gen-mar 2013 - Consorzio Marina di San Nicola
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L’anello piscatorio <strong>di</strong> Papa Benedetto XVI<br />
ma anche valore <strong>di</strong> insegnamento nel saper<br />
rappresentare i linguaggi simbolici della<br />
fede cristiana. Nell’anello la fi gura <strong>di</strong> Pietro<br />
tende verso la cornice nella quale troviamo<br />
della ampie baccellature, metafora<br />
del colonnato <strong>di</strong> <strong>San</strong> Pietro ed espressione<br />
dell’invenzione berniniana, che prevedeva<br />
il colonnato della piazza come abbraccio<br />
della grande madre Chiesa. Così, questa<br />
relazione rinvia al rapporto tra Benedetto<br />
XVI e i fedeli accolti sul sagrato della piazza.<br />
I due pesci del gambo dell’anello sono<br />
metafora del segno più antico della cultura<br />
cristiana delle origini, simbolo dell’acrostico<br />
cristologico (Gesù Cristo Figlio <strong>di</strong> Dio<br />
Salvatore). Come il simbolo del pesce rappresenta<br />
l’idea dell’origine del ruolo della<br />
Chiesa, così i due pesci sono il sostegno del<br />
racconto del pescatore. Infi ne, nella parte<br />
interna, a completare la <strong>di</strong>mensione simbolica<br />
<strong>di</strong> una ridotta architettura <strong>di</strong> simboli,<br />
sta il traforo del <strong>di</strong>segno del sagrato della<br />
piazza. A chiudere il percorso progettuale<br />
sta la croce del pallio (altro segno recuperato<br />
dalla tra<strong>di</strong>zione da Benedetto XVI),<br />
inserita nella parte terminale del gambo,<br />
alla congiunzione delle code dei pesci”.<br />
Perché Benedetto XVI ha scelto l’anello<br />
<strong>di</strong> foggia classica?<br />
“E’ noto che Benedetto XVI sia stato<br />
defi nito papa teologo: ciò implica una forte<br />
relazione tra gli aspetti <strong>di</strong> cultura teologica<br />
e il valore dei simboli, da sempre espressione<br />
potente della Fede cristiana nella produzione<br />
dei manufatti <strong>di</strong> funzione liturgica<br />
e artistica da parte della <strong>San</strong>ta Sede. I due<br />
anelli si muovono in questa <strong>di</strong>rezione, riqualifi<br />
cando i valori <strong>di</strong> comunicazione<br />
dei simboli come messaggio universale e<br />
fi sso nel tempo. L’apprezzamento per l’intero<br />
percorso progettuale si è concretizza-<br />
to nell’acquisizione <strong>di</strong> entrambi i modelli:<br />
mentre uno è stato indossato costantemente,<br />
l’altro viene conservato in Vaticano, in<br />
un’adeguata sede museale”.<br />
Com’é stato realizzato l’anello? Quali sono<br />
state le varie fasi della lavorazione? Qual<br />
è stato in quelle fasi l’intervento del Papa?<br />
“Il processo <strong>di</strong> realizzazione dell’anello<br />
ha previsto varie fasi: la prima relativa alla<br />
ricerca storica, con l’obiettivo <strong>di</strong> comprendere<br />
quale fosse il signifi cato e la natura<br />
formale <strong>di</strong> questo particolare oggetto che<br />
da sempre s’identifi ca con il pontifi cato ed<br />
è ricco <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione che risale al XIII<br />
secolo. Poi, sulla base delle ricerche, si è lavorato<br />
su alcune proposte progettuali basate<br />
sulla trasformazione dei simboli sopradescritti<br />
in forma signifi cante. La parte sperimentale<br />
è valsa la realizzazione <strong>di</strong> oltre<br />
un centinaio <strong>di</strong> bozzetti, modelli e prove in<br />
cera e in ar<strong>gen</strong>to, fi no alla redazione fi nale,<br />
operazioni che hanno visto al lavoro non<br />
solo il sottoscritto ma valenti professionisti<br />
come Stefano Ricci, architetto e designer,<br />
Adolfo, Roberto ed Elisa Franchi, Roberto<br />
Benedetti per la ricerca storica delle fonti.<br />
Giunti alla sintesi <strong>di</strong> due modelli, uno <strong>di</strong><br />
chiara ispirazione contemporanea e l’altro<br />
classico, sono stati presentati al <strong>San</strong>to Padre<br />
che ha scelto quello <strong>di</strong> foggia classica”.<br />
Si è letto che l’anello non verrebbe<br />
<strong>di</strong>strutto ma, eventualmente, “biff ato”…<br />
Cosa vuol <strong>di</strong>re esattamente?<br />
