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SCOUT Proposta educativa - Anno XXXVII - n. 01 - 10 ... - Agesci

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18<br />

D’alto canto il singolo pensa che non<br />

è sua la colpa di tutto questo…<br />

E sono assolutamente convinto<br />

che non è colpa sua come individuo!<br />

Continuo a pensare che sia più efficace<br />

diffondere idee che non dare<br />

acqua attraverso la costruzione di un<br />

pozzo. Il pozzo risolve il problema di<br />

Giobbe Covatta e AMREF<br />

un gruppo di persone ma non il problema<br />

dell’acqua in Africa.<br />

Cerco di contribuire a creare una<br />

coscienza collettiva e sono convinto<br />

che se qualcosa cambierà sarà fra quattro<br />

generazioni. Così il singolo che<br />

dice : “ma io che ci posso fare” ha<br />

ragione: non ci può fare quasi nulla.<br />

Giobbe Covatta, nome d’arte di Gianmaria Covatta, è conosciuto dal pubblico<br />

soprattutto come comico. La sua gavetta ha inizio nel 1987 sul canale Odeon<br />

Tv con il programma "Una notte all'Odeon" e nel 1988 debutta in Rai su Rai 2<br />

con il programma "Tiramisù. Nel 1994, con la collaborazione di Greenpeace,<br />

realizza uno spettacolo che tratta la salvaguardia delle balene con il titolo "Aria<br />

Condizionata" dall'irriverente sottotitolo (e le balene mò stanno incazzate.....).<br />

Nel 1993 ha anche esordito sul grande schermo con Pacco, doppio pacco e<br />

contropaccotto. Nel 1999 è protagonista in Muzungu - Uomo bianco. La passione<br />

per la vela lo conduce a essere ospite in Velisti per caso e a diventare<br />

un simpatico maestro di navigazione in Vela spiego io in onda sul Sailing<br />

Channel per l'emittente Sky.<br />

Molta fortuna ha avuto anche nell'editoria. Già con il primo libro Parola di<br />

Giobbe, rivisitazione della Bibbia pubblicata nel 1991, sbanca le classifiche con<br />

un milione di copie vendute. A gennaio 2<strong>01</strong>0 ha debuttato in teatro con Trenta,<br />

spettacolo dedicato ai 30 articoli della Dichiarazione universale dei diritti umani.<br />

Risale al 1994 il suo impegno a favore di AMREF. Nel 2002 scrive il libro<br />

“L’incontinente bianco” il cui ricavato delle vendite viene devoluto alla stessa<br />

ONG.<br />

Alle elezioni comunali di Roma del 27 e 29 maggio 2006 Giobbe Covatta si<br />

candida come consigliere comunale tra le file dei Verdi e viene eletto grazie alle<br />

sue 3.586 preferenze personali, ricoprendo in giunta il ruolo di assessore alla<br />

Cooperazione Internazionale.<br />

AMREF (African Medical and Research Foundation)<br />

In 50 anni di attività AMREF è diventata la principale organizzazione sanitaria<br />

privata, senza fini di lucro, presente in Africa Orientale, impiega oltre 800 persone,<br />

per il 97% africani, gestisce 140 progetti di sviluppo sanitario in 6 paesi.<br />

Per AMREF l’identità africana è essenziale nel trovare soluzioni adeguate e<br />

sostenibili. L’impegno nel campo della prevenzione, dell’educazione alla salute<br />

e della formazione di personale locale mira sempre a generare benefici permanenti.<br />

Nei primi anni '50, tre chirurghi, fra cui l’ inglese, Michael Wood, colpiti dalle<br />

drammatiche condizioni sanitarie delle aree rurali, decisero di impegnarsi a<br />

portare soccorso agli abitanti dei villaggi, con un piccolo aereo creando un servizio<br />

di Flying Doctors. Presto si resero conto che tutto ciò non bastava: per<br />

curare davvero bisogna prevenire, offrendo educazione sanitaria e formazione<br />

alle popolazioni locali. Nel 1957 nasce così AMREF. AMREF è la prima organizzazione<br />

sanitaria privata, di identità africana, nata in Africa e con base in<br />

Africa.<br />

L'organizzazione si è molto sviluppata negli ultimi decenni del XX secolo<br />

aprendo filiali in molti paesi europei, inclusa l'Italia con la creazione di AMREF<br />

Italia nel 1988.<br />

Quarantadue anni dopo, nel 1999, AMREF vince l'Hilton Foundation<br />

Humanitarian Prize, prestigioso riconoscimento a livello mondiale, per aver<br />

saputo costruire "…un moderno sistema sanitario, diretto e gestito localmente<br />

e accessibile a tutti".<br />

Quello che può fare è trasferire ai propri<br />

figli informazioni più corrette.<br />

Educare le giovani generazioni per<br />

lasciare il mondo un po’ migliore.<br />

“Pareggiare i conti” è un modo di farlo.<br />

Si va in Africa per fare il lavoro<br />

che un essere umano deve fare: aiutare<br />

altri esseri umani a vivere in un<br />

modo dignitoso.<br />

Non tutti possiamo andare in Africa.<br />

Vuoi dire qualcosa ai nostri ragazzi?<br />

Ah ma io già non so cosa dire a<br />

quelli che mi stanno dentro casa!<br />

L’unica cosa che vorrei è che sapessero<br />

bandire la superficialità, anche se a<br />

17 anni l’istinto è più forte di tutto. Io<br />

a 17 anni me ne sono andato in<br />

Finlandia a lavorare in un cantiere<br />

navale. La mia passione era andare in<br />

barca e lì lo facevo. Certo il Baltico<br />

non erano i mari del sud, ma poi ho<br />

avuto modo nella vita di navigare<br />

anche i mari del sud…<br />

Non è che sono andato in<br />

Finlandia perché avessi studiato la<br />

geografia e la Finlandia mi piacesse in<br />

modo particolare… è stata pura combinazione.<br />

Anche questa cosa della<br />

superficialità mi viene in mente adesso<br />

a 57 anni e non allora a 17.<br />

Consiglierei di seguire i sogni e continuare<br />

a seguirli anche quando la stanchezza<br />

ti attanaglia. Anche quando<br />

passano i 17 anni e vengono gli anni<br />

più faticosi e i sogni diventano un<br />

ricordo per molti. Evitare che i sogni<br />

diventino solo un ricordo, continuare<br />

a farli vivere, a percorrerli.<br />

Magari uno sogna l’Africa e poi<br />

non ci va, fa un’altra cosa, che però<br />

attiene a quel modo di vivere, di essere<br />

e di vedere il futuro. Di vedere lontano<br />

e immaginarsi in un modo diverso<br />

da come si è abituati.<br />

Lasciare il mondo un po’ migliore<br />

come si diceva prima<br />

E non lasciare in eredità i debiti!<br />

E che eredità è i debiti? Quelli non li<br />

vuole nessuno!

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