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Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine

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Tabel<strong>la</strong> 15: Risultati dell’inoculo batterico – Vini bianchi – IFV ORWINE 2007-2008.<br />

Durata FML (giorni) CFM FP SO 2 Lisozima<br />

SO 2 0 10 30 0 10 30 0 10 30 0 10 30<br />

Batteri 0 > 90 N N 90 N N N N N N N N<br />

Batteri 10 2 cfu/mL 90 N N 45 > 90 N 50 N N N N N<br />

Batteri 10 5 cfu/mL 40 70 N 30 60 N 40 80 N N N N<br />

Procedure s<strong>per</strong>imentali <strong>per</strong> il vino rosso:<br />

Il Vino rosso è stato selezionato in una cantina o<strong>per</strong>ante con filiera biologica dopo <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> fermentazione<br />

malo<strong>la</strong>ttica. Sono state valutate quattro tesi (SO 2, lisozima, Pastorizzazione f<strong>la</strong>sh,<br />

Microfiltrazione tangenziale) con 2 livelli <strong>di</strong> concentrazione <strong>di</strong> SO 2 all’ imbottigliamento (0 e 2 g/hL).<br />

Risultati:<br />

Le analisi del vino sono risultate molto simili <strong>per</strong> tutti i trattamenti s<strong>per</strong>imentati. Le concentrazioni <strong>di</strong><br />

K + e <strong>di</strong> acido tartarico sono apparse più basse <strong>per</strong> le prove con SO 2 e lisozima. Le concentrazioni<br />

finali <strong>di</strong> SO 2 <strong>per</strong> i <strong>di</strong>versi trattamenti sono risultate inferiori a quelle attese: <strong>la</strong> combinazione del<strong>la</strong> solforosa<br />

è stata su<strong>per</strong>iore a quanto previsto. Non vi sono state <strong>di</strong>fferenze significative <strong>per</strong> i parametri<br />

<strong>di</strong> colore o <strong>per</strong> le valutazioni <strong>di</strong> “vegetale”. Il parametro “vegetale” è apparso più alto <strong>per</strong> certe tesi,<br />

ma senza una chiara corre<strong>la</strong>zione con le tecnologie utilizzate. Lo stesso risultato si è avuto <strong>per</strong> i<br />

parametri gustativi, eccetto <strong>per</strong> una tendenza del<strong>la</strong> qualità globale. I migliori punteggi sono stati<br />

ottenuti con <strong>la</strong> tecnologia CFM.<br />

Conclusioni:<br />

Le tecnologie utilizzate in queste s<strong>per</strong>imentazioni sono state in grado <strong>di</strong> stabilizzare i vini testati. In tutti<br />

i casi, c’è stata una riduzione del<strong>la</strong> quantità <strong>di</strong> SO 2 necessaria (è possibile evitare completamente l’uso<br />

del<strong>la</strong> solforosa).<br />

Per il controllo totale dei batteri, l’utilizzo del lisozima è risultato <strong>la</strong> so<strong>la</strong> alternativa al<strong>la</strong> solforosa <strong>per</strong> evitare<br />

le fermentazioni malo<strong>la</strong>ttiche, anche dopo inoculo o contaminazione con batteri.<br />

Se l’obbiettivo è quello <strong>di</strong> raggiungere una certa concentrazione <strong>di</strong> SO 2 libera dopo imbottigliamento,<br />

si deve ricordare che tutte le alternative testate hanno prodotto vini con <strong>la</strong> stessa concentrazione <strong>di</strong><br />

solforosa totale: le combinazioni del<strong>la</strong> SO 2 sono state circa le stesse in tutte le tesi. Tali alternative tecnologiche<br />

<strong>per</strong>mettono soltanto <strong>di</strong> ridurre <strong>la</strong> concentrazione <strong>di</strong> SO 2 totale <strong>di</strong> circa 10-20 mg/L.<br />

Vini senza solforosa libera spesso mostrano caratteristiche olfattive <strong>di</strong> ossidazione. Le alternative<br />

testate (chimiche e fisiche) non possono rimpiazzare l’azione specifica del<strong>la</strong> SO 2 (protezione contro<br />

l’ossigeno). Per raggiungere una riduzione del<strong>la</strong> solforosa libera, sono necessari uno stretto controllo<br />

igienico ed un processo <strong>di</strong> imbottigliamento efficiente.<br />

Migliori valutazioni delle tecnologie testate possono derivare da un nuovo approccio analitico che<br />

utilizza <strong>la</strong> cristallizzazione sensibile.<br />

Questo approccio implica <strong>la</strong> lettura delle cristallizzazioni in piastre Petri e non si adatta facilmente<br />

al<strong>la</strong> s<strong>per</strong>imentazione scientifica standard. L’interpretazione finale è più letteraria che scientifica! In<br />

questi es<strong>per</strong>imenti <strong>di</strong> prova, è stata necessariamente utilizzata l’es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> Margarethe Chapelle<br />

che <strong>la</strong>vora su questo tipo <strong>di</strong> analisi da 25 anni.<br />

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