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MAURICE HALBWACHS Les cadres sociaux de la mémoire Paris ...

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Indubbiamente si può essere impegnati nel pubblico solo a metà, o solo in apparenza.<br />

Ma si gioca allora un doppio ruolo e nel<strong>la</strong> misura in cui si è parte <strong>de</strong>l<strong>la</strong> società si<br />

accetta di ricordare come lei. Questa è indubbiamente l’evoluzione <strong>de</strong>l<strong>la</strong> maggior<br />

parte <strong>de</strong>gli uomini che si mesco<strong>la</strong>no e si confondono con il gruppo sociale all’interno<br />

<strong>de</strong>l quale svolgono <strong>la</strong> loro attività solo nel periodo corto ed occupato nel quale <strong>la</strong> loro<br />

vita professionale e mondana è al culmine. Allora, a differenza <strong>de</strong>l bambino, che non<br />

ha ancora dove per<strong>de</strong>rsi e <strong>de</strong>ll’anziano, che ha ripreso possesso di sé, essi non si<br />

appartengono più. Scorrete le memorie nelle quali un amministratore, un uomo di<br />

affari o di stato che svolse coscienziosamente <strong>la</strong> sua funzione, racconta i fatti che<br />

resero faticosi ed agitati i suoi anni: più che <strong>la</strong> sua storia è <strong>la</strong> storia di un gruppo<br />

sociale, professionale o pubblico. Non è tanto il contenuto quanto il tono e qualche<br />

osservazione (nelle quali d’altra parte ritroviamo spesso le reazioni di una cerchia di<br />

persone e l’animo di una cricca) e forse <strong>la</strong> scelta <strong>de</strong>gli avvenimenti che distinguono<br />

questo racconto individuale o quest’autobiografia da un <strong>la</strong>voro storico che ha per<br />

oggetto il racconto <strong>de</strong>i fatti così come sono stati visti da un gruppo di uomini e col<br />

significato che essi ebbero per loro. Quando si dice di uno scrittore che <strong>la</strong> sua storia si<br />

confon<strong>de</strong> con quel<strong>la</strong> <strong>de</strong>lle sue opere, ciò significa che egli non esce affatto dal mondo<br />

interiore che si è creato: ma quando si dice di un guerriero o di un medico o di un<br />

prete che <strong>la</strong> sua storia si confon<strong>de</strong> con quel<strong>la</strong> <strong>de</strong>lle sue imprese, <strong>de</strong>lle sue guarigioni,<br />

<strong>de</strong>lle sue conversioni, si <strong>la</strong>scia inten<strong>de</strong>re, al contrario, che egli non ebbe il tempo di<br />

rientrare in se stesso e che le preoccupazioni comuni alle quali egli fu più<br />

specificamente preposto o esposto per <strong>la</strong> sua funzione, furono sufficienti a riempirne<br />

l’animo.<br />

In molte circostanze in cui uomini e famiglie diverse partecipano in comune alle<br />

stesse distrazioni, agli stessi <strong>la</strong>vori, alle stesse cerimonie, l’evento li colpisce meno<br />

per quel che di esso resta nel<strong>la</strong> vita <strong>de</strong>l<strong>la</strong> famiglia che per quello che ne resta esterno;<br />

essi lo ricordano come un fatto impersonale. Ma lo stesso acca<strong>de</strong> quando in un<br />

gruppo di famiglie vicine si moltiplicano le re<strong>la</strong>zioni, sia, che, come nei vil<strong>la</strong>ggi<br />

contadini, esse siano riunite dal luogo in cui abitano, sia che, come nelle c<strong>la</strong>ssi alte,<br />

esse si fondino sul<strong>la</strong> stima <strong>de</strong>lle altre ed abbiano bisogno di mantenere e rinnovare<br />

attraverso il contatto con queste ultime, il senso <strong>de</strong>l<strong>la</strong> loro superiorità. Allora i<br />

membri di ogni famiglia introducono incessantemente nel pensiero <strong>de</strong>l proprio<br />

gruppo re<strong>la</strong>zioni, interpretazioni e giudizi presi a prestito dalle famiglie vicine. Cosa<br />

diviene <strong>la</strong> memoria <strong>de</strong>l<strong>la</strong> famiglia? Essa <strong>de</strong>ve compren<strong>de</strong>re al suo interno non uno ma<br />

più gruppi <strong>la</strong> cui importanza, e anche l’aspetto e le re<strong>la</strong>zioni reciproche, cambiano ad<br />

ogni istante. Dal momento che essa consi<strong>de</strong>ra gli eventi abbastanza notevoli da venir<br />

conservati e raccontati spesso dal punto di vista <strong>de</strong>gli altri, oltre che dal suo, essa li<br />

traduce in termini generali. Il quadrò di eventi che le permette di ritrovare i ricordi<br />

specifici <strong>de</strong>l<strong>la</strong> famiglia <strong>de</strong>l<strong>la</strong> quale è <strong>la</strong> memoria potrebbe forse distinguersi<br />

facilmente dai quadri specifici <strong>de</strong>lle altre famiglie, se ci si limitasse alle figure, alle<br />

immagini: si potrebbe così <strong>de</strong>limitare nello spazio il campo di ognuna e le si<br />

potrebbero assegnare solo quei corsi di eventi che vi si sono verificati, come in tante<br />

caselle distinte. Ma, lo abbiamo già <strong>de</strong>tto, il quadro <strong>de</strong>l<strong>la</strong> memoria familiare è fatto,<br />

più che di figure o d’immagini, di nozioni, nozioni di persone o nozioni di fatti,<br />

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