Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine
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In conclusione queste tecnologie non hanno determinato molte <strong>di</strong>fferenze sui vini finiti testati. Le sole<br />
<strong>di</strong>fferenze riguardano <strong>la</strong> Pastorizzazione F<strong>la</strong>sh sui vini bianchi. Le immagini <strong>di</strong> cristallizzazione dei<br />
<strong>di</strong>versi trattamenti sono molto <strong>di</strong>fferenti le une dalle altre. La spiegazione riguarda <strong>la</strong> “vita del vino”<br />
(trasformazione rapida dell’aroma).<br />
5.7. Valutazione del<strong>la</strong> vaporizzazione del lievito come strumento <strong>per</strong> ridurre le<br />
ma<strong>la</strong>ttie fungine sul<strong>la</strong> vite (Salmon, J.M.)<br />
Introduzione<br />
L’obiettivo principale <strong>di</strong> questa attività è stata <strong>la</strong> riduzione dello sviluppo <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttie microbiologiche<br />
in bacche danneggiate me<strong>di</strong>ante <strong>la</strong> vaporizzazione <strong>di</strong> S. cerevisiae sugli acini, creando una competizione<br />
fra microrganismi sulle loro su<strong>per</strong>fici. Queste competizioni <strong>di</strong> su<strong>per</strong>ficie erano già state o<strong>per</strong>ate<br />
con successo nel controllo <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttie post raccolta (muffe) <strong>di</strong> frutti o vegetali, attraverso applicazione<br />
<strong>di</strong> lieviti prima del<strong>la</strong> raccolta stessa. A questo scopo erano stati utilizzati lieviti naturali saprofiti.<br />
Questi lieviti naturali (principalmente Cryptococcus and Rhodotoru<strong>la</strong> spp.) sono noti come colonizzatori<br />
<strong>di</strong> su<strong>per</strong>fici o ferite <strong>di</strong> piante <strong>per</strong> lunghi <strong>per</strong>io<strong>di</strong> in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> bassa umi<strong>di</strong>tà, utilizzando i<br />
nutrienti <strong>di</strong>sponibili <strong>per</strong> moltiplicarsi rapidamente, e risultano essere poco colpiti dai pestici<strong>di</strong>. Il limitato<br />
uso <strong>di</strong> questi lieviti <strong>di</strong>pende dal fatto che <strong>la</strong> loro produzione <strong>di</strong> massa su sca<strong>la</strong> industriale è molto<br />
<strong>di</strong>fficile, o <strong>per</strong>fino impossibile. Comunque non si sa se qualcuno abbia tentato <strong>di</strong> s<strong>per</strong>imentare, <strong>per</strong><br />
<strong>la</strong> loro capacità <strong>di</strong> control<strong>la</strong>re lo sviluppo fungino, ceppi <strong>di</strong> S. cerevisiae standard industriali, che<br />
sono facilmente <strong>di</strong>sponibili in gran<strong>di</strong> quantità. La scelta <strong>di</strong> S. cerevisiae enologici è stata dettata dal<br />
fatto che molti <strong>di</strong> questi ceppi <strong>di</strong>sponibili sono stati originariamente iso<strong>la</strong>ti da uve o vini, e dunque<br />
sono sembrati più adatti allo specifico substrato rappresentato da bacche d’uva danneggiate.<br />
Fig. 95: Effetto <strong>di</strong> inoculo simultaneo <strong>di</strong> lievito su bacche danneggiate infettate da As<strong>per</strong>gillus carbonarius.<br />
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