Codice di buone pratiche per la viticoltura e l'enologia ... - Infowine
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116 2.2. Produzione di vini rossi (Trioli, G. with contribiution of: Cottereau, P.; Hofmann, U.; v.d. Meer, M.; Levite, D.) 2.2.1. Introduzione È più facile produrre un vino rosso a basso apporto di sostanze aggiunte rispetto ad un vino bianco. I vini rossi presentano spesso un maggior tenore di alcol rispetto ai vini bianchi e i loro tannini svolgono un doppio ruolo di agenti antimicrobici e antiossidanti. Il consumatore moderno è alla ricerca di vini rossi con un buon palato, bassa astringenza e aroma di frutta matura; la presenza di off-flavours può drasticamente ridurre la competitività dei vini sul mercato. Queste esigenze dei consumatori di vino spingono i produttori a cercare una piena maturazione delle uve, al fine di ottenere note di varietale fruttato intenso, assenza di note vegetali e tannini morbidi. Un effetto collaterale di questa tendenza è l’aumento generale dei pH nei vini rossi, che richiede una maggiore attenzione alla gestione della flora microbica. Nei vini bianchi, il principale pericolo è lo sviluppo microbico con conseguente sviluppo di off-flavours a causa della proliferazione di batteri e lieviti non-Saccharomyces nel mosto e nel vino. La prassi più comune contro la contaminazione microbica è un’attenta igiene, il controllo della temperatura, trattamenti fisici per ridurre la popolazione microbica e l’aggiunta di sostanze antimicrobiche. L’ossidazione è una preoccupazione minore nei vini rossi rispetto ai vini bianchi. I tannini consumano quantità significative di ossigeno richiesto per la polimerizzazione con il risultato di pigmenti stabili e polifenoli morbidi. La presenza di ossigeno riduce inoltre la comparsa di odori di ridotto. Importante è il controllo della presenza di ossigeno in quanto una sua eccessiva concentrazione può causare una perdita di colore e di aroma. In alcune varietà, povere di pigmenti rossi, l’ossigeno può causare una perdita significativa di colore, e il conseguente deprezzamento del vino. Inoltre, l’ossigeno disciolto è in grado di stimolare lo sviluppo di batteri acetici a discapito dei lieviti non Saccharomyces, tra i quali il Brettanomyces considerato di gran lunga il più pericoloso. Una buona prevenzione e un rigoroso controllo permettono la notevole riduzione nell’impiego di additivi e coadiuvanti. L’uso di uve sane è la chiave del successo in una vinificazione in rosso. La presenza di muffe o batteri rende impossibile la produzione con poche sostanze aggiunte di vini rossi di eccellente qualità e può richiedere interventi di trasformazione fisica o chimica in modo da raggiungere un livello qualitativo accettabile. In aggiunta alle pratiche enologiche di qualità delle uve, la scelta di attrezzature e di procedure adeguate durante la trasformazione e la macerazione dell’uva sono essenziali per ridurre al minimo la produzione di vini con difetti, come l’astringenza, le note vegetali e di ridutto la cui successiva eliminazione potrebbe richiedere ulteriori trattamenti. Nei capitoli seguenti vengono descritte diverse opzioni per ogni fase della produzione del vino rosso. Sono incluse le opzioni a impatto zero (colore verde), come pure quelle a basso impatto (colore giallo), insieme con le pratiche che si avvalgono di tutti gli additivi e coadiuvanti ammessi dalla normativa per la produzione di vino.
