Tovazzi epistolario 4 (ms 59)
Tovazzi epistolario 4 (ms 59) Tovazzi epistolario 4 (ms 59)
Carissimo Fratello S.L.G.C. Vi prego, che vogliate proccurare, che questo pacchetto vada, e giunga al suo destino. Suppongo, che in Borgo più facilmente che qui si possa trovare qualche feltrino di ritorno a Feltre. In caso poi, che non lo trovasse presto, vi prego di darlo alla posta. Su di ciò scrivo anche a Feltre. Scusatemi dell’incomodo, perché non ho potuto scamparlo. Per ora non iscrivo altro, se non se con affetto fraterno vi abbraccio. Amen. Trento 30 novembre 1797. 1210. 1797 Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state celebrate cinquanta sante Messe secondo la pia intenzione del sig. Clemente Sartori (Cescati) di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento il primo dicembre 1797. L+S F. Gio. Grisostomo di Volano Guardiano de’ Riformati di s. Francesco. 1211. 1797 Al Padre Gasparo da Campo Guardiano di Borgo. R.P.P.C. All’arrivo di F. Domenico, per non perdere la bella congiuntura di servire alla P.S.R., e supponendo, che non sia contraria a pigliare le corone dal sig. Francesco fratello del sig. Giuseppe Maria Auchenthaller, che come scrissi, non ne ha di quella forma, ch’Ella desidera, ho subito mandato dal detto sig. Francesco; ma essendo l’ora tarda, e non tenendole nella bottega, promise di prepararle per domani mattina. Quindi ho avvisato il nostro uomo, che vada di buon mattino a pigliarle, e che F. Domenico lo aspetti di ritorno. Spero dunque, che la P.S.R. resterà servita. E riverendola resto. Trento 1 dicembre 1797. Di S.P.R. cui aggiungo, che questa mattina de’ 2 sono venute le corone col qui compiegato viglietto del costo. Parmi, che non sieno di bella qualità; ma non vi sono altre di tal forma 319 . Div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo. 1212. 1797 Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato venti sante Messe ordinateci dall’Ill.mo signor Giuseppe Conte Bortolazzi, per mezzo dell’Ill.mo signor Conte Gasparo di lui figliuolo. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino li 2 dicembre 1797. L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano Guardiano de’ Riformati di s. Francesco. 1213. 1797 Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles. R.P.P.C. 319 Dozzine 100 di legno nere a carantani 5 la dozzina, troni 41,8. Saldato li 7 dicembre. 90
Egli è verissimo, che noi per la Dio grazia, e per bontà de’ nostri benefattori, mangiamo quasi sempre pane di formento: ma egli è altresì verissimo, che un così fatto vantaggio, e provvedimento ci costa più che ogni altro, consumandosi, e sparendo qualunque provvisione di tal sorta più facilmente, e più presto, che la neve al sole. Onde bisogna sempre pensare, girare, ed usare delle importunità per il pane, non bastandoci mai quello delle due cerche ebdomadarie della città 320 . Lungi da noi dunque il cercare varietatem per diletto: e grazie distintissima alla P.S.R. che coi tre stari di segala mandatici s’è compiaciuta di aiutarci, e soccorrerci. Gliene renda il merito, e al ricompensa Iddio Signor nostro clementissimo. Io non posso dirle, né rendermele grato con altro. Bensì l’accerto, che sono stato a parlare, ed ho parlato più volte, per servirla con qualche numero di lumache. Non so ancora se arriverò a conseguire il mio intento 321 . In caso contrario la prego di avermi per iscusato, e contentarsi della mia volontà. Qui predicano il P. Mariano da Bordiana nel Duomo: il P. Vicario Gio. Evangelista da Stenico in Povo: il P. Borgia da Riva in Cognola; ed il P. Davide tiarnitano in Aldeno. Il Padre Aecangelo da Clesio sta nell’infermeria, mangia di grasso, e se la passa benino. Io mi raccomando in precibus, la riverisco divotamente, e mi professo. Trento 3 dicembre 1797. Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo. 1214. 1797 Al P. Filippo da Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo. R.P.P.C. Doppiamente obbligato mi riconosco, e confesso alla P.S.R. per la versione, che mi ha fatto, voglio dire e perché la ha fatta, e perché la ha fatta con tanto suo incomodo a cagione della strettezza del tempo. Io ho motivo si sperare, che riuscirà utile 322 a questo nostro convento, e che quindi tale utilità sarà un frutto delle fatiche, e carità di S.P.R. La ringrazio dunque di tutto cuore, ed insieme la prego di non istancarsi nel favorirmi in caso, che mi trovassi necessitato di ulteriormente incomodarla per somiglianti versioni. Per poi darle qualche contrassegno della mia gratitudine le spedisco una corda di biscotti; e mi esibisco di servirla dove mi crede atto, e capace. Invidio la sua sorte, che può attendere con quiete agli esercizi spirituali, mentre io trovomi assai occupato in altri; e nuovamente ringraziandola delle sue carità, la riverisco, e resto. Trento 5 dicembre 1797. Di S.P.R. Div., obbl.mo servo F. Grisostomo. 1215. 1797 Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese. R.P. Guardiano. Ho mandato mercoledì, o sia ieri, la qui occhiusa colle castagne; ma con mio grande spiacere ritornò colle stesse castagne, avendosi scusato il postiglione per essere troppo caricato. Col molinaro ho mandato anche il nostro ragazzo di sagrestia, perché custodisse i sacchi in caso, che dal molinaro non fosse stato ritrovato il postiglione. 320 Mezza città si cerca nel mercoledì, e mezza nel sabato. 321 Sono stato anche ai 4 a cercarne; ma vogliono tre troni per cento almeno. Poi ne ho mandato a Cles 2500 per troni 58 e soldi 10. 322 Riuscì.
