>tà<br />
t r a s m e s s a d i<br />
generazione in<br />
generazione.<br />
Del centro<br />
della fede si<br />
ha spesso una<br />
conoscenza <strong>di</strong><br />
seconda mano,<br />
poco attenta ad<br />
alimentare le<br />
forme della vita umana.<br />
Le esperienze della vita quoti<strong>di</strong>ana<br />
faticano a trovare luce e<br />
alimento nella fede cristiana.<br />
Da queste considerazioni sono<br />
scaturiti il tema, i destinatari e il<br />
percorso della lettera.<br />
Il tema è quello del primo annuncio,<br />
cioè l’incontro vitale con<br />
il Signore risorto.<br />
I destinatari sono tutte le comunità<br />
cristiane, che devono ri<strong>di</strong>ventare<br />
luogo <strong>di</strong> generazione<br />
alla fede.<br />
Il percorso della lettera si snoda<br />
in tre parti: nella prima si<br />
prendono le mosse da alcune<br />
situazioni che possono <strong>di</strong>ventare<br />
“soglie” per accedere alla fede;<br />
nella seconda si cerca <strong>di</strong> narrare<br />
un “incontro vivo” con Gesù<br />
<strong>di</strong> Nazaret e con i suoi aspetti<br />
essenziali; infine, la terza parte<br />
è rivolta alle comunità cristiane,<br />
agli annunciatori del Vangelo, agli<br />
educatori e ai singoli credenti<br />
perché siano sempre più consapevoli<br />
della loro missione <strong>di</strong> essere<br />
testimoni del primo annuncio.<br />
Un recente convegno dei vescovi lombar<strong>di</strong> a Villa Cagnola<br />
(Gazzada).
oraTorio<br />
In margine alla recita “Il piccolo Principe” tenuta in Oratorio<br />
Pensare solo a se stesso…<br />
non gli sembrava una grande idea<br />
… Così commentava il Narratore<br />
al termine della scena<br />
del vanitoso nello spettacolo<br />
del Piccolo Principe messo in<br />
scena dai ragazzi dell’oratorio<br />
per la festa <strong>di</strong> settembre. Per<br />
il Piccolo Principe non c’erano<br />
dubbi: il senso<br />
della vita è prendersi<br />
cura <strong>di</strong> qualcuno<br />
e con questo<br />
qualcuno crescere<br />
e <strong>di</strong>ventare gran<strong>di</strong>;<br />
quelli ripiegati nei<br />
loro piccoli interessi<br />
che impe<strong>di</strong>scono<br />
<strong>di</strong> alzare lo<br />
sguardo e aprirsi<br />
sul mondo – continua<br />
il protagonista<br />
– “sono molto<br />
strani”.<br />
A <strong>di</strong>re il vero<br />
questo spettacolo è<br />
stato scelto tutt’altro<br />
che a caso: ci siamo resi<br />
conto <strong>di</strong> quanto nel nostro<br />
oratorio ci fosse stato bisogno<br />
<strong>di</strong> un chiaro segnale, quasi a<br />
<strong>di</strong>re “o ci si prende a cuore<br />
la vita degli altri oppure si<br />
muore”. In fondo non c’è chi<br />
possa <strong>di</strong>re il contrario: ogni<br />
azione educativa che non instaura<br />
rapporti seri e che non<br />
comprometta in maniera intelligente<br />
il cuore dell’educatore<br />
e dell’educando è destinata<br />
a fallire o almeno a passare<br />
inosservata. Perché darsi tanto<br />
da fare ad inventare cose, a<br />
stu<strong>di</strong>are incontri, a proporre<br />
occasioni se poi tutto resta<br />
asettico? La sfida era lanciata<br />
dalla realtà stessa: basta con un<br />
oratorio senza affetti. Oppure<br />
(meglio) in positivo: buttati in<br />
rapporti che fanno bene a te e<br />
a chi li vive con te!<br />
Don Lorenzo Milani, famoso<br />
sacerdote del XX secolo,<br />
coniò questo motto destinato<br />
ad essere abusato ma che, a<br />
mio parere, andrebbe rivalutato<br />
e riassaporato nella sua<br />
valenza più profonda “I care”<br />
(chiaramente è inglese!), ossia<br />
“mi interessi, mi impegno,<br />
ci sto”. Che viene prima del<br />
polivalente inglesismo tipico<br />
della nostra società “I do” (io<br />
faccio) oppure del recente<br />
politichese “Yes, we can” che<br />
sembra servire come auto con-<br />
vincimento piuttosto che da<br />
promessa. “I care” che <strong>di</strong>venta<br />
per gli educatori (o, forse, per<br />
la comunità cristiana) uno stile<br />
<strong>di</strong> vita quando ci si rivolge<br />
ai giovani, forse l’unico modo<br />
per essere ancora incisivi e, in<br />
fin dei conti, cre<strong>di</strong>bili.<br />
Dunque? Cosa<br />
<strong>di</strong>ranno i ragazzi<br />
dello spettacolo<br />
del Piccolo Principe?<br />
Che hanno fatto<br />
breccia o hanno<br />
solo strappato<br />
qualche applauso<br />
destinato al <strong>di</strong>menticatoio?<br />
Che hanno<br />
fatto smuovere<br />
la comunità <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong><br />
o che hanno<br />
recitato bene (recita,<br />
appunto, cioè<br />
finzione)? Diranno<br />
che finalmente c’è qualcuno<br />
che si prende cura <strong>di</strong> loro (e<br />
non “solo” quelli <strong>di</strong> sempre)<br />
oppure che (come <strong>di</strong>ceva un<br />
articolo che molti anni fa mi<br />
aveva fatto parecchio riflettere)<br />
“in assenza <strong>di</strong> educatori<br />
appassionati, costretti a crescere<br />
col fai-da-te”?<br />
Mi pare che la sfida sia da<br />
ri-accogliere <strong>di</strong> nuovo. Senza<br />
la fretta <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>carci (o sentirci<br />
giu<strong>di</strong>cati) come buoni o<br />
cattivi, senza la semplificazione<br />
<strong>di</strong> sentenziare che “questo<br />
non fa per noi”. In fondo ci<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
7
siamo detti tante volte<br />
che Avvento è preparare<br />
un’accoglienza…<br />
mi chiedo e vi chiedo:<br />
non potrebbe essere un<br />
Avvento per accogliere<br />
insieme al Signore<br />
Gesù questi ragazzi? In<br />
fondo una volta fu Egli<br />
stesso a <strong>di</strong>re “ogni volta<br />
che avete fatto una <strong>di</strong><br />
queste cose a uno <strong>di</strong><br />
questi fratelli più piccoli<br />
l’avete fatto a me!”.<br />
Allora coraggio! Noi<br />
cre<strong>di</strong>amo in una ripresa<br />
possibile che prende<br />
forma dalle scelte <strong>di</strong><br />
ciascuno!<br />
Quali scelte? Mi limito ad<br />
in<strong>di</strong>carne due (non totalizzanti<br />
ma pur sempre significative).<br />
In fondo entrambe si collocano<br />
nella linea <strong>di</strong> “abitare i luoghi”.<br />
La prima sta nell’abitare<br />
l’ingresso: abbiamo scelto con<br />
la festa dell’oratorio <strong>di</strong> lasciare<br />
la cappellina aperta in tutti i<br />
