La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto
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5.1.2. <strong>La</strong> relazione tra volumi, competenza del personale, processi e risultati<br />
Questa sezione approfondisce i vantaggi e gli svantaggi dei punti parto con bassi volumi,<br />
iniziando la discussione dal rapporto inverso tra i volumi di casi presi in carico e gli esiti<br />
delle cure. In altre parole molti studi condotti <strong>nel</strong>l’ambito di diverse specialità sia mediche<br />
sia chirurgiche hanno identificato una relazione tra il numero di pazienti trattati da una<br />
parte e la competenza dei professionisti, l’appropriatezza dei processi ed il successo dei<br />
risultati dall’altra. In sintesi, unità operative che trattano più casi ottengono esiti migliori.<br />
Ippocrate lo intuiva quando scriveva Ars longa, vita brevis. Tale nesso vale soprattutto per<br />
le patologie e le procedure complesse, ad esempio la terapia medica dell’AIDS e le<br />
terapie mediche e/o chirurgiche per le neoplasie di mammella, colon, prostata, pancreas<br />
ed esofago. Anche <strong>nel</strong> <strong>Veneto</strong>, la relazione tra volumi ed esiti è stata identificata e<br />
quantificata per grandi interventi chirurgici, quali la resezione pancreatica ed esofagea e<br />
la riparazione di aneurisma dell’aorta. I pazienti con patologie rare e/o complesse trattati<br />
in unità che osservano pochi malati pagano un prezzo elevato in termini di minore<br />
probabilità di sopravvivenza e più alta probabilità di interventi demolitivi per neoplasie, ad<br />
esempio, di mammella, colon e prostata. In sintesi, team multi-disciplinari con solida<br />
esperienza specialistica e sostegno di laboratori e radiologie sofisticati sono meglio<br />
attrezzati per fare diagnosi precise e tempestive e scegliere le terapie più efficaci e con<br />
meno effetti collaterali.<br />
Il Graf. 7 illustra la relazione generale tra numero di pazienti assistiti da un’unità operativa<br />
ed i risultati, che possono essere definiti in diversi modi, ad esempio sopravvivenza durante<br />
il ricovero o a cinque anni di distanza o miglioramento della funzionalità. <strong>La</strong> curva più in<br />
basso si riferisce, ad esempio, a procedure relativamente semplici come il taglio cesareo<br />
o la rianimazione di un neonato non patologico e mostra che per raggiungere buoni<br />
risultati è sufficiente un volume limitato di pazienti assistiti. <strong>La</strong> curva collocata più in alto,<br />
invece, è relativa a procedure complesse, come l’isterectomia 9 di urgenza, e condizioni<br />
gravi, come la rianimazione di un neonato grave ed indica che i risultati migliorano<br />
progressivamente all’aumentare del volume di pazienti assistiti.<br />
9 L’isterectomia è una procedura chirurgica di asportazione, parziale o totale, dell’utero.<br />
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