relazione geologica e geomorfologica - Comune di Montemarciano
relazione geologica e geomorfologica - Comune di Montemarciano
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Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
SOMMARIO<br />
1. PREMESSA.............................................................................................................................................................. 2<br />
2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO .......................................................................................... 3<br />
2.1. GENERALITÀ .......................................................................................................................................................... 3<br />
2.2. LINEAMENTI GEOLOGICI ........................................................................................................................................... 4<br />
2.3. LINEAMENTI GEOMORFOLOGICI ................................................................................................................................. 6<br />
3. CARATTERISTICHE FISIOGRAFICHE DEL LITORALE DAL QUADRO CONOSCITIVO DEL “PIANO DI GESTIONE<br />
INTEGRATA DELLE AREE COSTIERE” ................................................................................................................................ 7<br />
3.1. STATO DI FATTO ..................................................................................................................................................... 7<br />
3.2. ANALISI DEGLI SQUILIBRI .......................................................................................................................................... 8<br />
3.3. INDICAZIONI PROGETTUALI ....................................................................................................................................... 9<br />
4. MORFODINAMICA COSTIERA E ANALISI DEGLI SQUILIBRI .................................................................................... 10<br />
4.1. INDAGINE BATIMETRICA, MORFODINAMICA MARINA E LITOSTRATIGRAFIA ........................................................................ 15<br />
4.2. DEFINIZIONE DELLA FATTIBILITA’ GEOLOGICA DELLE OPERE E VALUTAZIONI ANALITICHE DI ORIENTAMENTO IN RIFERIMENTO<br />
ALL’INTERVENTO PROPOSTO ................................................................................................................................................ 18<br />
5. INQUADRAMENTO DELLE CARATTERISTICHE LITOLOGICHE E SEDIMENTOLOGICHE DELLA SPIAGGIA ................ 21<br />
5.1. CARATTERISTICHE SEDIMENTOLOGICHE, MORFOLOGICHE E PARAMETRI CARATTERISTICI DELLA SPIAGGIA NATIVA ...................... 21<br />
5.2. CRITERI DI COMPATIBILITA’ DELLE GHIAIE DI RIPASCIMENTO ........................................................................................... 26<br />
5.3. PARAMETRI CARATTERISTICI DI PROGETTO DELLE GHIAIE DI RIPASCIMENTO ....................................................................... 28<br />
5.4. COMPATIBILITÀ CON LA DINAMICA COSTIERA ............................................................................................................. 30<br />
6. SINTESI BIBLIOGRAFICA ....................................................................................................................................... 31<br />
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Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
1. PREMESSA<br />
La presente <strong>relazione</strong> illustra i risultati <strong>di</strong> un’indagine geologico tecnica eseguita nel tratto<br />
<strong>di</strong> litorale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> interessato dal susseguirsi <strong>di</strong> mareggiate che<br />
hanno provocato negli ultimi anni fenomeni erosivi particolarmente gravi, con notevole<br />
depauperamento <strong>di</strong> alcuni tratti <strong>di</strong> spiaggia emersa e danni alle infrastrutture pubbliche ed<br />
alle strutture turistico-balneari. Le forti mareggiate che si sono abbattute su tutto il litorale<br />
marchigiano da novembre a <strong>di</strong>cembre 2008 hanno ulteriormente aggravato lo stato del<br />
litorale.<br />
In <strong>relazione</strong> a ciò è stato realizzato un progetto per un intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera<br />
considerato tra i “Primi interventi urgenti <strong>di</strong> protezione civile <strong>di</strong>retti a fronteggiare i danni<br />
conseguenti agli eventi atmosferici che hanno colpito il territorio nazionale nei mesi <strong>di</strong><br />
novembre e <strong>di</strong>cembre 2008” dell’Or<strong>di</strong>nanza n.3734/09 della Presidenza del Consiglio dei<br />
Ministri.<br />
Il tratto <strong>di</strong> litorale oggetto del presente intervento si estende per circa 800 metri nel<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> e fa parte dell’Unità Fisiografica n.10 delimitata a nord dal<br />
porto <strong>di</strong> Senigallia e a sud dalla foce del fiume Esino (Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle<br />
Aree Costiere della Regione Marche).<br />
L’Ente Attuatore dell’intervento è il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> a cui fa carico anche la<br />
figura del Responsabile Unico del Proce<strong>di</strong>mento.<br />
L’Ufficio Tecnico del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> ha redatto una proposta <strong>di</strong> intervento sul<br />
paraggio interessato dal presente intervento, con un livello <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong> tipo<br />
preliminare, in cui si prevede l’emersione delle attuali quattro scogliere sommerse e la<br />
costruzione <strong>di</strong> ulteriori tre nuove scogliere emerse, in linea con le attuali (una a nord e due<br />
a sud).<br />
La progettazione e <strong>di</strong>rezione lavori è stata affidata alla struttura della P.F. Difesa della<br />
Costa della Regione Marche con Decreto del Dirigente del Servizio Governo del<br />
Territorio, Mobilità ed Infrastrutture n. 143/S09 del 16/06/2009.<br />
Nel progetto esecutivo, per la caratterizzazione ante operam della spiaggia è stata<br />
utilizzata la comparazione visiva eseguita in fase <strong>di</strong> rilevamento; utilizzando in seguito<br />
anche il dataset delle indagini per la caratterizzazione della spiaggia eseguite<br />
dall’Università <strong>di</strong> Ancona nell’ambito del progetto del Piano <strong>di</strong> gestione integrata delle aree<br />
costiere.<br />
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2. INQUADRAMENTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO<br />
2.1. Generalità<br />
Il litorale marchigiano si estende per circa 170 km, delimitato a nord dal Fiume Tavollo al<br />
confine con l’Emilia Romagna e a sud dalla foce del fiume Tronto al confine con<br />
l’ Abruzzo. E’ caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi morfotipi in stretta cor<strong>relazione</strong> con le<br />