momenti in cui l’oratorio stesso<br />
è aperto e, in particolare, <strong>di</strong><br />
scegliere il sabato sera come<br />
momento <strong>di</strong> preghiera perso-<br />
8 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
nale. Continuo a credere che<br />
la preghiera <strong>di</strong> intercessione<br />
per i nostri ragazzi sia il modo<br />
privilegiato e primario con<br />
cui ci si prende cura <strong>di</strong> loro:<br />
certo meno evidente e in apparenza<br />
meno funzionale <strong>di</strong><br />
altri, certamente più efficace.<br />
La seconda scelta: abitare i<br />
luoghi dei ragazzi; sempre con<br />
la festa dell’oratorio si è scelto<br />
<strong>di</strong> tenere aperto l’oratorio nei<br />
pomeriggi <strong>di</strong> mercoledì, vener-<br />
dì, sabato e domenica garantendo<br />
sempre la presenza <strong>di</strong><br />
qualche adulto. Attualmente,<br />
eccezion fatta <strong>di</strong> me, della suora<br />
e dei catechisti, la presenza<br />
in questi orari (soprattutto in<br />
settimana) è limitata a meno<br />
<strong>di</strong> cinque persone… anche<br />
qui non si tratta <strong>di</strong> “fare” ma<br />
<strong>di</strong> “stare”. Il Signore ci <strong>di</strong>a la<br />
forza dell’amore!<br />
Volpe: E’ il tempo che hai<br />
perduto per la tua rosa che la<br />
rende così importante. Gli uomini<br />
hanno <strong>di</strong>menticato questa verità,<br />
ma tu non la devi <strong>di</strong>menticare.<br />
Diventi per sempre responsabile<br />
<strong>di</strong> quello che hai addomesticato.<br />
Sei responsabile della tua rosa... -<br />
Piccolo Principe: Sono responsabile<br />
della mia rosa... (si <strong>di</strong>rige<br />
verso le altre rose) voi non siete<br />
per niente simili alla mia rosa: siete<br />
belle ma siete vuote. Non si può<br />
morire per voi. Chiunque passasse<br />
potrebbe <strong>di</strong>re che voi e la mia rosa<br />
siete uguali. Ma lei è l’unica, è<br />
la più importante <strong>di</strong> tutte, perché<br />
l’ho innaffiata, perché l’ho ascoltata,<br />
perché mi sono arrabbiato<br />
con lei… perché, perché… è la<br />
mia rosa!<br />
Don Emmanuele
cronaca ParroccHiale<br />
FESTa PaTROnalE<br />
La sera <strong>di</strong> domenica 6<br />
settembre, tra<strong>di</strong>zionale<br />
appuntamento annuale<br />
della festa patronale,<br />
si è voluto commemorare<br />
il 1° anniversario<br />
della morte <strong>di</strong> don Luigi<br />
Cantù con il Concerto<br />
“Armonie stellari”,<br />
tenuto dal prestigioso<br />
coro-orchestra Ars<br />
Cantus. La suggestiva<br />
cornice del parco <strong>di</strong><br />
Villa Mazzocchi, la maestosità<br />
dell’orchestra<br />
composta da quasi 200<br />
elementi, l’esecuzione<br />
impeccabile dei brani<br />
<strong>di</strong>retta dal bravissimo<br />
Giovanni Tenti e<br />
la presenza <strong>di</strong> un folto<br />
pubblico (oltre 800<br />
persone) hanno concorso<br />
a rendere in<strong>di</strong>menticabile<br />
la serata,<br />
quale degno e doveroso<br />
omaggio a don Luigi,<br />
che per 34 anni ha<br />
svolto il suo apostolato<br />
in <strong>Azzate</strong>.<br />
Immagini<br />
del<br />
concerto<br />
nel parco<br />
<strong>di</strong> Villa<br />
Mazzocchi:<br />
nella foto<br />
in alto il<br />
Sindaco<br />
dott. Gianni<br />
Dell’Acqua<br />
dà il<br />
benvenuto<br />
ai presenti.<br />
In basso<br />
a sinistra:<br />
il maestro<br />
Giovanni<br />
Tenti.<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
9
FESTa DElla MaDOnnIna<br />
Domenica 11 ottobre si è<br />
svolta la festa della Madonnina.<br />
Il santuario, tanto caro agli<br />
azzatesi, ha visto un’insolita<br />
frequenza <strong>di</strong> fedeli fin dalla<br />
Messa del mattino, grazie anche<br />
alle con<strong>di</strong>zioni favorevoli<br />
del tempo. La processione verso<br />
il santuario, partita alle 14<br />
dalla piazza della Chiesa e accompagnata<br />
dall’immancabile<br />
Banda <strong>di</strong> Morazzone, ha avuto<br />
quest’anno un aspetto ine<strong>di</strong>to:<br />
i cesti dei doni erano trasportati<br />
su passeggini e carrozzine,<br />
10 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
spinti da bambini e genitori,<br />
creando un’atmosfera <strong>di</strong> gioia<br />
e <strong>di</strong> freschezza. Arrivati a destinazione,<br />
i canestri sono stati<br />
affidati a Guido Vanoni, che<br />
li ha messi all’incanto con la<br />
sua inimitabile e folcloristica<br />
maestria, collaudata ormai da<br />
decenni.<br />
TRE SEMInaRISTI<br />
IMPEgnaTI nEl nOSTRO<br />
DEcanaTO<br />
Dalla fine <strong>di</strong> settembre<br />
Emanuele, Giacomo e Paolo<br />
del seminario <strong>di</strong> Venegono<br />
risiedono, nelle giornate <strong>di</strong><br />
sabato e domenica, presso<br />
la Villa Mazzocchi. Durante<br />
la permanenza vivono i<br />
momenti <strong>di</strong> preghiera con<br />
i sacerdoti della nostra parrocchia.<br />
L’impegno pastorale a loro<br />
affidato è ben preciso e<br />
vissuto in prospettiva <strong>di</strong> una<br />
formazione integrale come<br />
futuri sacerdoti della <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Milano.<br />
– Emanuele è stato destinato<br />
alla parrocchia <strong>di</strong> Morazzone.<br />
– Giacomo è inserito nella<br />
comunità pastorale <strong>di</strong> Maria<br />
Madre della Chiesa: composta<br />
dalle parrocchie <strong>di</strong> Bo<strong>di</strong>o<br />
Lomnago, Cazzago Brabbia,<br />
Crosio della Valle, Daverio e<br />
Inarzo.<br />
– Paolo segue le parrocchie<br />
dell’unità pastorale <strong>di</strong><br />
Gazzada, Lozza e Schianno.<br />
Tutti i ritiri decanali e gli<br />
impegni riguardanti la fascia<br />
dei ragazzi e degli adolescenti<br />
vedono la loro presenza<br />
come animatori e solerti<br />
collaboratori <strong>di</strong> don Emmanuele.<br />
L’età <strong>di</strong> questi seminaristi<br />
va dai 22 ai 35 anni: tutti sono<br />
<strong>di</strong>plomati o laureati e la<br />
scelta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare sacerdoti<br />
è maturata dopo l’esperienza<br />
scolastica o lavorativa.<br />
La parrocchia <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> è<br />
ben contenta <strong>di</strong> ospitarli e <strong>di</strong><br />
seguirli anche nelle esigenze<br />
pratiche. A loro auguriamo<br />
un proficuo lavoro pastorale<br />
