La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto
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hanno motivo di esistere. … ciò è contro l'interesse della popolazione perché in queste<br />
strutture non può essere garantita ai pazienti la stessa assistenza dei grandi ospedali". Ed<br />
anche che: "In Italia il 66% dei punti nascita non raggiunge i 1.000 parti annui e scendere<br />
sotto i 500, numero che l'OMS indica come numero minimo dei parti, puo' diventare molto<br />
pericoloso", …i piccoli centri … "seppur contro la loro volontà, devono confluire in strutture<br />
più grandi" 13 .<br />
I ginecologi della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), dell'Associazione<br />
ostetrici ginecologi ospedalieri italiani (Aogoi) e della Federazione sindacale medici<br />
dirigenti (Fesmed) si sono recentemente pronunciati a favore di una riduzione dei punti<br />
parto al fine di assicurare la presenza costante della guardia ostetrica, del neonatologo e<br />
con la disponibilità a tempo pieno dell'anestesista, unica soluzione che permette di offrire<br />
ad ogni partoriente l'analgesia epidurale. In definitiva, il Ministero, tramite il suo massimo<br />
rappresentante, e le associazioni scientifiche delle specialità che hanno responsabilità<br />
diretta <strong>nel</strong>l’assistenza al parto hanno preso posizione per la concentrazione dei punti<br />
parto.<br />
In conclusione, per i cittadini i vantaggi di molti punti parto facilmente accessibili e con<br />
poche donne assistite, consistono <strong>nel</strong>l’accesso più facile, a fronte di svantaggi più<br />
importanti, dovuti a limiti strutturali insormontabili, in particolare risorse professionali non<br />
disponibili sulle 24 ore (ad esempio, ginecologo esperto e anestesista 14 ), tecnologie meno<br />
avanzate o assenti (ad esempio, rianimazione neonatale), problematica appropriatezza<br />
delle procedure (ad esempio, cesareo non necessario), lenta ed insufficiente<br />
maturazione professionale delle nuove leve, tendenza a sottovalutare i rischi e risultati<br />
meno buoni relativamente alle condizioni patologiche ed alle procedure complesse. In<br />
definitiva, le considerazioni qui esposte mostrano che dal punto di vista professionale e<br />
della qualità dell’assistenza, gli svantaggi superano di gran lunga i vantaggi e perciò<br />
giustificano la strategia di concentrare progressivamente i servizi ospedalieri di ostetricia e<br />
ginecologia in strutture che assistono almeno 900/1000 parti all’anno. L’erogazione di<br />
servizi al di sotto di standard oggi accettabili in termini di qualità, sicurezza ed efficienza, è<br />
difficile da difendere da qualsiasi prospettiva la si consideri, non solo da quella<br />
professionale.<br />
5.1.3. I bacini di utenza dei punti parto che servono le comunità montane del <strong>Veneto</strong><br />
Come ogni struttura che eroga servizi (o vende prodotti come un supermercato), anche i<br />
punti parto servono popolazioni diverse, sia in termini di dimensioni sia di distribuzione<br />
geografica. Il bacino d’utenza illustra in termini quantitativi da dove provengono gli utenti<br />
di una struttura. In altre parole, questo metodo permette un’esatta definizione delle<br />
popolazioni che le unità operative “drenano”. I bacini di utenza variano non solo in base<br />
alla struttura ma anche alla singola procedura ed alla modalità con la quale la<br />
procedura è stata eseguita. Ad esempio, il bacino di utenza di tutte le attività di un punto<br />
parto è diverso da quello che eroga servizi di diagnosi di malattie congenite fetali tramite<br />
l’amniocentesi e questo ultimo si differenzia da quello per la procreazione medicoassistita.<br />
Ancora, il bacino di utenza del cesareo urgente è dissimile da quello per la<br />
modalità elettiva.<br />
I bacini di utenza <strong>nel</strong>la realtà sono molto diversi da quelli che si ottengono tracciando<br />
semplicisticamente su di una mappa dei cerchi con il centro collocato in corrispondenza<br />
di ogni struttura. I fattori che determinano l’ampiezza e la ramificazione geografica del<br />
13 AgiNewsOn, Roma 11 dicembre 2010.<br />
14 <strong>La</strong> mancanza di un team disponibile 24 ore su 24 limita le opzioni terapeutiche. Ad esempio, il travaglio di<br />
prova per un parto vaginale dopo un cesareo dovrebbe essere preso in considerazione solo in unità operative<br />
dove sia possibile effettuare un cesareo urgente.<br />
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