caratteristiche strutturali, litologiche e morfoevolutive del territorio.<br />
Fig. 1 Ubicazione dell’area <strong>di</strong> intervento (Marina <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong>)<br />
Lungo il litorale marchigiano, il paesaggio si configura secondo due principali unità<br />
fisiografiche e cioè coste alte e coste basse, nell’ambito <strong>di</strong> queste due principali categorie<br />
si possono in<strong>di</strong>viduare sei morfotipi principali in funzione delle caratteristiche fisiografiche<br />
generali; e cioè: a) litorale caratterizzato dalla presenza <strong>di</strong> una spiaggia con dune <strong>di</strong><br />
retrospiaggia; b) litorale caratterizzato da una spiaggia senza dune <strong>di</strong> retrospiaggia; c)<br />
falesia attiva senza solco <strong>di</strong> battente evidente; d) falesia attiva terrazzata; e) falesia<br />
inattiva/quiescente; f) paleofalesia. Le caratteristiche morfologiche generali nell’area<br />
oggetto d’intervento identifica un settore caratterizzato da una costa bassa in cui si<br />
riconosce un morfotipo costituito dalla spiaggia e da una zona <strong>di</strong> retro spiaggia pressoché<br />
totalmente urbanizzata, che si raccorda con i versanti collinari <strong>di</strong>stali circa 500 metri.<br />
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2.2. Lineamenti geologici<br />
Il settore considerato è caratterizzato da argille marnose e marnoso-siltose bluastre in<br />
strati <strong>di</strong> spessore variabile da pochi centimetri ad un massimo <strong>di</strong> 50 cm circa, talvolta in<br />
pacchi fittamente laminati. La stratificazione è evidenziata da spalmature ed intercalazioni<br />
millimetriche sabbioso-siltose grigie. Questi depositi fanno parte della successione pliopleistocenica<br />
marchigiana che presenta caratteri piuttosto complessi, variabili nel tempo e<br />
nello spazio sia in senso laterale che longitu<strong>di</strong>nale in <strong>relazione</strong> agli eventi tettonici che<br />
hanno determinato con<strong>di</strong>zionamenti nella morfologia e nella se<strong>di</strong>mentazione. Infatti nel<br />
Pleistocene me<strong>di</strong>o-superiore anche la parte più esterna emerge definitivamente; l’area è<br />
interessata da movimenti verticali <strong>di</strong>fferenziali, sia tra i tre settori principali che all’interno<br />
degli stessi, infatti i depositi del Pleistocene me<strong>di</strong>o-superiore sono assenti a nord<br />
dell’Esino.<br />
Si configura un quadro se<strong>di</strong>mentario strettamente controllato dalla tettonica <strong>di</strong><br />
sollevamento <strong>di</strong>fferenziale principalmente legato ai fenomeni <strong>di</strong> elastic-rebound, e<br />
subor<strong>di</strong>natamente ad aliquote dovute all’isostasia ed ai movimenti relativi terra-mare<br />
connessi con le alterne fasi climatiche glaciali-interglaciali-postglaciali.<br />
L’attività sismica dell’area, peraltro limitata, è associata al settore anconetano-forlivese<br />
caratterizzato da meccanismi focali <strong>di</strong> carattere compressivo <strong>di</strong> elementi tipici <strong>di</strong> una<br />
foreland fold and thrust belt e da faglie trascorrenti/transpressive che rappresentano<br />
elementi <strong>di</strong> collegamento (rampe laterali, transfer faults) tra i maggiori thrust sheets ed in<br />
parte strutture <strong>di</strong> neoformazione. Queste ultime sono successive alla principale fase<br />
compressiva del Pliocene me<strong>di</strong>o-superiore responsabile della strutturazione delle zone<br />
esterne e sono tuttora attive e responsabili della sismicità dell’area.<br />
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Fig. 2 Carta litologica del Pleistocene marchigiano<br />
STRALCIO ESTRATTO DA<br />
CARTA GEOLOGICA DELLA SUCCESSIONE PLEISTOCENICA TRA I FIUMI METAURO E TESINO<br />
T. Nanni, E. Pennacchioni, M. L. Rainone<br />
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2.3. Lineamenti geomorfologici<br />
Le caratteristiche morfologiche generali nell’area oggetto d’intervento sono caratterizzate<br />
da una costa bassa in cui si riconosce un morfotipo costituito dalla spiaggia e da una zona<br />
<strong>di</strong> retro spiaggia che si raccorda con i versanti collinari <strong>di</strong>stali circa 500 metri.<br />
Il tratto <strong>di</strong> piana costiera, riferibile alla trasgressione Flandriana, è collegata al mare dalla<br />
spiaggia che presenta un’estensione estremamente variabile in <strong>relazione</strong> ai fenomeni<br />
erosivi indotti essenzialmente dalle opere antropiche realizzate nel tempo in mare sia<br />
on-shore che long-shore, in corrispondenza della battigia e nella zona <strong>di</strong> retrospiaggia.<br />
Nel tratto <strong>di</strong> litorale analizzato è stato possibile in<strong>di</strong>viduare una spiaggia emersa<br />
prevalentemente ghiaiosa, con una o più berme e cordoni. Una spiaggia intertidale<br />
prevalentemente sabbioso-ghiaiosa caratterizzata dalla presenza della zona <strong>di</strong> battigia,<br />
barre e truogoli.<br />
Il Piano per l’Assetto idrogeologico (PAI) in<strong>di</strong>vidua il <strong>di</strong>ssesto idrogeologico dell’area<br />
considerata e censisce i fenomeni franosi e quelli <strong>di</strong> esondazione; tali fenomeni non<br />
interessano l’area stu<strong>di</strong>ata.<br />
Stralcio cartografico del Piano per l’Assetto Idrogeologico<br />
Fig. 3 Aree in frana e quelle soggette ad esondazione nel settore considerato<br />
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3. CARATTERISTICHE FISIOGRAFICHE DEL LITORALE DAL QUADRO<br />
CONOSCITIVO DEL “PIANO DI GESTIONE INTEGRATA DELLE AREE COSTIERE”<br />
3.1. Stato <strong>di</strong> fatto<br />
L’unità fisiografica interessata dall’intervento è la n.10, delimitata a nord dal porto <strong>di</strong><br />
Senigallia e a sud dalla foce del fiume Esino. Di seguito si riporta lo stralcio desunto dal<br />
Piano della Costa:<br />
Fig. 4 Unità fisiografica <strong>di</strong> riferimento<br />
L’intero tratto interessato daIla U.F. n. 10 ha una lunghezza totale <strong>di</strong> 15,18 Km ricadenti<br />
nei Comuni <strong>di</strong> Senigallia per 8,46 km, <strong>Montemarciano</strong> per 4,5 km e Falconara Marittima<br />
per 2,22 km.<br />
Il litorale presenta allo stato attuale opere per complessivi 3,70 km (pari al 24% della<br />
lunghezza totale).<br />
Le principali opere esistenti sono costituite da: scogliere emerse (1,06 Km), scogliere<br />
sommerse (0,41 km), opere miste (0,20 km), 1 pontile 1 pennello e 10 pennelli sommersi.<br />
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Le caratteristiche se<strong>di</strong>mentologiche della spiaggia emersa evidenziano la presenza del<br />
25% <strong>di</strong> sabbia e del 75% <strong>di</strong> ghiaia; i bacini principali <strong>di</strong> apporto solido sono costituiti dal<br />