presso le parrocchie che
hanno la fortuna della loro<br />
presenza.<br />
ESERcIzI SPIRITualI <strong>2009</strong><br />
Dal 19 al 23 ottobre si sono<br />
svolti gli annuali esercizi spirituali<br />
aperti a tutto il decanato<br />
<strong>di</strong> <strong>Azzate</strong>. Il pre<strong>di</strong>catore e<br />
guida è stato don Michele Di<br />
Tolve, responsabile dell’insegnamento<br />
della religione cattolica<br />
nell’ambito della <strong>di</strong>ocesi<br />
<strong>di</strong> Milano. Ha commentato<br />
con competenza e chiarezza la<br />
parabola del buon samaritano.<br />
Ricca <strong>di</strong> significato era la possibilità<br />
<strong>di</strong> riprendere gli spunti<br />
<strong>di</strong> riflessione nel silenzio nella<br />
nostra chiesa. La partecipazione<br />
è stata sod<strong>di</strong>sfacente.<br />
FESTa DEl cOMPaTROnO<br />
S. anDREa<br />
L’annuale festa del nostro<br />
compatrono S. Andrea è stata<br />
celebrata con solennità <strong>di</strong> riti<br />
e forte partecipazione liturgica<br />
il giorno 29 novembre.<br />
L’Eucaristia è stata presieduta<br />
dal vescovo ausiliare <strong>di</strong><br />
Milano Mons. Mario Delpini.<br />
All’inizio è stato bruciato il<br />
tra<strong>di</strong>zionale pallone che vuole<br />
in<strong>di</strong>care il martire come testimone,<br />
come lo fu il nostro<br />
S. Andrea pronto a bruciare<br />
la propria vita con un amore<br />
appassionato per il Signore.<br />
Nell’omelia ha richiamato<br />
l’importanza <strong>di</strong> guardare S.<br />
Andrea come l’uomo forte<br />
nel <strong>di</strong>fendere gli ideali del<br />
Signore.<br />
Da ultimo c’è stata la sorpresa<br />
del suono <strong>di</strong> tromba<br />
proveniente dal campanile ad<br />
imitazione <strong>di</strong> ciò che avviene<br />
ogni ora dal maestoso campanile<br />
<strong>di</strong> Cracovia.<br />
annO gIuBIlaRE PER la<br />
PaRROcchIa DI gallIaTE<br />
lOMBaRDO<br />
Il prossimo 10 febbraio inizieranno<br />
a Galliate i festeggiamenti<br />
per ricordare i 450 anni<br />
della de<strong>di</strong>cazione della chiesa<br />
parrocchiale dei ss. Protaso e<br />
Gervaso. È stato preparato, da<br />
un’apposita commissione, un<br />
nutrito programma. Si inizierà<br />
proprio il giorno anniversario<br />
con la presenza Mons. Luigi<br />
Stucchi che presiederà la liturgia<br />
eucaristica serale. In<br />
quella occasione inizierà l’anno<br />
giubilare concesso dalla<br />
Penitenzieria apostolica vaticana.<br />
Inoltre al termine della<br />
celebrazione il Santo Padre ha<br />
scelto, fatto più unico che raro,<br />
<strong>di</strong> far impartire la Bene<strong>di</strong>zione<br />
papale al nostro vicario<br />
episcopale.<br />
Sono stati programmati anche<br />
lo speciale annullo filate-<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
11
lico, un concerto, una serata<br />
culturale e il pellegrinaggio<br />
alla basilica <strong>di</strong> S. Ambrogio<br />
dove si trovano le reliquie dei<br />
Santi patroni <strong>di</strong> Galliate.<br />
Al termine dell’anno giubilare,<br />
il 10 febbraio 2011, verrà<br />
l’Arcivescovo <strong>di</strong> Milano a celebrare<br />
la solenne Eucaristia.<br />
Questo fatto riguarda anche<br />
la parrocchia <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> perché<br />
viviamo la realtà <strong>di</strong> unità pastorale<br />
con Galliate Lombardo.<br />
auguri a Valentina colli<br />
per i suoi 100 anni<br />
Il 4 novembre scorso Valentina<br />
Colli, azzatese “doc”,<br />
ha festeggiato nella Casa <strong>di</strong><br />
Riposo “Madonna della Croce”<br />
<strong>di</strong> Viggiù, con una grande<br />
schiera <strong>di</strong> nipoti e pronipoti,<br />
l’invi<strong>di</strong>abile traguardo dei 100<br />
anni. Ultima superstite <strong>di</strong> una<br />
famiglia numerosa (composta<br />
da altre sette sorelle, <strong>di</strong> cui<br />
due suore del Cottolengo, e<br />
da un fratello), è ricordata da<br />
qualche anziano per la costante<br />
presenza a tutte le funzioni<br />
religiose. Nata proprio pochi<br />
giorni prima che arrivassero<br />
le suore ad <strong>Azzate</strong>, ancora<br />
oggi sa citare i nomi <strong>di</strong> suor<br />
Palmira e <strong>di</strong> altre, che l’hanno<br />
accompagnata nei primi anni<br />
della sua lunga vita.<br />
12 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
ANAgrAfE<br />
dal 20 luglio <strong>2009</strong><br />
all’8 <strong>di</strong>cembre <strong>2009</strong><br />
Nati a vita nuova<br />
Della Bella Diego<br />
Lo Cicero Emanuele<br />
Croci Giulia<br />
Bevilacqua Alessia<br />
La Rosa Matteo<br />
Pozzi Alice<br />
Valli Alessandro Carlo<br />
Formica Francesco<br />
Caputo Federico<br />
Ur<strong>di</strong>ales Giada<br />
Casali Edoardo Carlo<br />
Casciana Leonardo Giuseppe<br />
Capuzzi Giacomo<br />
Pizzini Michelle<br />
Crispino Samuele<br />
Codoro Giulia<br />
Leorato Michele<br />
D’Andrea Federico<br />
Gigliano Sara<br />
Belli Carlotta, Lucrezia<br />
Baldelli Giulia<br />
Belotti Federico<br />
Veronese Erika<br />
Marcolli Benedetta<br />
Sposati nel Signore<br />
Falzone Alessandro<br />
con Crespi Letizia<br />
Zardoni Enzo<br />
con Amatruda Marilena<br />
Magni Mattia<br />
con Roncari Alice<br />
Caccia Clau<strong>di</strong>o<br />
con Restelli Elena<br />
Landoni Emanuele<br />
con Foglia Valentina<br />
Crugnola Paolo<br />
con Faoro Chiara<br />
Nella Pasqua Eterna<br />
Tremea Antonio a. 75<br />
Campagnolo Elio a. 85<br />
Daverio Giuseppina a. 90<br />
Sisca Massimo a. 38<br />
Luini Enrico a. 91<br />
Sala Vittorina a. 90<br />
Bassani Iride a. 62<br />
Ballerio Gino a. 84<br />
Frigerio Gaetano a. 82<br />
Callegari Paolo a.74<br />
Marocco Sandra a. 76<br />
Simone Aldo a. 81<br />
nuove modalità <strong>di</strong> preparazione<br />
al Battesimo<br />
Pian piano sta entrando nelle scelte pastorali della nostra parrocchia<br />
la preparazione al Battesimo con la collaborazione <strong>di</strong><br />
tre catechiste. Dato l’alto numero dei Battesimi celebrati (domenica<br />
25 settembre sono stati battezzati ben nove bambini)<br />
non tutte le famiglie hanno avuto la visita e la conseguente<br />
catechesi da parte delle persone che si impegnano in questo<br />
ambito. Tutte le famiglie hanno però avuto la visita del parroco<br />
per una degna preparazione del Sacramento che ci fa cristiani.
