Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine

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31.05.2013 Views

Tabella 12: Sommario dei principali aspetti correlati ad alcune pratiche alternative all’uso dell’anidride solforosa. IPEROSSIGENAZIONE IPER- RIDUZIONE Principio base Ossidazione totale dei composti instabili Protezione totale dei composti ossidabili Trattamento specifico Aggiunta massiccia di ossigeno nel acido ascorbico + tannini nel mosto dopo mosto dopo pressatura Aggiunta di pigiatura Relazione con i solfiti No SO2 : tecnologie alternative No SO2 : additivi alternativi Effetti sui composti fenolici sensibili all’ossigeno Effetti sui composti volatili sensibili all’ossigeno Effetti sulla stabilità dei vini finiti Effetti sui caratteri sensoriali del vino Per questa ragione, quando si usano le tecniche iper-riduttive, bisogna fare particolare attenzione a tutte le operazioni che possono determinare una dissoluzione dell’ossigeno nel vino (e.g. travaso, imbottigliamento, filtrazione, trasferimento da un serbatoio ad un altro). Alcune ulteriori precauzioni, come la saturazione delle tubazioni, serbatoi e connessioni con anidride carbonica, azoto o altri gas inerti, possono essere utili per contenere la reattività di questi prodotti sensibili all’ossigeno e per evitare successive ossidazioni senza la necessità di un uso massiccio dei solfiti. Per concludere si potrebbe mettere in discussione l’uso del tannino d’uva come agente antiossidante in sostituzione dei solfiti in quanto potrebbe determinare una modifica dei caratteri sensoriali apportando note di legno nel profilo organolettico dei vini trattati. Comunque nelle prove portate avanti in questo progetto ORWINE e relativamente alle quantità utilizzate, non si è evidenziato alcun effetto sensoriale del tannino aggiunto. Tabella 13: Parametri analitici di alcuni vini sperimentali ottenuti durante la vendemmia 2006; sono state confrontate due varietà e tre vinificazioni. 202 PINOT GRIGIO (VINO FINITO – GENNAIO 07) Eliminazione attraverso ossidazione e precipitazione Conservazione Perdita parziale Conservazione Più alta stabilità all’ossigeno rispetto a quanto osservato mediante l’uso tradizionale della SO 2 prima della fermentazione alcolica Per alcune varietà: perdita parziale di specifiche note varietali Più bassa stabilità all’ossigeno rispetto a quanto osservato mediante l’uso tradizionale della SO 2 prima della fermentazione alcolica Conservazione di specifiche note varietali Codice campione Data DO 420 DO 320 DO 280 POM Test 20 Catechine (mg/L) VC 23-gen 0,1273 7,2 8,7 3 20 VA 23-gen 0,1545 7,1 8,4 20 14 VH 23-gen 0,1314 5,8 7,2 0 8

SAUVIGNON (VINO FINITO – GENNAIO 07) Codice campione Codice campione Codice campione Codice campione VC, vinificazione convenzionale; VA, uso of AA + tannino d’uva; VH, iperossigenazione Conclusioni L’uso dell’acido ascorbico come additivo alternativo all’anidride solforosa comporta la sostituzione dell’ SO 2 con altri soppressori di radicali liberi. L’utilizzo di una miscela di AA e tannini d’uva ha dato luogo a buoni risultati nei mosti vinificati in bianco, preservando sia i composti fenolici sensibili all’ossigeno sia le note tipiche di certi vini varietali il cui aroma è sensibile all’ossidazione. Comunque, quando si utilizza la tecnologia iper-riduttiva, bisogna fare molta attenzione ad evitare massicce dissoluzioni di ossigeno nel vino finito, che risulta più sensibile all’ossidazione per il maggiore contenuto in composti fenolici. 20 Più alto risulta il dato del POM Test, più il vino risulta ossidabile Codice campione Codice campione VC VC VC VC VC VC VC VA VA VA VA VA VA VA VH VH VH VH VH VH VH Codice campione 203