fiume Misa e dal fiume Esino.<br />
Le opere in forte aggetto della raffineria realizzate sulla sponda destra alla foce del fiume<br />
Esino hanno determinato l’innesco <strong>di</strong> problemi erosivi nella parte meri<strong>di</strong>onale del tratto <strong>di</strong><br />
costa in esame.<br />
Dal 1974 al 1984 sono state poste scogliere foranee, più occasionalmente radenti, a<br />
<strong>di</strong>fesa dell’abitato <strong>di</strong> Rocca Priora. Sottoflutto <strong>di</strong> fronte agli stabilimenti Monte<strong>di</strong>son la<br />
spiaggia viene <strong>di</strong>fesa da un non consistente ripascimento protetto da una precaria soglia<br />
sommersa al piede nel 1984-85. Vi si manifesta <strong>di</strong> nuovo l’erosione alla metà degli anni<br />
’90 e la linea ferroviaria viene <strong>di</strong>fesa da tratti <strong>di</strong> scogliere radenti.<br />
L’erosione si era spostata ancora sottoflutto arrivando ad interessare anche la spiaggia <strong>di</strong><br />
Marina <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong>. A metà anni ’80 la sua stazione ferroviaria è stata protetta da<br />
una vistosa opera radente, dopo il fallimento <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fesa sperimentale.<br />
Ugualmente il vicino tratto <strong>di</strong> spiaggia a Nord del torrente Rubiano viene <strong>di</strong>feso da una<br />
radente alla fine degli anni ’80. Sottoflutto intorno al 1990 si realizzano quattro setti foranei<br />
sommersi che sono risultati abbastanza efficaci.<br />
L’erosione manifestatasi ancora sottoflutto si affronta dal ’92 al ’96 con tratti <strong>di</strong> scogliere<br />
radenti poste in emergenza a più riprese, sostituite nel ’97-’99 da un ripascimento protetto<br />
da pennelli con testata sommersa.<br />
3.2. Analisi degli squilibri<br />
La zona attualmente più in crisi è rappresentata da parte del litorale compreso nel<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong>.<br />
Le cause sono da ricercarsi sia nel mancato apporto solido, <strong>di</strong> fondo e in sospensione da<br />
parte del fiume Esino, sia nell’azione schermante da parte del terrapieno API specialmente<br />
per mareggiate <strong>di</strong> provenienza dal II quadrante ed in particolare con angoli rispetto al Nord<br />
<strong>di</strong> 130-140° (massimo fetch).<br />
I mari provenienti dal primo quadrante sono caratterizzati da alta frequenza (T ridotto)<br />
mentre quelli provenienti dal II quadrante da una frequenza decisamente più ridotta e con<br />
una maggiore capacità <strong>di</strong> sostenere e trasportare se<strong>di</strong>menti fini e grossolani.<br />
La zona in esame è, per i motivi riportati, particolarmente sensibile ed in grave squilibrio<br />
se<strong>di</strong>mentario; in effetti ciò che si sta progressivamente riducendo, aumentando il generale<br />
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squilibrio, è dato dalle sabbie della cosiddetta spiaggia sommersa che tanto garantiva il<br />
frangimento del moto ondoso con le antiche strutture se<strong>di</strong>mentarie rappresentate dalle<br />
secche o scagni ormai scomparse. Tali strutture rappresentavano la sola <strong>di</strong>fesa della<br />
spiaggia sia emersa che sommersa.<br />
A seguito degli eventi meteomarini del 5 e 6 giugno 2002, la Regione Marche ha richiesto<br />
lo stato d’emergenza per il tratto <strong>di</strong> costa in esame, evidenziando la necessità <strong>di</strong><br />
finanziamenti per interventi già realizzati in somma urgenza e strutturali, per un totale <strong>di</strong><br />
2,755 Meuro.<br />
3.3. In<strong>di</strong>cazioni progettuali<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> progetto prevedono un importante ripascimento con sabbia e ghiaia lungo<br />
il litorale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> sia a Nord dei pennelli che tra i pennelli stessi e, a<br />
protezione <strong>di</strong> tale tratto verranno realizzate scogliere soffolte tipo “A” a chiusura dei<br />
pennelli esistenti.<br />
Procedendo verso sud è previsto il salpamento delle scogliere radenti poste <strong>di</strong> fronte alla<br />
stazione ferroviaria <strong>di</strong> Marina <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> e <strong>di</strong> quelle emerse poste a nord della foce<br />
del fiume Esino.<br />
Attraverso l’utilizzo del materiale ottenuto con tale salpamento e l’aggiunta <strong>di</strong> ulteriore<br />
volume verranno realizzate scogliere emerse tipo “B” che interesserà tutto il litorale <strong>di</strong><br />
costa, e la chiusura del varco compreso tra le scogliere da realizzare ed il primo pennello<br />
esistente.<br />
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4. MORFODINAMICA COSTIERA E ANALISI DEGLI SQUILIBRI<br />
La zona attualmente più in crisi è rappresentata da parte del litorale compreso nel<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong>.<br />
Le cause sono da ricercarsi nel mancato apporto solido, <strong>di</strong> fondo e in sospensione da<br />
parte del fiume Esino, e dagli altri tratti <strong>di</strong> reticolo idrografico che sfociano a mare nel<br />
settore considerato e nel suo intorno significativo; e nell’azione schermante da parte del<br />
terrapieno API specialmente per mareggiate <strong>di</strong> provenienza dal II quadrante ed in<br />
particolare con angoli rispetto al Nord <strong>di</strong> 130-140° (massimo fetch).<br />
I mari provenienti dal primo quadrante sono caratterizzati da alta frequenza (T ridotto),<br />
mentre quelli provenienti dal II quadrante da una frequenza decisamente più ridotta e con<br />
una maggiore capacità <strong>di</strong> sostenere e trasportare se<strong>di</strong>menti fini e grossolani.<br />
La zona in esame è, per i motivi riportati, particolarmente sensibile ed in grave squilibrio<br />
se<strong>di</strong>mentario; in effetti ciò che si sta progressivamente riducendo, aumentando il generale<br />
squilibrio, è dato dalle sabbie della cosiddetta spiaggia sommersa che tanto garantiva il<br />
frangimento del moto ondoso con le antiche strutture se<strong>di</strong>mentarie rappresentate dalle<br />
secche o scagni ormai scomparse. Tali strutture rappresentavano la sola <strong>di</strong>fesa della<br />
spiaggia sia emersa che sommersa.<br />
A partire dai dati cartografici esistenti realizzati in <strong>di</strong>versi step temporali per l’area e<br />
integrando la morfologia dello stato dei luoghi con i vari eventi “naturali ed antropici” che si<br />
sono succeduti nel tempo, nel settore stu<strong>di</strong>ato e nel suo intorno significativo, si può<br />
giungere ad un’analisi delle cause che hanno determinato e determinano i fenomeni <strong>di</strong><br />
arretramento della spiaggia.<br />
In tal modo la sintesi del dataset <strong>di</strong> dati esistenti per la zona stu<strong>di</strong>ata ha consentito <strong>di</strong><br />