A Cerro <strong>di</strong> Laveno, il 4 ottobre scorso<br />
giornaTa <strong>di</strong> riTiro<br />
Per le FaMiglie<br />
Il ritrovarsi dei<br />
gruppi familiari della<br />
Zona Pastorale <strong>di</strong> Varese,<br />
a Cerro <strong>di</strong> Laveno,<br />
per una giornata<br />
<strong>di</strong> riflessione, ci ha<br />
permesso <strong>di</strong> rivedere<br />
serenamente il<br />
nostro percorso <strong>di</strong><br />
amore come famiglie<br />
all’interno della<br />
Chiesa.<br />
In questo siamo<br />
stati aiutati dalla<br />
stessa organizzazione<br />
della giornata che<br />
prevedeva una prima esposizione<br />
del tema “famiglia oggi<br />
- famiglia ra<strong>di</strong>ce dell’uomo”<br />
effettuata da Don Franco Cardani,<br />
che ha trattato i seguenti<br />
argomenti:<br />
• Importanza della famiglia - la<br />
famiglia è il grande laboratorio<br />
dell’amore.<br />
• Situazione della famiglia - oggi<br />
la famiglia vive una crisi antropologica<br />
e religiosa.<br />
• Posizione della Chiesa - la famiglia<br />
è come un nodo obbligato<br />
per rifare il tessuto<br />
della comunità religiosa e<br />
sociale.<br />
• Il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Dio - Famiglia,<br />
Chiesa domestica.<br />
• Comunità in <strong>di</strong>alogo con Dio:<br />
compito sacerdotale - in forza<br />
del sacerdozio la famiglia<br />
rivive il suo patto d’amore.<br />
• Comunità a servizio dell’uomo.<br />
compito regale - vivere l’amore<br />
e servire la vita.<br />
• Urgenze pastorali - annunciare<br />
il Vangelo dell’amore.<br />
Dopo un primo momento <strong>di</strong><br />
riflessione come coppia seguito<br />
da un successivo incontro<br />
sud<strong>di</strong>viso in gruppi dove si sono<br />
<strong>di</strong>scussi gli spunti raccolti,<br />
abbiamo vissuto un momento<br />
<strong>di</strong> confronto collettivo tra tutti<br />
i partecipanti per permettere<br />
<strong>di</strong> fare una sintesi della giornata.<br />
Il riscoprire che i figli non<br />
sono nostri, ma sono un dono<br />
dell’amore <strong>di</strong> Dio, da educare<br />
nella libertà davanti a Lui,<br />
l’ammettere tra gli sposi gli<br />
sbagli reciproci per imparare a<br />
perdonarsi ed a ricominciare,<br />
il vivere la sessualità come un<br />
dono reciproco e testimoniarlo<br />
davanti ai figlie per educarli<br />
all’amore, queste sono state le<br />
problematiche uscite nei gruppi<br />
che ci hanno portato a concludere<br />
che l’amore è la verità,<br />
d’intensità gratuita, mentre<br />
la sua negazione è il peccato.<br />
È la preghiera che<br />
ci mette in rapporto<br />
con Dio dopo aver<br />
letto la Parola che ci<br />
permette <strong>di</strong> ascoltare<br />
in silenzio il suo<br />
Amore.<br />
L’aver riscoperto<br />
l’importanza della<br />
famiglia come comunità<br />
<strong>di</strong> amore, convocata<br />
dall’amore<br />
gratuito, dalla reciproca<br />
responsabilità<br />
personale con l’aiuto<br />
dello Spirito Santo ci<br />
ha dato la forza <strong>di</strong> affrontare i<br />
compiti che la famiglia stessa<br />
deve vivere oggi, cioè:<br />
• il <strong>di</strong>ventare sempre più comunità<br />
<strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> vita<br />
• vivere il mistero della vita<br />
(procreazione - educazione)<br />
• e<strong>di</strong>ficare la chiesa<br />
• animare la società.<br />
Per fare ciò il sacramento<br />
del matrimonio ci fa vivere:<br />
• la persona <strong>di</strong> gesù come<br />
supplemento <strong>di</strong> amore,<br />
• la partecipazione all’Eucarestia<br />
permette <strong>di</strong> rinnovare<br />
il patto <strong>di</strong> amore,<br />
• il sacramento della Penitenza<br />
ci fa sperimentare il<br />
dono della correzione fraterna.<br />
Tutto questo, unito alla preghiera<br />
davanti a Dio e davanti<br />
ai fratelli, ci aiuterà sempre<br />
più ad essere famiglie testimoni<br />
nella chiesa e nella società.<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
13
100 anni fa le prime Suore Preziosine ad <strong>Azzate</strong><br />
grazie Per Una Presenza<br />
insosTiTUiBile<br />
un PO’ DI STORIa<br />
L’11 novembre 1909 vennero<br />
ad <strong>Azzate</strong> suor Maria<br />
Bianchi, suor Margherita Maltesi<br />
e suor Palmira Ripamonti,<br />
dell’Istituto Suore del Preziosissimo<br />
Sangue con sede a<br />
Monza. Dopo <strong>di</strong> loro molte<br />
altre Suore si de<strong>di</strong>carono ai<br />
bambini e alle opere parrocchiali<br />
<strong>di</strong> <strong>Azzate</strong>.<br />
Non è possibile fare l’elogio<br />
delle singole Suore che conosciamo;<br />
ma fa tanto piacere<br />
sentire uomini e donne, nonni<br />
e nonne, papà e mamme (magari<br />
non tutti ancora assidui<br />
alla Chiesa e alla pratica religiosa)<br />
parlare con entusiasmo<br />
e riconoscenza della “loro Suora”:<br />
suor Giulia, suor Rosetta,<br />
suor Savina, suor Franca, suor<br />
Francesca e <strong>di</strong> tante altre conoscibili<br />
dai loro ricor<strong>di</strong>.<br />
Il centenario della loro presenza<br />
fra noi è stata occasione<br />
per dare giusto risalto ad una<br />
presenza e ad un’opera altamente<br />
meritorie anche a livello<br />
sociale.<br />
A quanti bambini fanno da<br />
mamma dalle otto del mattino<br />
alle quattro del pomeriggio e<br />
per alcuni fino alle sei <strong>di</strong> sera?<br />
Aiutate da valide insegnanti<br />
laiche, le Suore danno nella<br />
Scuola materna un tocco <strong>di</strong> vivacità<br />
e novità ad ogni giorno<br />
dei nostri bambini, risvegliando<br />
in essi il desiderio <strong>di</strong> fare e<br />
<strong>di</strong> imparare.<br />
Ma l’opera delle Suore in<br />
14 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
Il Liber Chronicus dell’archivio parrocchiale che riporta l’inizio dell’Asilo alla data 6 maggio<br />
1885 (sopra) e la prima sede dell’Asilo nei locali della <strong>Parrocchia</strong> (sotto).<br />
paese non si esaurisce alla<br />
Scuola materna.<br />
Le opere parrocchiali le vedono<br />
impegnate e attive accanto<br />
ai ragazzi e giovani in<br />
oratorio, nelle visite alle persone<br />
anziane e ammalate a domicilio,<br />
all’ospedale o in casa<br />
<strong>di</strong> riposo. La biancheria della<br />
Chiesa è curata da loro; nelle<br />
festività si pro<strong>di</strong>gano per rendere<br />
più bello il nostro Altare e<br />
ben riuscite le varie cerimonie.<br />
Una riflessione nasce spontanea:<br />
tanti paesi vedono partire<br />
le Suore perché, <strong>di</strong>minuite<br />
<strong>di</strong> numero, non possono<br />
essere rimpiazzate. Scarseg-
giano le vocazioni per tanti<br />
motivi, non ultimi la mancanza<br />
del coraggio <strong>di</strong> compromettere<br />
la propria vita per Dio e<br />
la <strong>di</strong>minuita stima per la vita<br />
consacrata.<br />
Per quanto riguarda <strong>Azzate</strong>,<br />
auguriamoci che riprendano<br />
a fiorire vocazioni religiose e<br />
che non manchi mai l’opera<br />
preziosa delle Suore nella nostra<br />
comunità.<br />
Ren<strong>di</strong>amoci conto della fortuna<br />
che comporta la loro<br />
presenza e il loro servizio e<br />
sentiamoci riconoscenti nei<br />
loro confronti.<br />
A sinistra e al centro:<br />
seconda sede dell’Asilo, inaugurata nel 1914<br />
