Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine
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3.2. Controllo del<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura (Werner, M.; Rauhut, D.)<br />
Effetto del<strong>la</strong> Tem<strong>per</strong>atura sul Mosto e sul Vino<br />
Il controllo delle tem<strong>per</strong>ature può evitare l’aggiunta <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivi?<br />
Il controllo delle tem<strong>per</strong>ature durante il processo <strong>di</strong> vinificazione è molto importante <strong>per</strong> garantire <strong>la</strong><br />
qualità finale del vino. Anche se non può essere considerato un sostituto dell’anidride solforosa<br />
(SO 2 ), il calore, <strong>per</strong> certi aspetti, può svolgere un ruolo complementare a quello dell’SO 2 .<br />
Fondamentalmente <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura influenza l’attività degli enzimi, che intervengono in <strong>di</strong>versi<br />
momenti, durante tutto il processo <strong>di</strong> vinificazione. Gli enzimi sono già presenti nell’uva e possono<br />
intervenire sull’aroma attraverso fenomeni <strong>di</strong> ossidazione e favoriscono <strong>la</strong> degradazione delle<br />
parti solide dell’uva durante <strong>la</strong> macerazione. Ma essi sono anche responsabili dei processi metabolici<br />
<strong>di</strong> microrganismi quali batteri, lieviti e funghi. Le principali specie che subiscono gli effetti del<strong>la</strong><br />
tem<strong>per</strong>atura durante il processo <strong>di</strong> vinificazione sono: batteri acetici, batteri <strong>la</strong>ttici, lieviti e i funghi<br />
appartenenti al<strong>la</strong> specie Botrytis cinerea. La loro attività è sempre influenzata dal<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura.<br />
Così il cantiniere ha <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> tenere sotto controllo lo sviluppo <strong>di</strong> questi microrganismi rego<strong>la</strong>ndo<br />
<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura. Nei sistemi biologici le reazioni non avvengono a 0°C. Solo al <strong>di</strong> sopra degli<br />
0° le reazioni iniziano lentamente ad avvenire e raggiungono un massimo intorno a 37°C.<br />
Tem<strong>per</strong>ature su<strong>per</strong>iori ai 37°C determinano una mo<strong>di</strong>fica del<strong>la</strong> struttura degli enzimi e portano ad<br />
una riduzione e infine ad un blocco dell’attività enzimatica. Così tutti i processi enzimatici hanno un<br />
loro optimum <strong>di</strong> tem<strong>per</strong>atura e il cantiniere può scegliere se accelerare o rallentare lo sviluppo e l’attività<br />
<strong>di</strong> alcuni microrganismi, control<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura.<br />
Raccolta dell’uva:<br />
Durante <strong>la</strong> raccolta e <strong>la</strong> pigiatura dell’uva, le tem<strong>per</strong>ature dovrebbero essere più basse possibili <strong>per</strong><br />
rallentare l’attività <strong>di</strong> funghi (es. Botrytis cinerea, Trichothecium roseum), batteri indesiderati (es.<br />
Gluconobacter, Acetobacter) e lieviti indesiderati (es. lieviti non-Saccharomyces), che possono<br />
essere presenti sull’uva. Non appena viene meno l’integrità dell’acino, lo zucchero <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>sponibile<br />
<strong>per</strong> il metabolismo dei microrganismi. In questa fase l’aggiunta <strong>di</strong> anidride solforosa ha <strong>la</strong> funzione<br />
<strong>di</strong> inibire l’attività dei microrganismi e degli enzimi. Il controllo del<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura si <strong>di</strong>mostra<br />
uno strumento efficace <strong>per</strong> implementare questa azione <strong>di</strong> inibizione. Le tem<strong>per</strong>ature dovrebbero<br />
rimanere basse durante l’intero processo <strong>di</strong> <strong>la</strong>vorazione: raccolta dell’uva, trasporto, pigiatura e<br />
macerazione (se viene effettuata). Solo impedendo <strong>la</strong> moltiplicazione <strong>di</strong> funghi indesiderati, batteri e<br />
lieviti sulle uve, si può evitare <strong>la</strong> formazione <strong>di</strong> aci<strong>di</strong>tà vo<strong>la</strong>tile, tossine ed etanolo in queste primissime<br />
fasi del processo produttivo. Uve che hanno <strong>per</strong>so <strong>la</strong> loro integrità, quando vengono esposte<br />
al<strong>la</strong> luce so<strong>la</strong>re o a tem<strong>per</strong>ature elevate, portano sempre ad una <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> qualità. In partico<strong>la</strong>re<br />
quando le uve sono danneggiate o attaccate da funghi, i lieviti in<strong>di</strong>geni, sempre presenti sull’uva,<br />
possono produrre etanolo. A questo punto i batteri acetici possono formare acido acetico a partire<br />
dall’etanolo. Poiché i microrganismi, sull’uva, sono sempre presenti insieme, le modalità con cui<br />
vengono trattate le uve che hanno <strong>per</strong>so <strong>la</strong> loro integrità può influenzare molti aspetti <strong>di</strong>versi del<strong>la</strong><br />
qualità del prodotto. Ribéreau-Gayon et al. (2006) raccomandano <strong>di</strong> raccogliere l’uva a tem<strong>per</strong>ature<br />
inferiori ai 20°C. Sottolineano inoltre l’importanza <strong>di</strong> preservare l’integrità dell’uva raccolta durante<br />
<strong>la</strong> fase <strong>di</strong> trasporto. Ciò non solo impe<strong>di</strong>sce <strong>la</strong> proliferazione dei microrganismi, ma evita anche<br />
l’ossidazione del mosto e <strong>la</strong> macerazione dei raspi.