effettuare le scelte progettuali più opportune per attuare gli interventi previsti tenendo in<br />
considerazione il contesto generale dell’area e i fenomeni che vi si manifestano.<br />
In particolare l’analisi della cartografia dell’evoluzione storica della linea <strong>di</strong> costa permette<br />
<strong>di</strong> osservare che a partire dal 1984 fino al 1948 il litorale è rimasto sostanzialmente<br />
invariato tale invarianza è da relazionarsi al fatto che c’era un impatto antropico molto<br />
basso e quin<strong>di</strong> scarsissime opere realizzate in mare che non davano luogo a fenomeni <strong>di</strong><br />
rifrazione, riflessione e <strong>di</strong>ffrazione.<br />
Dal 1948 al 1985 lo sviluppo economico nel periodo del dopoguerra attuato senza politiche<br />
ambientali adeguate al contesto sociale e territoriale ha determinato la realizzazione <strong>di</strong><br />
opere antropiche sia in mare, sia nella zona <strong>di</strong> battigia che in quella <strong>di</strong> retro spiaggia<br />
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Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
determinando in alcuni casi la totale deturpazione e alterazione degli equilibri ambientali<br />
sia in ambiente marino che terrestre. Nella cartografia ciò è evidenziato da un fortissimo<br />
arretramento della linea <strong>di</strong> costa, in alcuni casi maggiore <strong>di</strong> 100 metri o anche 200 metri.<br />
Nel dettaglio, in riferimento al nostro contesto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, un’azione determinante<br />
nell’attivazione degli intensi fenomeni <strong>di</strong> erosione è stata svolta dal complesso dell’API che<br />
ha prodotto sensibili variazioni nella zona litorale dando luogo a variazioni dei fenomeni <strong>di</strong><br />
rifrazione del moto ondoso e l’innesco <strong>di</strong> particolari fenomeni erosivi soprattutto in<br />
presenza <strong>di</strong> mareggiate provenienti dai quadranti meri<strong>di</strong>onali.<br />
Un altro set <strong>di</strong> cause è da ricercarsi nel deficit energetico in ambito fluviale che ha<br />
determinato una sostanziale riduzione del trasporto solido <strong>di</strong> fondo e in sospensione<br />
congiuntamente agli impatti antropici in alveo e ad un generale irrigi<strong>di</strong>mento sia delle aste<br />
fluviali che delle aree lungo costa.<br />
Dal 1985 ad oggi come si può vedere nella fig. 5, i fenomeni <strong>di</strong> erosione e le variazioni<br />
connesse della zona <strong>di</strong> battigia, seppure abbastanza evidenti non hanno determinato<br />
gran<strong>di</strong> variazioni in avanzamento o in arretramento come nel periodo precedente in<br />
seguito anche alla realizzazione <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera realizzati nel tempo.<br />
Fig. 5 Estratto da “Evoluzione storica della linea <strong>di</strong> costa”<br />
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Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Lungo il tratto oggetto <strong>di</strong> indagine sono stati prelevati (durante la campagna<br />
se<strong>di</strong>mentologica eseguita dall’Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ancona – Stu<strong>di</strong>, indagini, Modelli<br />
matematici, finalizzati alla redazione del Piano <strong>di</strong> Difesa della Costa) campioni <strong>di</strong><br />
se<strong>di</strong>mento superficiale ed analizzato il D50; <strong>di</strong> seguito si riporta una breve sintesi ed analisi<br />
da Nord verso Sud:<br />
• A quota + 1 sono presenti ciottoli<br />
variabili da me<strong>di</strong> a fini;<br />
• A quota 0 sono presenti clasti <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni variabili dai ciottoli me<strong>di</strong> a<br />
fini fino ai granuli e alla sabbia<br />
grossolana (stessa tipologia <strong>di</strong> quota<br />
+1);<br />
• A quota -2 sono presenti sabbie fini;<br />
• A quota -5 sono presenti sabbie da<br />
fini a molto fini.<br />
Nella planimetria <strong>di</strong> seguito riportata sono evidenziati i campioni rappresentativi per l’area<br />
in oggetto:<br />
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Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Fig. 6 – Distribuzione dei campioni D50 nell’area considerata<br />
Nell’ambito degli stu<strong>di</strong> finalizzati alla redazione del Piano <strong>di</strong> Difesa della Costa è stato<br />
inoltre analizzato l’andamento della linea <strong>di</strong> costa nel tratto considerato attraverso il<br />
modello Aries ed il confronto dei dati con i rilievi della linea <strong>di</strong> costa effettuati negli anni<br />
(1894-1948-1985-1994-1999), che ha evidenziato il seguente andamento:<br />
• arretramento della linea <strong>di</strong> riva me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> 30 metri nella zona a nord a<strong>di</strong>acente<br />
alla fine dei pennelli;<br />
• arretramento della linea <strong>di</strong> riva me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> 49 metri nel settore interme<strong>di</strong>o ai<br />
pennelli;<br />
• un arretramento della linea <strong>di</strong> riva me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> 50 metri nel settore sud iniziale<br />
dei pennelli;<br />
• e un settore ancora più a sud che presenta arretramenti me<strong>di</strong> dell’or<strong>di</strong>ne dei 105<br />
metri.<br />
La figura 7 riporta la valutazione dell’evoluzione della linea <strong>di</strong> costa e una sintesi <strong>di</strong> quanto<br />
sopra, in merito agli avanzamenti ed arretramenti della linea <strong>di</strong> costa nel corso <strong>di</strong> oltre 50<br />
anni.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 13 <strong>di</strong> 31
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Fig. 7 – Valutazione dell’evoluzione della linea <strong>di</strong> costa<br />
nell’area considerata<br />
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4.1. Indagine batimetrica, morfo<strong>di</strong>namica marina e litostratigrafia<br />
L’Ufficio Tecnico del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> ha commissionato una campagna <strong>di</strong><br />
indagini batimetriche della zona interessata dall’intervento da effettuarsi con apparecchio<br />
multi-beam che restituisce un rilievo 3D del paraggio rilevato.<br />
Il rilievo multi-beam ha messo in evidenza notevoli approfon<strong>di</strong>menti del fondale fino a -<br />
5,00 m. s.l.m.m. nelle zone dei varchi tra le scogliere sommerse che in<strong>di</strong>cano forti correnti<br />
<strong>di</strong> fondo <strong>di</strong>rette verso largo causate dal sovralzo <strong>di</strong> tempesta che si genera solitamente a<br />
tergo <strong>di</strong> tali tipologie <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa.<br />
L’immagine riportata <strong>di</strong> seguito del rilievo batimetrico multi-beam mette in evidenza<br />
