La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto
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1. Sommario<br />
LA MATERNITÀ NEL VENETO<br />
Attualità ed evidenze mediche sull’assistenza al parto<br />
Gli umani sono l’unica specie che ha bisogno di aiuto <strong>nel</strong> partorire; l’ostetricia ha<br />
trasformato il parto da un evento molto temuto in un avvenimento essenzialmente sicuro.<br />
Questo testo analizza, pur concisamente, la qualità e la sicurezza dei servizi sanitari<br />
dedicati alla <strong>maternità</strong> <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong>. Il proposito è descrivere il fenomeno in modi<br />
sistematici, andando perciò al di là dei singoli episodi evidenziati dai mezzi di<br />
comunicazione di massa, che troppo spesso dipingono la realtà in modi frammentari ed<br />
approssimativi.<br />
Il tema della qualità è trattato concentrando l’attenzione sulle risorse, come i servizi di<br />
neonatologia, sulle pratiche cliniche più comuni, come i tagli cesarei, e sui risultati, come<br />
la mortalità materna. Alla sicurezza è dedicato un capitolo a parte dove sono<br />
approfonditi gli eventi avversi e gli errori in medicina ed in ostetricia. Il testo utilizza fonti<br />
d’informazione ufficiali della Regione del <strong>Veneto</strong>, particolarmente quelle riguardanti i<br />
ricoveri in ospedale ed i decessi; riepiloga inoltre la letteratura scientifica.<br />
I punti parto non sono sempre affiancati da servizi di neonatologia in grado di affrontare<br />
patologie di simile complessità e quindi la razionalizzazione e l’integrazione dei servizi alla<br />
partoriente ed al neonato non sono ancora state pienamente realizzate. I volumi, cioè il<br />
numero di partorienti assistite da ogni punto parto del <strong>Veneto</strong>, variano ampiamente. Solo<br />
4 unità operative assistono meno di 500 partorienti all’anno, 17 tra 500 e 1.000 parti, 8 tra<br />
1.000 e 1.500 e 8 oltre 1.500. I punti parto con bassi volumi assistenziali tendono a fare più<br />
cesarei in quanto non dispongono di un team professionale completo disponibile <strong>nel</strong>le<br />
ore notturne e durante i fine settimana. Un altro svantaggio delle piccole unità consiste<br />
<strong>nel</strong> fatto che non permettono ai professionisti più giovani di accumulare sufficiente<br />
esperienza in tempi ragionevoli.<br />
Per quanto riguarda le pratiche cliniche, la percentuale di taglio cesareo <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong> è<br />
vicina al 29%, molto simile a quella della Lombardia, e, pur aumentando<br />
progressivamente negli ultimi tre decenni, rimane ben al di sotto della media nazionale.<br />
Un altro aspetto importante è la variabilità piuttosto ampia <strong>nel</strong>l’uso delle pratiche cliniche,<br />
non solo per il taglio cesareo ma anche per il forcipe e la ventosa, tra unità operative<br />
collocate all’interno di ospedali Provinciali o meno.<br />
Il dibattito <strong>nel</strong>la politica e sui mezzi di comunicazione di massa, comprensibilmente e<br />
legittimamente, riflette le preoccupazioni dei cittadini e si concentra sull’accesso ai servizi<br />
sanitari, cioè sull’aspetto concreto, visibile e misurabile di quanto tempo impiegano a<br />
raggiungere l’ospedale. <strong>La</strong> discussione tende invece ad ignorare le dimensioni più<br />
importanti, cioè la qualità e la sicurezza, che rimangono spesso invisibili e comunque<br />
difficili da comprendere e da misurare.<br />
Riguardo ai risultati, il documento evidenzia come la mortalità materna sia molto rara. Nel<br />
corso dell’ultimo secolo, il fenomeno è stato ridotto del 99%; infatti mentre all’inizio del<br />
‘900 moriva una donna ogni cento partorienti, oggi ne muore una ogni 10.000. Tale<br />
frequenza è molto simile a quella registrata <strong>nel</strong>le nazioni più avanzate. Negli ultimi tre anni<br />
sono stati identificati 15 decessi, dei quali 4 per suicidio e 3 per ipertensione in gravidanza<br />
complicata da emorragia cerebrale. Ciò significa che il suicidio è la prima causa di<br />
decesso materno <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong>. Molto positivo è il fatto che <strong>nel</strong> corso dell’ultimo triennio non<br />
vi siano stati decessi per emorragia post-parto, né per setticemia. Il testo approfondisce<br />
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