e demolita nel 1973.<br />
In basso a sinistra:<br />
suor Rosetta e (al microfono) la nuova arrivata<br />
nella comunità <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong>, suor Delma,<br />
proveniente dal Brasile.<br />
FESTEggIaMEnTI<br />
DEl cEnTEnaRIO<br />
Domenica 15 novembre si<br />
sono celebrati i 100 anni <strong>di</strong><br />
presenza delle Suore Preziosine<br />
ad <strong>Azzate</strong>. Il fulcro della<br />
giornata è stata la Messa solenne<br />
delle 10.30, gremita <strong>di</strong><br />
azzatesi, ma anche <strong>di</strong> numerose<br />
suore che hanno prestato<br />
la loro opera nella Scuola Materna,<br />
alcune per pochi anni,<br />
altre per più <strong>di</strong> un decennio,<br />
lasciando una traccia indelebile<br />
nel cuore della gente. È<br />
stato un tuffo nei ricor<strong>di</strong> incontrare,<br />
magari dopo venti,<br />
trenta, se non ad<strong>di</strong>rittura cinquant’anni,<br />
la suora <strong>di</strong> quando<br />
si frequentava l’asilo.<br />
Dopo il rinfresco in Villa<br />
Mazzocchi la festa è continuata<br />
con il pranzo alla Scuola<br />
Materna, cui hanno aderito<br />
più <strong>di</strong> 160 persone. I pannelli<br />
con vecchie fotografie, allestiti<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
15
nei corridoi dell’Asilo, hanno<br />
impegnato molti <strong>di</strong> noi a scoprire<br />
volti magari <strong>di</strong>menticati,<br />
evocare episo<strong>di</strong>, rivederci come<br />
eravamo. Una festa veramente<br />
sentita che ha voluto<br />
esprimere la riconoscenza <strong>di</strong><br />
tanti azzatesi e un grande grazie<br />
a tutte le suore per il bene<br />
seminato in mezzo a noi.<br />
16 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
Istantanee<br />
della<br />
festa
I ricor<strong>di</strong> del Presidente Sergio zatta<br />
Ho iniziato a frequentare l’Asilo <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong><br />
quando le Suore stavano per festeggiare il 50°<br />
anniversario della loro preziosissima presenza<br />
presso la nostra comunità <strong>Azzate</strong>se.<br />
Allora, ovviamente, non mi resi conto dell’importanza<br />
<strong>di</strong> quella data; 50 anni dopo il caso ha<br />
voluto che fossi io a festeggiare, in qualità <strong>di</strong><br />
Presidente, il 100° anniversario della Loro presenza;<br />
mai come in questa occasione è il caso <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>re: «cento <strong>di</strong> questi giorni!!!!!!».<br />
Mi abbandono per un attimo ai ricor<strong>di</strong> personali<br />
e, chiudendo gli occhi, rivedo la mia Suor<br />
Rosetta che, ogni mattina, ci aspettava all’ingresso;<br />
rivedo Suor Francesca che con il suo<br />
grembiulone bianco lungo fino ai pie<strong>di</strong> usciva<br />
dalla cucina per darci il benvenuto e da quella<br />
cucina usciva, già a quell’ora del mattino, l’odore<br />
dell’immancabile minestrone quoti<strong>di</strong>ano.<br />
Ricordo i quaderni con le aste verticali, orizzontali<br />
o quelle, molto <strong>di</strong>fficili, inclinate; ricordo<br />
le lettere del nome che imparavamo a scrivere<br />
solo all’ultimo anno, prima <strong>di</strong> andare a scuola.<br />
Ricordo il cestino (rigorosamente azzurro<br />
per i maschi e rosa per le femmine) che<br />
conteneva il così detto “secondo” che veniva<br />
consumato subito dopo il minestrone <strong>di</strong> Suor<br />
Francesca; ricordo la voce bellissima <strong>di</strong> Suor<br />
Rosetta che ci insegnava a cantare ed a recitare.<br />
Ma tutti in <strong>Azzate</strong> ricordano le Suore Preziosine,<br />
presenza preziosa, <strong>di</strong>screta, importante,<br />
molto importante; quante “signorine” sono<br />
andate dalle Suore ad imparare a cucire, a ricamare,<br />
a farsi la dote; quante persone sono<br />
andate dalle Suore per avere una parola <strong>di</strong> conforto,<br />
quante persone sole, malate, bisognose <strong>di</strong><br />
compagnia sono state visitate dalle Suore e da<br />
queste hanno ricevuto l’Eucarestia.<br />
Ci sarebbero tantissime cose da <strong>di</strong>re e da ricordare,<br />
sono certo che, se chi ha la mia età (o<br />
giù <strong>di</strong> lì) scrivesse solo due o tre aneddoti che<br />
li riguarda e che hanno le Suore come protagoniste,<br />
questi sarebbero sufficienti a riempire un<br />
volume intero; non potendoli scrivere su questo<br />
ipotetico volume ricor<strong>di</strong>amoci questi aneddoti,<br />
raccontiamoli ai bambini affinché comprendano<br />
quanto la solidarietà, l’amore, la de<strong>di</strong>zione al<br />
prossimo, la <strong>di</strong>screzione, la comprensione, la<br />
saggezza <strong>di</strong> persone che hanno deciso <strong>di</strong> donare<br />
la propria vita al servizio degli altri siano doti<br />
importanti che dovremmo imparare tutti e che<br />
tutti dovremmo usare nei confronti del nostro<br />
prossimo.<br />
Ricordo che quando <strong>di</strong>ventai Presidente<br />
scrissi una lettera alla Madre generale <strong>di</strong> allora,<br />
Suor Maria Villanì Moreira, ricordando che presto<br />
avremmo festeggiato il 100° anniversario<br />
della presenza delle Preziosine in <strong>Azzate</strong>; questo<br />
anniversario è arrivato e lo stesso augurio<br />
allora in<strong>di</strong>rizzato a Suor Maria voglio riproporlo<br />
in<strong>di</strong>rizzandolo a Suor Giovanna Villa, da poco<br />
eletta Superiora Generale delle Preziosine:<br />
«cento <strong>di</strong> questi giorni».<br />
Carissime Suore Preziosine, <strong>Azzate</strong> ha avuto<br />
il privilegio <strong>di</strong> aver goduto della Vostra presenza<br />
per un intero secolo; sta per iniziare il secondo,<br />
poi verrà il terzo, poi…….<br />
Grazie e buon compleanno!!!<br />
Fondazione Scuola per l’inFanzia<br />
Sergio Zatta<br />
(Presidente)<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
17
Buon Compleanno<br />
MUTUa saniTaria azzaTe<br />
Ad <strong>Azzate</strong> esiste un’associazione<br />
<strong>di</strong> interesse sociale che<br />
batte un autentico record <strong>di</strong><br />
longevità: si tratta della Mutua<br />
Sanitaria che compirà il prossimo<br />
anno la bellezza <strong>di</strong> 120<br />
anni. Può vantarsi <strong>di</strong> essere<br />
l’associazione locale più antica;<br />
ed i suoi anni li porta bene,<br />
se si guarda all’attività che tuttora<br />
svolge ed al bilancio mai<br />
passivo.<br />
È poco conosciuta da molti<br />
<strong>Azzate</strong>si, soprattutto i più giovani<br />
ed i nuovi arrivati, forse<br />
perché lavora con serietà e<br />
correttezza, in silenzio, senza<br />
quei clamori, o peggio scandali,<br />
che oggi si richiedono per<br />
farsi pubblicità.<br />
Nacque nel lontano 1890,<br />
grazie alla lungimiranza <strong>di</strong> un<br />
sacerdote <strong>di</strong> grande sensibilità<br />
sociale, don Luigi Redaelli;<br />
ha attraversato tutto il XX secolo<br />
ed ora, nel XXI secolo,<br />
<strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> voler continuare il<br />
cammino.<br />
Don Redaelli con la sua fervida<br />
opera fece <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> un<br />
centro propulsore <strong>di</strong> molte<br />