l’aspetto sopra descritto:<br />
Fig. 8 – Rilievo batimetrico dell’area stu<strong>di</strong>ata<br />
Di seguito si riporta il rilievo batimetrico multi-beam con la sovrapposizione della proposta<br />
progettuale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (emersione <strong>di</strong> due delle quattro scogliere<br />
sommerse, emersione e riallineamento delle due scogliere più a nord e costruzione <strong>di</strong> tre<br />
nuove scogliere emerse):<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 15 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Il primo rilievo ha fornito un’analisi dettagliata delle scogliere esistenti; un secondo rilievo<br />
<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento è stato eseguito con ecoscandaglio nelle zone non coperte dal<br />
precedente rilievo, e da un rilievo topografico della spiaggia emersa.<br />
Tali rilievi hanno permesso <strong>di</strong> ricostruire un modello tri<strong>di</strong>mensionale <strong>di</strong> tutta la zona <strong>di</strong><br />
intervento, sia della spiaggia emersa che della parte a mare.<br />
Di seguito si riporta una immagine del modello con curve <strong>di</strong> livello.<br />
A completamento dell’indagine <strong>geologica</strong> generale, quin<strong>di</strong> per la definizione del quadro<br />
litostratigrafico e per la caratterizzazione geotecnica dei litotipi interessati dal progetto <strong>di</strong><br />
realizzazione delle nuove scogliere, sono stati utilizzati i dati dei campionamenti eseguiti<br />
per la redazione del piano della costa integrati con alcuni campioni <strong>di</strong> controllo prelevati<br />
durante la campagna <strong>di</strong> indagini relative al presente progetto. E’ stata utilizzata tale<br />
metodologia in quanto i campionamenti sono stati molto numerosi e quin<strong>di</strong> essi hanno<br />
caratterizzato adeguatamente il settore <strong>di</strong> costa interessato dalle nuove scogliere ubicato<br />
intorno all’isobata -2,50 m dal l.m.m..<br />
I campioni prelevati sono stati sottoposti ad analisi granulometrica mentre per i parametri<br />
geotecnici si è fatto riferimento a dataset <strong>di</strong> valori ottenuti in <strong>di</strong>verse campagne <strong>di</strong> indagine<br />
unitamente ad un raffronto con l’ampia documentazione bibliografica esistente.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 16 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Il settore interessato dalle opere <strong>di</strong> fondazione delle scogliere da realizzare, è<br />
caratterizzato da sabbie fini che presentano i seguenti parametri fisico-meccanici:<br />
γsat<br />
(Peso per unità <strong>di</strong><br />
volume)<br />
γsat<br />
(Peso per unità <strong>di</strong><br />
volume saturo)<br />
ϕ<br />
(Angolo <strong>di</strong> attrito)<br />
C<br />
(Coesione)<br />
E<br />
(Modulo <strong>di</strong> Yang)<br />
SABBIE FINI<br />
υ (Poisson) 0.3<br />
1800 / Kg/mc -<br />
2000 Kg/mc<br />
28 °<br />
0 Kg/cmq<br />
100 Kg/cmq<br />
L’Or<strong>di</strong>nanza 3274 del 20/03/03 del Presidente del Consiglio dei Ministri ha introdotto la<br />
nuova normativa tecnica in materia <strong>di</strong> progettazione antisismica. Tra le importanti novità<br />
relative alle metodologie <strong>di</strong> calcolo delle strutture è stato introdotto l’uso <strong>di</strong> coefficienti per<br />
la determinazione dello spettro elastico <strong>di</strong> risposta che <strong>di</strong>pendono la classificazione dei<br />
suoli, per la definizione dell’azione sismica <strong>di</strong> progetto. In riferimento al caso considerato<br />
nel presente progetto la litologia in sito appartiene al tipo <strong>di</strong> terreno D della classificazione<br />
introdotta:<br />
TIPO DI TERRENO PROFILO STRATIGRAFICO PARAMETRI<br />
D<br />
Depositi <strong>di</strong> terreni granulari da sciolti a<br />
poco addensati oppure coesivi da poco a<br />
me<strong>di</strong>amente consistenti<br />
VS30<br />
m/s<br />
NSPT cu kPa<br />
< 180 < 15 < 70<br />
Tab. 1 Categoria dei suoli <strong>di</strong> fondazione (O.P.C.M. 3274; D.M. 14.09.05); in evidenza il parametro Vs30<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 17 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
4.2. Definizione della fattibilita’ <strong>geologica</strong> delle opere e valutazioni analitiche <strong>di</strong><br />
orientamento in riferimento all’intervento proposto<br />
In accordo con le in<strong>di</strong>cazioni progettuali fornite dal Piano <strong>di</strong> Gestione Integrata delle Aree<br />
Costiere, il presente intervento si propone <strong>di</strong> sostituire le attuali n. 4 scogliere sommerse<br />
poste a nord del fosso Rubiano con una batteria <strong>di</strong> n. 6 scogliere emerse con lunghezza <strong>di</strong><br />
90 ml e varchi <strong>di</strong> 30 ml, poste a circa 100 ml circa dalla linea <strong>di</strong> costa. Si prevede inoltre il<br />
rafforzamento del primo pennello a “T” già esistente posto imme<strong>di</strong>atamente a nord del<br />
tratto <strong>di</strong> litorale <strong>di</strong>feso dalle scogliere. Per quanto riguarda la spiaggia, si prevede un<br />
ripascimento con sabbie e ghiaie <strong>di</strong> origine alluvionale per un tratto <strong>di</strong> 600 ml dal pennello<br />
da rafforzare verso sud. Inoltre si è previsto un ripascimento del tratto interessato per far<br />
avanzare <strong>di</strong> almeno 10 ml la linea <strong>di</strong> costa, e migliorare così l’idro<strong>di</strong>namica del tratto <strong>di</strong><br />
mare compreso tra le scogliere e la costa. L’intervento è schematizzabile su tre <strong>di</strong>stinte<br />
opere.<br />
Pennello<br />
Il pennello su cui si interviene è quello allocato più a sud della batteria esistente. La<br />
lunghezza dell’esistente è <strong>di</strong> circa 80,00 ml ed è alla quota me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> + 0,20 ml su livello<br />
me<strong>di</strong>o mare. Il progetto prevede il rialzo della sommità fino alla quota <strong>di</strong> + 1,00 m nella<br />
parte ra<strong>di</strong>cata a terra per una lunghezza <strong>di</strong> circa 50,00 ml, mentre la restante parte viene<br />
sommersa a -1,00 ml. La larghezza della berma sarà <strong>di</strong> 5,00 ml. Il materiale totale previsto<br />
per la realizzazione è <strong>di</strong> circa 480 mc <strong>di</strong> cui:<br />
− 270 mc materiale da salpamento parte terminale a mare del pennello;<br />
− 210 mc nuovo materiale da terra per pennello.<br />
Per la ricarica del pennello è prevista la fornitura <strong>di</strong> scogli <strong>di</strong> 3^ categoria. Nel computo dei<br />
volumi si è tenuto conto dei vuoti per una percentuale del 30%, e nel calcolo del peso, un<br />
peso specifico <strong>di</strong> 2,6 t/mc.<br />
Nuova scogliera<br />
