Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine

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31.05.2013 Views

2.1.6. Post - Fermentazione Fig. 47: Vini bianchi- pratiche post- fermentative Principi generali Per i vini bianchi, il periodo che va dalla fine della fermentazione alcolica all’ultima chiarifica e all’imbottigliamento può durare diversi mesi, tempo sufficiente per perdere qualità a causa delle ossidazioni o delle alterazioni microbiche, che avvengono perfino alle basse temperature. Inoltre, durante questo periodo si ricorre a diverse movimentazioni del vino tra i serbatoi che, in aggiunta ad alcune altre pratiche, possono aumentare l’introduzione di ossigeno nel prodotto. Nelle produzioni biologiche, dove nelle prime fasi vengono normalmente utilizzate basse quantità di conservanti, la possibilità che la qualità venga compromessa durante questo periodo è piuttosto alta. Per produrre vini di elevata qualità utilizzando un’enologia a basso impatto, è di fondamentale importanza effettuare frequenti valutazioni chimiche e sensoriali del prodotto, oltre alla cura in ogni operazione compiuta in questo periodo. 98 2.1.6.1. Fermentazione Malolattica Principi La fermentazione malolattica riduce l’acidità titolabile del vino trasformando l’acido malico in acido lattico e CO 2 e modificando il profilo sensoriale del prodotto in quanto apporta delle note tipiche. La fermentazione malolattica può essere favorita o evitata nei vini bianchi e rossi a seconda dello stile richiesto.

La crescita incontrollata di batteri lattici, porta con se il rischio della produzione di amine biogene o difetti olfattivi, con conseguente perdita del valore commerciale del vino. Inoltre le pratiche enologiche che possono essere applicate per promuovere la fermentazione malolattica spontanea (evitare l’uso della SO 2, temperature alte) sono favorevoli allo sviluppo di altri microrganismi indesiderati come batteri acetici e Brettanomyces. Nelle produzioni biologiche il controllo della fermentazione malolattica è particolarmente critico. Il ridotto uso di conservanti e in particolare le ridotte dosi di SO 2 e i valori elevati di pH creano le condizioni favorevoli allo sviluppo di batteri. Il controllo della temperatura e la filtrazione sono gli strumenti chiave per evitare la fermentazione malolattica. Nelle produzioni biologiche è ancora più difficile avere una fermentazione malolattica pulita e sicura attraverso il controllo del processo. La fermentazione deve avere un decorso veloce ed essere effettuata da microrganismi che presentano le caratteristiche desiderate in modo da evitare la crescita di lieviti o batteri concorrenti responsabili di alterazioni e la produzione di off-flavours. Pratiche di vinificazione Non desiderata La crescita dei batteri lattici deve essere limitata evitando il più possibile l’uso dei conservanti La temperatura è mantenuta al di sotto dei 14- 16°C durante la conservazione. Aggiungere solforosa (min.50 ppm) o lisozima (500 g/L) e mescolare la massa liquida Frequenti analisi acido malico/lattico In caso di segnali di attività batterica, filtrare il vino evitando il contatto con l’ossigeno Aggiunte Necessarie: lisozima; metabisolfito di K, SO2 gassosa Inoculo di batteri selezionati Le condizioni che limitano lo sviluppo batterico sono sospese per il tempo strettamente necessario al decorso della FML indotta attraverso l’inoculo di batteri selezionati Se necessario, riscaldare il vino a 18-24°C, portando il pH almeno a 3.2 Preparare adeguatamente la coltura liofilizzata e inocularla al vino Frequenti analisi degli acidi malico/lattico Appena l’acido malico è stato consumato,filtrare e refrigerare il vino Co - inoculo di lieviti e batteri I batteri lattici sono inoculati durante la fermentazione alcolica Preparare adeguatamente la coltura liofilizzata Quando la fermentazione alcolica è evidente (circa ad 1/3 del consumo degli zuccheri) inoculare la coltura batterica Controllo dell’acido malico e lattico assieme al controllo degli zuccheri durante la fermentazione Non appena le due fermentazioni sono completate, proteggere il vino da future attività batteriche Necessarie: batteri selezionati Necessarie: batteri selezionati Riferimenti normativi : L’uso di batteri selezionati è permesso dal Reg. 834/2007 UE e consentito nella maggior parte dei casi Documenti correlati Risultati della ricerca: co - inoculo di lieviti e batteri Schede informative: #: batteri lattici #: lisozima Commenti aggiuntivi: La pratica di aggiungere direttamente batteri al vino è preferita al co – inoculo per vini bianchi con pH elevati. L’uso del lisozima dovrà essere indicato in etichetta come composto allergenico e richiede un aumento della dose di bentonite necessaria alla stabilizzazione proteica. 99

La crescita incontrol<strong>la</strong>ta <strong>di</strong> batteri <strong>la</strong>ttici, porta con se il rischio del<strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> amine biogene o<br />

