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Notiziario del Centro Studi per la Val di Sole - Centro Studi Val di Sole

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stu<strong>di</strong> sul<strong>la</strong> <strong>Val</strong> <strong>di</strong> <strong>Sole</strong><br />

ta in un arco temporale che va dal<strong>la</strong> fine <strong>del</strong> 1300 al 1967.<br />

Riprendendo gli stu<strong>di</strong> condotti da Romano Sonna – presente<br />

tra il pubblico – e dal padre Remo su Comasine, è<br />

stato così possibile <strong>per</strong> <strong>la</strong> stu<strong>di</strong>osa tracciare una mappa dei<br />

luoghi interessati dall’attività mineraria, riscoprendo <strong>per</strong>corsi<br />

ormai abbandonati.<br />

L’importanza <strong>del</strong> territorio <strong>di</strong> Ossana, costituito da e<strong>di</strong>fici<br />

<strong>di</strong> pregio e dall’unicità <strong>del</strong> suo ambiente è stata più volte<br />

riba<strong>di</strong>ta nel corso <strong>del</strong><strong>la</strong> serata, così come si è sottolineato<br />

che lo scambio reciproco <strong>di</strong> informazioni tra enti pubblici e<br />

unità <strong>di</strong> libera ricerca è foriero <strong>di</strong> nuove conoscenze, sa<strong>per</strong>i<br />

da mettere a <strong>di</strong>sposizione non solo degli “addetti ai <strong>la</strong>vori”<br />

ma <strong>del</strong>l’intera comunità, sensibile agli esiti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerche<br />

ma soprattutto consapevole <strong>del</strong><strong>la</strong> ricchezza culturale<br />

<strong>del</strong> proprio territorio.<br />

AVVISO IMPORTANTE<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che, ai sensi <strong>del</strong>lo Statuto sociale,<br />

il versamento <strong>del</strong><strong>la</strong> quota annuale deve avvenire entro il 30 aprile<br />

e che <strong>la</strong> morosità <strong>di</strong> oltre sei mesi, ovvero oltre il 30 ottobre,<br />

comporta <strong>la</strong> <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità <strong>di</strong> socio.<br />

Ne consegue che il socio che non abbia versato <strong>la</strong> quota entro tale data<br />

<strong>per</strong>derà il <strong>di</strong>ritto a ricevere i numeri successivi <strong>del</strong> notiziario <strong>la</strong> <strong>Val</strong>,<br />

nonchè le pubblicazioni <strong>del</strong>l’anno.<br />

12<br />

Le virtù nel<strong>la</strong> Casa degli affreschi.<br />

NOTE<br />

1 La Santa, patrona dei minatori, che nell’affresco appare in posizione privilegiata accanto al Bambino al<strong>la</strong> sinistra <strong>del</strong><strong>la</strong> Vergine, mostra all’osservatore una miniatura <strong>di</strong> una<br />

torre, forse proprio quel<strong>la</strong> <strong>del</strong> castello <strong>di</strong> San Michele <strong>di</strong> Ossana.<br />

2 Si tratta <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> durata triennale, finanziato dal<strong>la</strong> Provincia autonoma <strong>di</strong> Trento (Gran<strong>di</strong> progetti 2006; Delibera G.P. 2790/2006) che vede coinvolti nel<strong>la</strong> ricerca<br />

istituti universitari (Trento, Padova, Venezia), musei (Castello <strong>del</strong> Buonconsiglio e Museo degli Usi e Costumi <strong>del</strong><strong>la</strong> Gente Trentina <strong>di</strong> S. Michele all’A<strong>di</strong>ge) e <strong>la</strong> Fondazione<br />

