gen-mar 2013 - Consorzio Marina di San Nicola

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il fondo del direttore editoriali CANI… POCHE E SEMPLICI LE NORME DA RISPETTARE Tra le opere che il Consiglio di Amministrazione intende realizzare a San Nicola nel 2013, quindi previste nel preventivo di spese per l’anno corrente, c’è una seconda “area cani”. E’ innegabile come la prima, realizzata quattro anni fa in via del Sole, sia stata e sia tuttora molto gradita e utilizzata dai possessori di cani... provenienti non solo dal nostro comprensorio ma anche oltre i suoi confini. Cioè da zone che evidentemente non godono di spazi appositamente dedicati e ben mantenuti come quello consortile. Segno di cultura e di civiltà nonché di amore verso i nostri “amici” a quattro zampe, il “Parco dei cani” di San Nicola è una di quelle iniziative che contribuiscono a rappresentare questa località come “fiore all’occhiello” del territorio comunale di Ladispoli. Ciò detto, sempre rimanendo in argomento, dobbiamo purtroppo rilevare che ancora oggi è molto diffusa la brutta abitudine di non raccogliere le deiezioni che i cani abbandonano lungo le strade, sui marciapiedi e nelle aree verdi. E ciò nonostante nel territorio consortile siano dislocate alcune decine di distributori dove prelevare, gratuitamente, gli appositi sacchetti. Distributori che recentemente il Consorzio ha anche rinnovato laddove, specie vicino al mare, la salsedine aveva fatto il suo effetto. A parte, quindi, la preghiera che il Consorzio rinnova, a tutti i possessori di cani, di raccogliere le loro feci, approfitto dell’occasione per rendere noto che da qualche tempo, a Ladispoli, sono in perlustrazione pattuglie di guardie zoofile, in borghese, preposte a controllare che i padroni dei cani, nella loro conduzione e gestione degli animali, rispettino le norme vigenti. E in caso contrario contestano e verbalizzano. Si tratta di poche norme, molto semplici, che già ho avuto modo di ricordare su un altro periodico locale di cui sono direttore responsabile e che qui di seguito cercherò di riassumere. A regolare la materia è soprattutto l’Ordinanza del 3 marzo 2009, emessa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 68 del 23 marzo), concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani. Una Ordinanza che ha introdotto sostanziali novità rispetto a quelle emanate nel passato e in particolare ha eliminato l’elenco di “razze pericolose”, privo di riferimento scientifico in letteratura di medicina veterinaria, in quanto non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività dei cani in base alla loro razza o ai loro incroci. E’ quindi necessario soffermarsi su ciò che la vigente normativa, specie – come detto – l’ordinanza del 2009, prescrive in ordine alla “Responsabilità civile e penale dei proprietari dei cani”. Ai fini della prevenzione del rischio di aggressione da parte di cani, l’Ordinanza ha attribuito un ruolo fondamentale alla responsabilità dei proprietari. Il proprietario di un cane, infatti, è sempre responsabile del benessere e del controllo del 4 Gen/Mar 2013 proprio animale, pertanto risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni che questi arreca a persone, animali o cose. Viene inoltre introdotto per la prima volta l’obbligo di utilizzare sempre e in ogni luogo il guinzaglio a una misura non superiore a metri 1,50 per i cani condotti nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico – fatte salve le aree per cani individuate dai Comuni – e di avere sempre con sé la museruola (rigida o morbida) da applicare in caso di potenziale pericolo, nonché l’obbligo di affidare il proprio animale solo a persone in grado di gestirlo. Il proprietario e il detentore devono, inoltre, assumere informazioni sulle caratteristiche fisiche ed etologiche dei cani e sulle normative in vigore. E’ fatto obbligo a chiunque conduca il cane in ambito urbano raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei a tale raccolta. Il richiamo al rispetto di queste norme – a parte l’igiene dell’ambiente come anche la pulizia e il decoro del territorio – è altresì motivato dal fatto che anche a San Nicola le guardie zoofile faranno certamente capolino, se non l’hanno già fatto. A buon intenditor… ROBERTO TURBITOSI SMONTATO IL CHIOSCO DI VIA TRE PESCI Il chiosco di via Tre Pesci, così come previsto, è stato fi nalmente smontato. Si attendono ora tutte le necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità per eff ettuare il rimontaggio della struttura nella sua nuova collocazione. Qualcuno si è chiesto come mai il manufatto fosse ancora “in loco” nonostante l’annuncio dato in gennaio con il titolo sulla copertina del precedente “Consorziato” e ripetuto in testa al relativo articolo all’interno. Ebbene, a parte l’idea di parafrasare un noto proverbio popolare, il titolo “L’Epifania il chiosco s’è portata via” fu deciso nel momento in cui venne raggiunto l’accordo tra il Consorzio e il concessionario del chiosco per lo spostamento del manufatto dalla originaria posizione a una posizione più defi lata e laterale, così da liberare la visuale verso mare. Accordo sancito dalla fi rma di un apposito protocollo d’in- La situazione oggi tesa. Firmato l’accordo, quindi, lo spostamento vero e proprio è potuto avvenire solo dopo il superamento di alcune problematiche di carattere tecnico.