“Gli anelli del passato sono stati <strong>di</strong>strutti<br />
perché la funzione <strong>di</strong> sigillo ne imponeva<br />
tale destinazione al fi ne <strong>di</strong> evitare<br />
falsifi cazioni, stante l’uso che se ne faceva<br />
per bollare gli atti solenni. L’anello <strong>di</strong> Benedetto<br />
XVI non ha la funzione <strong>di</strong> sigillo e la<br />
<strong>di</strong>struzione non necessita. Per essere fedeli<br />
al rituale ci si è limitati a biff arlo, ovvero<br />
praticare un segno a croce sulla parte relativa<br />
alla fi gura <strong>di</strong> <strong>San</strong> Pietro. Ciò equivale a<br />
defi nirne la fi ne del pontifi cato”.<br />
Perché lei si è espresso affi nché l’anello<br />
non venisse <strong>di</strong>strutto come previsto<br />
dal rituale?<br />
“La comunicazione che si è occupata<br />
<strong>di</strong> questo tema (mi riferisco al salvataggio<br />
dell’anello) ha contribuito a fare un po’ <strong>di</strong><br />
confusione. Colgo l’occasione per spiegare<br />
il mio punto <strong>di</strong> vista. Non mi sono mai posto<br />
l’onere <strong>di</strong> fornire suggerimenti alla <strong>San</strong>ta<br />
Sede. Raggiunto dalla stampa e chiamato<br />
a fornire un’opinione sul tema del destino<br />
dell’anello, ho voluto signifi care ciò che il<br />
rituale prevedeva in antico e ciò che l’anello<br />
<strong>di</strong> Benedetto rappresenta. L’evidente <strong>di</strong>versità<br />
esistente tra uso <strong>di</strong> sigillo (per gli anelli<br />
antichi) e valore simbolico, privo <strong>di</strong> funzioni<br />
pratiche come quella <strong>di</strong> sigillare atti uf-<br />
arte&cultura<br />
fi ciali per l’anello <strong>di</strong> Benedetto XVI, mi ha<br />
portato a fornire l’ipotesi più coerente con<br />
quello che doveva essere il destino dell’anello,<br />
perché stabilito dal Vaticano e non<br />
certo dal sottoscritto. La biff atura risponde<br />
alle esi<strong>gen</strong>ze rituali ma al contempo lascia<br />
intatto l’anello che potrà così continuare a<br />
porsi come veicolo <strong>di</strong> una metamorfosi costante<br />
che consente alle <strong>gen</strong>erazioni umane<br />
<strong>di</strong> misurarsi e interpretare il Mistero <strong>di</strong><br />
Cristo e della sua Chiesa; mentre gli stu<strong>di</strong>osi<br />
potranno avere fi nalmente la possibilità<br />
<strong>di</strong> un riferimento certo e visibile che restituisce<br />
alla storia degli uomini un oggetto<br />
in grado <strong>di</strong> fornire un racconto”.<br />
Per i contatti che ha avuto con Papa<br />
Benedetto, che persona è? Che impressione<br />
le ha fatto? Un ricordo degli incontri<br />
con lui…<br />
Uno dei bozzetti per lo stu<strong>di</strong>o dell’anello<br />
“Ho avuto la fortuna <strong>di</strong> incontrare il <strong>San</strong>to<br />
Padre per due volte, la prima all’indomani<br />
dell’investitura e la seconda dopo la consegna<br />
dell’altra epocale opera, l’Icona Acheropita,<br />
che ogni anno viene presentata dal Pontefi -<br />
ce sul sagrato <strong>di</strong> <strong>San</strong> Pietro durante la <strong>San</strong>ta<br />
Messa <strong>di</strong> Pasqua. In entrambe le occasioni è<br />
stata tale l’emozione che ancora oggi tento <strong>di</strong><br />
sforzarmi nel ricordare il nostro colloquio.<br />
Ma a parte ciò che ci siamo detti, sono stato<br />
colpito per la grande forza <strong>di</strong> volontà mista a<br />
un’umiltà che rivela la missione del conta<strong>di</strong>no<br />
della vigna del Signore, come ha usato defi nirsi<br />
per il proprio pontifi cato. Ma ancor più, ho<br />
avuto modo <strong>di</strong> percepire il suo sorriso schietto<br />
e misurato, gli occhi profon<strong>di</strong> e buoni <strong>di</strong> chi sa<br />
accogliere la soff erenza propria e altrui, rivelandone<br />
il valore. In quei due incontri il senso<br />
<strong>di</strong> una calda atmosfera mi ha attratto come se<br />
per un attimo mi fossi sollevato da terra. Conserverò<br />
per sempre questo ricordo nel cuore”.<br />
Grazie, signor Franchi, e tanti auguri<br />
per il suo bel lavoro.<br />
Gen/Mar <strong>2013</strong> 13