La vinificazione di vini biologici richiede un limitato uso fattori esterni, e la scelta di aggiunte inferiori in ogni fase della vinificazione può esporre il produttore ad un livello di rischio inaccettabile. Una buona conoscenza dello stato sanitario e della composizione dell’uva, nonché un costante controllo analitico e sensoriale possono aiutare l’enologo a seguire la via migliore per riuscire a produrre un vino di qualità, sicuro per il consumatore e per l’ambiente. 2.2.2. Raccolta Il presupposto più importante per l’elevata qualità del vino rosso è la raccolta di uve sane e con adeguata maturazione fisiologica. Le uve devono essere protette dagli attacchi da parte di funghi o insetti e devono essere esenti da contaminazione da Botrytis, marciume acido, oidio ecc, fino alla vendemmia. Se ci sono visibili infezioni di marciume acido, oidio o altri tipi di funghi, le uve malate devono essere separate a mano nel momento della raccolta. Solo le uve sane che hanno raggiunto il desiderato livello di maturità vengono raccolte. Infatti le uve che non abbiano completato la maturazione vengono eliminate, in questo modo si ha il più efficiente metodo di selezione. Le uve rosse possono essere raccolte durante le ore più calde della giornata. Un importante presupposto per una qualità del vino è l’ottimale maturazione delle uve che è dettata dal vitigno, dall’ambiente e dalle condizioni climatiche, nonché dal tipo di vino che l’enologo vuole produrre. Quindi una perfetta conoscenza delle condizioni di invaiatura (il rapporto ottimale fra zucchero, contenuto in acidi e pH del mosto, nonché il colore degli acini, l’odore e il gusto) permetterà al viticoltore di organizzare la raccolta a seconda dei diversi periodi di maturazione dell’uva. La raccolta delle uve deve avvenire manualmente o meccanicamente in condizioni climatiche favorevoli, in un’unica volta o in più fasi, con la selezione dell’uva in vigna o su tavole di cernita in cantina. Grazie alla sua velocità e alla facilità d’uso, la raccolta meccanica consente una rapida raccolta delle uve mature al loro livello di qualità ottimale e al momento più favorevole, ma la vendemmia manuale può essere ancora più selettiva e qualitativa. Condizioni climatiche sfavorevoli al momento della raccolta possono provocare una perdita in qualità e di resa in un tempo molto breve.. Vi sono casi in cui in cattive condizioni climatiche la raccolta meccanica può essere raccomandata senza selezione dell ‘uva raccolta a mano. In alcune regioni o in zone a denominazione e vigneti, la raccolta meccanica non è concessa. Il trasporto dell’uva dipende dal tipo di raccolta (manuale o meccanica) e dalle attrezzature presenti in cantina. Per salvaguardare la qualità e la vinificazione, le uve dovrebbero arrivare in cantina rapidamente e intatte. Se necessario, l’uva e il mosto possono essere protetti dall’ ossigeno e da infezioni microbiche con l’impiego dell’anidride solforosa, dell’ anidride carbonica o del ghiaccio secco. Un esagerato sfregamento e schiacciamento degli acini deve essere evitato attraverso: - trasporto superficiale in contenitori o cisterne; - Utilizzo di materiale di facile pulizia per garantire una corretta igiene nel lavoro; - Lo scarico diretto delle uve nella tramoggia e immediata pigiatura. 117
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2.2. Produzione <strong>di</strong> vini rossi<br />
(Trioli, G. with contribiution of: Cottereau, P.; Hofmann, U.; v.d. Meer, M.; Levite, D.)<br />
2.2.1. Introduzione<br />
È più facile produrre un vino rosso a basso apporto <strong>di</strong> sostanze aggiunte rispetto ad un vino bianco.<br />
I vini rossi presentano spesso un maggior tenore <strong>di</strong> alcol rispetto ai vini bianchi e i loro tannini<br />
svolgono un doppio ruolo <strong>di</strong> agenti antimicrobici e antiossidanti.<br />
Il consumatore moderno è al<strong>la</strong> ricerca <strong>di</strong> vini rossi con un buon pa<strong>la</strong>to, bassa astringenza e aroma<br />
<strong>di</strong> frutta matura; <strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> off-f<strong>la</strong>vours può drasticamente ridurre <strong>la</strong> competitività dei vini sul<br />