Bruno Kessler <strong>di</strong> Trento. La ricerca si concentra sui siti <strong>di</strong> altura come elemento caratterizzante <strong>del</strong> territorio trentino ed è attuata con una metodologia a “fonti<br />

integrate”, in quanto vede il coinvolgimento <strong>di</strong> specialisti <strong>di</strong> ambiti <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong>versi. Obiettivo è una conoscenza <strong>del</strong>l’ambiente, dei paesaggi trentini il più esaustiva<br />

possibile, finalizzata al<strong>la</strong> conservazione ed al<strong>la</strong> valorizzazione <strong>del</strong>le specificità <strong>del</strong> territorio.<br />

3 Il termine stesso comprende gli aspetti connessi al<strong>la</strong> conoscenza ed al<strong>la</strong> conservazione, secondo il co<strong>di</strong>ce dei Beni Culturali.<br />

4 Disciplina nata negli anni 70 <strong>del</strong> ‘900, si concentra sullo stu<strong>di</strong>o <strong>del</strong>le tecniche impiegate, dei materiali utilizzati, e sulle varie fasi costruttive <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio. Secondo questa<br />

metodologia ogni manufatto può essere “smontato” in piccole parti da analizzare singo<strong>la</strong>rmente in modo da evidenziarne le caratteristiche specifiche e capirne allo<br />

stesso tempo le re<strong>la</strong>zioni con l’insieme. È possibile in sostanza capire se parti <strong>del</strong>lo stesso e<strong>di</strong>ficio sono state erette contemporaneamente, o costruite secondo mo<strong>di</strong><br />

e tempi <strong>di</strong>versi; ancora è possibile conoscere se elementi architettonici come porte, finestre, scale o puramente elementi decorativi facessero parte <strong>del</strong> progetto<br />

originario <strong>del</strong><strong>la</strong> costruzione o fossero stati inseriti a posteriori. I singoli elementi - siano essi un paramento murario, le pietre o i mattoni che lo compongono, o ancora<br />

elementi architettonici o decorativi - sono definiti unità stratigrafiche murarie (u.s.m.) e <strong>per</strong>mettono <strong>di</strong> capire le possibili re<strong>la</strong>zioni (anteriorità, contemporaneità, posteriorità)<br />

che intercorrono tra le varie parti <strong>di</strong> cui un e<strong>di</strong>ficio è composto.<br />

5 La metodologia LIDAR (Light Detection and Ranging) si basa sul<strong>la</strong> combinazione <strong>di</strong> tre <strong>di</strong>fferenti sistemi <strong>di</strong> raccolta dati: un <strong>la</strong>ser scan, uno o più GPS e un Sistema <strong>di</strong><br />

Navigazione Inerziale (INS). Le immagini acquisite attraverso il Lidar, opportunamente rie<strong>la</strong>borate con mezzi informatici, <strong>per</strong>mettono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le anomalie presenti<br />

sul territorio riconducibili molto spesso all’azione <strong>del</strong>l’uomo. È possibile così rintracciare strutture sepolte dal<strong>la</strong> vegetazione e quin<strong>di</strong> non più visibili, o come nel caso<br />

<strong>del</strong>le miniere in<strong>di</strong>viduarne gli accessi ormai interrati. Per quanto concerne il territorio trentino, il mo<strong>del</strong>lo <strong>di</strong>gitale <strong>del</strong>le su<strong>per</strong>fici e <strong>del</strong> terreno è stato acquisito con un<br />

serie <strong>di</strong> passaggi aerei nel <strong>per</strong>iodo ottobre 2006 – febbraio 2008. La banca dati <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong><strong>la</strong> Provincia autonoma <strong>di</strong> Trento è consultabile sul portale geocartografico<br />

trentino, al<strong>la</strong> voce S.I.A.T. – Lidar.<br />

6 Si veda: Remo Sonna, Comasine in <strong>Val</strong> <strong>di</strong> Peio: ricor<strong>di</strong>, annotazioni e riflessioni sui principali eventi <strong>di</strong> Comàsine dal 1853 al 1981, a cura <strong>di</strong> Romano Sonna.

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