Tabel<strong>la</strong> 12: Sommario dei principali aspetti corre<strong>la</strong>ti ad alcune <strong>pratiche</strong> alternative all’uso dell’anidride<br />

solforosa.<br />

IPEROSSIGENAZIONE IPER- RIDUZIONE<br />

Principio base Ossidazione totale dei composti<br />

instabili<br />

Protezione totale dei composti ossidabili<br />

Trattamento specifico Aggiunta massiccia <strong>di</strong> ossigeno nel acido ascorbico + tannini nel mosto dopo<br />

mosto dopo pressatura Aggiunta <strong>di</strong> pigiatura<br />

Re<strong>la</strong>zione con i solfiti No SO2 : tecnologie alternative No SO2 : ad<strong>di</strong>tivi alternativi<br />

Effetti sui composti fenolici<br />

sensibili all’ossigeno<br />

Effetti sui composti vo<strong>la</strong>tili<br />

sensibili all’ossigeno<br />

Effetti sul<strong>la</strong> stabilità dei vini<br />

finiti<br />

Effetti sui caratteri sensoriali<br />

del vino<br />

Per questa ragione, quando si usano le tecniche i<strong>per</strong>-riduttive, bisogna fare partico<strong>la</strong>re attenzione a<br />

tutte le o<strong>per</strong>azioni che possono determinare una <strong>di</strong>ssoluzione dell’ossigeno nel vino (e.g. travaso,<br />

imbottigliamento, filtrazione, trasferimento da un serbatoio ad un altro). Alcune ulteriori precauzioni,<br />

come <strong>la</strong> saturazione delle tubazioni, serbatoi e connessioni con anidride carbonica, azoto o altri gas<br />

inerti, possono essere utili <strong>per</strong> contenere <strong>la</strong> reattività <strong>di</strong> questi prodotti sensibili all’ossigeno e <strong>per</strong> evitare<br />

successive ossidazioni senza <strong>la</strong> necessità <strong>di</strong> un uso massiccio dei solfiti.<br />

Per concludere si potrebbe mettere in <strong>di</strong>scussione l’uso del tannino d’uva come agente antiossidante<br />

in sostituzione dei solfiti in quanto potrebbe determinare una mo<strong>di</strong>fica dei caratteri sensoriali<br />

apportando note <strong>di</strong> legno nel profilo organolettico dei vini trattati. Comunque nelle prove portate<br />

avanti in questo progetto ORWINE e re<strong>la</strong>tivamente alle quantità utilizzate, non si è evidenziato alcun<br />

effetto sensoriale del tannino aggiunto.<br />

Tabel<strong>la</strong> 13: Parametri analitici <strong>di</strong> alcuni vini s<strong>per</strong>imentali ottenuti durante <strong>la</strong> vendemmia 2006; sono<br />

state confrontate due varietà e tre vinificazioni.<br />

202<br />

PINOT GRIGIO (VINO FINITO – GENNAIO 07)<br />

Eliminazione attraverso ossidazione e<br />

precipitazione<br />

Conservazione<br />

Per<strong>di</strong>ta parziale Conservazione<br />

Più alta stabilità all’ossigeno rispetto<br />

a quanto osservato me<strong>di</strong>ante l’uso<br />

tra<strong>di</strong>zionale del<strong>la</strong> SO 2 prima del<strong>la</strong> fermentazione<br />

alcolica<br />

Per alcune varietà: <strong>per</strong><strong>di</strong>ta parziale <strong>di</strong><br />

specifiche note varietali<br />

Più bassa stabilità all’ossigeno rispetto a<br />

quanto osservato me<strong>di</strong>ante l’uso tra<strong>di</strong>zionale<br />

del<strong>la</strong> SO 2 prima del<strong>la</strong> fermentazione alcolica<br />

Conservazione <strong>di</strong> specifiche note varietali<br />

<strong>Co<strong>di</strong>ce</strong> campione Data DO 420 DO 320 DO 280 POM Test 20 Catechine (mg/L)<br />

VC 23-gen 0,1273 7,2 8,7 3 20<br />

VA 23-gen 0,1545 7,1 8,4 20 14<br />

VH 23-gen 0,1314 5,8 7,2 0 8

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