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La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto

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apidamente avvicinando alla nostre frequenze ed anche il Portogallo e la Grecia<br />

(quest’ultima non mostrata <strong>nel</strong> grafico) non sono lontani. L’Italia, insieme alla Grecia, sono<br />

citate dalla letteratura medica e dai mezzi di comunicazione di massa come casi speciali<br />

che è impossibile spiegare in base a bisogni clinici. Alcuni medici hanno definito<br />

l’aumento dei parti cesarei, un’epidemia chirurgica simile alla tonsillectomia fino agli anni<br />

’70 del secolo scorso. Attualmente (2009) la percentuale di cesarei è pari a 25% <strong>nel</strong> Regno<br />

Unito, 28% in Canada e 37% negli USA. Appena 20 anni fa il Regno Unito aveva una<br />

percentuale del 5%.<br />

Tuttavia, all’interno del nostro Paese, il fenomeno non è omogeneamente distribuito sul<br />

territorio nazionale, al contrario la situazione è tale che le regioni al di sotto della Toscana<br />

presentano in generale percentuali molto elevate, mentre quelle sopra la Toscana<br />

mostrano valori simili a quelli di altre nazioni industrializzate (Graf. 9). Più in dettaglio, <strong>nel</strong><br />

2007 la Campania ha percentuali superiori al 60%, mentre le Province di Trento e Bolzano,<br />

insieme al Friuli, hanno frequenze inferiori al 25%. Il <strong>Veneto</strong>, vicino al 29%, ha frequenze<br />

molto simili alla Lombardia. Il Graf. 10 rivela come la percentuale di cesarei sia aumentata<br />

progressivamente in <strong>Veneto</strong> e Toscana negli ultimi tre decenni, mentre abbia subito una<br />

notevolissima accelerazione dall’inizio degli anni ’90 <strong>nel</strong>la Campania. Per quanto riguarda<br />

il <strong>Veneto</strong>, il grafico rivela un aumento costante della proporzione di cesarei sul totale dei<br />

parti. Tale valore, pari a circa il 20,5% <strong>nel</strong> 2000, è cresciuto fino al 28,7 <strong>nel</strong> 2009.<br />

Dato che un precedente cesareo comporta molto spesso altri cesarei successivi, la<br />

riduzione della procedura comporta la diminuzione dei cesarei primari, cioè delle<br />

procedure in donne mai sottoposte precedentemente all’intervento. Anche <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong>,<br />

la percentuale di partorienti con precedente cesareo è aumentata durante il decennio<br />

scorso da meno di 6 a più del 10% (Graf. 11).<br />

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