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La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto

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7. Principi e priorità per una Strategia <strong>Regionale</strong> di assistenza materna<br />

Il <strong>Veneto</strong> risulta una delle Regioni Italiane con i migliori risultati <strong>nel</strong>l’assistenza maternoinfantile<br />

in particolare <strong>nel</strong>la mortalità materna, perinatale ed infantile, ed ha percentuali<br />

di cesareo ben inferiori alla media nazionale. Perché dunque porsi l’obiettivo di migliorare<br />

ancora tramite la formulazione e realizzazione di un strategia <strong>Regionale</strong>, invece di lasciare<br />

che il sistema si adatti lentamente tramite piccoli cambiamenti locali cercando di<br />

mantenere i successi già ottenuti? Le ragioni che giustificano un approccio strategico,<br />

quindi <strong>Regionale</strong>, sono molteplici e derivano da prospettive professionali, etiche,<br />

economiche, sociali, giuridiche e di politiche sanitarie.<br />

Dal punto di vista professionale, la letteratura scientifica prodotta <strong>nel</strong>l’ambito di altri<br />

sistemi sanitari accanto all’indagine presentata in questo documento, evidenziano che<br />

probabilmente è possibile migliorare ulteriormente i seguenti aspetti:<br />

o l’efficacia dell’assistenza materna, ad esempio riducendo la mortalità<br />

materna per suicidio e la sofferenza per depressione post-partum;<br />

o l’appropriatezza, ad esempio riducendo la percentuale di cesarei in<br />

primipare a termine senza indicazioni mediche all’intervento;<br />

o la sicurezza, ad esempio garantendo ad ogni partoriente e neonato<br />

un’assistenza ospedaliera tramite team attivabili in pochi minuti di<br />

professionisti dotati di esperienza ed in condizioni di lucidità e sostenuti da<br />

risorse tecnologicamente avanzate.<br />

In sintesi, l’obbligo professionale è di fornire sempre i migliori servizi possibili alla comunità<br />

della cui salute si ha la responsabilità, tenendo conto delle risorse disponibili. In <strong>Veneto</strong>,<br />

numerose unità operative di ostetricia hanno lavorato intensamente e ad altissimi livelli<br />

scientifici verso l’uso sistematico dell’evidenza scientifica e la standardizzazione delle<br />

pratiche cliniche, ad esempio formulando ed adottando linee-guida, protocolli e<br />

procedure sulla gestione della placenta previa o della paziente diabetica in travaglio di<br />

parto 99 . Ciò che manca ed è auspicabile succeda, è una sintesi condivisa tramite una<br />

strategia <strong>Regionale</strong>, che metta insieme il meglio della professionalità e degli strumenti già<br />

elaborati, e che potenzialmente possono essere disegnati, allo scopo di migliorare qualità<br />

e sicurezza dei servizi erogati da ogni punto parto del <strong>Veneto</strong>.<br />

L’erogazione dei servizi sanitari a favore della <strong>maternità</strong> deve rispettare principi etici, oltre<br />

che tecnici. Dalla prospettiva etica, è imprescindibile considerare quattro aspetti:<br />

l’autonomia, la beneficenza, la non-maleficenza e la giustizia. L’autonomia si riferisce al<br />

diritto all’auto-determinazione di ogni cittadino anche quando chiede aiuto a<br />

professionisti della sanità e deriva dal rispetto per ogni individuo e per la sua capacità di<br />

prendere decisioni riguardo alla propria salute ed al proprio futuro. Questo principio<br />

rafforza il dovere di obiettività da parte dei professionisti, richiede ascolto del paziente e<br />

confidenzialità e costituisce la premessa al consenso informato. L’autonomia è il<br />

presupposto del rispetto per la dignità di ogni donna.<br />

Il principio della beneficenza consiste <strong>nel</strong> portare aiuto al paziente ed agli altri, ad<br />

esempio i familiari, i vicini e più in generale i membri della comunità, <strong>nel</strong> senso di<br />

prevenire, risolvere o almeno alleviare i problemi di salute. <strong>La</strong> beneficienza implica la<br />

comprensione della prospettiva del paziente riguardo agli svantaggi ed ai benefici delle<br />

alternative terapeutiche e senza autonomia può diventare paternalismo. Al centro<br />

dell’organizzazione dei servizi a favore della <strong>maternità</strong> dovrebbe esserci un terzo principio,<br />

cioè quello della non-maleficenza. “Prima di tutto non creare danno” è stata la prima<br />

formulazione di un principio di etica professionale e rimane essenziale alla pratica clinica<br />

e tradotto in termini moderni e strategici è la sicurezza del paziente. Il quarto principio<br />

99 U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera – Università di Padova.<br />

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