La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto
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5.3. Risultati<br />
Le questioni che sono affrontate <strong>nel</strong>l’ambito di questo capitolo comprendono la mortalità<br />
materna, della quale vengono dapprima esposte la definizione e la classificazione<br />
ufficiale e quindi viene discussa la dimensione del fenomeno, in particolare l’evoluzione<br />
<strong>nel</strong>l’ultimo secolo, la situazione attuale <strong>nel</strong>le nazioni avanzate, <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong> ed in Italia.<br />
Oltre ai decessi è trattata la questione della morbosità grave, in particolare i ricoveri per<br />
parto con diagnosi patologiche ed in rianimazione e le malattie psichiatriche durante la<br />
gravidanza ed il post-partum. Infine sono identificate alcune importanti cause delle<br />
malattie che determinano morte e morbosità materna, cioè l’età delle partorienti, le<br />
patologie croniche e le condizioni socio-economiche.<br />
5.3.1. Mortalità materna<br />
5.3.1.1. Definizione e classificazione delle morti materne<br />
<strong>La</strong> definizione di qualsiasi fenomeno costituisce la premessa alla sua misurazione in<br />
maniera affidabile, permettendo il confronto tra diverse popolazioni e tra diversi periodi<br />
all’interno della stessa area. <strong>La</strong> morte materna è pertanto il decesso di una donna<br />
durante la gravidanza, il travaglio di parto od il periodo successivo ed imputabile alla<br />
<strong>maternità</strong> stessa. <strong>La</strong> Classificazione Internazionale delle Malattie (ICD-10) 45 definisce la<br />
morte materna come il decesso di una donna entro un anno dal termine della<br />
gravidanza, indipendentemente dalla durata e dal sito di gravidanza, per qualsiasi causa<br />
legata o aggravata dalla gravidanza o dalla sua gestione, escludendo le cause<br />
accidentali come i traumi stradali. <strong>La</strong> classificazione di morte materna distingue il periodo<br />
e la causa dei decessi materni.<br />
Il primo criterio divide la mortalità materna in:<br />
o precoce, dal concepimento fino a 42 giorni dopo il termine della gravidanza,<br />
o tardiva, dopo il 42 mo giorno successivo alla conclusione della gravidanza ed entro<br />
un anno dal suo termine.<br />
Il secondo criterio caratterizza inoltre la morte materna come:<br />
o diretta: causata da complicazioni ostetriche della gravidanza, parto e puerperio,<br />
da interventi, omissioni o terapie erronee, ad esempio un’emorragia post-partum<br />
non riconosciuta prontamente;<br />
o indiretta, cioè conseguenza di malattie preesistenti o insorte durante la gravidanza,<br />
non dovute a cause ostetriche dirette ma aggravate dagli effetti fisiologici della<br />
gravidanza, ad esempio il diabete, l’AIDS ed il suicidio dovuto a depressione<br />
post-partum.<br />
Alcune morti materne coincidono temporalmente, cioè accadono <strong>nel</strong> corso della<br />
gravidanza o <strong>nel</strong>l’anno successivo al suo completamento, ma non sono una<br />
conseguenza della <strong>maternità</strong>, ad esempio gli incidenti domestici ed i traumi stradali.<br />
5.3.1.2. Dimensioni del fenomeno<br />
Una prospettiva storica di lungo termine ed un confronto tra la realtà del <strong>Veneto</strong> ed il<br />
contesto nazionale ed internazionale permettono di comprendere il cammino che è stato<br />
percorso ed anche i motivi che lo hanno determinato; l’analisi del passato contribuisce<br />
anche ad illuminare la strada che è auspicabile e possibile percorrere al fine di<br />
45 Decima Revisione (ICD-10) messa a punto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, cioè l’Agenzia delle<br />
Nazioni Unite per la sanità.<br />
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