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Verita' per Denis - Associazione Verità per Denis - Altervista

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B o l l ettino uffici a l e d ell‟associazione di p romozione soci a l e<br />

Verita’ <strong>per</strong> <strong>Denis</strong><br />

ANNO I - NUMERO 1 - Settembre, Ottobre<br />

Comitato Redazionale<br />

Matteo Dalena<br />

Paolo Gilli<br />

Iole Perito<br />

Serafino Caruso<br />

Nunzio Garofalo<br />

Dilva Bergamini<br />

Marco De Marco<br />

Valter Giraudo<br />

Antonello Vito<br />

Eleonora Pucci<br />

Il segnalibro di “<strong>Verità</strong> <strong>per</strong><br />

<strong>Denis</strong>”: costa solo 1 euro,<br />

<strong>per</strong> la verità<br />

… E‟ IN MARCIA E NESSUNO LA FERMERA‟<br />

Bimestrale<br />

NESSUNO LO FERMERA’<br />

“Il treno della <strong>Verità</strong>” di Antonello Vito, progetto grafico a cura di Memoriae Oblitae<br />

IL BOLLETTINO DELLA VERITA’<br />

di Matteo Dalena - matdal81@hotmail.com<br />

Ed ecco anche il bollettino.<br />

Il “treno della<br />

verità” ha bisogno di<br />

un organo ufficiale<br />

che ne riporti le<br />

“tappe” principali che<br />

si toccheranno e rinverdisca<br />

il ricordo di<br />

quelle passate.<br />

Così si parte: a caden-<br />

za bimestrale vi aggiorneremo<br />

su tutto<br />

quello che c’e’ da sa<strong>per</strong>e<br />

in merito<br />

all’associazione di<br />

promozione sociale<br />

“<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>” e le<br />

sue iniziative. Ma non<br />

solo. Ci occu<strong>per</strong>emo<br />

di <strong>Denis</strong> Bergamini,<br />

della sua storia felice di<br />

ragazzo e calciatore e<br />

di quella tragica della<br />

sua fine. Ma non ci fermiamo<br />

a <strong>Denis</strong> e alla<br />

sua vicenda. Intendiamo<br />

esplorare e riportare<br />

alla luce tutte quelle<br />

storie che, simili a quella<br />

…. (continua a p. 12)


Pagina 2 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - Cultura Anno I - Numero I<br />

Cosa può ottenere<br />

un‘associazione civico - sociale<br />

molto attiva su internet?<br />

Qual è il suo raggio di portata<br />

sociale, la sua capacità di informazione<br />

e risveglio delle coscienze?<br />

Quanto riesce a stimolare la<br />

memoria emozionale degli internauti?<br />

Per rispondere a queste<br />

domande è utile considerare il<br />

caso di ―Memoriae Oblitae‖. Come<br />

è noto, la prima ―battaglia‖<br />

dell‘associazione ha avuto (e continua<br />

ad avere) come obiettivo<br />

quello di riportare alla mente<br />

(ammesso e non concesso che da<br />

essa sia mai andato via) il ricordo<br />

di <strong>Denis</strong> Bergamini. Rispolverare<br />

materiale d‘archivio, scoprire<br />

immagini, riattizzare fuochi<br />

emozionali di cui restavano le<br />

braci. L‘ex calciatore del Cosenza<br />

calcio è così tornato a rivivere,<br />

oltre venti anni dopo dalla sua<br />

tragica scomparsa, attraverso il<br />

potere comunicazionale ed informativo<br />

di un social network. È<br />

attraverso Facebook, infatti, che<br />

molti di noi hanno (ri)sco<strong>per</strong>to<br />

particolari noti e meno noti della<br />

tragedia che ha colpito il giovane<br />

ferrarese, che abbiamo riletto<br />

articoli d‘antan inerenti le sue<br />

prestazioni sportive, che ne abbiamo<br />

apprezzato la carriera, la<br />

famiglia, gli atteggiamenti, le<br />

peculiarità. Il suo sorriso è riapparso<br />

sui nostri schermi. E nei<br />

nostri cuori. Le iniziative nate<br />

<strong>per</strong> ricordarlo e a supporto di una<br />

ria<strong>per</strong>tura di un processo<br />

―anomalo‖ hanno creato una comunità<br />

emozionale, ossia un<br />

gruppo di <strong>per</strong>sone che, anche se a<br />

volte lontane fisicamente e temporalmente,<br />

hanno condiviso un<br />

interesse, un impegno, un‘azione<br />

comune. Chi in modo più diretto -<br />

scendendo in piazza o schierandosi<br />

in prima <strong>per</strong>sona - chi semplicemente<br />

leggendo, parlandone<br />

con amici e conoscenti, riflettendo.<br />

Sì, <strong>per</strong>ché quello della riflessione<br />

è un altro degli obiettivi<br />

raggiunti da ―Memoriae Oblitae‖<br />

grazie all‘attività svolta in questi<br />

Una memoria “emozionale”<br />

di<br />

Massimo Cerulo - sociologo<br />

lunghi mesi. Portare a chiedersi<br />

cosa sia successo. Perché tanti<br />

dubbi, misteri, domande. Ecco,<br />

discutere di <strong>Denis</strong> nella sfera pubblica<br />

cosentina (e non solo) è diventata<br />

pratica quotidiana. Discutere<br />

razionalmente e tra pari - à la Habermas<br />

- grazie all’o<strong>per</strong>a informativa<br />

e stimolante svolta<br />

dall‘associazione principalmente<br />

attraverso Facebook. E così la comunità<br />

emozionale è potuta scendere<br />

in piazza, manifestare, scrivere,<br />

urlare. Far sentire la propria<br />

voce. E così la comunità emozionale<br />

si è potuta ritrovare e crescere<br />

al ―Nero Macchiato‖, <strong>per</strong> approfondire<br />

i fatti e diffondere l‘iniziativa.<br />

E così la comunità emozionale riesce<br />

a trasmettere memoria collettiva,<br />

ossia a ricostruire eventi e ambiente<br />

di diversi anni fa grazie al<br />

collage dei ricordi di tutti. Grazie<br />

alla solidarietà e alla volontà di<br />

quanti credono nel valore<br />

dell‘impegno sociale. Grazie<br />

all‘iniziativa di pochi che, non avendo<br />

ceduto al timore di esternare<br />

quello che ―sentivano‖, hanno<br />

deciso di agire nella sfera pubblica,<br />

provando a coinvolgere tutti coloro<br />

che di essa fanno parte e in essa<br />

vivono quotidianamente.<br />

<strong>Denis</strong> Bergamini vive oggi più che<br />

mai. Grazie a un commento su una<br />

bacheca di Facebook. Grazie a una<br />

foto su un giornale. Grazie al coraggio<br />

di chi non vuole obliare la<br />

propria memoria. Ma ricordare,<br />

ricordare tutto.<br />

“[...]comunità emozionale, ossia un gruppo di<br />

<strong>per</strong>sone che, anche se a volte lontane fisicamente<br />

e temporalmente, hanno condiviso un interesse,<br />

un impegno, un’azione comune [...]”<br />

Massimo


Pagina 3 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - Cultura Anno I - Numero I<br />

Tracce, spie, residui. La “microstoria” e la ricerca di “<strong>Denis</strong> ragazzo”<br />

di<br />

Matteo Dalena - storico<br />

Quali sono i luoghi di costruzione della<br />

―nuova storia‖? Ma soprattutto, cos‘e‘<br />

questa ―nuova storia‖ versione ―micro‖<br />

che ci fa scoprire i cosiddetti ―vinti‖<br />

della storia? Come questa nuova storia<br />

può tornare utile a riattivare il ricordo<br />

di <strong>Denis</strong> Bergamini e di tanti altri come<br />

lui ―dis<strong>per</strong>si‖, ―dimenticati‖? In molti<br />

credono, stoltamente, che lo studio<br />

della storia, la magistra vitae, sia circoscritto<br />

ad una noiosa elencazione di<br />

date di avvenimenti più o meno importanti,<br />

battaglie più o meno decisive <strong>per</strong><br />

le sorti del mondo. E‘ la cosiddetta histoire<br />

evenementielle, dei grandi eventi,<br />

delle relazioni diplomatiche, dei grandi<br />

trattati, delle grandi battaglie. Vista in<br />

questa dimensione macro, la storia si<br />

riduce ad mero esercizio mnemonico,<br />

utile senz‘altro a rinverdire i fasti di<br />

gloriose generazioni di potenti e dei<br />

loro potentati, innovandone il ricordo.<br />

Questa storia macro, che è poi quella<br />

che tutti abbiamo appreso nelle scuole,<br />

ha sempre o<strong>per</strong>ato e o<strong>per</strong>a uno scarto<br />

di capitale importanza. La gente comune:<br />

quella che è sempre rimasta al di<br />

fuori, tagliata fuori dal potere e dalle<br />

sue logiche.<br />

Dei cosiddetti manzoniani ―vinti‖, si<br />

occupa oggi un nuovo tipo di studio e<br />

discorso storico, che dagli anni ‘70 del<br />

secolo scorso ha fatto passi da gigante.<br />

E‘ la storia nella sua versione ―micro‖<br />

che va alla ricerca dell‘escluso nella<br />

storia, del marginale, del mistico,<br />

dell‘eretico, della donna, della coppia di<br />

concubini, della strega, del ribelle,<br />

dell‘omosessuale. Se badate alle categorie<br />

fin qui citate si tratta di ―tipi umani‖<br />

che presto o tardi hanno impattato<br />

contro il muro di un‘ortodossia, imposta<br />

da una gerarchia, secondo la quale il<br />

loro stesso esistere era dannoso. Dannoso<br />

<strong>per</strong>ché diverso, dannoso <strong>per</strong>ché<br />

non uniformato ad un ordine costituito<br />

in ogni epoca, in ogni società. La microstoria<br />

cerca di recu<strong>per</strong>are tutti questi<br />

dis<strong>per</strong>si nei mille rivoli di un fiume che<br />

è passato.<br />

Ma non solo queste categorie ―limite‖.<br />

Parlavamo di gente comune, gente qualunque.<br />

Nel 2004 il ―Maestrone‖ di Pavana,<br />

Francesco Guccini, ha scritto<br />

―Una canzone‖ che credo riesca a spiegare,<br />

con poche semplici parole, di cosa<br />

si occupa precisamente questa ―nuova<br />

storia‖:<br />

“[...] è un manifesto che<br />

puoi riempire,<br />

con cose e facce da<br />

raccontare<br />

esili vite da rivestire<br />

E storie minime da<br />

ripagare [...]”.<br />

“[...] è un manifesto che puoi riempire,<br />

con cose e facce da raccontare<br />

esili vite da rivestire<br />

E storie minime da ripagare [...]”.<br />

Esili vite da rivestire, storie minime<br />

da ripagare. Senza volerlo (lui si riferisce<br />

ad un suo modello di ―canzone<br />

ideale‖) traccia un manifesto della<br />

microstoria. Ecco che noi, ―nuovi storici‖,<br />

ci occupiamo delle piccole comunità<br />

<strong>per</strong>iferiche, della ricostruzione delle<br />

reti parentali e di vicinato, del recu<strong>per</strong>o<br />

di quelle tracce e di quelle spie di<br />

chi è stato e non è più. Ma dove cercare?<br />

Dove re<strong>per</strong>ire le tracce dei cosiddetti<br />

―inghiottiti‖ dalla storia? Ce lo<br />

dice Marc Bloch nella sua Apologia<br />

della storia: l’ABC dello storico. Non a<br />

caso il sottotitolo è ―o Mestiere di storico‖.<br />

Dopo aver formulato un‘ipotesi<br />

di ricerca, si passa all‘escussione di<br />

due tipologie di ―testimoni‖: volontari<br />

(la letteratura ma anche tutto ciò che,<br />

nel tempo, è stato prodotto volontariamente<br />

- es. la stampa) e soprattutto<br />

involontari (i documenti d‘archivio).<br />

Questi testimoni vanno saputi interrogare,<br />

incrociandoli ad esempio mediante<br />

confronti ―all‘americana‖, cercando<br />

di ―stanare‖ le loro inesattezze e<br />

falsità. In tal senso, anche una testimonianza<br />

falsa è utile, in quanto<br />

potrebbe essere interessante capire<br />

le ragioni che l‘anno prodotta. Bloch<br />

sostiene che il vero progresso è avvenuto<br />

―il giorno in cui il dubbio si è<br />

fatto esaminatore‖. Dubium initium<br />

sapientiae.Muniti degli stessi dubbi<br />

che agitavano Cartesio ci siamo recati<br />

in archivio alla ricerca di informazioni<br />

utili a ricostruire l‘ultimo <strong>per</strong>iodo<br />

della vita del nostro <strong>Denis</strong>.<br />

Siamo stati nelle biblioteche a spulciare<br />

re giornali impolverati e, soprattutto,<br />

abbiamo attinto all‘oralità<br />

ancora inedita di chi <strong>Denis</strong> lo conosceva<br />

bene. Perché in città la memoria<br />

di quel ragazzo è ancora forte, va<br />

solo saputa cercare. Ecco, dunque,<br />

tutte le tipologie dei testimoni di cui<br />

parlava Bloch. Cosa cercavamo in<br />

questi ―testimoni‖?<br />

Lungi da noi improvvisarci detective<br />

dell‘ultima ora, abbiamo cercato soltanto<br />

i suoi sentimenti, le sue opinioni,<br />

i suoi stati d‘animo. E ci siamo<br />

accorti di avere di fronte un ragazzo<br />

fortemente riflessivo, amante della<br />

vita e, soprattutto, fortemente romantico.<br />

Ma più di tutto è emerso il<br />

suo spirito goliardico che animava le<br />

serate rendesi tra un gelato al bar<br />

Mary e una chiacchierata al S. Carlo.<br />

In quei momenti l‘introspezione veniva<br />

messa da parte e allora sbocciava<br />

lo spirito burlesco. Quello dei ―calzini<br />

tagliati a Castagnini‖ tanto <strong>per</strong> intenderci.<br />

Quello delle serate con Padovano,<br />

degli schiamazzi notturni<br />

sotto casa e delle ―citofonate‖, quando<br />

invece di premere il tasto giusto si<br />

preme su tutta la fila solo <strong>per</strong>ché,<br />

magari, mancano le targhettine al<br />

citofono. Se poi l‘amico tarda a scendere,<br />

si insiste con il clacson e allora<br />

capita, ancor di più, di svegliare<br />

l‘intero condominio e di essere mal<br />

apostrofati da una signora urlatrice<br />

che minaccia di chiamare i carabinieri.<br />

Solo scherzi, ragazzate, momenti<br />

felici. Ne abbiamo raccolto alcuni che<br />

vi racconteremo man mano. Gli archivi<br />

e l‘oralità ci hanno restituito<br />

ancora un ―<strong>Denis</strong> ragazzo‖ vero, sincero<br />

ma, soprattutto, premuroso:<br />

capace di stringere a se un‘amica e<br />

capire, da bravo fratello maggiore,<br />

che la stessa ha la febbre alta e di<br />

esclamare, giustamente preoccupato:<br />

Oh ma te stai male!! Impareremo a<br />

conoscere questi aspetti ―micro‖ di<br />

―<strong>Denis</strong> Ragazzo‖ attraverso le numerose<br />

―tracce‖ , ―spie‖ e ―residui‖ che,<br />

come tutti quelli che son passati,<br />

anche <strong>Denis</strong> ha lasciato ―cadere‖ lungo<br />

il tragitto della sua breve vita.<br />

Matteo


Pagina 4 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - Cultura Anno I - Numero I<br />

