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Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine

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Non ci sono state <strong>di</strong>fferenze significative (test al 5%) fra i profili aromatici, eccetto <strong>per</strong> <strong>la</strong> tesi <strong>di</strong> riferimento<br />

con <strong>la</strong> SO 2, nel<strong>la</strong> quale i panelisti hanno trovato odori sgradevoli. Di conseguenza, <strong>la</strong> qualità<br />

<strong>di</strong> questa prova è risultata minore rispetto agli altri vini.<br />

L’aci<strong>di</strong>tà <strong>per</strong>cepita del riferimento con <strong>la</strong> SO 2 è risultata minore rispetto agli altri prodotti (nessuna<br />

<strong>di</strong>fferenza nell’analisi <strong>di</strong> <strong>la</strong>boratorio). L’intensità del corpo del<strong>la</strong> tesi con DMDC è risultata <strong>la</strong> più bassa<br />

(vicino al 5%). Le altre caratteristiche sensoriali non hanno dato luogo a <strong>di</strong>fferenze significative.<br />

Il livello <strong>di</strong> piacevolezza globale è stato significativamente più alto <strong>per</strong> il vino ottenuto da CFM rispetto<br />

al<strong>la</strong> tesi con SO 2 (cattivi odori) e gli altri due vini sono stati giu<strong>di</strong>cati interme<strong>di</strong>.<br />

Per il test in beuta, dopo 5 mesi, ci sono state solo 2 tesi stabilizzate me<strong>di</strong>ante SO 2. In assenza <strong>di</strong><br />

stabilizzazione, qualunque fosse il livello del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione dei lieviti, sono stati necessari 8 g/hL <strong>di</strong><br />

solforosa <strong>per</strong> fermare <strong>la</strong> rifermentazione.<br />

Negli altri casi, <strong>la</strong> rifermentazione è stata aleatoria, e non si è evidenziato alcun legame con l’inoculo<br />

<strong>di</strong> lieviti.<br />

L’effetto <strong>di</strong> mutizzazione con CFM e FP è stato molto forte. Con queste tecnologie è possibile ridurre<br />

<strong>la</strong> SO 2 senza rischio <strong>di</strong> fermentazione.<br />

Queste tecnologie possono produrre una buona stabilizzazione microbiologica ma il livello <strong>di</strong> combinazione<br />

del<strong>la</strong> SO 2 è lo stesso del riferimento. Se c’è <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> ottenere <strong>la</strong> stessa concetrazione<br />

<strong>di</strong> SO 2 libera in questi <strong>di</strong>fferenti vini finiti, <strong>la</strong> riduzione dell’aggiunta dell’ad<strong>di</strong>tivo risulta molto<br />

bassa (circa 20 mg/L in queste s<strong>per</strong>imentazioni).<br />

DMDC sembra rappresentare una valida alternativa <strong>per</strong> <strong>la</strong> mutizzazione in alternativa al<strong>la</strong> SO 2. Ma<br />

l’origine chimica <strong>di</strong> questo prodotto non sembra essere conforme al<strong>la</strong> filosofia del biologico.<br />

L’analisi sensoriale ha mostrato che il vino CFM risulta il migliore in questa s<strong>per</strong>imentazione. Le <strong>di</strong>fferenti<br />

tecnologie testate non cambiano i profili organolettici dei vini.<br />

Fig.94: Equipaggiamento tecnico<br />

del<strong>la</strong> pastorizzazione f<strong>la</strong>sh.<br />

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