INprimoPIANO Un incontro… con fi nale a sorpresa Il presidente Tondinelli convoca i fi rmatari di una lettera con richiesta di chiarimenti in merito alla occupazione, da parte di una società costruttrice, di un’area in via Venere fi no ad allora utilizzata come giardino. Ma mentre è in corso la riunione giunge in sala, non invitata, la consigliera comunale Franca Asciutto. Ed ecco cosa accade… Sabato 16 febbraio ha avuto luogo, presso il centro sociale-ricreativo di via della Luna, una riunione tra Roberto Tondinelli e alcuni consorziati. Incontro voluto e organizzato dallo stesso presidente del Consorzio dopo aver ricevuto una raccolta di fi rme, una ventina, dove si chiedevano chiarimenti in merito alla occupazione da parte di una società costruttrice di un’area verde di via Venere, per lunghi anni utilizzata come giardino per i consorziati. I convocati erano esclusivamente i fi rmatari della petizione e l’incontro sarebbe dovuto avvenire negli uffi ci del Consorzio. Ma la concomitanza con un altro impegno, e precisamente una verifi ca da parte del Collegio sindacale, ha comportato lo spostamento della riunione presso l’attiguo centro consortile. Evidentemente la voce si era così diff usa nel comprensorio tantoché alla riunione erano presenti, oltre ai fi rmatari (neanche tutti), anche altri consorziati. E’ stata quella l’occasione per il presidente di chiarire, carte uffi ciali alla mano, che quell’appezzamento di terreno non è e non è mai stato un verde pubblico: i verdi pubblici del comprensorio, infatti, sono tutti e solo quelli già trasferiti con atto notarile, nell’anno 1977, al Comune di Ladispoli. Tantomeno tale area rientra tra quelle che i lottizzatori Odescalchi hanno trasferito al Consorzio nel 2012, sempre con atto notarile, come strade e parcheggi. Quindi, presidente, che natura ha quel terreno? “Si tratta di un’area che, sebbene utilizzata per decenni come verde a disposizione del Consorzio, era ed è di proprietà privata, appartenente alla stessa particella catastale già vincolata dalla So- printendenza con vincolo provvisorio, rinnovato anno per anno, poi defi nitivamente sbloccata, in parte, nell’anno 2002. Il vincolo permanente, com’è noto, fu apposto sulla gran parte dell’area ad eccezione della striscia a forma di elle a confi ne con la strada, dove la società acquirente ha in corso di costruzione e di ultimazione un complesso edilizio”. Ma durante la riunione è accaduto qualcosa. Ce ne vuole parlare? “Certamente – annuisce Tondinelli –. Si è presentata, senza essere stata invitata, una consigliera comunale di opposizione, la signora Franca Asciutto, certamente avvertita da alcuni consorziati. A questo punto mi fermavo e invitavo la signora ad uscire dalla sala in quanto si trattava di una riunione consortile, quindi privata e non pubblica, riguardante un argomento consortile, da me indetta per incontrare i consorziati fi rmatari di quella petizione. Facevo presente oltretutto che non poteva essere consentita la presenza di un politico a una settimana dalle elezioni nazionali”. E cosa è accaduto? “La signora Asciutto si rifi utava di uscire dalla sala, asserendo che in qualità di consi- gliere comunale aveva il diritto di presenziare a quella riunione. Io ribadivo la natura privata del Consorzio e delle sue riunioni, richiamando la prerogativa che ci ha sempre contraddistinti nei decenni ovvero la chiusura a ogni ingerenza, al nostro interno, della politica e dei suoi rappresentanti”. Qual è stata la reazione della consigliera? “Non ha inteso dar seguito al mio invito, sollecitandomi anzi a chiamare i Carabinieri. E ancora una volta ho invitato la signora a uscire, avvertendo lei e tutti i presenti che in caso contrario sarei uscito io, ponendo fi ne alla riunione. All’ennesimo suo rifi uto, ho dichiarato chiuso l’incontro, ho preso tutte le mie carte e ho lasciato la sala”. Certamente sul suo comportamento, presidente, ha inciso l’atteggiamento che la signora Asciutto ha assunto ormai da anni, e continua a mantenere, nei confronti del Consorzio e quindi di tutta la comunità di San Nicola. Non è così? “Mai in precedenza – osserva Tondinelli – alcun politico, sia di maggioranza che di opposizione, si è comportato così nei confronti della cittadinanza di San Nicola. Un atteggiamento inspiegabile, fatto di ostilità e continue aggres- sioni su ogni e qualsiasi iniziativa messa in atto dal Consorzio: dai parcheggi a pagamento alla nuova sede di via della Luna, dai lavori di messa a norma degli impianti elettrici al nuovo arredo urbano in via Tre Pesci. Ma la principale battaglia che la consigliera comunale sta conducendo ai danni della comunità consortile è quella di voler perseguire a tutti i costi la chiusura e quindi lo scioglimento del Consorzio per presunta scadenza dei termini di convenzione”. E su questo fronte lei e il Cda come vi ponete? “Confortati dal supporto della quasi totalità dei consorziati, diamo le più ampie assicurazioni che lotteremo fi no in fondo con tutti i mezzi a disposizione e in tutte le sedi opportune perché il Consorzio abbia ancora lunga vita, richiamando agli impegni assunti con i rispettivi programmi, presentati nella campagna elettorale per le amministrative del 2012, tutte le forze politiche sia di maggioranza che di opposizione, compresa quella a cui appartiene la signora Asciutto, che così facendo disattende quanto previsto nel programma del suo gruppo riguardo al mantenimento del Consorzio e, se necessario, alla modifi ca dell’articolo 9 della Convenzione di lottizzazione, laddove sono indicati i termini perché possa avvenire il trasferimento al Comune del nostro comprensorio. Termine fi ssato, com’è noto, al raggiungimento del 100% della edifi cazione complessiva prevista nel Piano di lottizzazione e cioè alla realizzazione della cubatura massima consentita nel comprensorio stesso”. Ma tale circostanza si è verifi cata? “Ad oggi – conclude il presidente – questo termine non è stato ancora raggiunto”. Gen/Mar 2013 5
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