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La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto

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obiettivo di razionalizzazione ed integrazione dei servizi deve essere raggiunto anche <strong>nel</strong><br />

nostro contesto.<br />

5.2. Pratiche cliniche<br />

Le questioni affrontate <strong>nel</strong>l’ambito delle pratiche cliniche comprendono:<br />

il parto in casa ed in ospedale,<br />

il taglio cesareo:<br />

o indicazioni,<br />

o complicanze,<br />

o aumento,<br />

o motivi dell’incremento,<br />

o variabilità <strong>nel</strong>l’uso,<br />

il parto vaginale dopo cesareo,<br />

l’impiego di forcipe e ventosa.<br />

5.2.1. Parto a domicilio ed in ospedale<br />

Le modalità di assistenza al parto variano in modo importante tra nazioni soprattutto per<br />

quanto riguarda il parto a domicilio. Questa è una questione avvolta dall’ideologia,<br />

soprattutto nei Paesi anglo-sassoni 17 , e dalla contrapposizione tra chi ne propone<br />

l’adozione alla maggioranza delle partorienti e chi non lo raccomanda mai. Nel <strong>Veneto</strong><br />

tale modalità assistenziale riguarda una minoranza molto esigua, poco superiore ad un<br />

parto su mille. Come medici la nostra preferenza va all’assistenza ospedaliera del parto<br />

per due fatti scientificamente inconfutabili: il primo è che gravi complicanze ostetriche,<br />

pur rare, insorgono improvvisamente e solo l’intervento immediato di un team preparato<br />

in un contesto organizzativo provvisto di risorse tecnologicamente avanzate può fare la<br />

differenza tra una tragedia o un esito favorevole, ed il secondo è che non è sempre<br />

possibile prevedere quale donna avrà la sventura di andare incontro a complicanze<br />

durante il parto. E’ sicuramente possibile identificare gravide <strong>nel</strong>le quali la probabilità di<br />

complicanze è maggiore rispetto a quella della popolazione generale, ma ciò non è<br />

sufficiente per identificare le donne che andranno soggette a quali complicanze e di<br />

quale gravità.<br />

Il tema del parto in casa è approfondito <strong>nel</strong>l’elaborato del Registro Nascite - Osservatorio<br />

<strong>Regionale</strong> della Patologia in Età Pediatrica dell’Università di Padova al quale si rimanda<br />

(pag. 123).<br />

<strong>La</strong> quasi totalità delle partorienti in <strong>Veneto</strong> è assistita in ambiente ospedaliero e la nostra<br />

analisi riguarderà sia i volumi dei parti sia le frequenze con le quali le principali procedure<br />

(cesareo, forcipe e ventosa) sono utilizzate all’interno dei punti parto del <strong>Veneto</strong>.<br />

5.2.2. Il taglio cesareo<br />

5.2.2.1. Indicazioni del cesareo<br />

L’ostetricia è la specialità medica che ha salvato più vite di donne in età fertile e neonati.<br />

Il cesareo è una procedura che ha sottratto alla morte innumerevoli pazienti. In<br />

circostanze sufficientemente definite, il taglio cesareo 18 è una tecnica salva-vita sia per la<br />

madre sia per il feto. Nei Paesi industrializzati le principali indicazioni al parto cesareo sono<br />

un precedente cesareo (un terzo), la distocia, cioè la troppo lenta progressione del parto<br />

17 <strong>La</strong> nazione avanzata che ha la percentuale più elevata di parti a domicilio è l’Olanda con circa il 30%; non<br />

sorprendentemente questo Paese ha anche la più bassa frequenza di parti cesarei in Europa (circa 10%)<br />

18 In questo documento il termine “cesareo” sta per taglio cesareo.<br />

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