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Notiziario del Centro Studi per la Val di Sole - Centro Studi Val di Sole

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dati pure provenienti dal<strong>la</strong> battaglia <strong>del</strong> Po e altri (…)<br />

Era un reparto già comandato da “Schweitzer” 4 caduto<br />

sul campo, che si trovavano qui come da accordo<br />

fatto fra loro. Noi ebbimo ospiti un me<strong>di</strong>co Dr. Müller<br />

già assistente all’Università <strong>di</strong> Jena e due ufficiali (uno<br />

<strong>di</strong> Colonia).”<br />

Il mese <strong>di</strong> maggio, l’ultimo <strong>di</strong> guerra, portò spasmi <strong>di</strong><br />

cruda violenza <strong>per</strong> poi <strong>la</strong>sciare il campo al<strong>la</strong> tanto sospirata<br />

pace; non mancarono gli episo<strong>di</strong> controversi<br />

e i morti ammazzati; un capitolo <strong>di</strong> storia so<strong>la</strong>ndra<br />

ancora pieno <strong>di</strong> ombre e <strong>di</strong> vicende pressoché sconosciute<br />

5 .<br />

15<br />

stu<strong>di</strong> sul<strong>la</strong> <strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Sole</strong><br />

Un manifesto dal CLN trentino.<br />

NOTE<br />

1 Ovvero nei pressi <strong>del</strong><strong>la</strong> cappel<strong>la</strong> <strong>di</strong> S.Apollonia, detta anche cappel<strong>la</strong> <strong>del</strong> Crocifisso. Qualche mese prima, il 13 maggio 1944, un uomo <strong>di</strong> Caldes, Luigi Penasa nato nel<br />

1887 da Adamo e Domenica Baggia e sposato con Pierina Pedergnana, era stato “trovato morto a Trento in seguito ad incursione aerea anglo-americana” e sepolto il<br />

17 maggio nel cimitero <strong>di</strong> Caldes. Cfr. Archivio Parrocchiale <strong>di</strong> Caldes, Libro dei Morti 1866-1948. Ringrazio il parroco don Renato Pellegrini.<br />

2 Si trattava <strong>di</strong> Mario Mochen, <strong>di</strong> Dimaro, figlio <strong>di</strong> Giuliano e <strong>di</strong> Pao<strong>la</strong> Albasini, sposato con Ester Tell <strong>di</strong> Romeno, nato il 23 febbraio 1907. Una precisa nota <strong>del</strong> tragico<br />

avvenimento che si trova nei registri parrocchiali <strong>di</strong> Dimaro riferisce che il fatto avvenne alle 15.30 e che il povero Mochen ricevette in punto <strong>di</strong> morte (o probabilmente<br />

già morto) l’estrema unzione dal parroco <strong>di</strong> Caldes don Antonio Zanotelli. Si legge inoltre che Mochen “morì a Caldes causa un bombardamento aereo e fu sepolto<br />

a Dimaro il 24 marzo 1945 alle ore 8.30”. Un’ultima nota precisa <strong>la</strong> causa <strong>del</strong><strong>la</strong> morte in una “ferita <strong>per</strong> arma da fuoco al torace (mitragliamento aereo)”. Ringrazio<br />

il parroco <strong>di</strong> Dimaro, don Matteo Eccher, <strong>per</strong> avermi fornito notizia <strong>di</strong> quanto scritto nei registri parrocchiali. Sul luogo <strong>del</strong> fatto fino a pochi anni fa era visibile una<br />

picco<strong>la</strong> <strong>la</strong>pide commemorativa, posizionata nei pressi <strong>del</strong>l’attuale magazzino frutticolo; rimossa a seguito <strong>di</strong> recenti <strong>la</strong>vori stradali, non posso <strong>di</strong>re ora quale sia stato il<br />

suo destino. Del<strong>la</strong> vicenda <strong>di</strong> Mario Mochen tratta anche U.FANTELLI, Ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong> Sasso rosso, Malé 2002, p.266.<br />

3 Carri armati.<br />

4 Non so <strong>di</strong>re chi sia questo “Schweitzer”.<br />

5 Alcuni episo<strong>di</strong> re<strong>la</strong>tivi ad vera o presunta attività <strong>di</strong> Resistenza ricorrono nel<strong>la</strong> memoria popo<strong>la</strong>re <strong>del</strong><strong>la</strong> comunità: come a Terzo<strong>la</strong>s, con <strong>la</strong> storia <strong>di</strong> un forestiero che arriva<br />

in paese e promette pubblicamente <strong>di</strong> preparare un attentato ai tedeschi e che scompare rapidamente dal<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>zione, si <strong>di</strong>ce <strong>per</strong> una soffiata fatta dalle autorità<br />