iniziative <strong>di</strong> carattere sociale<br />
a favore della classe operaia e<br />
conta<strong>di</strong>na, al punto da essere<br />
considerato il pioniere e l’animatore<br />
del movimento cattolico<br />
del Varesotto, orientato a<br />
promuovere attività assistenziali<br />
e formative <strong>di</strong> vario tipo, a<br />
beneficio delle categorie meno<br />
privilegiate.<br />
18 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
120 anni portati molto bene!<br />
Una <strong>di</strong> queste fu la Società<br />
<strong>di</strong> Mutuo Soccorso (antenata<br />
dell’o<strong>di</strong>erna Mutua sanitaria).<br />
<strong>Azzate</strong> figura tra i primi centri<br />
del Varesotto che ebbe una<br />
Società <strong>di</strong> Mutuo Soccorso<br />
locale, alla quale, grazie ad<br />
un’intelligente opera <strong>di</strong> propaganda,<br />
si aggiunsero altre<br />
do<strong>di</strong>ci sezioni <strong>di</strong> parrocchie<br />
limitrofe. Così il 7 aprile 1890,<br />
nella chiesetta <strong>di</strong> Loreto, allora<br />
in comune <strong>di</strong> Gazzada, fu<br />
fondata la “Società Cattolica<br />
Federativa <strong>di</strong> Mutuo Soccorso<br />
fra i lavoratori del Varesotto”<br />
La finalità <strong>di</strong> tale Società,<br />
all’atto della fondazione, era<br />
quella <strong>di</strong> aiutare i conta<strong>di</strong>ni in<br />
<strong>di</strong>fficoltà con prestiti agevolati,<br />
per liberarli dall’incubo degli<br />
usurai (mai caduti <strong>di</strong> moda!).<br />
Si è poi trasformata in Società<br />
<strong>di</strong> aiuto in campo sanitario,<br />
soprattutto nei primi decenni<br />
del secolo scorso, quando non<br />
esisteva l’assistenza me<strong>di</strong>ca<br />
gratuita per tutti. Infatti, quando<br />
nacque, la Mutua Sanitaria<br />
era per molte famiglie l’unica<br />
forma <strong>di</strong> assistenza in caso <strong>di</strong><br />
malattie o infermità.<br />
Oggi le forme assistenziali e<br />
previdenziali, per fortuna, sono<br />
estese a livello nazionale ed<br />
affidate ad organismi statali.<br />
Tuttavia la Mutua Sanitaria <strong>di</strong><br />
<strong>Azzate</strong> continua a dare il suo<br />
contributo, potremmo <strong>di</strong>re in<br />
forma domestica, con alcune<br />
forme <strong>di</strong> rimborso.<br />
Come tante Associazioni <strong>di</strong><br />
così vecchia data, essendo in<br />
parte venute meno le finalità<br />
delle origini, la Mutua sanitaria<br />
tende a risultare estranea<br />
e a lasciare nell’in<strong>di</strong>fferenza i<br />
giovani e i nuovi <strong>Azzate</strong>si.<br />
Il Presidente Bruno Nicora,<br />
portavoce <strong>di</strong> tutti i Soci, auspica<br />
maggior sensibilizzazione<br />
sulle attività della Mutua Sanitaria,<br />
portare alla conoscenza<br />
della sua esistenza e delle sue<br />
finalità tutti i citta<strong>di</strong>ni azzatesi,<br />
ma in particolare i giovani e<br />
le persone non native <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong>,<br />
per evitare che cada nel<br />
<strong>di</strong>menticatoio una delle più<br />
benemerite Società locali.<br />
domenica<br />
18 aprile 2010<br />
alle ore 10.30<br />
nella chiesa parrocchiale<br />
<strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> sarà celebrata una<br />
S. Messa <strong>di</strong><br />
ringraziamento<br />
per i<br />
120 anni della<br />
Mutua Sanitaria<br />
Seguirà rinfresco in<br />
Villa Mazzocchi<br />
Tutti i citta<strong>di</strong>ni sono invitati
<strong>Azzate</strong> nella “grande storia” tra Ottocento e Novecento<br />
la battaglia <strong>di</strong> Varese del 1859<br />
Riflessioni in margine alle recenti celebrazioni<br />
con interessanti flash su <strong>Azzate</strong><br />
In un suo volume del 1874<br />
don Luigi Brambilla rivolge<br />
l’attenzione anche ad <strong>Azzate</strong>,<br />
che definisce “bel paese con palazzo<br />
e ville”. Milanese, esercitò<br />
il ministero in San Vittore <strong>di</strong><br />
Varese. Si de<strong>di</strong>cò anche a lunghe,<br />
accurate ricerche locali,<br />
frutto delle quali fu “Varese e<br />
suo territorio”, un’opera ancora<br />
oggi preciso punto <strong>di</strong> riferimento<br />
per stu<strong>di</strong>osi e appassionati<br />
<strong>di</strong> storia varesina.<br />
Di <strong>Azzate</strong> l’autore menziona,<br />
tra l’altro, la parrocchiale<br />
“<strong>di</strong> stile gotico, officiata da numeroso<br />
clero” e l’antico battistero,<br />
posto alle origini, “in profonda<br />
fossa”, al centro della chiesetta<br />
<strong>di</strong> San Rocco. Non manca uno<br />
sguardo alle ville ed al castello<br />
“che s’eleva su vaga eminenza”,<br />
come egli scrive, cioè su <strong>di</strong> una<br />
suggestiva altura.<br />
Tra gli eventi storici che don<br />
Brambilla ricostruisce, figura<br />
la battaglia detta <strong>di</strong> Varese, ma<br />
combattuta in realtà a Biumo<br />
Inferiore il 26 maggio 1859: i<br />
Cacciatori delle Alpi vinsero<br />
alla fine gli austriaci. Di essa<br />
è stato ricordato il 150° anniversario;<br />
da tempo la piazza <strong>di</strong><br />
Biumo rievoca la data.<br />
La battaglia si colloca all’inizio<br />
del processo <strong>di</strong> unificazione<br />
dell’Italia. Nel 1918, al<br />
termine della prima guerra<br />
mon<strong>di</strong>ale, esso si concluse con<br />
la liberazione dall’Austria <strong>di</strong><br />
Trento e Trieste. Precise notizie<br />
delle operazioni militari<br />
sui fronti italiani apparvero sul<br />
settimanale cattolico “Luce!”,<br />
uscito a Varese all’inizio del<br />
1914. Le re<strong>di</strong>geva don Enrico<br />
Baggioli, parroco <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong><br />
dal 1908 al 1920, che nelle sue<br />
note <strong>di</strong> guerra offriva ai lettori<br />
spunti <strong>di</strong> seria riflessione.<br />
Quando l’Italia entrò in<br />
guerra il 24 maggio 1915, il<br />
sacerdote scrisse che i cattolici<br />
avrebbero dato alla patria il<br />
proprio leale contributo. Fin<br />
lì il “Luce!” aveva sostenuto la<br />
neutralità italiana per motivi<br />
umanitari, ra<strong>di</strong>cati nel messaggio<br />
evangelico e nell’insegnamento<br />
dei papi. Pio X<br />
era morto <strong>di</strong> dolore nel 1914,<br />
nemmeno due mesi dopo lo<br />
scoppio del conflitto in Europa:<br />
aveva esortato a pregare<br />
per la pace. Benedetto XV<br />
definì poi la guerra “inutile<br />
strage”, invano pro<strong>di</strong>gandosi<br />
per porvi fine.<br />
Pesò subito infatti quel contributo,<br />
gravò molto sui cattolici,<br />
sugli italiani tutti: don<br />
Baggioli se ne fece sensibile<br />
eco. Nelle note mise in rilievo<br />
il valore, il patriottismo<br />
dei combattenti ed insieme il<br />
dolore per tante giovani vite<br />
troncate (33 azzatesi caddero<br />
in armi), per i feriti, per i lutti<br />
e le devastazioni. Nel vissuto<br />
parrocchiale egli rinnovò i riti<br />
<strong>di</strong> suffragio, il partecipe conforto<br />
ai congiunti.<br />
Ad <strong>Azzate</strong> tuttavia non si<br />
spesero soltanto buone parole.<br />
Il circondario <strong>di</strong> Varese offrì<br />
infatti rifugio a numerosi profughi<br />
dalle zone <strong>di</strong> guerra, ed<br />