LO SCRITTORE VALTER GIRAUDO E LA SUA ...<br />

Rimasi accasciato a terra <strong>per</strong> più di<br />

venti minuti, a piangere e singhiozzare<br />

come un bambino. La rabbia era<br />

tanta, la delusione ancor di più.<br />

L'aggrottare violento della fronte e<br />

delle sopracciglia e lo scoprire e digrignare<br />

i denti, rappresentavano in<br />

modo evidente le modificazioni sintomatiche<br />

del mio viso che meglio<br />

esprimeva l'emozione della rabbia<br />

che era in me.<br />

Sembrava che la storia si ripetesse.<br />

Prima un ubriacone che, alla guida<br />

della sua auto, mi aveva tamponato,<br />

creandomi non poche lesioni. Ero<br />

rimasto in ospedale <strong>per</strong> circa quattro<br />

mesi, ed i primi quindici giorni in<br />

terapia intensiva <strong>per</strong> coma. Ma quel<br />

tale era <strong>per</strong> ora rimasto impunito<br />

<strong>per</strong> vari cavilli legali. Ora, <strong>per</strong> motivi<br />

assurdi e imprecisi, vogliono farmi<br />

passare la morte di mio figlio <strong>per</strong> un<br />

suicidio.<br />

“Perché? Perché tutto questo a me?<br />

Perché questo <strong>per</strong>petrarsi della solita<br />

storia? Sembra quasi che l‟idea del<br />

nichilismo, che nega l‟esistenza di<br />

valori e realtà comunemente ammessi,<br />

abbia nuovamente preso piede.<br />

Non solo, la società è rivolta anche<br />

verso il culto di “Mammona”, figura<br />

biblica che rappresenta la ricchezza<br />

materiale idolatrata. Penso che sia il<br />

Mammonismo che il nichilismo siano<br />

il nuovo prodotto devastante di<br />

quest‟epoca che potremmo definire<br />

come «regno senza valori» in cui<br />

l‟unica unità di misura riconosciuta<br />

<strong>per</strong> determinare il valore di ogni cosa<br />

è la moneta. Pure la giustizia viene<br />

discussa e soppesata tramite questi<br />

valori, rendendo sterile e priva di<br />

anima qualsiasi discussione su questi<br />

temi. Ma io non posso tapparmi<br />

gli occhi davanti a queste cose. Che<br />

schifo! Qualcosa escogiterò sicuramente...<br />

si... non resterò fermo e impassibile<br />

come uno spettatore inerme...”<br />

Questi e altri mille pensieri iniziarono<br />

ad affollare la mia mente, tumultuosi<br />

come un torrente in piena. Io<br />

vedevo tutto questo come una sfida e<br />

una minaccia alla nostra integrità di<br />

esseri umani, su cui si addensava<br />

l‘ombra buia del nichilismo, che si<br />

manifestava soprattutto come sfron-<br />

VOGLIA DI VERITA‟<br />

tata sicurezza di sé e nascondeva<br />

fredda indifferenza. Decisi allora che<br />

era ora di smettere di piangere, era<br />

meglio uscire <strong>per</strong> provare a spezzare<br />

le catene della mia sofferenza.<br />

Camminai come un automa, senza<br />

nemmeno quasi vedere dove andavo.<br />

Dopo aver camminato un bel po‘, mi<br />

soffermai nel bel mezzo del parco ad<br />

osservare l‘incessante scorrere<br />

dell‘acqua che <strong>per</strong>correva il ruscello<br />

artificiale sino al laghetto finale.<br />

Questo mi fece pensare<br />

all‘incessante scorrere dell‘universo<br />

e della stessa vita. La mia vita, nonostante<br />

tutto il dolore che la soffocava,<br />

continuava a scorrere, giorno<br />

dopo giorno, attimo dopo attimo.<br />

Così come scorrevano le vite degli<br />

altri.<br />

Ma non potevo continuare così.<br />

L‘alcol non avrebbe risolto il mio<br />

problema. Dovevo reagire, se non <strong>per</strong><br />

me, almeno <strong>per</strong> lui, <strong>per</strong> mio figlio.<br />

[...] Ora, <strong>per</strong> motivi assurdi<br />

e imprecisi, vogliono farmi<br />

passare la morte di mio<br />

figlio <strong>per</strong> un suicidio [...]<br />

Non era certo questo il migliore dei<br />

modo <strong>per</strong> onorarlo, <strong>per</strong> rendergli<br />

giustizia.<br />

―Giustizia? Esiste una vera giustizia?<br />

Una giustizia terrena che possa<br />

placare il mio dolore? Certo non<br />

credo in una giustizia divina. Se<br />

esistesse veramente un dio, non<br />

esisterebbero certi orrori.‖ - pensai<br />

e contemporaneamente avvertii<br />

un forte dolore stringermi il petto.<br />

Dovevo fare giustizia: i colpevoli<br />

non dovevano restare impuniti. E<br />

dovevo farlo <strong>per</strong>ché non è giusto<br />

che si calpesti il dolore e la dignità<br />

delle <strong>per</strong>sone che soffrono. Non è<br />

giusto che si cancelli con un colpo<br />

di spugna i loro ricordi. Non è giusto<br />

che loro non conoscano la sofferenza,<br />

il dolore, le ore interminabili<br />

passate a fissare il nulla.<br />

Ma esiste la ―vera giustizia‖? Quella<br />

imparziale, quella corretta?<br />

Capita sovente di sentire dalle<br />

vittime di reati o, nei casi più gravi,<br />

dai loro familiari l‘ormai famosa<br />

frase ―voglio che sia fatta giustizia‖.<br />

Una sete di giustizia che <strong>per</strong>ò<br />

rischia di non essere appagata, non<br />

<strong>per</strong>ché questa venga negata, ma<br />

<strong>per</strong>ché si tende a darle un significato<br />

che non c‘è proprio, <strong>per</strong>ché si<br />

confonde un giudice con un giustiziere,<br />

ma sopratutto <strong>per</strong>ché molti<br />

vedono la pena come un male da<br />

infliggere ad un soggetto <strong>per</strong><br />

―compensare‖ il male che quel soggetto<br />

ha causato ad altri, come una<br />

diversa applicazione della legge del<br />

taglione (―occhio <strong>per</strong> occhio, dente<br />

<strong>per</strong> dente‖).<br />

Una sete di giustizia resa ancora<br />

più intensa e stressante dai lunghi<br />

processi che, se paragonati a<br />

lunghe traversate nel deserto,<br />

giungono alla sentenza, e quindi<br />

all‘oasi … <strong>per</strong> restare nel paragone,<br />

sempre troppo tardi.<br />

Ma come far capire ad una <strong>per</strong>sona<br />

che, come me, che ha <strong>per</strong>so il<br />

proprio figlio di colpo, che non vi<br />

è reato?? E <strong>per</strong> tutte i veri<br />

―colpevoli‖ che sono stati coinvolti<br />

e che risultano ancora <strong>per</strong>sonaggi<br />

misteriosi??<br />

Per loro tutto ancora tace.


Pagina 5 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - Cultura Anno I - Numero I<br />

Ecco quindi che, inevitabilmente, il<br />

diritto naturale sembra cozzare con il<br />

diritto legale e si ha la sensazione<br />

che non sia stata fatta giustizia.<br />

I media poi amplificano la situazione<br />

con l‘accanimento mediatico che troppe<br />

volte si spinge oltre, con le dirette<br />

davanti ai palazzi di giustizia o davanti<br />

alla casa delle vittime, con intere<br />

trasmissioni dedicate ai più efferati<br />

casi di cronaca nera, che tanto sgomentano<br />

ma che a volte, non mi spiego<br />

<strong>per</strong> quale ragione, tanto attirano.<br />

E in quelle trasmissioni, emerge<br />

sempre una verità falsata, una verità<br />

che è quella che vogliono che si dica...<br />

ma non è quella vera…<br />

Si arriva poi, finalmente, alla tanto<br />

agognata sentenza, si focalizza<br />

l‘attenzione su quel giudice, monocratico<br />

o collegiale che sia, ci si aspetta<br />

la pena esemplare, e alla fine inevitabilmente<br />

si rimane delusi.<br />

Il potere di decidere sugli altri è un<br />

qualcosa di molto ambito, lo si capisce,<br />

seppur in forma embrionale, dal<br />

successo dei semplici televoto di molti<br />

programmi televisivi dove ci vengono<br />

rivolte accattivanti frasi come ―sei<br />

tu a decidere‖ oppure ―chi vuoi eliminare‖,<br />

e tutti li a televotare… <strong>per</strong><br />

decidere la ―sorte‖ del protagonista di<br />

turno. Ma un processo non è un reality<br />

e soprattutto un giudice non fa la<br />

legge: la applica!<br />

Considerato il nostro ordinamento,<br />

penso che non sia possibile appagare<br />

la sete di giustizia come molti vorrebb<br />

e r o , m a b i s o g n a i n v e c e<br />

―accontentarsi‖, farsene una ragione,<br />

anche quando risulta terribilmente<br />

difficile. Bisogna riflettere sulla<br />

quantità della pena. Non ci è <strong>per</strong>messo<br />

nell‘attuale sistema sentirsi appa-<br />

gati solo da pene a trenta anni di<br />

reclusione, <strong>per</strong> due ragioni: la prima<br />

<strong>per</strong>ché sono rare, la seconda <strong>per</strong>ché<br />

anche quando vengono inflitte, alla<br />

fine la loro durata, <strong>per</strong> una serie di<br />

motivi, tende a ridursi. Non rimarrebbe<br />

che s<strong>per</strong>are, almeno <strong>per</strong> chi ci<br />

crede, nella giustizia divina, ma anche<br />

in tal caso mi sento di chiudere<br />

con un ironico interrogativo: ―Chi ci<br />

assicura che quel dio, che non credo<br />

esista, voglia davvero fare giustizia?‖<br />

Comunque sia, prima di ricorrere ai<br />

mezzi estremi, prima di trasformarmi<br />

in ―giustiziere‖, devo almeno tentare.<br />

Voglio iniziare qualche procedimento<br />

che porti quei figli di buona<br />

donna davanti ad un tribunale. Voglio<br />

un vero processo che dichiari la<br />

vera verità e arrivi ad una sentenza<br />

equa.<br />

So che non si possono avere risultati<br />

senza azione. La prima azione che<br />

posso mettere è far riaprire il caso...<br />

In fondo sinora mi sono sempre nascosto<br />

dietro il mio dolore, dietro i<br />

miei rimpianti… ma ora è venuto il<br />

momento di uscire allo sco<strong>per</strong>to…<br />

tanto non ho più nulla da <strong>per</strong>dere…<br />

Valter<br />

ALTRI MONDI:<br />

Chi è Valter Giraudo ?<br />

Valter Giraudo è nato a Torino nel<br />

1962, dove attualmente vive e lavora.<br />

Collabora come giornalista indipendente<br />

con diversi <strong>per</strong>iodici.<br />

E’ autore e coordinatore di alcuni<br />

siti e blog. E’ creatore di vignette e<br />

testi satirici ed umoristici, che firma<br />

con lo pseudonimo di “Valterinik”.<br />

In qualità di Iridologo-Naturopata,<br />

scrive libri di medicina naturale e<br />

vari articoli inerenti a tale tema.<br />

Per passione, scrive essenzialmente<br />

o<strong>per</strong>e appartenenti a tre correnti<br />

distinte: soprattutto noir psicologici,<br />

filosofia e religione, medicina naturale.<br />

Ha avuto diversi riconoscimenti<br />

ufficiali. Molteplici le sue<br />

o<strong>per</strong>e pubblicate.<br />

La fede buddista l’ha sicuramente<br />

influenzato nel suo modo di esprimersi<br />

e di scrivere, portandolo a<br />

vedere le cose sotto una nuova<br />

prospettiva.<br />

Da:<br />

http://www.infinitisogni.altervista.or<br />

g/valter.htm


Pagina 6 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - l‟<strong>Associazione</strong> Anno I - Numero I<br />