<strong>di</strong>fetti olfattivi, con conseguente <strong>per</strong><strong>di</strong>ta del valore commerciale del vino. Inoltre le <strong>pratiche</strong> enologiche<br />

che possono essere applicate <strong>per</strong> promuovere <strong>la</strong> fermentazione malo<strong>la</strong>ttica spontanea (evitare<br />

l’uso del<strong>la</strong> SO 2, tem<strong>per</strong>ature alte) sono favorevoli allo sviluppo <strong>di</strong> altri microrganismi indesiderati<br />

come batteri acetici e Brettanomyces. Nelle produzioni biologiche il controllo del<strong>la</strong> fermentazione<br />

malo<strong>la</strong>ttica è partico<strong>la</strong>rmente critico. Il ridotto uso <strong>di</strong> conservanti e in partico<strong>la</strong>re le ridotte dosi <strong>di</strong> SO 2<br />

e i valori elevati <strong>di</strong> pH creano le con<strong>di</strong>zioni favorevoli allo sviluppo <strong>di</strong> batteri. Il controllo del<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura<br />

e <strong>la</strong> filtrazione sono gli strumenti chiave <strong>per</strong> evitare <strong>la</strong> fermentazione malo<strong>la</strong>ttica.<br />

Nelle produzioni biologiche è ancora più <strong>di</strong>fficile avere una fermentazione malo<strong>la</strong>ttica pulita e sicura<br />

attraverso il controllo del processo. La fermentazione deve avere un decorso veloce ed essere effettuata<br />

da microrganismi che presentano le caratteristiche desiderate in modo da evitare <strong>la</strong> crescita<br />

<strong>di</strong> lieviti o batteri concorrenti responsabili <strong>di</strong> alterazioni e <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> off-f<strong>la</strong>vours.<br />

Pratiche <strong>di</strong> vinificazione<br />

Non desiderata<br />

La crescita dei batteri<br />

<strong>la</strong>ttici deve essere limitata<br />

evitando il più possibile<br />

l’uso dei conservanti<br />

La tem<strong>per</strong>atura è mantenuta<br />

al <strong>di</strong> sotto dei 14-<br />

16°C durante <strong>la</strong> conservazione.<br />

Aggiungere solforosa<br />

(min.50 ppm) o lisozima<br />

(500 g/L) e mesco<strong>la</strong>re <strong>la</strong><br />

massa liquida<br />

Frequenti analisi acido<br />

malico/<strong>la</strong>ttico<br />

In caso <strong>di</strong> segnali <strong>di</strong> attività<br />

batterica, filtrare il<br />

vino evitando il contatto<br />

con l’ossigeno<br />

Aggiunte<br />

Necessarie: lisozima;<br />

metabisolfito <strong>di</strong> K,<br />

SO2 gassosa<br />

Inoculo <strong>di</strong> batteri selezionati<br />

Le con<strong>di</strong>zioni che limitano lo sviluppo<br />

batterico sono sospese<br />

<strong>per</strong> il tempo strettamente<br />

necessario al decorso del<strong>la</strong> FML<br />

indotta attraverso l’inoculo <strong>di</strong><br />

batteri selezionati<br />

Se necessario, riscaldare il vino<br />

a 18-24°C, portando il pH almeno<br />

a 3.2<br />

Preparare adeguatamente <strong>la</strong><br />

coltura liofilizzata e inocu<strong>la</strong>r<strong>la</strong> al<br />

vino<br />

Frequenti analisi degli aci<strong>di</strong> malico/<strong>la</strong>ttico<br />

Appena l’acido malico è stato<br />

consumato,filtrare e refrigerare il<br />

vino<br />

Co - inoculo <strong>di</strong> lieviti e batteri<br />

I batteri <strong>la</strong>ttici sono inocu<strong>la</strong>ti<br />

durante <strong>la</strong> fermentazione alcolica<br />

Preparare adeguatamente <strong>la</strong><br />

coltura liofilizzata<br />

Quando <strong>la</strong> fermentazione alcolica<br />

è evidente (circa ad 1/3 del<br />

consumo degli zuccheri) inocu<strong>la</strong>re<br />

<strong>la</strong> coltura batterica<br />

Controllo dell’acido malico e <strong>la</strong>ttico<br />

assieme al controllo degli<br />

zuccheri durante <strong>la</strong> fermentazione<br />

Non appena le due fermentazioni<br />

sono completate, proteggere<br />

il vino da future attività<br />

batteriche<br />

Necessarie: batteri selezionati Necessarie: batteri selezionati<br />

Riferimenti normativi :<br />

L’uso <strong>di</strong> batteri selezionati è <strong>per</strong>messo dal Reg. 834/2007 UE e consentito nel<strong>la</strong> maggior parte dei<br />

casi<br />

Documenti<br />

corre<strong>la</strong>ti<br />

Risultati del<strong>la</strong><br />

ricerca:<br />

co - inoculo <strong>di</strong> lieviti<br />

e batteri<br />

Schede informative:<br />

#: batteri <strong>la</strong>ttici<br />

#: lisozima<br />

Commenti aggiuntivi: La pratica <strong>di</strong> aggiungere <strong>di</strong>rettamente batteri al vino è preferita al co – inoculo <strong>per</strong> vini bianchi con<br />

pH elevati. L’uso del lisozima dovrà essere in<strong>di</strong>cato in etichetta come composto allergenico e richiede un aumento del<strong>la</strong> dose<br />

<strong>di</strong> bentonite necessaria al<strong>la</strong> stabilizzazione proteica.<br />

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