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MAURICE HALBWACHS Les cadres sociaux de la mémoire Paris ...

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sia anche preminente nel<strong>la</strong> coscienza di ogni famiglia e che <strong>la</strong> vicinanza <strong>de</strong>i suoi<br />

membri nello spazio si confonda per essa con <strong>la</strong> coesione che li mantiene uniti.<br />

Prendiamo un caso nel quale questi due tipi di rapporti sembrano coinci<strong>de</strong>re più<br />

strettamente. Durkheim studiando <strong>la</strong> famiglia agnatizia, (quel<strong>la</strong> cioè che compren<strong>de</strong> i<br />

discen<strong>de</strong>nti maschili di un maschio) quale esiste ancora tra gli S<strong>la</strong>vi meridionali,<br />

quale è esistita in Grecia, osserva che essa si fonda sul principio che il patrimonio<br />

non può uscire dal<strong>la</strong> famiglia: si preferisce separarsi dagli individui (dalle figlie<br />

sposate, ad esempio) che dal<strong>la</strong> terra. “I legami che vinco<strong>la</strong>no le cose al<strong>la</strong> società<br />

domestica sono più forti di quelli che vinco<strong>la</strong>no ad essa l’individuo... Le cose sono<br />

l’anima <strong>de</strong>l<strong>la</strong> famiglia: essa non può disfarsene senza distruggere se stessa” 9 . Ne<br />

<strong>de</strong>riva forse, anche in questo regime, l’unità <strong>de</strong>l<strong>la</strong> famiglia si riconnette all’unità <strong>de</strong>i<br />

beni, e cioè che i membri di quest’ultima consi<strong>de</strong>rano che i loro legami di parente<strong>la</strong> e<br />

quelli che risultano dal possesso e dal<strong>la</strong> coltivazione in comune di una stessa terra,<br />

coincidono? Per nul<strong>la</strong>. Anche qui non bisogna confon<strong>de</strong>re, col pretesto che i<br />

componenti di una stessa stirpe vivono così raccolti e <strong>la</strong>vorano concordi sullo stesso<br />

suolo, due direzioni <strong>de</strong>l pensiero contadino, una che l’orienta verso i <strong>la</strong>vori agricoli e<br />

<strong>la</strong> loro base materiale, <strong>la</strong> terra, un’altra che, lo riconduce all’interno <strong>de</strong>l<strong>la</strong> casa e <strong>de</strong>l<br />

gruppo familiare. Indubbiamente il <strong>la</strong>voro <strong>de</strong>l<strong>la</strong> terra si distingue da molti tipi di<br />

<strong>la</strong>voro industriale, perché riunisce per gli stessi compiti svolti negli stessi luoghi,<br />

invece di disper<strong>de</strong>rli, i componenti di una stessa famiglia o di famiglie vicine. Il<br />

contadino che mentre <strong>la</strong>vora con fatica, ve<strong>de</strong> i suoi, <strong>la</strong> sua casa e può dirsi: “questo<br />

campo è mio, queste bestie ci appartengono”, sembra mesco<strong>la</strong>re i<strong>de</strong>e agricole e<br />

familiari e si potrebbe cre<strong>de</strong>re in effetti, che dal momento che il suo <strong>la</strong>voro si compie<br />

nel quadro <strong>de</strong>l<strong>la</strong> vita domestica, l’una e l’altra non si separino affatto nel suo<br />

pensiero. Ma non è così. Che egli spinga da solo l’aratro, che falci con i suoi parenti,<br />

che batta il grano con loro, che <strong>la</strong>vori nel pol<strong>la</strong>io, egli si ricollega, in realtà, e non può<br />

non ricollegarsi con il pensiero al<strong>la</strong> collettività contadina <strong>de</strong>l vil<strong>la</strong>ggio e <strong>de</strong>l<strong>la</strong> regione<br />

nel suo complesso, che compie i suoi stessi gesti e si <strong>de</strong>dica alle sue stesse<br />

operazioni, i cui membri, pur non essendo suoi parenti, potrebbero aiutarlo e<br />

sostituirlo. Poco importa, per il risultato <strong>de</strong>l <strong>la</strong>voro, che esso sia compiuto da parenti<br />

associati o da un gruppo di contadini senza legami di parente<strong>la</strong>. Il <strong>la</strong>voro, in realtà, ed<br />

anche il suolo, non portano il segno di una data famiglia, ma <strong>de</strong>ll’attività contadina in<br />

generale. Le ragioni che riuniscono i parenti nel <strong>la</strong>voro sono ben diverse da quelle<br />

che li riuniscono nel foco<strong>la</strong>re: sono i rapporti di forza fisici e non i rapporti di<br />

parente<strong>la</strong> che spiegano il fatto che cugini anche lontani <strong>la</strong>vorano insieme, mentre i<br />

nonni troppo avanti con gli anni o i bambini troppo piccoli restano a casa. Quando, in<br />

campi vicini, famiglie diverse approfittano di una bel<strong>la</strong> giornata per seminare o<br />

raccogliere, quando scrutano il cielo, quando si domandano se <strong>la</strong> siccità si protrarrà,<br />

se <strong>la</strong> grandine distruggerà le gemme, una vita comune si <strong>de</strong>sta e preoccupazioni<br />

analoghe riecheggiano. Sono il pensiero e <strong>la</strong> memoria contadina o <strong>de</strong>l vil<strong>la</strong>ggio che<br />

entrano allora in gioco, che aprono loro il tesoro <strong>de</strong>lle proprie tradizioni, <strong>de</strong>lle proprie<br />

leggen<strong>de</strong>, <strong>de</strong>i propri proverbi, che li obbligano a rego<strong>la</strong>rsi sulle divisioni tradizionali<br />

<strong>de</strong>l tempo, sul calendario e sulle feste, che fissano le forme <strong>de</strong>lle loro feste periodiche<br />

ed insegnano loro <strong>la</strong> rassegnazione, ricordando le sventure passate. Indubbiamente <strong>la</strong><br />

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