Le nuove scogliere verranno realizzate con materiale salpato e la fornitura <strong>di</strong> nuovo<br />
materiale, concentrando il materiale più piccolo nel nucleo dell’opera e gli scogli più grossi<br />
e quin<strong>di</strong> più pesanti all’esterno. Le nuove scogliere sono realizzate a circa 90,00 ml<br />
dall’attuale linea <strong>di</strong> battigia. La sezione tipo è così schematizzata:<br />
− Sommità + 1,50 ml;<br />
− Larghezza berma 3,00 ml,<br />
− Pendenza lato mare 1:2;<br />
− Pendenza lato terra 1:1;<br />
− Lunghezza 90,00 ml;<br />
− Varchi 30,00 ml.<br />
Il materiale totale previsto per la realizzazione è <strong>di</strong> circa 30.300 mc <strong>di</strong> cui:<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 18 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
− 5.100 mc scapolame <strong>di</strong> nuova fornitura;<br />
− 20.440 mc materiale da salpamento scogliere sommerse;<br />
− 4.800 mc nuovo materiale da mare per scogliere.<br />
Lo scapolame sarà utilizzato per la formazione dei basamenti della scogliera emersa da<br />
realizzare. Nel calcolo del peso si è tenuto conto <strong>di</strong> un valore complessivo <strong>di</strong> 2,6 t/mc ed<br />
una percentuale <strong>di</strong> vuoti pari al 30%. Si è considerato che lo spessore della fondazione <strong>di</strong><br />
50 cm per gli effetti <strong>di</strong> assestamento e del peso sovrastante della scogliera verrà<br />
completamente assorbito dal fondale. La fornitura <strong>di</strong> nuovo materiale è prevista con scogli<br />
delle due categorie <strong>di</strong> peso 2^ e 3^, nelle percentuali del 50% circa tra le due categorie.<br />
Ripascimento<br />
Al fine <strong>di</strong> permettere la stabilità del se<strong>di</strong>mento nel meccanismo <strong>di</strong> causa effetto è prevista<br />
una immissione nel tratto imme<strong>di</strong>atamente coperto dalle scogliere <strong>di</strong> un ripascimento<br />
proveniente da cave terrestri del fuso granulometrico <strong>di</strong> sabbia e ghiaia. La conformità del<br />
materiale <strong>di</strong> cava con quello in posto sarà accertato con le procedure amministrative <strong>di</strong> rito<br />
(ex DGR n. 221/2008) che si sostanzia con il prelievo e la caratterizzazione effettuata<br />
dall’ARPA e riscontrata con il materiale proposto in sede esecutiva. La quantità <strong>di</strong><br />
materiale prevista è <strong>di</strong> circa 10.000 mc che su circa 600 ml impone una sezione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />
sversamento <strong>di</strong> 16 mc/ml.<br />
Verifiche alle fondazioni<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista progettuale è possibile la realizzazione <strong>di</strong> una fondazione superficiale<br />
costituita da scapolame che andrà a formare i basamenti della scogliera emersa da<br />
realizzare che ha il piano <strong>di</strong> posa a circa – 2,5 / 3 metri dal l.m.m.; le opere consistono<br />
nella realizzazione <strong>di</strong> strutture rigide in massi calcarei naturali, a sezione trasversale<br />
trapezia.<br />
Coefficiente Sismico<br />
L’area stu<strong>di</strong>ata ricade all’interno <strong>di</strong> una zona sismica classificata <strong>di</strong> II^ categoria ad essa<br />
pertanto è attribuito un grado <strong>di</strong> sismicità pari a S = 9, dal quale deriva un coefficiente <strong>di</strong><br />
intensità sismica C = 0,07. Il valore del coefficiente sismico <strong>di</strong> fondazione (ε), prescritto per<br />
aree definite sismiche, rappresenta l’incremento dell’intensità sismica legata alla risposta<br />
sismica locale. Il D.M. 16/01/1996 riguardante le “Norme tecniche per le costruzioni in<br />
zone sismiche”, in<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> assumere <strong>di</strong> regola ε = 1, oppure in presenza <strong>di</strong> stratigrafie<br />
caratterizzate da depositi alluvionali <strong>di</strong> spessore variabile da 5 a 20 metri, soprastanti a<br />
terreni coesivi litoi<strong>di</strong> con caratteristiche meccaniche significativamente superiori, si<br />
assumerà per il coefficiente sismico <strong>di</strong> fondazione, il valore <strong>di</strong> ε = 1,3.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 19 <strong>di</strong> 31
Coefficiente <strong>di</strong> reazione del sottofondo<br />
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
La teoria della trave su suolo elastico introduce la congruenza delle deformazioni tra il<br />
terreno e la fondazione sovrastante, considerati entrambi elastici; cioè si ammette che in<br />
tutti i punti del contatto della fondazione con il terreno gli spostamenti verticali siano<br />
proporzionali alle pressioni. Il coefficiente <strong>di</strong> proporzionalità si in<strong>di</strong>ca con Ksa e<br />
rappresenta la reazione del suolo su un’area <strong>di</strong> 1 cmq per un abbassamento <strong>di</strong> 1 cm ed è<br />
chiamato coefficiente o modulo <strong>di</strong> reazione del sottofondo. Per il progetto in esame il<br />
valore <strong>di</strong> Ksa è stato calcolato in Ksa = 1,9 kg/cmc per una piastra quadrata standard <strong>di</strong><br />
0,3 m <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni. La <strong>relazione</strong> applicata è la seguente:<br />
In base alla successione litostratigrafica riscontrata e alla tipologia progettuale in oggetto,<br />
che prevede la costruzione <strong>di</strong> scogliere è possibile prevedere l’ipotesi <strong>di</strong> una fondazione<br />
superficiale nastriforme.<br />
• La fondazione superficiale considerata ha il piano <strong>di</strong> posa me<strong>di</strong>amente a – 2,50 m <strong>di</strong><br />
profon<strong>di</strong>tà dal l.m.m., in corrispondenza delle sabbie fini.<br />
• Il coefficiente sismico da assumere è pari a ε = 1<br />
• Il coefficiente <strong>di</strong> reazione del sottofondo, relativo alla piastra quadrata standard (0,3 m<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni), da adottare è Ksa = 1,9 kg/cmc.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 20 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
5. INQUADRAMENTO DELLE CARATTERISTICHE LITOLOGICHE E<br />
SEDIMENTOLOGICHE DELLA SPIAGGIA<br />
Nella fascia costiera della regione, le litologie prevalenti sono costituite da<br />
conglomerati marini attribuibili al Pleistocene inferiore con ciottoli per lo più<br />
fortemente appiattiti (Q1c), passanti inferiormente e lateralmente a sabbie<br />
gialle stratificate (Q1b); verso il basso queste sono in eteropia con argille<br />
sabbiose grigio-azzurre nelle quali si rinvengono intercalazioni <strong>di</strong> lenti<br />
sabbioso-conglomeratiche ubicate in <strong>di</strong>versi livelli (Q1a).<br />
La porzione <strong>di</strong> piana costiera a ridosso dei rilievi è caratterizzata da depositi<br />
costituiti da ghiaie e sabbie me<strong>di</strong>o-fini <strong>di</strong> spiaggia recente fino ad arrivare alle<br />
