La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto
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5.3.3.2. Patologie croniche<br />
L’obesità in gravidanza rappresenta un importante svantaggio in quanto <strong>nel</strong>la madre<br />
aumenta il rischio di ipertensione, diabete, complicanze respiratorie, infezioni, trombosi e<br />
quindi embolia. Il diabete gestazionale provoca iperglicemia ed una percentuale tra il 15<br />
ed 25 % di queste pazienti svilupperà diabete <strong>nel</strong> corso della decennio successivo alla<br />
gravidanza. In seguito all’aumento dell’obesità, del diabete e del fumo tra le donne,<br />
l’importanza dell’infarto acuto del miocardio e delle altre malattie acute e croniche delle<br />
arterie coronarie è destinata ad aumentare <strong>nel</strong> corso della gravidanza.<br />
L’obesità materna incrementa anche la probabilità di parto cesareo. L’obesità femminile<br />
adulta <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong> non rappresenta un problema allarmante anche se è in aumento 80 ; la<br />
sua prevalenza in Italia diminuisce da nord a sud e raggiunge la massima frequenza <strong>nel</strong><br />
gruppo d’età compreso tra 55 e 64 anni, soprattutto nei ceti sociali con basse istruzione e<br />
condizioni economiche.<br />
L’obesità della madre ha effetti negativi anche sulla salute del neonato, quali<br />
macrosomia 81 , prematurità, mortalità perinatale e difetti del tubo neurale, cioè<br />
malformazioni gravi come la spina bifida. Anche il futuro stato di salute del bambino e del<br />
futuro adulto è più facilmente compromesso dal diabete e dall’obesità materne.<br />
5.3.3.3. Condizioni socio-economiche<br />
Le donne cresciute in zone più povere del mondo sono soggette a condizioni sociali e di<br />
salute meno favorevoli, tra queste ultime la malattia infiammatoria pelvica e l’AIDS. In<br />
particolare, l’AIDS costituisce la prima causa di morte tra le donne in età riproduttiva nei<br />
paesi a basso e medio reddito e circa un quinto delle morti materne <strong>nel</strong> mondo sono<br />
correlate al virus dell’AIDS 82 . Le donne immigrate, particolarmente dall’Africa sub-<br />
Sahariana, presentano condizioni di salute preesistenti quali malattie cardiache, anemia e<br />
parti multipli, talvolta dovute a pratiche culturali come la mutilazione genitale, che<br />
frequentemente pregiudicano l’esito della gravidanza, del parto e del puerperio.<br />
Anche <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong> appare evidente (Graf. 38) il maggiore rischio di morte materna delle<br />
donne straniere rispetto a quelle nate in Italia nonostante il rapporto (1,6) appaia<br />
sostanzialmente più limitato di quello evidenziato <strong>nel</strong> Regno Unito tra donne povere e<br />
appartenenti ad altri gruppi socio-economici. Nella nostra Regione, tra il 2006 ed il 2008, il<br />
rapporto di mortalità materna è pari a 9,5/100.000 nati vivi <strong>nel</strong>le italiane e 14,8/100.000<br />
nati vivi <strong>nel</strong>le straniere.<br />
Le donne che appartengono a gruppi socio-economici svantaggiati, cioè con basso<br />
reddito e livello educativo, immigrate, tossicodipendenti e con problemi mentali non solo<br />
soffrono di rischi più elevati di morte materna 83 , ma anche più frequenti morbosità, ritardo<br />
<strong>nel</strong>la crescita fetale, parto pre-termine, decessi e complicanze neonatali e più bassa<br />
frequenza di allattamento al seno. Oltre che soffrire di frequenze più elevate di malattie, è<br />
80 Nel <strong>Veneto</strong>, tra le donne da 18 a 49 anni, la prevalenza di obesità è 3,9% e di sovrappeso è 21,8% (dati del<br />
Sistema di sorveglianza dei determinanti comportamentali e sociali di salute, Regione del <strong>Veneto</strong>, 2005). Nel<br />
mondo il gruppo sociale più colpito da questo problema è quello delle donne afro-americane tra le quali la<br />
frequenza è intorno al 50%, il che spiega in parte l’aumento della mortalità materna negli stati USA con forti<br />
presenze di questa etnia.<br />
81 Peso del neonato superiore a 4000-4500 g.<br />
82 Le donne infettate dal virus HIV hanno maggiori probabilità di morire sia per cause ostetriche (sepsi<br />
puerperale, emorragia uterina, malattia pelvica infiammatoria) sia per malattie infettive (tubercolosi,<br />
polmonite, meningite).<br />
83 Nel Regno Unito il rischio di morte materna tra le donne che appartengono ai gruppi più marginali è sette<br />
volte più alto rispetto agli altri gruppi.<br />
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