L‟ASSOCIAZIONE: COME, QUANDO E PERCHE‟<br />

Era un sabato di novembre dello<br />

scorso anno, e me ne stavo andando<br />

tranquillamente al bar, a<br />

piedi, quando mi affianca una<br />

macchina, si ferma e scende Donata.<br />

―Luciano ho bisogno di un<br />

favore―. ―Se posso…‖. ―Dovrei<br />

farlo io, ma devo andare a Cosenza<br />

<strong>per</strong> una settimana e non posso!..Dovresti<br />

informarti su quale<br />

sia la forma d'associazione più<br />

idonea <strong>per</strong> il caso di mio fratello!‖.<br />

Fornito di tutte le indicazioni<br />

mi sono messo in contatto con<br />

il comune di Argenta, poi con la<br />

provincia di Ferrara, riferendo<br />

tutto a Donata al suo ritorno. E'<br />

passato un po' di tempo e quando<br />

ormai pensavo fosse una cosa<br />

su<strong>per</strong>ata, ecco di nuovo Donata.<br />

Stavolta non <strong>per</strong> la strada, ma a<br />

casa mia. ―Luciano sta <strong>per</strong> nascere<br />

l'ASSOCIAZIONE VERITA'<br />

...il racconto del Tesoriere...<br />

In effetti, coordinato da una Donata,<br />

instancabile e determinata,<br />

mi sono trovato in un gruppo<br />

infaticabile ed in <strong>per</strong>enne movimento.<br />

Costituita il 18 Aprile<br />

2010, l’ASSOCIAZIONE ha come<br />

obiettivo il re<strong>per</strong>imento di fondi<br />

<strong>per</strong> sostenere legalmente la famiglia<br />

Bergamini nella ricerca della<br />

VERITA‘sulla tragica morte di<br />

DENIS. Da quel momento molteplici<br />

sono state le attività intraprese<br />

e, tra queste, desidero ricordare<br />

le più significative. Nel<br />

mese di maggio, in occasione<br />

dell‘ultima partita casalinga della<br />

Spal, abbiamo partecipato presidiando<br />

le entrate dello stadio<br />

ed abbiamo riscontrato una grande<br />

partecipazione da parte dei<br />

tifosi, molti dei quali ben ricordavano<br />

il caso di <strong>Denis</strong>.<br />

Nello stesso mese siamo intervenuti<br />

alla festa locale del Partito<br />

Democratico, con una cena dedicata<br />

all‘<strong>Associazione</strong> e la sottoscrizione<br />

di numerosi soci.<br />

I racconti di Luciano Deserti e Vanes Alberighi<br />

PER DENIS‖ e vorrei che tu ne<br />

facessi parte!‖. ―Con chi?.. (come<br />

non lo sapessi)…‖. ―Per ora io, te,<br />

Gilberto e Fabrizia‖. Me lo immaginavo:<br />

prima un comitato e ora<br />

una associazione, e sempre noi<br />

quattro. Mi sento rassicurato<br />

anche <strong>per</strong>ché noi ci capiamo al<br />

volo e, soprattutto, andiamo d'accordo.<br />

―Lo so e poi la Fabrizia è<br />

un vulcano e <strong>per</strong> Gilberto nulla è<br />

impossibile e tu Donata, sei instancabile<br />

e sempre alla carica‖.<br />

Ma non basta, qui serve qualcuno<br />

con qualità diverse, che quando<br />

sbandiamo ce lo dica, qualcuno<br />

che ci tenga in carreggiata.<br />

―Stai pensando a qualcuno in<br />

particolare? ―Si a Vanes‖. ―Allora<br />

tu contatti Vanes e io Luca e poi<br />

la Gabriella: non la conosci ma ti<br />

sorprenderà‖. ―Pensi che Luca ti<br />

dica di si?‖ ―E‘ un amico d'infan-<br />

Altro evento molto importante<br />

sono state le MINI OLIMPIADI di<br />

Consandolo, un evento che ha coinvolto<br />

oltre mille bambini e un<br />

p u b b l i c o n u m e r o s i s s i m o .<br />

L‘occasione è stata utilizzata, in<br />

particolare, <strong>per</strong> diffondere<br />

l‘immagine e lo scopo principale<br />

dell‘<strong>Associazione</strong>. Nel frattempo<br />

abbiamo provveduto inviando corrispondenza<br />

a quasi tutte le Società<br />

professionistiche di calcio, non-<br />

zia di <strong>Denis</strong>, credimi, un vero<br />

amico e lo farà <strong>per</strong> lui, sono sicura<br />

che non mi dirà di no, così come<br />

la Gabriella‖. Il giorno dopo,approfittando<br />

dell‘amicizia<br />

che ci lega, sono andato da Vanes<br />

e gli ho chiesto di darci una mano.―Una…<br />

o due?‖ ―Solo una stai<br />

tranquillo, abbiamo bisogno di<br />

un TESORIERE e il tuo impegno<br />

sarà solo quello‖.―Lo sai, il corso<br />

d'inglese, le gallerie d‘arte, le<br />

mostre...sai che non ho molto<br />

tempo disponibile‖. ―Tranquillo,<br />

l'ho già detto agli altri, tu farai<br />

solo quello!― Purtroppo non avevamo<br />

previsto tutta l‘attività da<br />

svolgere, lui lavora con noi di<br />

giorno, e poi di sera deve far quadrare<br />

i conti. Con lui si è costituita<br />

una bella squadra, soprattutto<br />

<strong>per</strong> l‘amicizia che ci lega.<br />

Luciano<br />

Vanes e Luciano (in trasferta a Bologna).<br />

ché ai principali organi di stampa e<br />

televisivi locali e nazionali. Nel<br />

mese di luglio, si sono svolti alcuni<br />

incontri molto importanti con le<br />

autorità politiche argentane e ferraresi.<br />

Quello più significativo è<br />

stato senz‘altro quello organizzato<br />

dal PD al ―Barco‖ di Ferrara, incentrato<br />

su di un ampio dibattito<br />

relativo a ―Chi era <strong>Denis</strong>‖, al quale<br />

hanno partecipato importanti <strong>per</strong>sonalità<br />

tra cui l‘onorevole Bratti.


Pagina 7 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - l‟<strong>Associazione</strong> Anno I - Numero I<br />

Da ferragosto ci siamo dedicati a<br />

quella che finora è stata l‘attività<br />

più faticosa: la partecipazione alla<br />

Fiera di Argenta, svoltasi dal 9 al<br />

13 settembre. In questo contesto,<br />

abbiamo organizzato una ricca Lotteria<br />

e la Tombola con estrazione<br />

nella piazza principale di Argenta.<br />

Ma l‘avvenimento più importante e<br />

coinvolgente dal punto di vista<br />

emotivo è stato il Torneo triangolare<br />

di calcio giovanile con la partecipazione<br />

di nove Società di calcio a<br />

livello Allievi e Juniores. Il successo<br />

<strong>per</strong> tutte le manifestazioni è<br />

stato enorme e, da buon tesoriere,<br />

devo dire anche <strong>per</strong> l‘apporto economico.<br />

Durante questo <strong>per</strong>iodo<br />

inoltre, invitata dagli amici cosentini<br />

di <strong>Denis</strong>, l‘<strong>Associazione</strong> ha<br />

organizzato due importanti trasferte<br />

in Calabria. Una ad Aiello<br />

con la partecipazione di Donata ed<br />

alcuni familiari e l‘altra a Rossano<br />

con un pullman partito da Boccaleone<br />

con 22 soci. Sono stati incontri<br />

molto importanti, serviti oltre<br />

che a re<strong>per</strong>ire fondi e a mantenere<br />

vivo il ricordo di <strong>Denis</strong>, a rinsaldare<br />

il vincolo di amicizia che ormai<br />

accomuna ferraresi e cosentini. In<br />

modo sommario ho cercato di descrivere<br />

quanto L‘<strong>Associazione</strong> ha<br />

portato a termine in questi pochi<br />

mesi, rinviando il dettaglio economico<br />

alla diffusione del bilancio<br />

annuale.<br />

Ora siamo in attesa del prossimo<br />

grande evento che si svolgerà a<br />

breve. Tramite l‘amicizia di un<br />

valido scrittore torinese, Valter<br />

Giraudo, si svolgerà a Ferrara la<br />

presentazione del suo ultimo libro.<br />

Alla manifestazione saranno presenti<br />

ospiti importanti oltre a varie<br />

autorità civili e politiche. Grazie<br />

alla generosità di Valter e della<br />

casa editrice Miele, parte degli<br />

incassi derivanti dalla vendita del<br />

l i b r o , s a r a n n o d e v o l u t i<br />

all‘<strong>Associazione</strong> ―VERITA‘ <strong>per</strong> DE-<br />

NIS‖. Altre iniziative seguiranno,<br />

ma di queste parleremo in seguito.<br />

Vanes<br />

… e a Cosenza?<br />

Ci pensano Memoriae Oblitae, alcuni ragazzi del Forum<br />

Cosenza United, Rlb e Cosenza Sport. Anche da<br />

Metrosat Tv un buon contributo.<br />

...non appena giunta a Cosenza la notizia<br />

della costituzione di “<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>” ( a<br />

proposito le comunicazioni tra Cosenza e<br />

Ferrara sono state e sono quotidiane, continue)<br />

è stato tutto un susseguirsi di iniziative<br />

di sostegno alla neonata “associazione<br />

di promozione sociale”. I primi a muoversi<br />

sono stati i ragazzi (alcuni magari un po’<br />

attempati) del “Forum Ciutia Cosentina”<br />

(Nunzio, Marco, Sergio, Valentina, Antonello,<br />

Marta) che hanno avuto l’ idea<br />

dell’adesivo ufficiale con impresso il conto<br />

corrente dell’associazione, sul quale effettuare<br />

i versamenti. L’hanno venduto in<br />

occasione delle partite casalinghe del Cosenza.<br />

Così se mister Toscano e co. da<br />

dicembre non hanno vinto più una partita<br />

(l’ultima proprio con i ferraresi della Spal)<br />

e il clima al S. Vito si è fatto sempre più<br />

cupo, i suddetti ragazzi, animati da “sana<br />

ciutia”, non si sono <strong>per</strong>si d’animo e si<br />

sono dedicati sempre di più alla causa<br />

Bergamini. Ecco venire alla luce “Adotta<br />

un salvadanaio”. Ne hanno distribuito<br />

circa 30 nei locali di tutta la provincia e,<br />

qualche mese dopo, hanno raccolto la<br />

cifra consistente di 600 euro. In quegli<br />

stessi mesi, dallo zelo di Giovanni Roma e<br />

del sottoscritto, è nato il gruppo Memoriae<br />

Oblitae. Volta al ripristino di quelle<br />

memorie regionali che, colpevolmente o<br />

incolpevolmente, nel corso degli anni<br />

sono state inghiottite dall’oblio e mirante<br />

al recu<strong>per</strong>o dei sani valori sportivi, Memoriae<br />

ha fatto della battaglia pro - Bergamini<br />

il suo “caso manifesto”. Su queste premesse<br />

ha concepito “Artisti <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>”: una<br />

cartella di sette disegni di giovani artisti<br />

calabresi non professionisti, una lunga<br />

e sposizione p resso il locale<br />

“Neromacchiato” e soprattutto i 700 euro<br />

di Matteo Dalena<br />

d’ incasso pro “<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>”. A<br />

dare lustro all’iniziativa la trasmissione<br />

“Oggi al S.Vito” di Serafino Caruso,<br />

giornalista di Metrosat tv, che mai si è<br />

dimenticato di citare, almeno <strong>per</strong> una<br />

volta, il nostro <strong>Denis</strong>. Il “Giornalino”<br />

di Gabriele Carchidi, sempre attento<br />

ad estrapolare dal web tutto ciò che<br />

potesse giovare alla causa di <strong>Verità</strong>, è<br />

diventato sempre di più <strong>per</strong> tutti noi<br />

un punto di riferimento, in un contesto<br />

in cui i “Giornaloni” locali, hanno<br />

snobbato (salvo rari casi) le iniziative e<br />

tutto il resto. Intanto dalle frequenze<br />

di Radio Libera Bisignano è stato un<br />

piacere ascoltare amici come Eliseno e<br />

Daniele (in “Balla coi Lupi”) e sa<strong>per</strong>li<br />

impegnati in prima <strong>per</strong>sona. Questa<br />

radio ha accompagnato, spesso con<br />

collegamenti dal vivo ed interviste,<br />

ogni momento topico della battaglia di<br />

<strong>Verità</strong> e non mi stanco mai di dire che<br />

è veramente “vicina alla gente”. Ma a<br />

valorizzare le varie iniziative che man<br />

mano si sono susseguite, è stato soprattutto<br />

il Resto del Carlino (edizione di<br />

Ferrara) che, grazie all’interesse del<br />

direttore Piffanelli, ha <strong>per</strong>messo ai<br />

nostri sforzi di varcare spesso e volentieri<br />

i confini regionali e diventare<br />

“notizia”. Aiello e Rossano sono state,<br />

infine, le tappe conclusive di quel<br />

treno della <strong>Verità</strong> che <strong>per</strong> usare una<br />

frase di Donata Bergamini “ha unito la<br />

Calabria e l’ Emilia Romagna, ma non<br />

solo, nel ricordo di mio fratello”. Altri<br />

paesi chiedono di diventare “tappa”<br />

del nostro cammino e in quei loci ben<br />

presto ci ritroveremo <strong>per</strong> un nuovo<br />

appuntamento di “<strong>Verità</strong>”.<br />

Matteo


Pagina 8 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

L‟ IMPEGNO DI PAOLO MAGGIONI<br />

Giornalista di Radio Popolare (Milano),<br />

dj e speaker dello Stadio di San Siro <strong>per</strong> Fc Internazionale<br />

Ho incrociato la storia di <strong>Denis</strong> qualche anno<br />

fa, leggendo il libro di Carlo Petrini Nel<br />

Fango del Dio Pallone. Molte cose mi hanno<br />

colpito immediatamente: la storia di un<br />

ragazzo morto in condizioni mai chiarite, con<br />

una versione ufficiale talmente fallata da<br />

risultare incredibile; il suo essere calciatore,<br />

e l'apparente lontananza di un mondo come<br />

quello del pallone, dall'idea del suicidio; la<br />

forza straordinaria della famiglia, che da sola<br />

continua a combattere -da oltre vent'anni-<br />

<strong>per</strong> scoprire una verità che oggi sembra sempre<br />

più vicina.<br />

Quello di <strong>Denis</strong> è un grande giallo italiano,<br />

<strong>per</strong> troppo tempo ingiustamente relegato alle<br />

pagine sportive o di cronaca locale. E' la storia<br />

di un ragazzo, una vicenda che deve continuare<br />

ad indignare. L'ennesima conferma<br />

che esiste una distanza incalcolabile tra lo<br />

stato, una certa idea di giustizia, e le famiglie<br />

delle vittime.<br />

Seguo con passione, e ne ho scritto sull'ultimo<br />

numero della rivista Linea Bianca, le<br />

mobilitazioni che su internet stanno rilanciando<br />

la necessità di riaprire il caso. Grazie<br />

alla rete nascondere la verità sarà ancora più<br />

difficile. <strong>Denis</strong> merita verità e giustizia. E<br />

finalmente, rispetto.<br />

Paolo<br />

Torna in libreria con il secondo numero del 2010, “Linea<br />

Bianca”, il trimestrale di scienza e cultura sportiva, diretto<br />

dal giornalista della Stampa, Roberto Beccantini. In<br />

primo piano, nel ricchissimo numero in uscita, il raffronto<br />

tra il nostro calcio forse malato o forse no e quello degli<br />

altri grandi campionati europei. Moggiopoli ma non<br />

solo, gli scandali del passato recente e meno recente e il<br />

raffronto con il calcio europeo, inglese, spagnolo e<br />

tedesco in testa,quello degli stadi vivibili e stracolmi, di<br />

un'organizzazione su<strong>per</strong>iore e di regole certe. Oppure no...<br />

