La maternità nel Veneto - Consiglio Regionale Veneto
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team, convinti e manifesti assertori dei principi che tutti possiamo<br />
sbagliare e che tutte le preoccupazioni relative alla sicurezza sono<br />
importanti;<br />
adottare briefing e debriefing quotidiani sulla sicurezza, cioè incontri<br />
di 2-5 minuti durante i quali i membri del team discutono<br />
apertamente ciò che deve essere o è stato fatto <strong>nel</strong> corso di<br />
procedure, identificando rischi, aspetti di eccellenza da<br />
istituzionalizzare ed aree di possibile miglioramento,<br />
Condurre simulazioni ed esercitazioni di emergenze ostetriche con<br />
periodicità almeno annuali.<br />
o Formare le nuove generazioni di ginecologi all’indicazioni ed all’uso di forcipe e<br />
ventosa.<br />
9.5. Coinvolgimento ed empowerment dei cittadini<br />
o Adottare sempre il consenso informato <strong>nel</strong> caso di procedure che lo richiedano,<br />
assicurando che ciò consista in un processo di comunicazione tra professionista e<br />
paziente e sia attuato, quando possibile, con ampio anticipo rispetto alla<br />
procedura.<br />
o Informare ed educare le donne in età fertile e gravide riguardo i rischi di un cesareo<br />
senza indicazioni mediche.<br />
o Elaborare un protocollo per la gestione di eventi avversi ed errori, anche catastrofici,<br />
in particolare la comunicazione con ed il sostegno di pazienti e familiari, ed anche<br />
dei professionisti coinvolti. Stabilire inoltre modalità riguardo la comunicazione<br />
all’interno dell’ospedale stesso e con la stampa e la comunità.<br />
o Educare tutte le donne gravide all’uso corretto delle cinture di sicurezza subito dopo<br />
la conferma della gravidanza. Tale compito deve essere svolto da ostetriche, medici<br />
di medicina generale e ginecologi.<br />
Le questioni relative alla qualità e alla sicurezza devono necessariamente essere studiate,<br />
programmate e messe in atto in primis da personale sanitario; <strong>nel</strong> caso dell’assistenza<br />
materna dai professionisti di quest’area, cioè ginecologi-ostetrici, ostetriche, anestesisti,<br />
neonatologi in collaborazione con medici preparati nei temi della qualità e della<br />
sicurezza.<br />
Queste e altre raccomandazioni dovrebbero essere considerate, esplicitate attraverso un<br />
documento e attuate tramite un insieme coerente di componenti che si rafforzano<br />
mutuamente, cioè per mezzo di una Strategia <strong>Regionale</strong>. Solo così si può evitare il rischio<br />
di adottare interventi frammentari, la cui logica complessiva sfugge e la cui<br />
implementazione negli ospedali, unità operative e ULSS risulterebbe troppo eterogenea.<br />
Tutte le misure delineate più sopra, non possono realizzarsi senza il sostegno della politica.<br />
Idealmente decisori politici e manager dovrebbero assicurare che al centro della loro<br />
attenzione e strategie non ci siano solo le grandi e imprescindibili questioni del<br />
finanziamento dei servizi o dell’accesso, ma anche la qualità e la sicurezza <strong>nel</strong>l’ambito<br />
delle micro-strutture, precisamente là dove i servizi vengono erogati e possono cambiare<br />
la vita in una direzione favorevole o avversa.<br />
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