<strong>del</strong> paese al comando germanico <strong>per</strong> evitare <strong>per</strong>icoli <strong>di</strong> rappresaglia (ringrazio <strong>per</strong> avermi reso noto questo episo<strong>di</strong>o Tito Tenni); o come a Dimaro, dove <strong>la</strong> memoria<br />

popo<strong>la</strong>re ricorda un gruppo <strong>di</strong> giovani tra i quali Luigi “Gigione” Marcol<strong>la</strong>, che intrapresero <strong>la</strong> via dei monti sopra Dimaro, ma dopo qualche azione vennero obbligati a<br />

forza a tornare a casa da una <strong>del</strong>egazione <strong>del</strong> paese guidata armi in pugno dal commissario prefettizio Giusto Fantelli e dal me<strong>di</strong>co condotto Bruno Barbacovi, anche<br />

qui <strong>per</strong> evitare che il ripetersi <strong>di</strong> atti ostili portasse a rappresaglie contro <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione <strong>del</strong> paese. Anche qui si veda U.FANTELLI, Ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong> Sasso Rosso, pp.263-265.<br />

Altri episo<strong>di</strong> sono ricordati in F.TURRINI, Storia e storie nelle valli <strong>del</strong> Noce, Ossana 2001, pp.262-264. Lo stu<strong>di</strong>oso riferisce negli anni <strong>di</strong> guerra <strong>di</strong> un continuo passaggio<br />

attraverso le valli <strong>di</strong> Peio e Rabbi <strong>di</strong> piloti abbattuti e prigionieri alleati evasi in fuga verso <strong>la</strong> Svizzera, aiutati da gruppi locali; inoltre, a partire dal marzo 1945, <strong>del</strong>l’attività<br />

<strong>di</strong> fortificazione <strong>del</strong> Tonale da parte dei militari germanici. Ancora, nell’aprile 1945 riferisce che “morti e feriti si ebbero a Terzo<strong>la</strong>s e incursioni presso Dimaro” e nello<br />

stesso <strong>per</strong>iodo “a Caldes <strong>per</strong> uno stupido furto ai danni dei tedeschi furono uccisi a fuci<strong>la</strong>te un paio <strong>di</strong> uomini presso l’albergo locale”. Forse è a quest’ultimo episo<strong>di</strong>o<br />

che fa riferimento Antonio Manfroni nell’ultima parte <strong>del</strong>le sue memorie. È da ricordare infine <strong>la</strong> figura <strong>di</strong> Severino Costanzi <strong>di</strong> Malé, protagonista <strong>di</strong> un movimento<br />

politico trentino in<strong>di</strong>pendentista. Cfr. A.MOSCA, A Dachau e ritorno, <strong>la</strong> guerra <strong>di</strong> Severino Costanzi, in NOS Magazine, a.2001, n.10, pp.15-16. Rimane tuttavia intatta <strong>la</strong><br />

necessità <strong>di</strong> analizzare con completezza i fatti accaduti in <strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Sole</strong> nel <strong>per</strong>iodo che va dall’armistizio <strong>del</strong>l’8 settembre 1943 al<strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> guerra.<br />

6 La zona è quel<strong>la</strong> dei campi coltivati nei pressi <strong>del</strong> ponte sul Noce sul<strong>la</strong> strada che unisce Cavizzana a Caldes.<br />

7 Un’eventualità che pareva essere assai concreta e che si pensa possa essere stata scongiurata dall’intervento <strong>del</strong>lo stesso parroco don Antonio Zanotelli e <strong>del</strong> commissario<br />

prefettizio Emilio Manfroni.<br />

8 Emilio Manfroni (1902–1988), commissario prefettizio, era figlio <strong>del</strong>l’Antonio autore <strong>di</strong> queste memorie.<br />

9 Severino Zanel<strong>la</strong> fu storico <strong>di</strong>rettore <strong>del</strong><strong>la</strong> Famiglia coo<strong>per</strong>ativa <strong>di</strong> Caldes e vicesindaco negli anni ’70. Ringrazio Lauretta Zanel<strong>la</strong> e Salvatore Ferrari <strong>per</strong> alcune in<strong>di</strong>cazioni<br />

fornitemi.

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