il paese non fu da meno del<br />
capoluogo, <strong>di</strong> altri centri del<br />
nostro territorio.<br />
In due corrispondenze dalla<br />
parrocchia al “Luce!” del<br />
giugno 1916, don Baggioli<br />
informa i lettori sulla generosa<br />
accoglienza <strong>di</strong> oltre 90<br />
profughi <strong>di</strong> Caltrano e <strong>di</strong> Conco,<br />
nell’Alto Vicentino. Una<br />
trentina <strong>di</strong> essi furono ospitati<br />
nell’oratorio da lui rinnovato,<br />
in locali che il sindaco fece<br />
opportunamente arredare.<br />
La signora Fiorina Belli e i<br />
coniugi Bolla aprirono le loro<br />
ville; altri sventurati trovarono<br />
alloggio e conforto presso varie<br />
famiglie.<br />
* * *<br />
Nelle recenti celebrazioni è<br />
forse sfuggita una peculiarità<br />
dell’evento, posta invece in<br />
risalto da don Brambilla, che<br />
elogia i varesini. È vero, la<br />
loro collaborazione pressoché<br />
unanime agevolò i soldati <strong>di</strong><br />
Garibal<strong>di</strong> nel liberare Varese,<br />
la prima città a rendersi<br />
in<strong>di</strong>pendente in Lombar<strong>di</strong>a.<br />
Altre vittorie seguirono, nelle<br />
settimane successive riportate<br />
dalle truppe alleate francopiemontesi:<br />
a Magenta, prima,<br />
e, conclusive della seconda<br />
guerra d’in<strong>di</strong>pendenza, a Solferino<br />
e a San Martino, il 24<br />
giugno 1859.<br />
Più che opportuno, com’è<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
19
avvenuto, rimettere in luce tale<br />
primato. Inoltre è stato doverosamente<br />
rievocato Ernesto<br />
Cairoli, appartenente a famiglia<br />
pavese, celebre per patriottismo.<br />
Cadde ventisettenne a<br />
Biumo. A lui fu poi intitolato il<br />
Liceo Ginnasio varesino.<br />
Eppure tra la vittoria dei<br />
garibal<strong>di</strong>ni e quella, decisiva,<br />
<strong>di</strong> Vittorio Veneto del 1918<br />
non esiste solo una continuità<br />
storico-patriottica: l’in<strong>di</strong>pendenza<br />
dall’Austria dell’Italia<br />
unificata. Esse, infatti, sono legate<br />
anche da una significativa<br />
affinità morale.<br />
Brambilla elogia i varesini<br />
per essersi <strong>di</strong>stinti anche “nel<br />
soccorrere, nell’assistere e curare i<br />
feriti. Condotta, questa, spontanea,<br />
generosa e degna d’encomio.”<br />
Un vivo senso <strong>di</strong> solidarietà<br />
umana e cristiana li accomuna<br />
quin<strong>di</strong>, come abbiamo visto, ai<br />
nipoti, ai residenti ad <strong>Azzate</strong><br />
e nel circondario durante la<br />
prima guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />
E qui entra in scena un protagonista<br />
della storia <strong>di</strong> Varese<br />
dell’Ottocento. Ezechiele Zanzi<br />
fu il vero regista dell’operato<br />
della popolazione in quel<br />
giorno <strong>di</strong> guerra. La guidò con<br />
le or<strong>di</strong>nanze da lui emanate a<br />
nome <strong>di</strong> Carlo Carcano, che<br />
fu poco dopo il primo sindaco<br />
dell’amministrazione italiana.<br />
Al primo albeggiare suonarono<br />
a stormo le campane, come<br />
Zanzi chiedeva nella prima<br />
or<strong>di</strong>nanza, <strong>di</strong>ffusa ovunque dai<br />
portaor<strong>di</strong>ni. A cominciare da<br />
quelle <strong>di</strong> San Vittore: sul campanile<br />
si notano ancora i segni<br />
delle cannonate austriache <strong>di</strong><br />
ritorsione.<br />
Altre or<strong>di</strong>nanze seguirono.<br />
Uomini e donne tennero i collegamenti<br />
con i soldati, sorvegliarono<br />
le strade d’accesso in<br />
20 la rete 3/<strong>2009</strong><br />
città, le barricate, presi<strong>di</strong>arono<br />
uffici pubblici e magazzini per<br />
evitare saccheggi…<br />
L’elogio <strong>di</strong> Brambilla è giustificato<br />
dall’esecuzione <strong>di</strong> successive<br />
or<strong>di</strong>nanze altamente<br />
umanitarie arricchite da una<br />
valenza morale aggiuntiva: riguardavano<br />
anche gli austriaci<br />
contro i quali si era appena<br />
combattuto. Le donne prepararono<br />
filacce e bende per i feriti;<br />
le famiglie <strong>di</strong>edero all’ospedale<br />
materassi, lenzuoli, “capezzali” o<br />
guanciali; gli esercenti, generi<br />
<strong>di</strong> conforto. E sempre, particolare<br />
degno <strong>di</strong> nota, <strong>di</strong>etro<br />
regolare ricevuta dell’amministrazione<br />
comunale.<br />
Cinquant’anni dopo, il 26<br />
maggio 1906, un corteo rievocativo<br />
percorse le vie <strong>di</strong> Varese<br />
e rese omaggio ai caduti italiani<br />
ed austriaci. Nel cimitero<br />
del Lazzaretto, non lontano<br />
dai luoghi in cui si erano affrontati<br />
da nemici, riposavano<br />
insieme.<br />
* * *<br />
L’eticità corale dei varesini<br />
nel 1859 si rinnovò poi,<br />
lo abbiamo considerato, nel<br />
capoluogo, ma anche ad <strong>Azzate</strong><br />
ed altrove, identica nella<br />
sostanza: verso combattenti,<br />
feriti, fuggiaschi… Rese meno<br />
angoscioso il dramma del primo<br />
conflitto mon<strong>di</strong>ale.<br />
Al termine del ventennio fascista,<br />
questa stessa solidarietà<br />
fattiva e generosa <strong>di</strong> cattolici,<br />
<strong>di</strong> uomini <strong>di</strong> fede <strong>di</strong>versa si<br />
manifestò ancora. Nei confronti<br />
<strong>di</strong> perseguitati, <strong>di</strong> ebrei,<br />
<strong>di</strong> sfollati. Si pensi alle “reti”,<br />
gruppi organizzati, formati da<br />
quanti, nel Varesotto, li sottrassero<br />
all’arresto, alla deportazione.<br />
Spesso a rischio della<br />
vita, li recarono in salvo nel<br />
Canton Ticino.<br />
Testimonianza <strong>di</strong> tempi bui<br />
è il <strong>di</strong>ario parrocchiale <strong>di</strong> don<br />
Angelo Cremona, che resse<br />
la parrocchia <strong>di</strong> <strong>Azzate</strong> dal<br />
1938 al 1974. Rivela la sua<br />
partecipazione alle sofferenze<br />
<strong>di</strong> soldati e <strong>di</strong> civili, e ricorda<br />
le iniziative parrocchiali <strong>di</strong><br />
preghiera per la pace. Sorvola<br />
don Angelo sulla generosa<br />
ospitalità da lui data a sfollati<br />
milanesi, che tuttavia fu <strong>di</strong><br />
esempio a quanti in paese lo<br />
imitarono in seguito, all’intensificarsi<br />
dei bombardamenti.<br />
Il salesiano azzatese don<br />
Achille Triacca, allora suo chierichetto,<br />
rese nota anni fa ai<br />
lettori de “La Rete” la cristiana<br />
de<strong>di</strong>zione del parroco. Assistè<br />
da vicino al suo pro<strong>di</strong>garsi per<br />
salvare giovani ricercati, ebbe<br />
l’opportunità <strong>di</strong> dargli semplici,<br />
preziosi aiuti. Ed alla fine<br />
del tremendo secondo conflitto<br />
mon<strong>di</strong>ale, fu testimone<br />
della pietà soccorrevole <strong>di</strong> don<br />
Angelo verso gli oppressori <strong>di</strong><br />
ieri, verso i fascisti, ora vinti e<br />
a loro volta braccati.<br />
Un atteggiamento da accostare<br />
idealmente alle or<strong>di</strong>nanze<br />
umanitarie <strong>di</strong> Zanzi, messe<br />
in atto dai varesini anche per i<br />
vinti <strong>di</strong> allora, per gli austriaci<br />
feriti o prigionieri. Una generosità<br />
ispirata a nobili ideali<br />
che rimangono immutati nel<br />