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Egli è verissimo, che noi per la Dio grazia, e per bontà de’ nostri benefattori,<br />
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vantaggio, e provvedimento ci costa più che ogni altro, consumandosi, e sparendo<br />
qualunque provvisione di tal sorta più facilmente, e più presto, che la neve al sole. Onde<br />
bisogna sempre pensare, girare, ed usare delle importunità per il pane, non bastandoci<br />
mai quello delle due cerche ebdomadarie della città 320 . Lungi da noi dunque il cercare<br />
varietatem per diletto: e grazie distintissima alla P.S.R. che coi tre stari di segala<br />
mandatici s’è compiaciuta di aiutarci, e soccorrerci. Gliene renda il merito, e al<br />
ricompensa Iddio Signor nostro clementissimo. Io non posso dirle, né rendermele grato<br />
con altro. Bensì l’accerto, che sono stato a parlare, ed ho parlato più volte, per servirla<br />
con qualche numero di lumache. Non so ancora se arriverò a conseguire il mio<br />
intento 321 . In caso contrario la prego di avermi per iscusato, e contentarsi della mia<br />
volontà. Qui predicano il P. Mariano da Bordiana nel Duomo: il P. Vicario Gio.<br />
Evangelista da Stenico in Povo: il P. Borgia da Riva in Cognola; ed il P. Davide<br />
tiarnitano in Aldeno. Il Padre Aecangelo da Clesio sta nell’infermeria, mangia di grasso,<br />
e se la passa benino. Io mi raccomando in precibus, la riverisco divotamente, e mi<br />
professo. Trento 3 dicembre 1797.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1214. 1797<br />
Al P. Filippo da Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo.<br />
R.P.P.C.<br />
Doppiamente obbligato mi riconosco, e confesso alla P.S.R. per la versione, che mi<br />
ha fatto, voglio dire e perché la ha fatta, e perché la ha fatta con tanto suo incomodo a<br />
cagione della strettezza del tempo. Io ho motivo si sperare, che riuscirà utile 322 a questo<br />
nostro convento, e che quindi tale utilità sarà un frutto delle fatiche, e carità di S.P.R.<br />
La ringrazio dunque di tutto cuore, ed insieme la prego di non istancarsi nel favorirmi in<br />
caso, che mi trovassi necessitato di ulteriormente incomodarla per somiglianti versioni.<br />
Per poi darle qualche contrassegno della mia gratitudine le spedisco una corda di<br />
biscotti; e mi esibisco di servirla dove mi crede atto, e capace. Invidio la sua sorte, che<br />
può attendere con quiete agli esercizi spirituali, mentre io trovomi assai occupato in<br />
altri; e nuovamente ringraziandola delle sue carità, la riverisco, e resto. Trento 5<br />
dicembre 1797.<br />
Di S.P.R. Div., obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1215. 1797<br />
Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P. Guardiano.<br />
Ho mandato mercoledì, o sia ieri, la qui occhiusa colle castagne; ma con mio<br />
grande spiacere ritornò colle stesse castagne, avendosi scusato il postiglione per essere<br />
troppo caricato. Col molinaro ho mandato anche il nostro ragazzo di sagrestia, perché<br />
custodisse i sacchi in caso, che dal molinaro non fosse stato ritrovato il postiglione.<br />
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Mezza città si cerca nel mercoledì, e mezza nel sabato.<br />
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Sono stato anche ai 4 a cercarne; ma vogliono tre troni per cento almeno. Poi ne ho mandato a Cles 2500 per<br />
troni 58 e soldi 10.<br />
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Riuscì.