ghiaie e sabbie <strong>di</strong> spiaggia attuale.<br />
5.1. Caratteristiche se<strong>di</strong>mentologiche, morfologiche e parametri caratteristici<br />
della spiaggia nativa<br />
Il tratto <strong>di</strong> litorale stu<strong>di</strong>ato è costituito da se<strong>di</strong>menti grossolani <strong>di</strong> origine<br />
alluvionale costituiti prevalentemente da ghiaie e sabbie grossolane e<br />
subor<strong>di</strong>natamente me<strong>di</strong>o-fini.<br />
Le curve granulometriche relative alle analisi se<strong>di</strong>mentologiche condotte<br />
nell’ambito degli stu<strong>di</strong> propedeutici del Piano <strong>di</strong> gestione integrata delle aree<br />
costiere evidenziano un range <strong>di</strong> variazioni delle granulometrie che denotano<br />
una scarsa classazione in cui la frazione sottile è ovunque assente a causa<br />
dell’alta energia del settore considerato.<br />
Per quanto riguarda la composizione mineralogica delle spiagge native si<br />
evidenzia che riflette quella delle rocce <strong>di</strong> provenienza e cioè quella delle<br />
formazioni della successione umbro marchigiana (in prevalenza carbonatica<br />
selcifera) che determina una colorazione giallo chiaro / ocra.<br />
La spiaggia del settore stu<strong>di</strong>ato non è confinata da nessun elemento<br />
morfologico e presenta una linea <strong>di</strong> riva ad andamento all’incirca rettilineo. In<br />
senso trasversale la spiaggia ha un profilo degradante rapidamente verso il<br />
mare con pendenze notevolmente variabili; in senso longitu<strong>di</strong>nale, la spiaggia<br />
è caratterizzata da una configurazione ondulata in corrispondenza dei lobi <strong>di</strong><br />
materiale più grossolano.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 21 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
La spiaggia emersa è costituita prevalentemente da ghiaie sabbiose poligeniche<br />
ed eterometriche con granulometrie comprese tra me<strong>di</strong>o – fini per le ghiaie e<br />
me<strong>di</strong>o – grossolane per le sabbie; sono inoltre presenti frazioni decisamente<br />
più grossolane fino ai ciottoli.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 22 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Gli apporti se<strong>di</strong>mentari sono ora piuttosto limitati e connessi oramai soltanto<br />
alla mobilitazione <strong>di</strong> materiale longshore derivante dai processi erosivi nelle<br />
zone contermini in occasione <strong>di</strong> intense mareggiate.<br />
I ridotti apporti se<strong>di</strong>mentari determinano, nella spiaggia del settore considerato<br />
così come in altri settori costieri del litorale marchigiano, un “invecchiamento”<br />
del se<strong>di</strong>mento rielaborato continuamente dal moto ondoso.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 23 <strong>di</strong> 31
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Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Figura 9 - Curve granulometriche delle me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> tutti i campioni prelevati a quote -2 nel tratto <strong>di</strong> costa <strong>di</strong><br />
intervento (dati <strong>di</strong> riferimento degli stu<strong>di</strong> propedeutici al piano <strong>di</strong> gestione integrata delle aree costiere).<br />
Come si può osservare i campioni ricadono per la maggior parte nel campo<br />
delle sabbie fini, con code verso materiali più sottili.<br />
5.2. Criteri <strong>di</strong> compatibilita’ delle ghiaie <strong>di</strong> ripascimento<br />
L’intervento, così come da protocollo <strong>di</strong> intesa, deve essere inteso non come<br />
ripascimento artificiale nel senso classico del termine, teso cioè alla semplice<br />
ricostituzione <strong>di</strong> un preesistente arenile, ma come opera finalizzata alla <strong>di</strong>fesa<br />
della fruibilità della spiaggia con la metodologia del ripascimento che risulta la<br />
“più naturale possibile”.<br />
Trattandosi <strong>di</strong> interventi volti alla salvaguarda costiera, a tutela dell’habitat<br />
naturale e ripristino delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> fruibilità del territorio marittimo, è<br />
prioritario definire gli aspetti più significativi per il perseguimento <strong>di</strong> una<br />
adeguata capacità “strutturale” della spiaggia <strong>di</strong> progetto.<br />
E’ pertanto fondamentale definire le caratteristiche morfo-meccaniche del<br />
materiale <strong>di</strong> ripascimento e quin<strong>di</strong> in primis delle caratteristiche<br />
granulometriche.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 26 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento adottati per calcolare i volumi <strong>di</strong> ripascimento<br />
necessario, infatti, <strong>di</strong>pendono principalmente dal <strong>di</strong>ametro me<strong>di</strong>o D50 della<br />
materiale nativo della spiaggia e da quello del materiale <strong>di</strong> ripascimento.<br />
Il rapporto tra i <strong>di</strong>ametri me<strong>di</strong> del materiale <strong>di</strong> ripascimento e del materiale<br />
nativo della spiaggia influenza in modo sostanziale l’efficacia del ripascimento.<br />
Al fine <strong>di</strong> ottenere la massima utilità dall’intervento <strong>di</strong> ripascimento risulta<br />
fondamentale garantire il riversamento <strong>di</strong> un se<strong>di</strong>mento che fornisca un<br />
rapporto sufficientemente elevato.<br />
La con<strong>di</strong>zione ottimale è quella <strong>di</strong> effettuare il ripascimento con un se<strong>di</strong>mento<br />
caratterizzato da una granulometria uguale - o leggermente superiore - a<br />
quella del se<strong>di</strong>mento nativo.<br />
Il protocollo <strong>di</strong> intesa prevede quali se<strong>di</strong>menti per i ripascimenti il materiale<br />
proveniente da cava dell’entroterra <strong>di</strong> depositi alluvionali ghiaiosi/sabbiosi<br />
derivanti dalle formazioni umbro-marchigiane.<br />
La sicurezza della possibilità <strong>di</strong> scegliere e reperire il materiale con le<br />
caratteristiche granulometriche “ottimali”, cioè superiori a quelle del se<strong>di</strong>mento<br />
nativo, garantisce in sostanza l’efficacia del ripascimento.<br />
La stabilità del materiale <strong>di</strong> ripascimento, pertanto, sarà conseguita “agendo”<br />
sia sulla granulometria del materiale e sia sui quantitativi dei se<strong>di</strong>menti<br />
immessi nelle spiagge in <strong>relazione</strong> al profilo <strong>di</strong> equilibrio (emerso / sommerso)<br />
della spiaggia.<br />
Le ghiaie <strong>di</strong> ripascimento dovranno, pertanto, essere compatibili sia per la<br />
colorazione (bianco / giallo chiaro) e sia per la composizione mineralogica (in<br />
prevalenza carbonatica selcifera) con le spiagge native, che riflettono le<br />
