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La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto

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Alcune organizzazioni professionali hanno suggerito che dati i rischi del cesareo<br />

comparati con quelli attribuibili al parto vaginale non complicato, le donne dovrebbero<br />

essere dissuase o addirittura inibite dal scegliere.<br />

Da una prospettiva etica, esiste una differenza sostanziale tra il diritto a non essere<br />

sottoposti ad alcun trattamento medico contro la propria volontà ed il diritto ad ottenere<br />

una procedura come il cesareo. Il primo rappresenta un diritto negativo e trova origine<br />

negli atti di inaudita crudeltà e sadismo compiuti dai medici nazisti e giapponesi <strong>nel</strong> corso<br />

della sperimentazione sui prigionieri nei campi di concentramento e <strong>nel</strong>le conseguenti<br />

enunciazioni che hanno posto le basi legali per la componente del processo di<br />

Norimberga che si è occupata dei crimini perpetrati da personale medico. Le uniche<br />

eccezioni accettabili al diritto negativo sono circostanze di emergenza dove la<br />

sopravvivenza di un paziente può essere a rischio in mancanza di un intervento<br />

immediato o <strong>nel</strong> caso di un incapace privo di tutori che possano prendersi la<br />

responsabilità di decidere.<br />

Il secondo tipo di diritto è positivo ed in questo caso la prospettiva di cui è necessario<br />

tener conto è quella dell’appropriatezza e dell’autonomia individuale. L’appropriatezza<br />

consiste <strong>nel</strong>l’indicazione all’intervento. L’autonomia si riferisce al diritto all’autodeterminazione<br />

di ogni cittadino, anche quando chiede aiuto a professionisti della sanità,<br />

e deriva dal rispetto per ogni individuo e la sua capacità di prendere decisioni riguardo<br />

alla propria salute e al proprio futuro. <strong>La</strong> premessa del rispetto per l’autonomia è<br />

l'informazione che deve porre il paziente di fronte ad un'alternativa di sottoporsi o meno<br />

all'intervento e poter chiedere il trasferimento in un'altra struttura. Il codice deontologico<br />

(Art. 33, 2006) afferma che “Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione<br />

su diagnosi, prognosi, alternative diagnostico-terapeutiche e conseguenze prevedibili,<br />

tenendo conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima<br />

partecipazione alle scelte decisionali e l’adesione alle proposte diagnosticoterapeutiche”.<br />

Il cesareo rappresenta un approccio terapeutico che ha salvato la vita di innumerevoli<br />

madri e neonati preservandoli anche da disabilità gravi. Tuttavia, come qualsiasi altra<br />

procedura chirurgica, non è privo di rischi sia <strong>nel</strong>le fasi di esecuzione e immediatamente<br />

successive sia in occasione di successive gravidanze. Il cesareo non è, e non deve essere,<br />

considerato un genere di consumo come un ritocco estetico agli occhi 33 .<br />

I clinici non possono quindi accettare passivamente la richiesta di un paziente per una<br />

procedura che non abbia indicazioni mediche in quanto al centro della relazione<br />

medico-paziente c’è il rapporto fiduciario tra un individuo, il quale, al fine di risolvere<br />

problemi di salute chiede aiuto affidandosi ad un esperto, il professionista. Quest’ultimo, al<br />

quale la società attribuisce il ruolo di salvaguardare e migliorare la salute, deve agire solo<br />

se i benefici di un intervento diagnostico e terapeutico superano i rischi. <strong>La</strong> relazione tra<br />

medico e paziente non è paragonabile a quella tra acquirente e commerciante in un<br />

libero mercato, perché è fortemente squilibrata in termini di conoscenze e una<br />

responsabilità centrale del medico è di informare il paziente dei vantaggi e svantaggi di<br />

diverse opzioni. Il Comitato Etico della Federazione Internazionale di Ostetrici e Ginecologi<br />

(FIGO) ha preso formalmente posizione dichiarando che considerare le richieste delle<br />

donne non motivate da criteri clinici e le preoccupazioni medico legali dei ginecologi<br />

quali indicazioni valide al taglio cesareo è indifendibile non solo scientificamente, ma<br />

anche eticamente.<br />

Un altro aspetto fondamentale è se il cesareo in seguito a richiesta materna sia<br />

veramente tale oppure sia un termine impreciso che comprende le situazioni <strong>nel</strong>le quali il<br />

33 <strong>La</strong> chirurgia estetica è l’esempio più evidente di servizi sanitari erogati in seguito a domanda priva di<br />

indicazioni mediche.<br />

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