mercato. Queste esigenze dei consumatori <strong>di</strong> vino spingono i produttori a cercare una piena maturazione<br />
delle uve, al fine <strong>di</strong> ottenere note <strong>di</strong> varietale fruttato intenso, assenza <strong>di</strong> note vegetali e tannini<br />
morbi<strong>di</strong>. Un effetto col<strong>la</strong>terale <strong>di</strong> questa tendenza è l’aumento generale dei pH nei vini rossi, che<br />
richiede una maggiore attenzione al<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> flora microbica.<br />
Nei vini bianchi, il principale <strong>per</strong>icolo è lo sviluppo microbico con conseguente sviluppo <strong>di</strong> off-f<strong>la</strong>vours<br />
a causa del<strong>la</strong> proliferazione <strong>di</strong> batteri e lieviti non-Saccharomyces nel mosto e nel vino. La<br />
prassi più comune contro <strong>la</strong> contaminazione microbica è un’attenta igiene, il controllo del<strong>la</strong> tem<strong>per</strong>atura,<br />
trattamenti fisici <strong>per</strong> ridurre <strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione microbica e l’aggiunta <strong>di</strong> sostanze antimicrobiche.<br />
L’ossidazione è una preoccupazione minore nei vini rossi rispetto ai vini bianchi. I tannini consumano<br />
quantità significative <strong>di</strong> ossigeno richiesto <strong>per</strong> <strong>la</strong> polimerizzazione con il risultato <strong>di</strong> pigmenti stabili<br />
e polifenoli morbi<strong>di</strong>. La presenza <strong>di</strong> ossigeno riduce inoltre <strong>la</strong> comparsa <strong>di</strong> odori <strong>di</strong> ridotto.<br />
Importante è il controllo del<strong>la</strong> presenza <strong>di</strong> ossigeno in quanto una sua eccessiva concentrazione può<br />
causare una <strong>per</strong><strong>di</strong>ta <strong>di</strong> colore e <strong>di</strong> aroma. In alcune varietà, povere <strong>di</strong> pigmenti rossi, l’ossigeno può<br />
causare una <strong>per</strong><strong>di</strong>ta significativa <strong>di</strong> colore, e il conseguente deprezzamento del vino. Inoltre, l’ossigeno<br />
<strong>di</strong>sciolto è in grado <strong>di</strong> stimo<strong>la</strong>re lo sviluppo <strong>di</strong> batteri acetici a <strong>di</strong>scapito dei lieviti non<br />
Saccharomyces, tra i quali il Brettanomyces considerato <strong>di</strong> gran lunga il più <strong>per</strong>icoloso.<br />
Una buona prevenzione e un rigoroso controllo <strong>per</strong>mettono <strong>la</strong> notevole riduzione nell’impiego <strong>di</strong><br />
ad<strong>di</strong>tivi e coa<strong>di</strong>uvanti.<br />
L’uso <strong>di</strong> uve sane è <strong>la</strong> chiave del successo in una vinificazione in rosso. La presenza <strong>di</strong> muffe o batteri<br />
rende impossibile <strong>la</strong> produzione con poche sostanze aggiunte <strong>di</strong> vini rossi <strong>di</strong> eccellente qualità<br />
e può richiedere interventi <strong>di</strong> trasformazione fisica o chimica in modo da raggiungere un livello qualitativo<br />
accettabile.<br />
In aggiunta alle <strong>pratiche</strong> enologiche <strong>di</strong> qualità delle uve, <strong>la</strong> scelta <strong>di</strong> attrezzature e <strong>di</strong> procedure adeguate<br />
durante <strong>la</strong> trasformazione e <strong>la</strong> macerazione dell’uva sono essenziali <strong>per</strong> ridurre al minimo <strong>la</strong><br />
produzione <strong>di</strong> vini con <strong>di</strong>fetti, come l’astringenza, le note vegetali e <strong>di</strong> ridutto <strong>la</strong> cui successiva eliminazione<br />
potrebbe richiedere ulteriori trattamenti.<br />
Nei capitoli seguenti vengono descritte <strong>di</strong>verse opzioni <strong>per</strong> ogni fase del<strong>la</strong> produzione del vino rosso.<br />
Sono incluse le opzioni a impatto zero (colore verde), come pure quelle a basso impatto (colore giallo),<br />
insieme con le <strong>pratiche</strong> che si avvalgono <strong>di</strong> tutti gli ad<strong>di</strong>tivi e coa<strong>di</strong>uvanti ammessi dal<strong>la</strong> normativa<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> vino.