La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto
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non permettono di identificare questo tipo di parti; quindi non si sa quanto sia frequente<br />
<strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong>.<br />
Le aspettative sociali delle donne gravide, delle loro famiglie e comunità, sono che una<br />
mamma partorisca senza problemi ed un neonato nasca in perfetta salute, mentre per le<br />
altre specialità i pazienti che si rivolgono ai servizi sanitari sono malati e ciò provoca ansia<br />
ed attese meno ottimiste riguardo l’evoluzione della malattia. Motivi che spingono le<br />
gravide a richiedere un cesareo includono la domanda di ridurre al massimo i rischi<br />
percepiti per il neonato oltre a precedenti esperienze di parti difficili.<br />
Le donne hanno, in una certa misura, perso la fiducia <strong>nel</strong>le loro capacità di partorire per<br />
via naturale, sicurezza che presumibilmente in epoche precedenti veniva trasmessa tra<br />
generazioni che vivevano l’esperienza del parto frequentemente ravvicinata <strong>nel</strong> tempo.<br />
Nelle società moderne, la forte perdita di sopportazione della sofferenza fisica e della<br />
malattia insieme all’erronea convinzione che il dolore conseguente ad un cesareo sia<br />
inferiore a quello sperimentato in un parto vaginale contribuiscono alla domanda di parti<br />
chirurgici. Ciò nonostante, a distanza di 72 ore dal parto vaginale i dolori sono molto<br />
meno intensi rispetto a quelli sperimentati successivamente ad un cesareo.<br />
Con il prolungarsi della vita e radicali cambiamenti sociali ed economici, la preservazione<br />
della qualità della vita, inclusa la funzione sessuale, ha assunto importanza maggiore.<br />
Perciò il prolasso degli organi pelvici e l’incontinenza, conseguenze più frequenti in<br />
seguito a parto vaginale piuttosto che cesareo, costituiscono sequele alle quali viene<br />
assegnato un peso importante.<br />
5.2.2.15. Influenza dei mezzi di comunicazione di massa<br />
Inchieste condotte tra ginecologi inglesi riguardo i motivi dell’aumento dei cesarei,<br />
rivelano che questi professionisti attribuiscono la responsabilità ai modi con i quali i mezzi<br />
di comunicazione di massa presentano la questione e la domanda da parte delle<br />
partorienti stesse. Tuttavia la maggior parte degli stessi ginecologi preferivano realizzare<br />
un cesareo anche in assenza di indicazioni mediche. Indagini condotte sul ruolo del<br />
giornalismo dimostrano le tendenza a modellare il parto cesareo come la pratica di<br />
donne moderne e di successo 27 .<br />
Tali risultati mostrano che questo tema può essere compreso e affrontato solo se si<br />
considerano diverse prospettive, cioè quella dei clinici, delle donne e dei mezzi di<br />
comunicazione, e l’interazione tra varie influenze, comprese quelle medico-legali e degli<br />
incentivi finanziari sia per i professionisti sia per le strutture.<br />
Il cesareo senza indicazioni mediche pone questioni non solo tecniche, cioè vantaggi e<br />
svantaggi per la salute della partoriente, del nascituro e dei successivi neonati, ma anche<br />
di ordine etico (è eticamente difendibile realizzare una procedura solo perché richiesta<br />
senza che sussistano necessità cliniche?), giuridico (è congruente con la legislazione in<br />
vigore?), finanziario ed economico (quanto costa?, quali sono i costi di opportunità, cioè<br />
quali altri servizi si potrebbero erogare se le risorse non fossero consumate in procedure<br />
non necessarie?), e politico (chi paga i costi diretti ed indiretti?). Le pagine seguenti<br />
trattano questi aspetti.<br />
Dal punto di vista clinico il cesareo rappresenta una procedura di chirurgia maggiore e<br />
quindi comporta rischi anche di morte per madre e neonato superiori a quelli del parto<br />
vaginale. Come già affermato più sopra, i confronti devono essere fatti tra madri e<br />
neonati con parto vaginale rispetto al cesareo senza indicazioni mediche alla procedura<br />
27 Un articolo su questo argomento pubblicato recentemente sul Corriere della Sera è: Serra E., Da Angelina a<br />
Rachida: Evitare il travaglio è una scelta di libertà, 14 gennaio 2009 - Corriere della Sera.<br />
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