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MAURICE HALBWACHS Les cadres sociaux de la mémoire Paris ...

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icordarci un viaggio che vi facemmo un tempo con nostro fratello. Pensiamo ad una<br />

professione? Ci ricorda un dato parente che <strong>la</strong> esercita. Pensiamo al<strong>la</strong> ricchezza? Ci<br />

raffigureremo questo o quel componente <strong>de</strong>l<strong>la</strong> famiglia, sforzandoci di vagliarne <strong>la</strong><br />

posizione. Non c’è dunque oggetto che si proponga al<strong>la</strong> nostra riflessione a partire dal<br />

quale, grazie ad una serie di associazioni di i<strong>de</strong>e, non sia possibile ritrovare un<br />

pensiero che ci rituffi nel passato remoto o recente, in mezzo ai nostri cari.<br />

Da ciò non <strong>de</strong>riva affatto che quello che abbiamo chiamato il quadro <strong>de</strong>l<strong>la</strong><br />

memoria familiare comprenda tutte quelle nozioni che corrispondono ad oggetti <strong>de</strong>l<br />

tutto diversi dal<strong>la</strong> famiglia stessa. Supponiamo che leggendo, per caso, mi cada Sotto<br />

gli occhi il nome di una città francese, Compiègne, e che, come ho <strong>de</strong>tto, mi ricordi in<br />

quest’occasione di un viaggio che vi feci in compagnia di mio fratello. Delle due cose<br />

l’una. O <strong>la</strong> mia attenzione non si concentra specificamente su mio fratello in quanto<br />

tale, ma sul<strong>la</strong> città che abbiamo visitato, sul<strong>la</strong> foresta nel<strong>la</strong> quale abbiamo<br />

passeggiato: ricordo allora le osservazioni che ci scambiavamo su tutto ciò che<br />

colpiva <strong>la</strong> vista o nel<strong>la</strong> casualità <strong>de</strong>l<strong>la</strong> conversazione e mi sembra di poter sostituire a<br />

mio fratello un amico che non ha con me alcun rapporto di parente<strong>la</strong>, senza che il mio<br />

ricordo ne venga seriamente alterato: mio fratello non è, in qualche modo, che un<br />

attore tra gli altri, in una scena il cui reale interesse non risie<strong>de</strong> nei rapporti di<br />

parente<strong>la</strong> che ci uniscono, sia che io pensi soprattutto al<strong>la</strong> città e cerchi di ricostruirne<br />

meglio l’aspetto, sia che ricordi una data i<strong>de</strong>a <strong>de</strong>l<strong>la</strong> quale discutemmo nel corso <strong>de</strong>l<strong>la</strong><br />

passeggiata: allora pur pensando a mio fratello, non ho tuttavia <strong>la</strong> sensazione di<br />

ricordare un evento <strong>de</strong>l<strong>la</strong> mia vita familiare. Oppure con questo ricordo, è proprio su<br />

mio fratello in quanto tale che si dirige il mio interesse. Ma allora, se lo osservo con<br />

maggiore attenzione, mi accorgo che l’immagine che ho in mente non si riferisce a<br />

quel periodo più che ad un altro. Lo vedo piuttosto tale qual era pochi giorni fa, se<br />

voglio rievocarne i tratti. Ma ben più che sui suoi tratti, <strong>la</strong> mia attenzione si concentra<br />

sui rapporti che ci sono stati e che ci sono ancora tra lui, me ed i diversi componenti<br />

<strong>de</strong>l<strong>la</strong> mia famiglia. Quanto ai <strong>de</strong>ttagli <strong>de</strong>l<strong>la</strong> nostra gita, essi passano a poco a poco<br />

sullo sfondo, o <strong>de</strong>stano <strong>la</strong> mia attenzione solo nel<strong>la</strong> misura in cui sono stati per noi<br />

l’occasione di pren<strong>de</strong>r coscienza <strong>de</strong>i legami che esistevano tra noi e con tutti i nostri.<br />

In altri termini, quel ricordo qualunque divenuto un ricordo di famiglia solo a partire<br />

dal momento in cui, al<strong>la</strong> nozione che l’aveva fatto riapparire nel<strong>la</strong> mia memoria,<br />

nozione di una i città <strong>de</strong>l<strong>la</strong>. Francia che è essa stessa parte <strong>de</strong>l<strong>la</strong> nozione che io ho<br />

<strong>de</strong>l<strong>la</strong> Francia, si è sostituita, per inquadrare quest’immagine ed anche per modificar<strong>la</strong><br />

e rifon<strong>de</strong>r<strong>la</strong>, un’altra nozione, al tempo stesso generale e partico<strong>la</strong>re, quel<strong>la</strong> <strong>de</strong>l<strong>la</strong> mia<br />

famiglia. Sarebbe dunque inesatto dire che l’i<strong>de</strong>a di un luogo evoca un ricordo di<br />

famiglia: è solo a condizione di scartare quest’i<strong>de</strong>a e di illuminare l’immagine<br />

evocata grazie ad un’altra i<strong>de</strong>a, non più di un luogo, ma di un gruppo di parenti, che<br />

possiamo ricollegar<strong>la</strong> a questo gruppo e che essa pren<strong>de</strong> allora <strong>la</strong> forma di un ricordo<br />

di famiglia.<br />

È tanto più importante distinguere da tutte le altre queste nozioni puramente e<br />

specificamente familiari, che formano il quadro <strong>de</strong>l<strong>la</strong> memoria domestica, perché in<br />

molte società <strong>la</strong> famiglia non è solo un gruppo di parenti, ma può venir <strong>de</strong>finita, a<br />

quel che sembra, sul<strong>la</strong> base <strong>de</strong>llo spazio che occupa, <strong>de</strong>l<strong>la</strong> professione esercitata dai<br />

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