25 15 e 16) L’hospedal di Borgo degli Angeli oggi. Sul lato destro è visibile il segno di partenza del probabile ampliamento in larghezza e altezza dell’edificio.
tanto gran strepito et scandalo”. Più in là nel tempo, continuano le spese <strong>per</strong> i sussidi ai poveri o <strong>per</strong> dar loro ricovero nell’ospedale 15 e <strong>per</strong> maritare o “monacar donzelle”, che vengono provviste di “vestine, cotole, intimele [federe], lenzuoli, gabane, busti…”. Le finanze e le attività dell’ospedale andarono sempre più scemando: nel 1804 la Comunità di <strong>Motta</strong> descriveva “un piccolo ospizio senza rendita, di ragione della Veneranda Luminaria di S. Maria e S. Nicolò, che caritativamente viene concesso <strong>per</strong> alloggiare qualche povero infermo di questa terra” 16 . Prima della caduta della Repubblica Veneta avvenuta nel 1797, si era stabilito che ogni “Podesteria” trevigiana disponesse di “…un Fiscale, un Protomedico, un Medico suffraganeo, Cancelliere, Vice Cancelliere, un Chirurgo, quattro Fanti e due Deputati in ciascheduna Villa, che vegliano costantemente su qualunque emergenza <strong>per</strong> renderne immediatamente l’Offizio”. “In tutti i casi di morti repentine d’Uomini, e di animali valsi l’Offizio del proprio Medico, e Chirurgo o di Periti <strong>per</strong>sone tutte es<strong>per</strong>imentate” 17 . Il podestà mottense Andrea Landi nel 1791 trasmette su richiesta del Podestà e Capitano di Treviso l’organigramma sanitario della città: “In esecuzione alle riveribili Lettere ecc. mi do l’onore di avanzarle l’inserita nota riguardante Medici Fisici e Chirurghi esercenti in questo luoco e territorio ecc.” . Nota de’ Medici Fisici e Chirurghi esercenti nella Terra della <strong>Motta</strong> e Territorio Ecc.te Dr. Luigi Soler medico condotto Sr. Luigi Cimarosti Chirurgo condotto Sr. Giuseppe Ortica Chirurgo 26 Sr. Gio. Domenico Ortica Chirurgo Sr. Valerio Ortica Sr. Valerio Nani (Esercenti) <strong>Motta</strong>, 20 luglio 1791. Andrea Landi Podestà. In quell’occasione, aggiunge che: “Relativamente alle ossequiate lettere con le quali mi vengono accompagnate alcune stampiglie della Terminazione e Proclama 4 Maggio dell’Ecc.mo Magistrato alla Sanità di Venezia nell’importante argomento della China-China <strong>per</strong> assicurare possibilmente la preservazione della medesima e <strong>per</strong> togliere l’inferior qualità della stessa, ed in quanto al Proclama <strong>per</strong>ché li Medici e Chirurghi non possano esercitare nello Stato né usare di altri privilegi se non di quelli che venissero rilasciati dall’Università di Padova, e da Colegi di Venezia, esclusi <strong>per</strong> sempre tutti gl’esteri …ho fatto pubblicare sotto questa Pubblica Loggia con le solite formalità gl’esemplari medesimi ecc.” (FOTO n. 17-18-19). Con l’avvento del primo dominio napoleonico è il chirurgo Giuseppe Ortica ad assumere la carica di presidente della Municipalità di <strong>Motta</strong>. Il 26 maggio 1797 con il motto “Libertà Virtù Eguaglianza” la Municipalità elegge a delegati alla Sanità “i Cittadini Gio. Batta Fabris e Girolamo Tagliapietra” e Segretario alla Sanità “il Cittadino Domenico Lippi”. Di fronte alla rapacità subito dimostrata dai francesi i governanti locali si dimostrano saggi e intenzionati soprattutto a difendere la popolazione: di fronte alle pressanti richieste del “Comitato Militar Centrale” di Treviso che richiede un pesante contributo di attrezzature <strong>per</strong> il secondo ospedale militare (destinato ai francesi), “di fresco eretto”, il 14 ottobre Ortica risponde che “sono tre giorni che qui 15 28 giugno 1766 “il povero Antonio Basso da quattr’anni ridotto all’ultimo della miseria non ha nemmeno letto da dormire, <strong>per</strong>ciò umile e clino ricorre a quest’adunanza acciò voglia fargli la carità di riceverlo in questo Ospitale”. Lo stesso giorno si annota: “ridotto l’Ospitale all’ultimo del bisogno della rinnovazione de lenzuoli e stramazzi [materassi], <strong>per</strong>ciò manda parte il Sig. Gastaldo che siagli data facoltà poter spendere <strong>per</strong> l’occorrente…” (ASTv, Scuole di <strong>Motta</strong>, busta 3). 16 L. Rocco, op. cit., p.532. 17 Da Allegazione della Magnifica Città di Treviso e suo Offizio di Sanità, 1791.