Un excursus sulle malefatte, sugli scandali e sulle<br />

lacune strutturali (e psicologiche) del calcio italiano:<br />

corruzione, doping, sudditanza psicologica (vera<br />

o presunta) e una domanda di fondo: e gli altri?<br />

Un'analisi comparata condotta con sagacia e metodo<br />

dalle più importanti firme del giornalismo sportivo di casa<br />

nostra, alla sco<strong>per</strong>ta dei guai del mondo del pallone<br />

e non solo.<br />

Da:<br />

http://www.liminaedizioni.it/lineabianca/dt/136/line<br />

a-bianca-n102010.html


Pagina 9 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

LA POLITICA FERRARESE E LA VERITA‟:<br />

I PROTAGONISTI E LE TAPPE PRINCIPALI<br />

di Paolo Gilli e Matteo Dalena<br />

Dicembre 2009 - Interpellanza parlamentare sulla vicenda Bergamini. Così viene annunciata<br />

da Caterina Veronesi sul Resto del Carlino (18 dicembre 2009): ―Tra questi sostenitori<br />

della ‗<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>‘ c‘è anche l‘onorevole Alessandro Bratti, ferrarese, sportivo e deputato<br />

del Pd (è in due commissioni parlamentari, ambiente e rifiuti), il quale dopo averla annunciata,<br />

sul caso, ha formalizzato ieri un‘interpellanza irrobustita anche dalla firma di altri parlamentari.<br />

Dell‘amico Dario Franceschini, ferrarese pure lui e attuale capogruppo del PD alla Camera,<br />

di Walter Veltroni, di Rosa Villeco Calipari, calabrese, capogruppo in commissione difesa del<br />

Pd e vedova di Nicola Calipari, l‘agente dei servizi segreti ucciso in Iraq nel 2005.E ancora, c‘è la<br />

firma di Giovanni Lolli, sottosegretario allo sport con il governo Prodi e quella di Marco Minniti,<br />

calabrese di Reggio e vice ministro dell’Interno con Romano Prodi. Nel testo<br />

dell‟interpellanza, vengono riassunti gli elementi di forte contraddizione che caratterizzano<br />

l‘intera inchiesta sulla morte di Donato Bergamini e le troppe zone d‘ombra mai chiarite: «Le indagini hanno lasciato a<strong>per</strong>te —<br />

si legge nel testo — una serie di interrogativi tralasciando alcune evidenze di cui non si può assolutamente non tenere conto".<br />

Richiama alla tesi-sentenza del suicidio che "presenta molte contraddizioni e incongruenze"; alla <strong>per</strong>izia sull‘autopsia che esclude<br />

la versione secondo la quale Bergamini è stato trascinato dal camion <strong>per</strong> 54 metri, ma piuttosto "sormontato da un mezzo‖‖.<br />

Febbraio 2010 - Consiglio Comunale di Argenta (Fe). ―Il sottoscritto SIMONI LUCA consigliere<br />

comunale del Partito Democratico presenta, ai sensi dell‘art. 32 del Regolamento Comunale<br />

vigente, un‘ interrogazione su: Donato (<strong>Denis</strong>) Bergamini. Quanto mi accingo a leggere signor<br />

sindaco (Antonio Fiorentini), si discosta dai normali temi trattati in consiglio comunale, ma mi<br />

preme farlo <strong>per</strong> parlare di un giovane argentano che ha <strong>per</strong>so la vita a soli 27anni. Il 18 novembre<br />

2009 è ricorso il ventesimo anniversario della morte di Donato (<strong>Denis</strong>)Bergamini, morte che dobbiamo<br />

ancora definire un mistero irrisolto ancora pieno di dubbi e <strong>per</strong>plessità, dove esistono troppe<br />

incongruenze tanto da diventare oggetto di una interrogazione parlamentare e caso trattato<br />

delle testate giornalistiche e televisive nazionali e locali, da blog e manifestazioni dedicate. Non è<br />

certo mia intenzione addentrarmi nei fatti di quanto successo quel 18 novembre 1989, <strong>per</strong> questo<br />

ci sono già avvocati e magistratura che se ne sono e se ne stanno occupando, ma ritengo che comunque<br />

questo caso meriti un intervento anche nel nostro Consiglio Comunale che è l‘assemblea<br />

pubblica più rappresentativa del nostro territorio.‖ Da: sito web del comune di Argenta (Fe).<br />

4 maggio 2010 - Serata conviviale (incasso in beneficenza) dedicata a <strong>Denis</strong> Bergamini,<br />

nell‘ambito della tradizionale “Festa del Pd”. Nell’occasione Franco Ruvinetti ha raccontato la<br />

storia di <strong>Denis</strong> calciatore e ragazzo. Molto toccanti le parole di Donata.<br />

28 giugno 2010 - Ordine del giorno sulla “vicenda di Donato “<strong>Denis</strong>” Bergamini”. “Il Consiglio<br />

comunale ha votato all‘unanimità un ordine del giorno, a firma di tutti i gruppi consiliari,<br />

sulla vicenda di Donato ―<strong>Denis</strong>‖ Bergamini. ―Il Consiglio comunale e la Giunta si impegnano nel<br />

dar pieno sostegno alla famiglia Bergamini ed all‘associazione, affinchè venga fatta piena luce su<br />

un drammatico caso giudiziario che ha coinvolto anche tutto il mondo dello sport ferrarese.‖ Anche<br />

la provincia ferrarese si è mossa (approfondiremo nel prossimo numero), con l‟onorevole Giacomoni<br />

in testa a tutti. Da: cronaca.comune.it<br />

10 luglio 2010 - Festa del Pd , Barco di Ferrara - ―Corrado Piffanelli, direttore de Il Resto<br />

del Carlino Ferrara, coordina gli interventi di alcune tra le <strong>per</strong>sone che hanno conosciuto <strong>Denis</strong><br />

Bergamini da vicino e di chi ne sta seguendo la storia, con l‘obiettivo di fare chiarezza su una vicenda<br />

che da vent‘anni presenta troppi lati oscuri. Ricordano “Chi era <strong>Denis</strong> Bergamini”, la<br />

sorella Donata Bergamini, giornalisti ed associazioni cosentine, semplici tifosi‖.<br />

Da: estense.com<br />

7 ottobre 2010 - Risoluzione Consiglio Regionale pro Bergamini - ―Approvata con il voto dei<br />

consiglieri di maggioranza, udc e lega (astenuti pdl e mov5stelle) una risoluzione che interviene<br />

sulla controversa vicenda della morte di Donato Bergamini. Il documento - primi firmatari Roberto<br />

Montanari e Daniela Montani, pd - impegna l’Assemblea legislativa e la Giunta a dare pieno<br />

sostegno alla famiglia Bergamini e alla associazione ―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> Bergamini‖, affinché<br />

venga fatta piena luce su un fatto drammatico, tornato all‘attenzione dell‘opinione pubblica anche<br />

grazie a inchieste giornalistiche, che hanno dato un impulso alla ria<strong>per</strong>tura del caso, almeno sotto<br />

il profilo mediatico, mentre da pochi mesi è nata l‘associazione ―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> Bergamini‖, con<br />

l‘obiettivo di fare luce sulla morte del calciatore. Ancora oggi, a vent‘anni di distanza la morte<br />

