31.05.2013 Views

SCOUT Proposta educativa - Anno XXXVII - n. 01 - 10 ... - Agesci

SCOUT Proposta educativa - Anno XXXVII - n. 01 - 10 ... - Agesci

SCOUT Proposta educativa - Anno XXXVII - n. 01 - 10 ... - Agesci

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

dopo che sono andato a prendere<br />

l’acqua vado al cinema!”.<br />

Nel nostro immaginario l’Africa nera<br />

è una terra dai molti contrasti. Questa violenza<br />

di impatto noi occidentali la vediamo<br />

anche nelle guerre che dilaniano il continente…<br />

È che in Africa mancano le<br />

mediazioni. Da noi, con il clima astioso<br />

che si è creato nelle nostre città, se<br />

non avessimo le mediazioni di tutta<br />

un’organizzazione sociale strutturata<br />

per controllare i conflitti, gli episodi<br />

di violenza esploderebbero. Basta<br />

vedere allo stadio. È una questione di<br />

frazioni di secondo: prova a scatenare<br />

i laziali contro i romanisti… Se due<br />

popoli nei quali è stato instillato<br />

l’odio gli uni verso gli altri si incontrano<br />

in mezzo al nulla, è facile pensare<br />

che dopo un po’ uno dei due debba<br />

soccombere. Facendo una riflessione<br />

invece storica gli Hutu e i Tutsi sono<br />

in guerra fra di loro dal 1550. Il fatto<br />

che in questi ultimi anni quella guerra<br />

lì abbia portato a dei genocidi,<br />

significa che c’è stato un intervento<br />

esterno. Altrimenti finiva come sempre:<br />

se le davano fra loro come succedeva<br />

dal 1550. Io credo che gli<br />

Olandesi all’interno di questa faccenda<br />

abbiano delle responsabilità oggettive.<br />

Credo che l’uomo bianco abbia<br />

un’infinità di responsabilità nei confronti<br />

di quel continente lì. Ogni volta<br />

che vai lì ti viene un senso di colpa<br />

profondo.<br />

E quanto c’entra questo senso di<br />

colpa con il tuo Andare in africa e con la<br />

tua attività con AMREF?<br />

Non c’entra per nulla! Il senso di<br />

colpa ti viene dopo. È collaterale a<br />

qualcosa che invece ha tutt’altro peso.<br />

Non ho nessun trasporto mistico/religioso<br />

in questo. Te lo dico perché stiamo<br />

scrivendo per un giornale che<br />

suppongo avere una forte connotazione<br />

confessionale. Lo sottolineo per<br />

onestà intellettuale.<br />

A proposito del tuo coinvolgimento<br />

con AMREF, come è iniziata la tua attività?<br />

AMREF è nata in Italia con me.<br />

Tommy Simmons, allora presidente<br />

responsabile di AMREF era arrivato<br />

da Nairobi e si guardava intorno a<br />

dire: “mo’ come si fa a fare qui<br />

AMREF?” Non che io abbia portato<br />

dal punto di vista organizzativo molto<br />

contributo…<br />

Però ci hai messo la faccia, come testimonial.<br />

Si eravamo io, Tommy e un altro<br />

paio di persone quando è cominciata<br />

AMREF nel ‘94 in Italia. Poi è diventata<br />

autosufficiente e soprattutto<br />

molto più affollata. Abbiamo cominciato<br />

in 4 e adesso AMREF ITALIA è<br />

una realtà che ha un peso notevole<br />

nella cooperazione internazionale.<br />

Mo’ i numeri non li ricordo, ma ha un<br />

bilancio di diversi milioni di euro l’anno<br />

in investimenti su programmi e<br />

progetti.<br />

Sempre con un apporto molto limitato<br />

di persone europee…<br />

La fondazione è africana, le sedi<br />

principali di AMREF sono Nairobi e<br />

Dar Es Salaam (Tanzania). AMREF<br />

ITALIA è una fondazione che raccoglie<br />

fondi, fa divulgazione medico<br />

scientifica, cerca canali di solidarietà<br />

facendo riferimento sempre alla realtà<br />

africana. Non abbiamo progetti che<br />

non siano gestiti da AMREF/Nairobi<br />

o AMREF/Dar Es Salaam. Loro ad<br />

esempio dicono: “ci servirebbe in<br />

quella zona una scuola” e noi, AMREF<br />

ITALIA, ci accolliamo l’onere di quella<br />

roba lì. Però poi la costruzione<br />

della scuola, la sua gestione e l’amministrazione<br />

di tutto continua ad essere<br />

esclusivamente africana.<br />

Questa caratteristica rende la fondazione<br />

diversa da tante altre realtà di coope-<br />

razione con l’Africa.<br />

l’intervista<br />

C’è una visione della cooperazione<br />

che io non amo molto. L’idea di<br />

una pietas o del rapportarsi al prossimo<br />

attraverso buoni sentimenti. E<br />

l’idea molto meno nobile di cavarsela<br />

con quello che una volta veniva detto<br />

fare la carità.<br />

Il mio è un sentimento di giustizia.<br />

Penso che gli abitanti di questo<br />

pianeta debbano avere le stesse<br />

opportunità. Lo sforzo è far sì che se<br />

uno ha più opportunità rispetto ad un<br />

altro metta a disposizione dell’altro<br />

un certo numero di cose per pareggiare<br />

un po’ i conti.<br />

L’idea del pareggiare i conti è però<br />

un’idea che incontra ancora ostilità.<br />

È vero suscita risentimento, d’altra<br />

parte è lo stesso risentimento che<br />

si è scatenato quando Saviano ha<br />

detto che anche al Nord c’è la camorra.<br />

Come se si dovesse prendere le<br />

distanze da un’oggettività. Non sono<br />

responsabilità personali, sono dati di<br />

fatto. Nessuno è contento ma il dato<br />

di fatto è quello che è.<br />

Il nostro modo di essere buoni<br />

con gli africani ci porta a pensare che<br />

noi sappiamo come fare, sappiamo<br />

tirarli fuori da una drammatica situazione.<br />

Ma non è così e questo è il<br />

motivo per cui è importante che siano<br />

gli africani a gestire le cose. Noi non<br />

sappiamo farlo perché l’Africa è investita<br />

da un fiume di denaro che viene<br />

poi inghiottito, si disperde in un’infinità<br />

di rivoli che spariscono sottoterra<br />

e alimentano una corruzione sfrenata.<br />

Ma perché ci sia la corruzione<br />

serve un corruttore. Il fatto che ci sia<br />

qualche dittatore africano che ha i<br />

conti in Svizzera e magari ne ha anche<br />

tanti, significa che serve prima di<br />

tutto la Svizzera e qualcuno che gli alimenta<br />

il conto e garantisce a entrambi<br />

una serie di favori e introiti. Noi<br />

continuiamo a scandalizzarci ma<br />

dovremmo essere un po’ più consapevoli<br />

dei fatti.<br />

17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!