tempo. Essa conforta anche<br />
noi, spesso rattristati dalla<br />
ferocia ricorrente <strong>di</strong> guerre<br />
“<strong>di</strong>menticate” e <strong>di</strong> attentati<br />
suici<strong>di</strong>. Apre alla speranza, induce<br />
alla riflessione, sollecita<br />
a gesti concreti. Al sostegno,<br />
ad esempio, dei volontari che<br />
in varie zone del mondo sono<br />
accanto ai sofferenti e li soccorrono<br />
ed assistono anche a<br />
nome nostro.<br />
gianni Perna
festive vigiliari<br />
<strong>Azzate</strong> 17.30<br />
Brunello 18.00 5<br />
Buguggiate 19.00<br />
Galliate Lombardo 18.30<br />
Gazzada 20.30<br />
Lozza 17.30<br />
Morazzone 18.00<br />
Schianno 18.30<br />
Bo<strong>di</strong>o<br />
Lomnago 17.00 1 20.00 9<br />
Cazzago Brabbia<br />
Crosio della Valle 17.00<br />
Daverio 18.00<br />
Inarzo 18.00<br />
festive<br />
<strong>Azzate</strong> 8.00 10.30 18.00<br />
Brunello 8.00 8 10.00 6<br />
Buguggiate 8.30 4 10.00 11.30 18.30<br />
Galliate Lombardo 8.30 10.30<br />
Gazzada 10.00 18.00<br />
Lozza 10.00<br />
Morazzone 8.00 10.30 18.00<br />
Schianno 8.30 7 11.15<br />
Bo<strong>di</strong>o 10.30 2<br />
Lomnago 9.00 3 17.00 1<br />
Cazzago Brabbia 10.00 18.00<br />
Crosio della Valle 9.30<br />
Daverio 8.00 11.00<br />
Inarzo 11.15<br />
1 Lomnago - Villa Puricelli 3 Lomnago - S. Giorgio 5 Brunello - S. Rocco, durante l’ora legale, alle ore 20.00 7 Schianno - chiesa dell’Assunta 9 Ora legale 20.30<br />
2 Bo<strong>di</strong>o - S. Maria 4 Buguggiate - S. Caterina 6 Brunello - S. Maria 8 Brunello - S. Rocco<br />
feriali<br />
Orari<br />
delle Messe<br />
nel<br />
decanatO<br />
<strong>di</strong><br />
azzate<br />
lUNEdì MARTEdì MERCOlEdì GIOVEdì VENERdì SABATO<br />
<strong>Azzate</strong> 8.30 - 18.00 6 8.30 8.30 - 18.00 6 18.00 6 (Orat.) 8.30 - 18.00 6 8.30<br />
Brunello 8.30 8.30 8.30 20.15 8.30<br />
Buguggiate 8.15 15.00 20.45 8.15 8.15<br />
Galliate Lombardo 9.00 17.30 2 9.00 20.30<br />
Gazzada 18.00 7 8.00 8 18.00 7 9.15<br />
Lozza 8.00 7 (estivo 8.00) 8.00 7 18.00<br />
Morazzone 8.30 8.30 20.30 8.30 3 8.30<br />
Schianno 8.30 18.00 4 18.00 18.00 4<br />
Bo<strong>di</strong>o Lomnago 17.00 5 - 20.30 17.00 5 - 20.30 10.00 5 - 20.30 9.30 - 17.00 5 17.00 5 - 20.30 9.00<br />
Cazzago Brabbia 1 8.30 20.30 8.30<br />
Crosio della Valle 2 17.00<br />
Daverio 2 17.00 17.00 17.00 17.00<br />
Inarzo 1 8.30 8.30 8.30<br />
1 Cazzago B. - Inarzo: in giugno, luglio e agosto 3 Morazzone in S. Maria 6 <strong>Azzate</strong>: sospesa messa delle ore 18.00 in agosto<br />
le Messe feriali sono alle ore 18.30 4 Schianno - estivo sospesa 7 Periodo estivo sospesa<br />
2 Daverio, Crosio e Galliate: durante l’ora legale, alle ore 18.00 5 Lomnago - Villa Puricelli 8 Periodo estivo spostata alle 18.00<br />
la rete 3/<strong>2009</strong><br />
21
PROMEMORIA<br />
BATTESIMI<br />
La scelta pastorale <strong>di</strong> celebrare normalmente il Sacramento del Battesimo durante le Ss. Messe delle 10.30<br />
e delle 18.00 alla domenica, delle 17.30 al sabato durante la S. Messa vigiliare – che, secondo il nuovo<br />
lezionario ambrosiano, è una piccola veglia pasquale –, è motivata dalla precisa volontà <strong>di</strong> far partecipare la<br />
comunità parrocchiale ad un avvenimento ecclesiale fondamentale.<br />
La preparazione verrà compiuta dal parroco o dal vicario parrocchiale e decanale con un incontro nella casa<br />
del battezzando con i genitori. La <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Milano proporrà altri incontri formativi e per questo si stanno<br />
preparando i catechisti del Battesimo. I padrini e le madrine si scelgano tra le persone che possano garantire<br />
la formazione cristiana del battezzando. Le norme ecclesiastiche chiedono ai fedeli, che hanno compiuto<br />
scelte che la Chiesa non con<strong>di</strong>vide, <strong>di</strong> non prestarsi a svolgere il compito <strong>di</strong> padrino e <strong>di</strong> madrina.<br />
BAMBINI A MESSA<br />
Alla loro maniera in Chiesa pregano e danno lode al Signore giocando, piangendo e strillando. Il guaio è che<br />
mettono a <strong>di</strong>sagio i genitori e <strong>di</strong>sturbano la preghiera e l’attenzione degli altri fedeli. La sacristia è luogo spazioso<br />
e adatto per il gioco e i pianti dei bambini e anche per la preghiera dei genitori... È invito sereno agli interessati genitori.<br />
Nessun fedele deve giu<strong>di</strong>care negativamente i genitori che accompagnano i bambini a Messa anche quando<br />
piangono in continuazione: non <strong>di</strong>mentichiamo ciò che Gesù ha detto ai suoi <strong>di</strong>scepoli che volevano allontanare i<br />
bambini: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impe<strong>di</strong>te…”.<br />
MATRIMONI<br />
Tutte le norme riguardanti il Matrimonio come Sacramento (libretto liturgico, fiori, fotografo, vestito, uso dell’organo,<br />
cantori o solista) le comunicherà il parroco in uno dei vari incontri <strong>di</strong> preparazione alla celebrazione. Programmare<br />
per tempo il percorso formativo, partecipando al corso preparato nella nostra parrocchia (ottobre-<strong>di</strong>cembre)<br />
o a livello decanale, seguendo il calendario esposto alla porta della chiesa o presso l’Istituto La Casa <strong>di</strong> Varese.<br />
CONFESSIONI: Prima o dopo ogni celebrazione liturgica e al sabato dalle ore 16.00.<br />
ESEQUIE CRISTIANE<br />
L’orario della celebrazione delle esequie occorre concordarlo con il parroco. Alla notizia del decesso <strong>di</strong> un parrocchiano<br />
suonerà la cosiddetta “Agonia” come invito alla preghiera <strong>di</strong> suffragio per un fratello o una sorella che<br />
ha terminato il cammino terreno. In accordo con il parroco si reciterà il Santo Rosario nella casa del defunto o<br />
nella cappellina dell’oratorio o prima del funerale in chiesa. Non esiste nessuna norma comunale che proibisca<br />
il corteo dalla chiesa al cimitero; ma se si riduce alla presenza <strong>di</strong> poche persone mentre la maggioranza sta in<br />
attesa del feretro al cimitero, non si <strong>di</strong>mostra tanto affetto al defunto. Piuttosto si scelga <strong>di</strong> andare in macchina<br />
e presenziare al saluto finale. Se si sceglie <strong>di</strong> andare a pie<strong>di</strong> i parenti avvertano il Comune per rafforzare la<br />
presenza della Vigilanza urbana onde attraversare la strada provinciale senza pericolo. Ogni defunto viene<br />
ricordato il mese successivo alla morte con una S. Messa: la data, il luogo e l’ora la comunica il sacerdote che<br />
celebra il funerale.<br />
ORARIO SANTE MESSE UNITà PASTORAlE AzzATE E GAllIATE lOMBARdO<br />
<strong>Azzate</strong><br />
Vigiliare: ore 17.30<br />
Festive: ore 8.00 - 10.30 - 18,00<br />
Feriale: ore 8.30<br />
ore 18.00 (questa Messa è sospesa<br />
al martedì e nel mese <strong>di</strong> agosto)<br />
Galliate lombardo<br />
Vigiliare: ore 18.30<br />
Festive: ore 8.30 - 10.30<br />
Feriali: lunedì e mercoledì ore 9.00;<br />
martedì ore 17.30 (ora solare), ore 18.00<br />
(ora legale); venerdì ore 20.30<br />
TElEFONI<br />
Don Angelo in Casa <strong>Parrocchia</strong>le: 0332 45.91.70 - Cell. 338 54.94.104 - Fax 0332 45.45.07 - E-mail: userdac@libero.it;<br />
Don Emmanuele: 0332 45.77.50; le Suore alla Scuola Materna: 0332 45.92.86.