dell‘atleta - originario di Argenta - ―deve trovare la sua verità‖.‖<br />

Da: assemblealegislativa.regione.emilia-romagna.it


Pagina 10 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

LA VERITA‟ CHE ABBIAMO: DENIS E IL SUO MITO<br />

Ci hanno ragione certi film hollywoodiani.<br />

Ed io che mi credevo<br />

fossero solo americanate. Invece<br />

diceva bene quel mio fidanzato<br />

scienziato, che la realtà su<strong>per</strong>a<br />

sempre la fantasia. Mi ricordo ad<br />

esempio ―Le verità nascoste‖ – e<br />

guarda la coincidenza del titolo –<br />

con quell‘attrice bella ma di un<br />

bello-bello, al centro del solito<br />

thriller dove faceva la moglie ignara<br />

e fessa, in <strong>per</strong>icolo ep<strong>per</strong>ò non lo<br />

sapeva. Era una sceneggiatura fuori<br />

dal mondo, anche senza effetti<br />

speciali: c‘era un‘apparenza, c‘era<br />

la normalità, l‘assassino al di sopra<br />

di ogni sospetto e c‘era lei, la giovane<br />

morta ammazzata, una studentessa<br />

amante del marito, che a un<br />

certo punto riaffiora, dopo che è<br />

stata chissà quanto in fondo al mare<br />

dimenticata dagli uomini ma<br />

non da Dio. La calma provincia<br />

statunitense scossa dall‘orrore, è<br />

un classico. Canale 5 l‘avrà replicato<br />

mille volte. Ora, la trama è secondaria,<br />

non importa. Importa<br />

riflettere che la vita, liscia, non te<br />

la fa passare. Chiunque venga assassinato<br />

poi liscia non te la fa passare<br />

―mai‖. Spesso pensando alla<br />

storia di Donato Bergamini detto<br />

<strong>Denis</strong> mi viene automatico pensarci,<br />

a quella pellicola. Proprio a me,<br />

che non oso azzardare come sia<br />

andata, che visto che davvero lo so<br />

che la realtà su<strong>per</strong>a la fantasia,<br />

potrebbe essere andata in ogni modo<br />

e al contrario d‘ogni modo.<br />

Avremmo dovuto esserci, ché ovviamente<br />

c‘eravamo ma non ne eravamo<br />

consapevoli, di <strong>Denis</strong>, del suo<br />

mondo, di ciò che accadeva e di<br />

quel che stava <strong>per</strong> accadergli. Io<br />

non lo so com‘è andata e non lo so<br />

come ―non‖ è andata. Me lo ripeto a<br />

cantilena, io. Che vedo le zanzare<br />

come esseri viventi e non come insetti<br />

maledetti che avendomi appena<br />

punto andrebbero spiaccicati a<br />

un muro. Sono incapace e limitata:<br />

ipotesi non me ne creo manco se<br />

di<br />

Iole Perito<br />

che. Una manciata di <strong>per</strong>sone lo sa<br />

com‘è andata. Se ci fosse un tenente,<br />

uno di quelli su<strong>per</strong> sgamati d‘un<br />

distretto niujorchese, direbbe subito<br />

delle scarpe, di quel viso angelico<br />

e intatto, di un corpo praticamente<br />

vergine, impossibile che sia<br />

stato oltraggiato dall‘obesità di un<br />

tir. Chiamerebbe Canaletta e padre<br />

Fedele – che l‘hanno visto<br />

all‘obitorio -, rifarebbe tutto daccapo,<br />

gli chiederebbe di ricordare,<br />

raccontare, si farebbe dare<br />

l‘orologio col vetro privo di graffi.<br />

―Chiudete gli occhi e ditemi<br />

com‘era‖. <strong>Denis</strong>, suo malgrado o<br />

<strong>per</strong> sua fortuna, è un‘icona, questa<br />

è l‘unica cosa che so. Era nel suo<br />

destino da quando è nato, si capisce<br />

dalle foto in cui calcia il pallone,<br />

in cui alza la gamba, in cui<br />

sbatte la sua eleganza fermata da<br />

uno scatto technicolor sbiadito a<br />

futura collettiva memoria. Un volto<br />

alla Che Guevara – e l‘ideologia<br />

non serve -, alla John Kennedy,<br />

una faccia pulita, s<strong>per</strong>duta, di giovinezza<br />

malinconica, non afferrata,<br />

che se Warhol esistesse ancora ci<br />

farebbe subito un capolavoro pop.<br />

E io me lo appenderei in camera.<br />

Mi sfiorava la mente proprio questo,<br />

a Rossano lo scorso settembre.<br />

Sul palco della piazza vestita di<br />

celebrazione e disturbata dal chiasso<br />

dei motorini (che mi dicevo: contrasto<br />

del contrasto, ribellione nella<br />

stessa ribellione), guardavo le<br />

sedie con Daniele, Eliseno, Emilio,<br />

il sindaco-uno, il vicesindaco-due,<br />

Sergiuzzo, Matteo, e mi fermavo su<br />

Donata. Poi scendevo in basso. Sotto<br />

i piedi di Donata, il fratello, in<br />

un poster. Dentro quell‘immagine<br />

del mito, l‘intera iconografia del<br />

dolore giovanile, di ieri, di adesso,<br />

di domani. C‘è un‘espressione che<br />

lega tutti i parenti delle vittime del<br />

fato, una soltanto, ed è quella lì,<br />

risiede nell‘ovale di Donata. Non si<br />

attraversano quelle pupille, se ne<br />

viene attraversati, e vorrei sa<strong>per</strong>lo<br />

dove guardano, cosa cercano, che si<br />

aspettano. La fissavo, Donata. La<br />

fissavo assai. Già calcolavo quando<br />

si sarebbe commossa. Perché ho<br />

imparato a conoscerla, lei, timida,<br />

estranea a telecamere e a microfoni<br />

e a giornali. Lei in carne e ossa.<br />

Quindi lui, un manifesto, un velo di


Pagina 11 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

carta. In alto, in basso, il mio battito<br />

di palpebre <strong>per</strong> un cambio di<br />

soggetto. Donata e Donato, una<br />

differenza di vocale, lo sguardo del<br />

fratello stampato nello sguardo<br />

della sorella. Gemelli pur non essendolo,<br />

sposati senza incesto, uniti<br />

e separati. Io, l‘inizio di questa<br />

parabola <strong>per</strong> la verità, me lo sono<br />

<strong>per</strong>so <strong>per</strong> strada. I tribunali, le prove,<br />

i fatti. Chi è stato, chi l‘ha aiutato,<br />

chi ci ha un segreto, chi vive<br />

con chi, e scopriamo come vive. Mi<br />

sento a disagio quando gli sforzi<br />

umani e sovrumani vengono impegnati<br />

esclusivamente a scartavetrare<br />

gli ―altri‖, ―l‘altro‖.<br />

Dell‘accanimento non-terapeutico<br />

non ce ne facciamo niente, non se<br />

ne farà niente <strong>Denis</strong> e niente se ne<br />

farà manco la famiglia. Il senso del<br />

risveglio tardivo di un gruppo di<br />

cosentini è questa partecipazione,<br />

la condivisione, è essersi dati una<br />

mossa, non è trovare ―il‖ colpevole.<br />

Che all‘atto pratico sono passati 20<br />

anni e la letteratura dei misteri<br />

all‘italiana non aiuta no. Così come<br />

l‘idea che ci siano generazioni che<br />

discendono da quei protagonisti e<br />

con le quali dobbiamo fare un doppio<br />

mea culpa <strong>per</strong> non esserci scossi<br />

prima. A volte credo che <strong>Denis</strong> e<br />

la sua freschezza immortale questo<br />

volessero, non tanto farci trovare<br />

l‘assassino o gli assassini. <strong>Denis</strong><br />

voleva che Donata e il padre Domizio<br />

conoscessero Valentina, Marco,<br />

Giuseppe, tutti. Voleva che un ragazzo<br />

e una ragazza si innamorassero<br />

a un suo corteo. Che i suoi<br />

nipoti scoprissero la cucina calabrese,<br />

i cori degli ultrà, la pioggia<br />

sul San Vito. Voleva il suo busto<br />

con la sciarpa rossoblù sotto la curva<br />

intitolata al suo nome, voleva gli<br />

errori dei giornalisti, le omissioni<br />

dei politici e la vigliaccheria dei<br />

suoi compagni di squadra. Voleva<br />

dire: se fossi lì fra voi, non farei né<br />

meglio né peggio, né di più né di<br />

meno, magari farei la rivoluzione,<br />

magari vi guarderei dalla finestra<br />

e me ne starei a riposarmi sul divano,<br />

non alzando un dito, che mò è<br />

autunno e mi sento stanco. Avrebbe<br />

avuto 47 primavere quand‘è riemerso<br />

in su<strong>per</strong>ficie. E‘ tornato a<br />

dirci qualcosa, è tornato a materializzarsi<br />

in un‘icona. Il film lo stan-<br />

no scrivendo i cosentini adagiati<br />

sul cuscino della buona coscienza.<br />

Che la maglia numero 8 non se l‘è<br />

dimenticata Dio e non ce la siamo<br />

dimenticata noi.<br />

Disegno realizzato da Valentina Pellegrino.<br />

Ha partecipato all’iniziativa:<br />

“Artisti <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>” di Memoriae Oblitae.<br />

… SPAZIO A VALTERINIK ...<br />

Iole


Pagina 12 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - l‟ Editoriale Anno I - Numero I<br />

(...segue dalla prima)<br />

… del nostro sfortunato amico,<br />

meritano una giusta attenzione. Il<br />

―bollettino‖ ha una sorta di comitato<br />

redazionale, con un coordinatore<br />

<strong>per</strong> l‘Emilia Romagna (il dott.<br />

Paolo Gilli) e il sottoscritto <strong>per</strong> la<br />

Calabria. La su<strong>per</strong>visione degli<br />

amici Iole Perito e Serafino Caruso<br />

è indispensabile <strong>per</strong> chi come<br />

me, in questo mestiere, è alle prime<br />

armi. La grafica potrà sembrare<br />

elementare, quasi irrispettosa<br />

delle principali regole grafiche ed<br />

editoriali, tanto che a qualcuno,<br />

magari, potrebbe sembrare di avere<br />

davanti il giornalino di classe o,<br />

ancora, quello dell‘Acr o degli<br />

Scout. Non abbiamo cercato, volutamente,<br />

la <strong>per</strong>fezione pur avendo<br />

i modi <strong>per</strong> ottenerla. Abbiamo realizzato<br />

un prodotto ―casereccio‖,<br />

(come le ricette che troverete in<br />

una delle nostre rubriche) che<br />

reca in sé quelle ―arronzature‖,<br />

quelle piccole tracce che poi, sono i<br />

segni del farsi. Anche i semiologi<br />

le hanno rinvenute, d‘altronde,<br />

nelle maestose creazioni artistiche<br />

di scultori, pittori e architetti.<br />

Detto questo, <strong>per</strong> il resto ―il bollettino‖<br />

è a<strong>per</strong>to a tutti gli amici di<br />

―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>‖. In ogni numero<br />

avremo, nella sezione cultura,<br />

IL BOLLETTINO DELLA VERITA‟<br />

L‟ EDITORIALE di Matteo Dalena<br />

due ―ospiti‖ provenienti dal mondo<br />

accademico, letterario o della<br />

carta stampata. Nella sezione<br />

―alfieri di <strong>Verità</strong>‖ troverete invece<br />

i contributi di chi, in questi<br />

mesi, si è veramente ―battuto e<br />

sbattuto‖ <strong>per</strong> la causa. Ma ci sarà<br />

anche uno spazio fisso dedicato<br />

all‘associazione (nel prossimo<br />

numero verrà pubblicato il bilancio)<br />

con la cronaca dettagliata<br />

degli appuntamenti passati e di<br />

quelli a venire. Poi spazio alla<br />

creatività e all‘estro di tutti voi.<br />

Sul ―muro della verità‖ (nella<br />

pagina a fianco) troveranno posto<br />

varie forme espressive (frasi,<br />

poesie, disegni, murales) tutte al<br />

―servizio‖ della <strong>Verità</strong>, mentre la<br />

rubrica ―A tavola con Memoriae<br />

Oblitae‖ vi accompagnerà tra i<br />

segreti e le tipicità della cucina<br />

dei territori di Cosenza e Ferrara.<br />

Territori che in questi mesi si<br />

sono stretti in un abbraccio fraterno,<br />

nel nome e nel ricordo del<br />

compianto Donato. ―<strong>Denis</strong> lupo<br />

rossoblù‖ è, invece, una cronistoria<br />

della vita di Donato Bergamini<br />

calciatore, tramite articoli,<br />

foto e ritagli vari d‘epoca. Si tratta<br />

di materiale dinanzi al quale<br />

ognuno di noi prova o ha provato<br />

un‘emozione. Questa è un gri-<br />

maldello che spinge all‘azione,<br />

―crea comunità‖. Il sociologo<br />

Massimo Cerulo ci spiega come<br />

avviene tutto questo. Una comunità<br />

emozionale crea del dibattito,<br />

fa parlare di sé e di quella<br />

―voglia‖ incessante di giustizia<br />

che la muove. L‘azione è la scelta<br />

finale di quel ―genitore immaginato‖<br />

da Valter Giraudo che,<br />

dopo aver <strong>per</strong>so tragicamente il<br />

proprio figlio ed essersi logorato<br />

in una battaglia combattuta ―nel<br />

sé‖, preferisce provare ad aprire<br />

―un procedimento che porti quei<br />

figli di buona donna davanti ad<br />

un tribunale‖. Ma attenzione:<br />

adesso la Dea Bendata non può<br />

più sbagliare o quel genitore abbandonerà,<br />

una volta <strong>per</strong> tutte,<br />

quel savio ragionamento che l‘ha<br />

spinto ad affidarsi alla legalità.<br />

Mentre la giustizia fa il suo corso<br />

o è in procinto di farlo, si lavora a<br />

recu<strong>per</strong>are frammenti di pura<br />

vita vissuta di chi, dimenticato<br />

dalla giustizia, è stato anche<br />

―rimosso dalla storia‖. Ma le sue<br />

―tracce‖ sono tra noi, basta solo<br />

recu<strong>per</strong>arle e … farle parlare.<br />

Dare voce ai ―senza voce della<br />

storia‖ come <strong>Denis</strong>: è questo uno<br />

dei principali obiettivi che il nostro<br />

bollettino si propone.


Pagina 13 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - il “Muro della <strong>Verità</strong>” Anno I - Numero I<br />

HO INCONTRATO LA MORTE<br />

Una mano bara<br />

mi ha stretto il cuore<br />

Improvvisa la stretta<br />

Imprevisto il dolore.<br />

Una mano bara ed assassina<br />

mi è entrata nella testa<br />

stuzzica il mio cervello<br />

lo vuole sedurre con parole di marmo.<br />

Una mano bara,assassina, invisibile,<br />

mi vuole condurre con sé<br />

in un'Eternità<br />

dove ha già scritto la parola Fine.<br />

Tenace guardo l'Eternità<br />

dove la parola Fine non esiste.<br />

VERITA’<br />

Arriva l’autunno e riapre una<br />

ferita mai chiusa.<br />

La memoria ci condanna o ci<br />

aiuta.<br />

Una foglia sparsa nel vento<br />

volteggia nell’infinito<br />

ogni tanto ci sfiora<br />

ci ricorda che siamo e non siamo<br />

che la vita è un battito d’ali.<br />

Non può essere che si accetti<br />

un gesto estremo (estremo?)<br />

senza una ragione<br />

che a nessuno turbi il silenzio<br />

degli innocenti<br />

o il pianto di un padre che aspetta<br />

insonne un attimo di VERITA’.<br />

DILVA BERGAMINI<br />

ANNA LAURIA


Pagina 14 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

IMMENSAMENTE IMMENSO SERAFINO<br />

Il nostro giornalista dal “cuore d‟oro” ci parla della giornata del 18<br />

settembre in memoria di <strong>Denis</strong><br />

E‘ domenica 11 luglio 2010, ci troviamo<br />

a Boccalone d‘Argenta, nel<br />

giardino di casa Bergamini. Il<br />

giorno prima a Ferrara,<br />

nell‘ambito della festa del locale<br />

PD, si è svolto l‘incontro-dibattito<br />

―Chi era <strong>Denis</strong>‖. Un altro anello<br />

della catena della ―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>‖,<br />

