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Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine

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1.1.5. Fertilizzazione e nutrizione delle piante<br />

“Alimentare il terreno e non le piante” è il principio <strong>di</strong> base in coltivazione biologica <strong>per</strong> quanto<br />

riguarda <strong>la</strong> nutrizione delle piante. L’intento <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> approccio consiste nell’imitare il ciclo<br />

dei nutrienti presenti in natura, che forniscono il suolo con elementi minerali sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> costituzione<br />

del terreno e del<strong>la</strong> sostanza organica presente. La fertilizzazione in <strong>viticoltura</strong> biologica si<br />

basa sull’apporto più basso possible <strong>di</strong> azoto. I principali tipi <strong>di</strong> concime sono: sovescio e <strong>di</strong>stribuzione<br />

<strong>di</strong> una moderata quantità <strong>di</strong> fertilizzante organico maturo o compost, tralci da potatura o<br />

scarti del<strong>la</strong> pressaura da utilizzare durante l’autunno, l’inverno e <strong>la</strong> primavera.<br />

La pratica del sovescio consiste nel<strong>la</strong> semina <strong>di</strong> una sigo<strong>la</strong> specie o <strong>di</strong> una misce<strong>la</strong> <strong>di</strong> specie, senza<br />

l’aiuto <strong>di</strong> una collezione <strong>di</strong> prodotti, e nel<strong>la</strong> incorporazione del<strong>la</strong> biomassa verde nel terreno. L’utilità<br />

del sovescio è tra<strong>di</strong>zionalmente riconosciuta in <strong>viticoltura</strong>, con attività <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazioni in fase <strong>di</strong> post<br />

raccolta, come semina all’inizio dell’autunno, o semina <strong>di</strong> colture <strong>di</strong> co<strong>per</strong>tura invernali (legumi<br />

come: veccia, fagioli, piselli in combinazione con rape, graminacee, trifoglio, lolium), specialmente<br />

dove <strong>la</strong> fertilizzazione è problematica a causa delle con<strong>di</strong>zioni ambientali. In regioni con elevate piovosità<br />

in primavera-estate, è pratica comune effettuare una coltura <strong>di</strong> co<strong>per</strong>tura estiva con legumi,<br />

grano saraceno, phacelia, trifoglio o sinapis.<br />

In caso che tutte queste <strong>pratiche</strong> e prodotti non siano sufficienti a supportare <strong>la</strong> produzione del<strong>la</strong><br />

vite o <strong>la</strong> qualità del suolo, si potrebbe fare riferimento ad una lista limitata <strong>di</strong> fertilizzanti e ammendanti.<br />

La somma <strong>di</strong> tutto l’azoto aggiunto non deve su<strong>per</strong>are il limite massimo <strong>di</strong> 170 kg N/ha <strong>per</strong><br />

anno (CE Reg. 834/2007). Quando i bassi livelli <strong>di</strong> zoto nel terreno sono accertati, è importante<br />

valutare il contributo <strong>di</strong> humus al suolo al livello <strong>di</strong> azoto. Il valore raccomandato <strong>di</strong> azoto è <strong>di</strong> 50<br />

– 70 kg/ha <strong>per</strong> anno.<br />

Fig. 10 : Produzione <strong>di</strong> compost in azienda e utilizzo <strong>di</strong> un preparato bio-<strong>di</strong>namico <strong>di</strong> compost (502-507).<br />

Inputs consentiti:<br />

• Letame e derivati animali come farina <strong>di</strong> pesce, farina <strong>di</strong> ossa e <strong>di</strong> sangue<br />

32<br />

• Compost aziendale, compostato o fermentato <strong>di</strong> rifiuti domestici o misce<strong>la</strong> <strong>di</strong> sostanze<br />

vegetali

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