caratteristiche delle rocce <strong>di</strong> provenienza e cioè quella delle formazioni della<br />
successione umbro marchigiana.<br />
Sulla base dei due <strong>di</strong>fferenti ambienti <strong>di</strong> deposizione che contrad<strong>di</strong>stinguono la<br />
genesi dei se<strong>di</strong>menti costieri rispetto a quelli fluviali si evidenzia che l’unica<br />
<strong>di</strong>fferenza tra i depositi nativi e quelli <strong>di</strong> ripascimento sarà la morfometria<br />
(grado <strong>di</strong> arrotondamento e <strong>di</strong> appiattimento).<br />
Per tale aspetto tessiturale, infatti, i se<strong>di</strong>menti depositati in un ambiente<br />
costiero hanno una morfometria più appiattita e allungata, che ne aumenta la<br />
“resistenza” al moto ondoso, rispetto a quelle fluviali dovuta al completo<br />
“trasporto” che hanno subito per arrivare fino al mare.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 27 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
5.3. Parametri caratteristici <strong>di</strong> progetto delle ghiaie <strong>di</strong> ripascimento<br />
La caratterizzazione se<strong>di</strong>mentologica della spiaggia nativa, da assumere come<br />
con<strong>di</strong>zione nella progettazione dell’intervento, è stata eseguita prendendo in<br />
considerazione i soli campioni prelevati a quota “0” corrispondente ad una<br />
parte della zona più attiva della spiaggia (CEM V-4-23).<br />
Alla luce delle osservazioni e delle analisi, effettuate sulle caratteristiche<br />
granulometriche dei se<strong>di</strong>menti delle spiagge native, sono stati definiti dei<br />
criteri <strong>di</strong> accettazione cui devono rispondere le ghiaie <strong>di</strong> ripascimento<br />
rappresentati in un fuso granulometrico <strong>di</strong> progetto riportato <strong>di</strong> seguito.<br />
Altro elemento tenuto in considerazione nel progetto è stata la percentuale <strong>di</strong><br />
fino, che è stata completamente esclusa per minimizzare sia la torbi<strong>di</strong>tà<br />
dell’acqua in fase <strong>di</strong> deposito e sia per evitare la <strong>di</strong>minuzione del volume della<br />
spiaggia <strong>di</strong> ripascimento dovuto alla per<strong>di</strong>ta del materiale fino in seguito<br />
all’azione del moto ondoso.<br />
Dalle due curve cumulate risulta che per l’area <strong>di</strong> intervento il materiale per il<br />
ripascimento è quello avente la granulometria prevalente delle ghiaie me<strong>di</strong>ofini.<br />
Esprimendo i fusi granulometrici dei se<strong>di</strong>menti in termini <strong>di</strong> percentuale del<br />
trattenuto e del <strong>di</strong>ametro del setaccio, espresso in unità φ=−log2 D, i<br />
parametri caratteristici utilizzati come riferimento sono il <strong>di</strong>ametro me<strong>di</strong>o,<br />
espresso in termini dei percentili del φ50, relativo alla percentuale del 50% del<br />
trattenuto in peso (o in alternativa del passante).<br />
Tenuto conto delle caratteristiche granulometriche rappresentativo della<br />
spiaggia oggetto anche <strong>di</strong> intervento <strong>di</strong> ripascimento, si è verificato che<br />
se<strong>di</strong>menti contrad<strong>di</strong>stinti dai seguenti parametri sono compatibili con gli<br />
obiettivi progettuali <strong>di</strong> ripascimento delle spiagge.<br />
Diametro me<strong>di</strong>o 2.25 φ ≤ M ≤ 3.0φ<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 28 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Figura 10 - Curve granulometriche delle me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> tutti i campioni prelevati a quota 0 nel tratto <strong>di</strong> costa <strong>di</strong><br />
intervento e fuso <strong>di</strong> progetto.<br />
Figura 11 - Fuso granulometrico: <strong>Montemarciano</strong><br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 29 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
In sintesi il materiale per rispondere ai criteri <strong>di</strong> compatibilità e ai parametri<br />
caratteristici previsti dal progetto definitivo deve avere i seguenti requisiti:<br />
- provenire da cava terrestre;<br />
- essere <strong>di</strong> origine alluvionale;<br />
- compatibilità mineralogica (in prevalenza carbonatica selcifera derivante<br />
dalle formazioni umbro-marchigiane):<br />
- componente calcarea ≥ 90%;<br />
- componente silicea ≤ 10%;<br />
- altro ≤ 2%;<br />
- compatibilità colorimetrica (bianca con sfumature giallo chiare);<br />
- curva granulometrica compresa all’interno dei due fusi granulometrici <strong>di</strong><br />
progetto;<br />
- vagliata e lavata.<br />
5.4. Compatibilità con la <strong>di</strong>namica costiera<br />
Il progetto prevede la realizzazione degli interventi <strong>di</strong> ripascimento nella<br />
con<strong>di</strong>zione ottimale: effettuare il ripascimento con un se<strong>di</strong>mento caratterizzato<br />
da una granulometria leggermente superiore a quella del se<strong>di</strong>mento nativo<br />
(ghiaie fini).<br />
La realizzazione <strong>di</strong> spiagge in ghiaia costituisce un’alternativa efficace ed<br />
economicamente vantaggiosa quando si interviene su spiagge in cui i processi<br />
erosivi sono particolarmente intensi e non si sceglie il ripascimento “protetto”<br />
con opere <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> forte impatto paesaggistico.<br />
La caratteristica che rende la ghiaia estremamente efficace negli interventi <strong>di</strong><br />
ripascimento <strong>di</strong>pende dal fatto che, a parità <strong>di</strong> volume impiegato, si ha una<br />
maggiore estensione della spiaggia emersa e una minore <strong>di</strong>spersione dei<br />
se<strong>di</strong>menti verso il largo rispetto a se<strong>di</strong>menti più fini.<br />
Anche la stabilità dei ripascimenti in ghiaia, tolta l’abrasione dei granuli, è<br />
decisamente superiore a quella del materiale con granulometrie inferiori.<br />
Questi parametri (<strong>di</strong>mensioni e quantità) sono fondamentali nel determinare<br />
l’efficienza del ripascimento e, conseguentemente, nel contrastare i processi<br />
morfo<strong>di</strong>namici.<br />
Intervento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa costiera a nord della foce del fosso Rubiano nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montemarciano</strong> (AN) Pag. 30 <strong>di</strong> 31
Relazione Geologica, Geomorfologica e Geologico-Tecnica<br />
Vi è da rilevare che comunque la linea <strong>di</strong> spiaggia o <strong>di</strong> riva o <strong>di</strong> battigia, è un<br />
confine sempre mutevole tra terra e mare, in quanto soggetta a variazioni<br />
temporali che vanno dal periodo <strong>di</strong> un onda (pochi secon<strong>di</strong>) alle ere geologiche.<br />
6. SINTESI BIBLIOGRAFICA<br />
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