un‘altra fermata del ―Treno<br />

della <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>‖, partito<br />

simbolicamente domenica 27 dicembre<br />

2009 da Piazza Zumbini a<br />

Cosenza. Sono le prime ore del<br />

pomeriggio ed in Emilia Romagna,<br />

di questi tempi, a luglio, fa<br />

caldo, tanto caldo. Abbiamo da<br />

poco finito di pranzare. Siamo in<br />

tanti, a casa di <strong>Denis</strong>. Donata ci<br />

ha preparato uno di quei pranzi<br />

che è difficile da dimenticare. E<br />

così, sul prato fuori casa, viene<br />

fuori una domanda. A porla è Donata,<br />

la sorella di <strong>Denis</strong>. ―Ehi ragazzi,<br />

ascoltate un po‘: che ne pensate<br />

se il 18 settembre, il giorno<br />

del compleanno di <strong>Denis</strong>, non organizziamo<br />

giù a Cosenza un bel<br />

gemellaggio gastronomico tra i<br />

territori di Cosenza e Ferrara?‖.<br />

Davanti a lei siamo io, Matteo,<br />

Manuela, Fabrizia, Guido, Gil,<br />

Luciano, Paolo, Alessandro, Gigino<br />

e non ricordo bene se anche<br />

qualcun‘altro. Donata, dopo averci<br />

fatto gustare le prelibatezze emiliane,<br />

propone una giornata <strong>per</strong><br />

stare insieme, a Cosenza, nel giorno<br />

del 48° compleanno di <strong>Denis</strong>.<br />

Accogliamo al volo la proposta di<br />

Donata. Bellissima idea!!! Io, essendo<br />

rossanese, propongo di farla<br />

a Rossano, questa giornata. Ma<br />

con annesso un altro incontrodibattito.<br />

Sempre dal titolo ―Chi<br />

era <strong>Denis</strong> Bergamini‖. Rossano, la<br />

mia città, si trova sullo Ionio. Ad<br />

una sessantina di chilometri da<br />

Roseto Capo Spulico. Tutti, a Rossano,<br />

ricordano quel terribile 18<br />

novembre 1989. E tutti hanno<br />

sempre concordato e concordano<br />

sul fatto che quel giorno <strong>Denis</strong><br />

non si è suicidato, ma che, invece,<br />

è stato ucciso. Però non tutti sanno<br />

ancora quello che si sta facendo<br />

<strong>per</strong> cercare di arrivare, finalmente,<br />

alla <strong>Verità</strong>. Secondo me è importante<br />

che più gente possibile<br />

venga a conoscenza dei risvolti anche<br />

meno noti della vicenda. Delle<br />

tante stranezze e dei tanti lati oscuri<br />

che presenta, a ventuno anni<br />

di distanza, la morte di <strong>Denis</strong> . E’<br />

<strong>per</strong> questo che propongo Rossano<br />

come sede sia del gemellaggio gastronomico<br />

che di un incontrodibattito,<br />

in piazza, dal titolo uguale<br />

a quello di sabato 10 luglio a<br />

Ferrara, ―Chi era <strong>Denis</strong> Bergamini‖.<br />

La mia proposta viene accettata<br />

di buon grado da tutti. E così<br />

parte la macchina organizzativa.<br />

Sabato 18 settembre a Rossano ci<br />

sarà un‘altra tappa del ―Treno della<br />

<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>‖. Appuntamento<br />

preceduto da un altro momento<br />

importante: il dibattito in piazza<br />

ad Aiello Calabro, venerdì 6 agosto,


Pagina 15 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

cui partecipa l‘instancabile Donata,<br />

accompagnata dal figlio <strong>Denis</strong><br />

e parenti. La marcia verso la <strong>Verità</strong><br />

non conosce ostacoli. Non<br />

conosce soste. Donata ci informa<br />

che <strong>per</strong> sabato 18 settembre gli<br />

amici di <strong>Denis</strong> di Cosenza stanno<br />

preparando una nuova lapide<br />

marmorea con la sua foto <strong>per</strong><br />

dare maggiore decoro al luogo in<br />

cui è stato ritrovato il corpo di<br />

<strong>Denis</strong> senza vita, lungo la vecchia<br />

statale 106, oggi sostituita<br />

da un nuovo tratto ammodernato<br />

a due carreggiate e quattro corsie.<br />

Sponsor privati ed il Comune<br />

di Rossano ―sposano‖ la causa<br />

dell‘<strong>Associazione</strong> e sostengono<br />

con decisone gli sforzi necessari<br />

<strong>per</strong> organizzare il dibattito e la<br />

cena, che si tengono rispettivamente<br />

nel pomeriggio e la sera di<br />

sabato 18 settembre. Una giornata,<br />

quella, che resterà <strong>per</strong> sempre<br />

nel cuore di chi scrive e di chi vi<br />

ha preso parte. Da Boccaleone<br />

partono con un pulmino ventidue<br />

<strong>per</strong>sone la sera del venerdì precedente.<br />

Tra questi papà Domizio e<br />

la sorella Donata. Oltre che gli<br />

amici di sempre ed il vice-sindaco<br />

di Argenta Andrea Baldini. C‘è<br />

tanta attesa <strong>per</strong> questo riabbraccio.<br />

In un giorno particolare: quello che<br />

sarebbe stato, che è, il 48° compleanno<br />

di <strong>Denis</strong>. Il pulmino alle 7:45<br />

di sabato 18 è già a Roseto. La giornata<br />

è estiva. Sole, mare limpido<br />

ed azzurro come il cielo. Quasi come<br />

se <strong>Denis</strong> volesse regalarci un<br />

sorriso. Il riabbraccio con Domizio,<br />

con Donata, con tutti, è<br />

un‘emozione indescrivibile. Da Cosenza<br />

ed Aiello ci sono tutti coloro<br />

che vogliono bene a <strong>Denis</strong>. Manca<br />

qualcuno, impossibilitato <strong>per</strong> impegni<br />

di lavoro o altri motivi. Ci sono<br />

Gabriele, Nunzio, Gigino con la sua<br />

telecamera, Sergio, Marco, Valentina,<br />

Matteo, Eliseno ed il suo inseparabile<br />

microfono <strong>per</strong> le interviste,<br />

Antonello ed altri amici. C‘è<br />

anche padre Fedele Bisceglie. Ci<br />

sono le telecamere di Rai3 Calabria<br />

e di Metrosat. Il momento è importante,<br />

accompagnato con una preghiera<br />

sulla lapide, molto bella e<br />

fatta con passione ed amore <strong>per</strong><br />

<strong>Denis</strong>. E sulla quale si legge il seguente<br />

messaggio: ―Donato <strong>Denis</strong><br />

Bergamini 18-9-1962 18-11-1989<br />

―A eterno ricordo i suoi amati tifosi<br />

qui posero―. L‘emozione è palpabile<br />

e nessuno ha molta voglia di parla-<br />

re. Andiamo via dopo un‘oretta:<br />

destinazione è l‘Hotel Oleandro<br />

ai Laghi di Sibari, luogo scelto<br />

<strong>per</strong> la dimora degli amici di Argenta<br />

e <strong>per</strong> la cena della sera. Da<br />

rimarcare la grande disponibilità<br />

della Famiglia Mazzarino <strong>per</strong><br />

l‘accoglienza e la sensibilità dimostrate.<br />

Nel pomeriggio, prima<br />

del dibattito, in programma alle<br />

18:00 in Piazza Bernardino Le<br />

Fosse a Rossano Scalo, facciamo<br />

una breve visita al centro storico<br />

di Rossano vecchia.<br />

Alle 16:30 ci attende lì, in Piazza<br />

Steri, Lorenzo Cara, presidente<br />

del Club Trekking Rossano e<br />

grande mio amico. Lorenzo, <strong>per</strong>sona<br />

dal grande spessore umano,<br />

spiega agli amici emiliani brevi<br />

cenni sulla storia di Rossano e ci<br />

accompagna <strong>per</strong> una breve visita<br />

alla Cattedrale della S.S. Achiropita,<br />

dove il sacrestano Pasquale<br />

Caruso illustra la storia<br />

dell‘importante Chiesa.<br />

Ma il tempo passa. Il dibattito è<br />

vicino. La visita al centro storico<br />

l‘ha voluta soprattutto il Sindaco<br />

di Rossano Franco Filareto,<br />

amante del suo vecchio<br />

borgo medievale.


Pagina 16 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

In Piazza Le Fosse il palco è allestito.<br />

Nel frattempo Nunzio, Matteo,<br />

Valentina, Marco, Antonello<br />

hanno posizionato i pannelli <strong>per</strong><br />

l‘esposizione delle foto delle tappe<br />

fin qui tenute: Cosenza, Ferrara,<br />

Aiello Calabro, Argenta, dove negli<br />

ul t i mi mesi è nata<br />

l‘<strong>Associazione</strong> e diverse sono state<br />

le iniziative portate brillantemente<br />

avanti <strong>per</strong> sostenere la Famiglia<br />

Bergamini. Al dibattito, moderato<br />

dal collega Daniele Mari e<br />

patrocinato <strong>per</strong> il service dal Comune<br />

di Rossano grazie<br />

all‘impegno dell‘assessore Maurizio<br />

Minnicelli e della consigliera<br />

comunale Graziella Battaglia,<br />

ferrarese di origine e rossanese di<br />

adozione, partecipano il sindaco di<br />

Rossano, Franco Filareto, il vicesindaco<br />

di Argenta, Andrea Baldini,<br />

i giornalisti Eliseno Sposato di<br />

Rlb ed Emilio Panio che all‘epoca<br />

dei fatti lavorava a Telelibera<br />

Cassano, il fondatore di Memoriae<br />

Oblitae, Matteo Dalena, l‘Ultrà<br />

del Cosenza Calcio Sergio Crocco,<br />

meglio conosciuto nell‘ambiente<br />

come ―Canaletta‖. E‘ un dibattito<br />

a<strong>per</strong>to dal saluto di Donata, che<br />

saluta con affetto tutta la comunità<br />

rossanese. Poi c‘è il saluto dei due<br />

rappresentanti istituzionali e gli<br />

interventi, tutti molto interessanti,<br />

dei relatori. Un dibattito in cui<br />

vengono messi in luce, anche a<br />

Rossano, <strong>per</strong> la prima volta, tutti i<br />

lati oscuri di questa assurda vicenda<br />

chiusa con troppa fretta venti<br />

anni fa. Filareto e Baldini rimarcano,<br />

con forza, il proprio sostegno<br />

alla Famiglia Bergamini. Il Comune<br />

di Argenta ha già votato un ordine<br />

del giorno in cui si è deliberato<br />

il pieno sostegno <strong>per</strong> la causa<br />

pro-<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>. Lo stesso ha<br />

fatto pochi giorni fa quello di Aiello<br />

Calabro, all‘unanimità, e la Regione<br />

Emilia-Romagna. Mancano Rossano<br />

e, soprattutto, Cosenza. E di<br />

pochi giorni addietro l‘impegno, su<br />

invito del giornalista Gabriele Carchidi,<br />

assunto pubblicamente dal<br />

sindaco Salvatore Perugini e dal<br />

presidente del consiglio comunale<br />

del capoluogo bruzio di discutere e<br />

deliberare, sul modello Aiello Calabro,<br />

un ordine del giorno che dia<br />

pieno sostegno del Comune di Co-<br />

senza all‘<strong>Associazione</strong> ―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong><br />

<strong>Denis</strong>‖. Ma ritorniamo al dibattito<br />

di Rossano. Dove gli altri interventi<br />

rimarcano le assurdità<br />

dell‘inchiesta giudiziaria che chiuse<br />

il caso con la sentenza di suicidio<br />

e la voglia di <strong>Verità</strong> di migliaia<br />

e migliaia di <strong>per</strong>sone. Su Facebook,<br />

intanto, gli aderenti al gruppo<br />

creato circa un anno fa da Alessandro<br />

Piersigilli ―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> Donato<br />

Bergamini‖ sono arrivati a<br />

circa 7000. Numeri che fanno riflettere.<br />

In Piazza Le Fosse, intanto,<br />

sotto il palco da cui si parla,<br />

campeggia lo striscione del neonato<br />

Club Cosenza Calcio ―<strong>Denis</strong><br />

Bergamini‖ Rossano. Un fatto storico<br />

<strong>per</strong> Rossano, che non ha mai<br />

avuto in tutta la storia del Cosenza<br />

Calcio un Club <strong>per</strong> la squadra<br />

dei ―Lupi‖. Il pubblico presente al<br />

dibattito ascolta gli interventi ed<br />

alla fine libera un caloroso applauso<br />

<strong>per</strong> la famiglia Bergamini.<br />

Si arriva così alla serata del gemellaggio<br />

gastronomico, che diventa<br />

anche ―eno‖. Al ristorantehotel<br />

Oleandro dei Laghi di Sibari<br />

è tutto pronto <strong>per</strong> la cena.


Pagina 17 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

A cui partecipano <strong>per</strong> l‘esattezza<br />

novanta <strong>per</strong>sone. E la cui metà<br />

dell‘incasso va in beneficenza<br />

all‘<strong>Associazione</strong>. E‘ una serata<br />

molto bella. A cui partecipano <strong>per</strong>sone<br />

che ―sentono‖ la vicenda di<br />

<strong>Denis</strong> a loro molto vicina. La Famiglia<br />

Bergamini ha sco<strong>per</strong>to una<br />

Calabria diversa. Dal cuore grande.<br />

Che vuole stare loro vicina. La<br />

cena è fatta di piatti tipici ferraresi<br />

e calabresi. Con antipasti offerti<br />

da sponsor e dal ristorante che ci<br />

ospita. Il primo piatto ferrarese, la<br />

lasagna, e quello calabrese. Il secondo<br />

di pesce del mare Ionio e la<br />

―salama‖ al purè di Ferrara. I vini<br />

bianchi e rossi emiliani e quelli di<br />

Cirò della Famiglia Senatore, offerti<br />

gentilmente su impegno in<br />

prima <strong>per</strong>sona del Dott. Raffaele<br />

Senatore. Lo squisito pane ferrarese<br />

e quello tipico di Cerchiara di<br />

Calabria. La torta finale offerta<br />

dalla Pasticceria storica Tagliafer-<br />

ri di Rossano con su scritto<br />

―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>‖. I sacchetti<br />

della famosa liquirizia Amarelli di<br />

Rossano offerti dal Dott. Fortunato<br />

Amarelli, presidente, tra l‘altro,<br />

dei Giovani Industriali della Provincia<br />

di Cosenza. Durante la serata<br />

la poetessa rossanese Anna<br />

Lauria recita due bellissime poesie,<br />

cariche di significato ed affetto,<br />

scritte su mia richiesta da lei<br />

<strong>per</strong> questa storica ed emozionante<br />

Giornata in ricordo di <strong>Denis</strong>. Per<br />

la giornata è doveroso il ringraziamento<br />

all‘Avv. Aldo Algieri, patron<br />

della Sacal di Corigliano Calabro<br />

e Cosenza, <strong>per</strong> aver provveduto<br />

al pagamento di circa tremila<br />

manifesti e volantini che hanno<br />

tappezzato Rossano nei giorni precedenti<br />

e successivi all‘evento.<br />

Oltre che agli altri sponsor che<br />

con il loro valido contributo hanno<br />

reso possibile la buona riuscita del<br />

dibattito e della serata del primo<br />

“[...] Riposa, dimentica quello che è stato<br />

il tempo quaggiù si è fermato<br />

ormai tu non puoi che dormire e ascoltare<br />

le storie del fiume che va verso il mare [...]”<br />

storico gemellaggio enogastronomico<br />

tra Rossano ed Argenta,<br />

tra Cosenza e Ferrara, tra<br />

la Calabria e l‘Emilia Romagna. E<br />

grazie a tutti i mezzi di comunicazione<br />

che hanno dato risalto alla<br />

Giornata e soprattutto a <strong>Denis</strong>,<br />

ancora una volta. Quindi un grazie<br />

particolare a Rai3 Calabria,<br />

Metrosat, Tele A1 Corigliano, Cosenza<br />

Sport, Il Resto del Carlino,<br />

Gazzetta del Sud, Il Quotidiano<br />

della Calabria, Calabria Ora, Cometa<br />

Radio, RLB, Radio Sound<br />

Cosenza, Il Piccolo del Mezzogiorno<br />

e tutti coloro che ne hanno diffuso<br />

il messaggio di sete di verità<br />

e di giustizia. Il tutto nel nome di<br />

<strong>Denis</strong>. Il tutto nel nome della vicinanza<br />

alla Famiglia Bergamini. A<br />

papà Domizio, a Donata, a tutta la<br />

Famiglia. <strong>Denis</strong> è sempre nei nostri<br />

cuori. <strong>Denis</strong>, ti vogliamo bene.<br />

Serafino Caruso<br />

Francesco Guccini, La ballata degli annegati (Folk Beat n.1, 1967)


