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Notiziario del Centro Studi per la Val di Sole - Centro Studi Val di Sole

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stu<strong>di</strong> sul<strong>la</strong> <strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Sole</strong><br />

MEMORIE DALLE DUE GUERRE A CALDES<br />

Negli scritti <strong>di</strong> Antonio Manfroni<br />

Un or<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> giorno storico,<br />

firmato dal gen. Vietinghoff, che<br />

annuncia <strong>la</strong> capito<strong>la</strong>zione.<br />

Dopo aver pubblicato nello scorso numero de “La <strong>Val</strong>” il<br />

<strong>di</strong>ario familiare che Antonio Manfroni (1869-1951) nei giorni<br />

<strong>del</strong> “Rebaltòn” dopo <strong>la</strong> fine <strong>del</strong><strong>la</strong> Prima guerra mon<strong>di</strong>ale,<br />

an<strong>di</strong>amo a presentare quanto si legge nel<strong>la</strong> parte <strong>di</strong> quaderno<br />

che reca il titolo “Guerra mon<strong>di</strong>ale 1939-1945”. Sono<br />

ancora fatti tragici a riempire pagine e pagine, riportando<br />

<strong>di</strong> Alberto Mosca<br />

14<br />

(seconda parte)<br />

circostanze anche ine<strong>di</strong>te o comunque poco conosciute.<br />

Il racconto prende le mosse dal momento in cui, dopo <strong>la</strong><br />

caduta <strong>del</strong> fascismo il 25 luglio 1943 e l’armistizio <strong>del</strong>l’8<br />

settembre si prefigura un’avanzata alleata in Italia. Le nostre<br />

memorie ci portano così all’inizio <strong>del</strong> 1945…<br />

“Negli ultimi mesi si temeva sempre più che il nostro paese<br />

Trentino <strong>di</strong>venisse teatro <strong>di</strong> ostilità se i tedeschi si ritirassero<br />

(sic) lentamente dagli Appennini al Po e oltre. Quasi tutti<br />

già pensarono a nascondere le cose migliori e facilmente<br />

nascon<strong>di</strong>bili così anche noi. Ci servimmo <strong>del</strong> nascon<strong>di</strong>glio<br />

già usato da don Felice Manfroni. Bombardamenti <strong>di</strong> velivoli<br />

erano frequenti e bombe e oggetti caddero anche nelle<br />

vicinanze come a Cavizzana, alle Cappelle e altrove. Per fortuna<br />

senza conseguenze, <strong>per</strong>ò non era certamente piacevole<br />

negli ultimi mesi il vedere ogni giorno e quasi sempre<br />

a mezzogiorno il passaggio <strong>di</strong> bombar<strong>di</strong>eri in formazione<br />

e in numero <strong>di</strong> 50 a cento che vo<strong>la</strong>vano rombanti proprio<br />

sopra il paese sia in <strong>di</strong>rezione da sud o nord (…) aerop<strong>la</strong>ni<br />

caccia poi bersagliavano carri sullo stradone e il giorno 22<br />

marzo verso le ore 14 un caccia proprio sopra <strong>la</strong> chiesa e<br />

<strong>la</strong> piazza cominciò a mitragliare un camion <strong>del</strong>lo dott. Borga<br />

che passava “al Crist” 1 uccidendo un uomo 2 e ferendone<br />

altri. Poi altri mitragliamenti seguirono cosi chè gli stradoni<br />

erano luoghi <strong>per</strong>icolosi <strong>per</strong> i pedoni (…) i passanti.”<br />

Con l’avvicinarsi degli ultimi giorni <strong>di</strong> guerra, il viavai <strong>di</strong> truppe<br />

tedesche in ritirata <strong>di</strong>viene sempre più intenso: sono<br />

giorni <strong>di</strong>fficili, segnati dal<strong>la</strong> paura e dal<strong>la</strong> forzata ospitalità<br />

data ad alcuni ufficiali e soldati <strong>del</strong> Reich prossimo al<strong>la</strong> fine.<br />

“Qui non c’era truppa. Si fu soltanto col giorno 26 aprile<br />

che il passaggio <strong>di</strong> veicoli militari fu (…) durante le notti.<br />

Non si fermarono fi<strong>la</strong>vano <strong>per</strong> <strong>la</strong> Mendo<strong>la</strong> era <strong>la</strong> ritirata<br />

dopo <strong>la</strong> battaglia <strong>del</strong> Po. Il 30 aprile arriva alle 3 ½ <strong>di</strong> notte<br />

un riparto <strong>di</strong> tangs 3 con un camion. Vogliono alloggio. Noi<br />

abbiamo due ufficiali prussiani e un soldato che riposavano<br />

sino alle 12. In<strong>di</strong> verso le 17 ripartirono <strong>per</strong> <strong>la</strong> Mendo<strong>la</strong>.<br />

Non fecero prepotenze anzi furono gentili con noi. Ancor<br />

<strong>la</strong> sera <strong>di</strong> quel giorno arrivano pure altri camions con sol-

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