Pagina 18 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

QUANDO LA POLITICA SA ESSERE ANCORA<br />

VIRTUOSA: UN RARO CASO<br />

Eleonora Pucci, la sua Aiello e <strong>Denis</strong> Bergamini<br />

Cos‘è che fa levare nel centro di<br />

Piazza Plebiscito, ad Aiello Cala-<br />

bro, un coro da stadio rossoblù?<br />

All‘inizio non mi era chiara tutta<br />

questa voglia di chiedere giustizia<br />

<strong>per</strong> un ragazzo mai conosciuto, mai<br />

visto se non in campo attraverso<br />

immagini e ricordi da re<strong>per</strong>torio,<br />

da parte di un gruppo di tifosi che<br />

custodisce gelosamente nel proprio<br />

portafoglio il biglietto con su scritto<br />

―curva Bergamini‖. Quel biglietto è<br />

stato più eloquente di mille spiega-<br />

zioni, come a volte solo l‘inchiostro<br />

sa fare. In un palmo di mano era<br />

racchiusa la voce più squillante ed<br />

affamata di giustizia che io avessi<br />

mai sentito, ed era una voce a cate-<br />

na, <strong>per</strong>ché stava già passando tra<br />

le dita di molti. L‘ho presa in pre-<br />

stito, ovattandola con la precauzio-<br />

ne di una sco<strong>per</strong>ta che volevo fare.<br />

Ed ho incrociato lacrime, sorrisi,<br />

rabbie, ricordi mai sfumati e mai<br />

appannati dal tempo, ma soprat-<br />

tutto un gran desiderio di compat-<br />

tezza nel volere, nel dovere capire<br />

dove stesse di casa la verità che ha<br />

traghettato <strong>Denis</strong> lontano <strong>per</strong> sem-<br />

pre. Così ho conosciuto proprio lui,<br />

il famigerato Bergamini, nelle voci<br />

rotte dal dolore con cui parlavo,<br />

negli articoli d‘archivio, nei filmati<br />

e nelle radiocronache delle sue im-<br />

Eleonora Pucci<br />

Assessore alle Politiche Giovanili<br />

di<br />

Aiello Calabro (CS)<br />

prese in campo, ed ho capito che<br />

anche Aiello Calabro avrebbe potu-<br />

to dare un contributo affinché non<br />

volassero in aria solo i coriandoli di<br />

una storia drammatica ed irrisolta,<br />

ma la giusta dose di colla necessa-<br />

ria ad attaccarli tutti <strong>per</strong> disegna-<br />

re, dignitosamente, il suo viso nel<br />

viso e nel cuore di ognuno.<br />

Ho ridato la voce che avevo ricevu-<br />

to in prestito, <strong>per</strong>ché se n‘era for-<br />

giata una tutta mia dentro me.<br />

S<strong>per</strong>o di poterla, a mia volta, far<br />

passare tra le mani di tanti altri, di<br />

chi non sa, di chi fa finta di non<br />

sa<strong>per</strong>e, di chi crede che insieme<br />

tutto diventa possibile. Ritornando<br />

alla domanda iniziale, <strong>Denis</strong>, la<br />

risposta sei tu. Eleonora<br />

AIELLO CALABRO … la “cartolina”<br />

Aiello è un piccolo paesino, arroccato sulle colline dell'entroterra tirrenico, che affonda le<br />

sue radici nel passato remoto. A chi si trovasse a passare da questa cittadina medioevale<br />

appaiono subito particolarmente suggestivi lo s<strong>per</strong>one roccioso e i resti del castello che<br />

domina il borgo principale, e la verdeggiante natura circostante. L'impianto urbanistico e<br />

architettonico dell'abitato tradiscono subito le sue origini antiche. Un giro <strong>per</strong> le viuzze che<br />

attraversano il centro ci svelano le bellezze di Aiello. Il palazzo Cybo Malaspina (XVI secolo),<br />

gli altri palazzi signorili del sei-settecento, le chiese, la bella e rinascimentale Cappella<br />

Cybo presso l'ex Convento degli Osservanti. E poi la montagna con i suoi alberi secolari e il<br />

boschetto del Casellone con i suoi chioschi attrezzati <strong>per</strong> trascorrervi una giornata immersi<br />

nel verde della natura. Un breve soggiorno, in questo paesello che si pone a metà strada tra<br />

il mare (10 minuti dalla costa amanteana) e la montagna, non è sufficiente <strong>per</strong> assaporare e<br />

gustare le bellezze che si offrono al visitatore. Con la calma necessaria si potranno scoprire<br />

tutte le particolarità dell'ingegno locale e i prodotti della gastronomia di questa terra: gli<br />

insaccati e i formaggi, i sottoli, i prodotti da forno, i fichi lavorati del cosentino. Le occasioni<br />

<strong>per</strong> mangiare tali prelibatezze non mancano. A cominciare dai punti ristoro di alcune aziende<br />

agrituristiche, ai ristorantini del centro. Fonte: Wikipedia<br />

Aiello. net


Pagina 19 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

Gli Ultras Ajello 1997 ricordano <strong>Denis</strong> Bergamini<br />

Tutto comincia con un <strong>per</strong>ché,<br />

lungo vent‘anni …<br />

Vent‘anni di silenzio <strong>per</strong> la<br />

scomparsa dell‘indimenticato,<br />

giovanissimo calciatore del Cosenza.<br />

Noi, gli Ultras Ajello 1997, ragazzi<br />

come lui, abbiamo deciso<br />

di organizzare una manifestazione<br />

―pro-<strong>Denis</strong>‖ <strong>per</strong> sostenere<br />

la famiglia Bergamini, nella<br />

lotta alla ricerca della VERITA‘<br />

sulla tragica scomparsa di <strong>Denis</strong>.<br />

E così è stato .<br />

Il 06/08/2010 Aiello Calabro è<br />

stata teatro di un dibattito molto<br />

costruttivo, <strong>per</strong> far si che non<br />

si smetta mai di parlare di <strong>Denis</strong><br />

e <strong>per</strong> chiedere la ria<strong>per</strong>tura<br />

del caso. Vi ha partecipato la<br />

sorella del calciatore, Donata<br />

Bergamini, che si è subito dimostrata<br />

disponibile e grata del<br />

coinvolgimento emotivo di tutta<br />

la popolazione e non solo.<br />

Sono intervenuti: Sergio Crocco,<br />

Iole Perito, Padre Fedele Bisceglie,<br />

Gabriele Carchidi, Serafino<br />

Caruso ed Alessandro Russo,<br />

portando ognuno la propria riflessione<br />

e il proprio vissuto di<br />

cronista riguardo al tragico evento.<br />

Dalle loro parole sono<br />

trapelati sentimenti di delusione<br />

e rancore verso le istituzioni<br />

preposte alla risoluzione del<br />

caso.<br />

Come in tutti quegli episodi che<br />

hanno ―dell‘incerto‖ serve, certamente,<br />

quel processo di sensibilizzazione<br />

portato avanti da<br />

gente comune e che coinvolga<br />

altra gente comune. Uomini<br />

semplici che pretendono quella<br />

―famosa‖ ma sempre ritardataria<br />

giustizia che, a volte, non è<br />

<strong>per</strong> niente degna di tale nome.<br />

La serata si è conclusa con la<br />

promessa, con l‘impegno che<br />

non sarà ne il primo ne l‘ultimo<br />

incontro a favore del Caro e Indimenticato<br />

<strong>Denis</strong>.<br />

Giustizia <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> Bergamini<br />

… la <strong>Verità</strong> è vicina.<br />

Ultras Ajello 1997


Pagina 20 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

C'è un silenzio del cielo prima del<br />

temporale, delle foreste prima che<br />

si levi il vento, del mare calmo della<br />

sera, di quelli che si amano, della<br />

nostra anima. Poi c'è un silenzio<br />

che chiede soltanto di essere ascoltato.<br />

Quel silenzio è durato venti<br />

anni. Cosenza ha covato e custodito<br />

la propria rabbia aspettando che<br />

qualcosa, una scintilla, invadesse<br />

<strong>per</strong> sempre il buio e le voci potessero<br />

levarsi insieme <strong>per</strong> rom<strong>per</strong>e il<br />

silenzio. Il silenzio come quello di<br />

un amante che, pur senza colpe,<br />

sente di aver tradito lasciando che<br />

la <strong>per</strong>sona amata, sfuggita alle<br />

p r o p r i e b r a c c i a , c a d e s s e<br />

nell‘oscurità che avvolge spesso i<br />

nostri rimorsi. Nella triste vicenda<br />

che lega <strong>Denis</strong> Bergamini e gli amati<br />

tifosi della città che lo ha accolto,<br />

la manifestazione del 27 dicembre<br />

2009 rappresenta la scintilla<br />

che ha finalmente strappato<br />

<strong>Denis</strong> dall‘oblio, indicandoci la<br />

strada <strong>per</strong> uscire dall‘oscurità. Fino<br />

a quel momento, fino al giorno<br />

prima, la Cosenza rossoblù e la<br />

società civile avevano continuato<br />

ad amare <strong>Denis</strong> intimamente, coltivando<br />

quell‘amore nascosto sotto<br />

un velo di enormi paure e di insormontabili<br />

sensi di colpa. Nella vita<br />

spesso accade con meraviglia di<br />

scoprire che le porte all‘apparenza<br />

più grandi e invalicabili vengano<br />

LE VOCI DEL<br />

SILENZIO<br />

di Marco De Marco<br />

a<strong>per</strong>te con piccole chiavi. Così è<br />

stata la curiosità delle nuove generazioni<br />

di tifosi, quelle che nel loro<br />

animo non portano il peso di venti<br />

anni di silenzio, a rappresentare la<br />

chiave <strong>per</strong> aprire quella serratura<br />

ormai arrugginita. La curiosità di<br />

conoscere la storia, di leggere una<br />

pagina sbiadita di un racconto mai<br />

raccontato, di correggere gli errori<br />

e cancellare le menzogne, è stata lo<br />

spunto che ha generato l‘idea di<br />

raccogliersi in strada e camminare<br />

uniti verso la verità. Naturale seguire<br />

con slancio quella curiosità<br />

dando vita a una giornata in memoria<br />

di <strong>Denis</strong>, un evento che in<br />

venti anni non era mai accaduto.<br />

L‘entusiasmo poi ha fatto il resto.<br />

Un rincorrersi di voci e di idee che<br />

ci ha accompagnato tutti dal Palazzo<br />

di giustizia, dove il silenzio dei<br />

minuti iniziali è stato simbolicamente<br />

rotto dalle voci commosse,<br />

allo Stadio San Vito, tra le voci<br />

stanche e provate raccolte intorno<br />

al racconto di <strong>Denis</strong>, fino al tramonto,<br />

nel silenzio degli sguardi<br />

dei suoi cari nel luogo dove <strong>Denis</strong><br />

si è addormentato a pochi passi<br />

dalle onde del mare. In mezzo tante<br />

immagini che ciascuno di noi<br />

conserverà <strong>per</strong> sempre. La passione<br />

con cui ragazzi e ragazze di Cosenza<br />

hanno preparato quella giornata,<br />

i gesti commoventi con cui la<br />

città si è riconciliata con la famiglia<br />

Bergamini e coi ricordi nascosti<br />

tra le rughe dei tanti volti costernati,<br />

le bandiere e i ritratti del<br />

campione finalmente consacrato<br />

strappato a vent‘anni di silenzio, la<br />

rabbia con cui le voci urlate dagli<br />

ultrà hanno reclamato ancora una<br />

volta il proprio ricordo rubato, le<br />

mani della gente di Cosenza tese<br />

dai balconi come in un abbraccio<br />

che non ha mai avuto fine. La moltitudine<br />

di anime in cammino tra<br />

le strade di Cosenza non invocava<br />

catene o sbarre, punizioni di ferro<br />

<strong>per</strong> colpe ancora sconosciute, ma<br />

risposte <strong>per</strong> una famiglia che attende<br />

tra mille dubbi e contraddizioni<br />

da troppo tempo e potersi<br />

finalmente liberare di ingiuste<br />

accuse d‘omertà. Se il primo è ancora<br />

un obiettivo da <strong>per</strong>seguire con<br />

tenacia ora che il sentiero è stato<br />

tracciato, il secondo è ormai raggiunto<br />

e di sicuro quella gente non<br />

<strong>per</strong>metterà che dalle sue mani venga<br />

ancora strappato. E adesso che il<br />

rimorso scivola via, la pioggia sui<br />

tanti volti della gente in strada<br />

quella fredda mattina di dicembre,<br />

resta <strong>per</strong> tutti il rimpianto <strong>per</strong> non<br />

aver mosso prima quei passi, ma<br />

anche la consapevolezza che, in<br />

qualunque luogo e qualunque tempo<br />

non esiste silenzio che non abbia<br />

fine. Marco


Pagina 21 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

11 OTTOBRE 2010<br />

STADIO S. VITO DI COSENZA<br />

COSENZA - BENEVENTO<br />

ESORDIO DELL‟ASSOCIAZIONE<br />

“VERITA‟ PER DENIS” IN TRIBUNA “RAO”<br />

Nel pomeriggio è stato confezionato dal nostro caro amico<br />

Sergio Crocco lo striscione “<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>”. Prima<br />

della gara sono stati distribuiti da Valentina<br />

(l’infaticabile “Contessa”) centinaia di volantini con il<br />

ritratto di <strong>Denis</strong>. L‟invito ad alzarli è stato raccolto dai<br />

ragazzi della “Vecchia Guardia” della Curva Sud Cosenza<br />

che porta il nome di <strong>Denis</strong> Bergamini. I ragazzi<br />

dell‟associazione hanno preso posto in tribuna B “Rao”<br />

e <strong>per</strong> lunghi tratti (come potete vedere dall‟immagine in<br />

alto) hanno tenuto alta l‟effige di <strong>Denis</strong>.


Pagina 22 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - gli “alfieri” di <strong>Verità</strong> Anno I - Numero I<br />

GLI AMICI DI BOCCALEONE


Pagina 23 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - <strong>Denis</strong> lupo rossoblù Anno I - Numero I


Pagina 24 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - <strong>Denis</strong> lupo rossoblù Anno I - Numero I


Pagina 25 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - <strong>Denis</strong> lupo rossoblù Anno I - Numero I


Pagina 26 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - a tavola con … Memoriae Oblitae Anno I - Numero I<br />

Ogni tanto è giusto prendersi<br />

una pausa golosa. Alla faccia di<br />

tutti i dietologi e delle loro teorie<br />

(si vive una volta sola), è<br />

giusto mettersi a tavola e mangiare<br />

a sazietà quanto di buono<br />

la nostra terra ci offre. Il cibo è<br />

cultura e la nostra Italia ―dalle<br />

cento città e dai mille campanili<br />

è anche l‘Italia delle cento<br />

cucine e dalle mille ricette‖.<br />

(Capatti, Montanari, La cuci-<br />

na italiana. Storia di una cultura,<br />

Roma - Bari, Laterza,<br />

2008, p. VII). In questa rubrica<br />

di ―<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>‖, che vuole<br />

essere la continuazione ideale<br />

di quel gemellaggio gastronomico<br />

tra i territori di Ferrara e<br />

Cosenza svoltosi a Rossano<br />

Calabro il 18 settembre scorso<br />

presso il ristorante Oleandro,<br />

ne esploreremo tante di ricette.<br />

In questo primo numero co-<br />

minceremo dal dolce. Per Cosenza<br />

la famosa ―Pitta<br />

m‘pigliata‖ e <strong>per</strong> Ferrara<br />

l‘altrettanto nota ―Brazadela‖.<br />

La ricetta verrà fornita soltanto<br />

in dialetto, così da favorire<br />

l‘apprendimento dei rispettivi<br />

vernacoli che oggi, in un mondo<br />

troppo fast (e bad food), rappresentano<br />

uno dei pochi appigli<br />

della ―morente tradizione‖.<br />

Memoriae Oblitae


Pagina 27 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - a tavola con … Memoriae Oblitae Anno I - Numero I<br />

Foto da: portalecalabria.com Ricetta: privata<br />

La ―Pitta 'mpigliata‖ è un dolce tipico Calabrese, originario di<br />

San Giovanni in Fiore ma molto diffuso in tutta la provincia di<br />

Cosenza. Il dolce, tipico delle festività natalizie, è ormai consumato<br />

in gran parte della Calabria (―a Catanzaru unn‘e‘ cazzu dù<br />

loru‖ - trad. a Catanzaro non sono particolarmente ferrati nel<br />

preparale tale prelibatezza). Questo dolce dalla forma circolare<br />

e dal colore dorato, misura circa 20 cm di diametro , ed ha un<br />

peso che varia dai 150 ai 300 g.<br />

Viene realizzato suddividendo l‘impasto in sfoglie sottili.<br />

Una delle sfoglie, dopo la farcitura con zucchero e frutta secca,<br />

viene tagliata a strisce che vengono modellate in varie forme<br />

quali: garofani, rose, ferri di cavallo.<br />

Queste figure vengono poi adagiate sopra l‘altro disco di sfoglia<br />

abbastanza grande, racchiuse („mpigliate), ripiegando verso il<br />

centro alcuni centimetri di pasta.<br />

Na pocu i storia (a vù sapìì??): ‘ntra nnu documentu ì nu<br />

notaio dù millessetticientuvintotto pu trovà stu durce, mparticolarmodo<br />

‘ntra nnu cuntrattu i nu sposaliziu i chiri Sangiuvannisi<br />

d‘i Giaquinta ca c‘hannu dunatu a figlia a chiru Battista<br />

Caligiuru, ca bennemmiu i sordi c‘escianu d‘ì ricchie.<br />

Sup‘ù contrattu c‘e‘ scrittu: a famiglia d‘ù sposu ci pensa iddra a<br />

v‘adducì a vucca, quannu siti abbuti cumu puarci iddri vi fricanu<br />

cura pitta mpigliata, ca hannu preparatu prima ca s‘ è tosta,<br />

porcaria, unn‘e‘ bona.<br />

Un po‟ di storia: un documento notarile datato 1728 viene<br />

citato questo dolce in merito ad un contratto di matrimonio<br />

stipulato tra i coniugi Giaquinta di San Giovanni in Fiore che<br />

acconsentirono di dare in sposa la propria figlia al possidente<br />

Battista Caligiuro. Il testo recita: ….a far la bocca dolce ai commensali<br />

penserà la famiglia dello sposo, che a fine pranzo dovrà<br />

offrire la pitta „mpigliata preparata anzitempo curando che la<br />

pitta sia di finezza giusta…<br />

„Ngredienti ppì ru ripienu: cinqucientu grammi di gherigli i<br />

nuce na pocu tostati; trecientucinquanta i‘ uvetta passata sutta<br />

all‘acqua e pù asciuttata; na pocu i cannella e chiod‘ì garofanu<br />

fracomati; corchia i l‘arancia tritata fina fina; such‘ì mandarinu;<br />

nu bicchiere i liquore ca vù tu (strega, mandarinetto, limoncello,<br />

cointreu o rum - cumu cazzu si scrivanu!!?); quattrucientu<br />

grammi i zuccaru e quattrucientu d‘uagliu (no agliu ca pu puzza!!).<br />

Tutti sti cose l‘adi minta tra nu recipiente e l‘e‘ fa stà tutta<br />

a notte a ssi ripusà.<br />

„Ngredienti ppì l‟impasto: ppi ti fa capì a pasta è tipu chira<br />

d‘ì taraddri. Nu quartu d‘uagliu, nu quartu i iancu (mmisca<br />

moscato e vermuth); nu pugnu i zuccaru, farina quanta ni vò,<br />

circa nu chilu.<br />

Cumu si fa: Adì mmiscà u zuccaru cura farina, pù versaci<br />

l‘uagliu e mmiscà torna (la farina s‘addi raggranellà), pù versaci<br />

u iancu, mmisca torna e pù stendi cura machinetta. Adi fa<br />

tante striscioline (u spessore addi essa chiru d‘ì tagliatelle ma<br />

na pocu cchiu spesse). Mò se stiscie l‘adi spennellare ccu na<br />

pocu ì miele, pù l‘adi stenna all‘internu ccu na pocu d‘impasto,<br />

l‘adi ripiegare sup‘à se stessa e pù l‘adi arrotolare cumu na<br />

ruseddra. Piglia na tieddra rutunna, spalmala ccu l‘uagliu e<br />

sistemaci i ruseddre ca à fattu cura pasta, ligale cu nnu spagu,<br />

mbunnale ccu atru uagliu.<br />

„Ntru furnu: a cientottantagradi (vida un ti vruscià) n‘ura<br />

circa. E‘cotta quannu piglia u culuri d‘ù miele. A cacci dù furnu<br />

e ci minti i supa na pocu i miele cavudu e na pocu i cannella.<br />

Foto e ricetta da: sito web Comune di Argenta (Fe)<br />

Il nome ―Brazadela‖, deriva dal fatto che veniva servita<br />

infilata al braccio destro, mentre con il sinistro si versava il<br />

vino. E' una ricetta molto antica che risale al 1250. In passato,<br />

questo dolce, veniva fatto nelle occasioni speciali <strong>per</strong>ché<br />

era sostanzioso e non vi erano soldi <strong>per</strong> comprare cioccolato<br />

o altri dolciumi.<br />

"La Sturiela" - La brazadela l'era al dolz d'il fest, al temp<br />

che mi nona l'era znina. Ai puten ch'i faseva la Cresma us<br />

regaleva, dala madrina o dal padren, un moch ad brazadeli.<br />

Al cumpost l'era quasi precis a quel d'inqùa, un po' più duren<br />

con men latt e invezi dal butir aghera al strott ( al grass<br />

dal ninen). As'in faseva sett o ott, dala piò pecula ala piò<br />

granda, al post d'la tegia is mitevan su al cverch d'il pignatt<br />

acsè la brazadela la gneva col bus. Dop as cuseva in t'un<br />

foran a legna purasè grand, quel in du ch'i parent cusavan<br />

al pan. Quand ch'ilgliera coti as pugevan dala piò granda<br />

ala piò znina, una at'ciora c'leltra in veta an cabaret e gneva<br />

lighedi con un nastar.<br />

Aneddoto - La Ciambella/Brazadela La Ciambella era il<br />

dolce delle feste. Quando mia nonna era piccola c'era l'abitudine<br />

che i bambini che facevano la Cresima dovevano ricevere<br />

in dono dalla madrina o dal padrino una pila di ciambelle.<br />

L'impasto era quasi uguale a quello di oggi solo un po' di<br />

più sodo (con meno latte) e al posto del burro si usava lo<br />

strutto (grasso di maiale). Per preparare la pila di ciambelle<br />

se ne impastavano un bel po' (7 o 8 ciambelle) in ordine di<br />

grandezza. Si appoggiavano invece che negli stampi, sui<br />

co<strong>per</strong>chi delle pentole in modo che le ciambelle venissero col<br />

buco. Poi si cocevano nei grandi forni a legna dove ogni famiglia<br />

coceva il pane. Una volta cotte si appoggiavano dalla<br />

più grande alla più piccola, una sull' altra, su di un vassoio<br />

e venivano legate con un nastro.<br />

Cus ag vol:<br />

- un kilo ad farina;<br />

- quatar uv;<br />

- tarsentzinquenta gramm ad zocar;<br />

- zentzinquenta gramm ad butir;<br />

- un bichir ad latt; levt ad berra;<br />

- scorza ad limon; zocar in grena.<br />

Cum as fa: Armisier ben al butir con uv e zocar, pian pianen<br />

metar i etar ingredint armisiend par ben.<br />

Metar di scuciare' ad latt e zunter un puc ad sel.<br />

Onzar e impurbier con zocar e stemp con al bus in mezz e<br />

varser al tot, metar in tal foran cheld e cusar par mezz'ora a<br />

zentutenta gred.


Pagina 28 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - Credits Anno I - Numero I<br />

IL COMITATO REDAZIONALE DEL “BOLLETTINO DI VERITA‟ PER DENIS”<br />

DEDICA QUESTO PRIMO NUMERO<br />

AL PAPA’ E ALLA MAMMA DI DENIS BERGAMINI<br />

DOMIZIO E MARIA.<br />

QUESTO CHE VEDETE QUI SOPRA E‟ IL PUZZLE DELLA VERITA‟ .<br />

IL DISEGNO INDICA UNA DIREZIONE COMUNE DA SEGUIRE,<br />

APPUNTO QUELLA DELLA VERITA‟.<br />

MA IL PUZZLE E‟ INCOMPLETO E QUELLA PAROLA<br />

E‟ APPENA PERCETTIBILE.<br />

SI TRATTA DI UN PUZZLE CHE RICOMPORREMO<br />

PEZZO PER PEZZO,<br />

COSI‟ IL CAMMINO SUL SENTIERO DELLA VERITA‟,<br />

PERCORSO TUTTI INSIEME,<br />

SARA‟ PER VOI MENO FATICOSO .<br />

VI VOGLIAMO BENE


Pagina 29 <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> - Credits Anno I - Numero I<br />

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE VERITA‟ PER DENIS:<br />

Siamo un'associazione nata il 18 aprile 2010 a Boccaleone di Argenta (FE) che conta<br />

ad oggi oltre 120 soci. La nostra <strong>Associazione</strong> si propone, tramite la promozione e<br />

sviluppo di attività sportive, ludiche e di spettacolo, di re<strong>per</strong>ire fondi <strong>per</strong> il conseguimento<br />

di due obiettivi fondamentali:<br />

1. ria<strong>per</strong>tura del processo, che si concluse frettolosamente e su<strong>per</strong>ficialmente con la<br />

sentenza di suicidio.<br />

2. sostegno e beneficenza <strong>per</strong> quanti, accomunati da uno sfortunato destino, necessitano<br />

di aiuto.<br />

L'<strong>Associazione</strong> <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>, o<strong>per</strong>erà affinchè dal fango proditoriamente gettato<br />

su <strong>Denis</strong>, possano germogliare i fiori della <strong>Verità</strong> e Solidarietà.<br />

I componenti del direttivo dell'<strong>Associazione</strong> <strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong> sono:<br />

Consiglieri: Venturini Gilberto, Bolini Gabriella, Ghesini Fabrizia; Segretario:<br />

Deserti Luciano; Tesoriere: Alberighi Vanes; Vice Presidente: Simoni Luca; Presidente:<br />

Bergamini Donata.<br />

Per chi desidera associarsi:<br />

QUOTA DI ISCRIZIONE € 5,00 (è obbligatorio, dopo aver versato la quota di iscrizione, spedire in busta chiusa o consegnare<br />

direttamente la domanda di iscrizione, contenente: COGNOME-NOME-INDIRIZZO-N.TELEFONICO-E-MAIL specificando<br />

se si acconsente oppure no alla diffusione dei propri dati).<br />

Per effettuare una donazione:<br />

Le donazioni vanno effettuate attraverso un versamento con Bollettino Postale sul Conto Corrente n° 2349417, oppure,<br />

attraverso Bonifico Postale codice IBAN: IT45C0760113000000002349417, entrambi intestati a Donata Bergamini e Domizio<br />

Bergamini. (Delegati: Alberighi Vanes, tesoriere - Deserti Luciano, segretario )<br />

Nel ringraziare anticipatamente tutti quelli che vorranno aderire a questo invito, l'<strong>Associazione</strong> si impegna fino da ora ad<br />

utlizzare i fondi così raccolti <strong>per</strong> i propri scopi statutari.<br />

Contatti:<br />

<strong>Associazione</strong> "<strong>Verità</strong> <strong>per</strong> <strong>Denis</strong>" - Via Viazzola 4 - 44011 Boccaleone di Argenta<br />

(FE) - Cell. 331-1331692<br />

Email: giustiziaverita@libero.it<br />

Sito web: www. verita<strong>per</strong>denis.altervista.org<br />

Calabria:<br />

Cosenza Sport, Radio Libera Bisignano, Metrosat Tv, Comune di Aiello Calabro, Comune di Rossano Calabro,<br />

Palazzo Conforti, Neromacchiato Food & Drink, Arancia Rossa, Benessere Bambino, Circolo Re Alarico,<br />

Area 361 (Mi), Tutti i locali che hanno “ospitato” i salvadanai della raccolta fondi, Sacal Corigliano\Rende,<br />

Senatore vini, Ecoross, Ristorante Platanus, Centro Ottico Pugliese, Ciclope Multimedia, Studio<br />

Rinnovabile, Hotel Ristorante Oleandro, Fabbrica Liquirizia Amarelli, Fattorie Fonsi e Bio, Pasticceria<br />

Tagliaferri.<br />

Emilia Romagna:<br />

Il Resto del Carlino, La Nuova Ferrara, Salumificio Zironi e C., Migliarino (Fe), Coo<strong>per</strong>ativa Italiana Ristorazione<br />

CIR, sede di Argenta, Forno Fratelli Alberti di Argenta, Azienda Agricola Fabbri Giorgio di Argenta,<br />

Azienda Agricola Gandolfi, Dozza (Bo), Azienda Tenuta Garusola, Coop Bellini di Filo di Argenta,<br />

Cassa Di Risparmio di Ferrara, Tuttocoppe, BC.Travel, Edil Park, La Corte Del Re, Dolceria Mazzini, Tipografia<br />

Felloni, Nonno Socrate, Ottica Casoni, Soelia, Essere e Bellezza, Giemme, Conad, Infortunistica<br />

Taddia, Stonehenge, Acquarium, Artstudio, Amadei Giovanna, Il Fiore, Guerra Mario, Center Copy,<br />

Fashion Coiffeur.

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